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Notizie brevi 07/11/2011

Auto a misura d’uomo
Una ricerca statunitense chiarisce perché la maggior parte delle vittime dei sinistri è femmina

Foto di repertorio dalla rete

(ASAPS) La ricerca avanza, e dopo 10 anni di studio su incidenti automobilistici avvenuti negli Stati Uniti, rivela che sono le donne le più colpite nei sinistri stradali …  Colpa della distrazione? o vale forse ancora il detto “donna al volante pericolo costante”?
Sembrerebbero proprio non essere queste le ragioni, ma piuttosto che le auto moderne favoriscano parametri maschili a quelli femminili.
Questo quanto affermato dai ricercatori dell'Università della Virginia (Usa) e di Navarra (Spagna), ma anche evidenziato dallo stesso New York Times.
Non solo la donna sarebbe più vittima che causa di incidente, ma anche colei che rimane più gravemente ferita rispetto all’uomo, pur se protetta da cinture di sicurezza opportunamente allacciate.
L'American Journal of Public Health trasmette i dati di 10 anni di lavoro (dal 1998 al 2008 su un campione costituito da  guidatori e guidatrici di 36 anni in media)  mettendo in luce alcuni particolari ad oggi sconosciuti, quali ad esempio che i poggiatesta della vettura, o meglio le dimensioni degli stessi, non tengano conto della differenza tra struttura femminile (medio- piccola) e struttura maschile, così come anche la differente capacità di resistere agli urti.
Quindi, poggiatesta a parte, è chiaro che il gentil sesso è evidentemente più a rischio: a seconda che si tratti di un corpo maschile o femminile la risposta fisica a fronte dell’urto di due veicoli è comunque sempre diversa.
La donna è infatti più fragile dell’uomo, strutturalmente più debole e in particolare nelle parti inferiori del corpo; ecco perché, dati alla mano, si evince che le donne sembrano aver subìto gravi lesioni nel 47 % in più dei casi rispetto agli uomini, ferendosi alla colonna vertebrale e al torace.
Ciò pur in presenza di cinture di sicurezza.
Dalla ricerca si evince anche che il 43% delle donne più colpite ha un’età compresa tra 30 e 40 anni, l’11% rappresentato da donne over sessanta; riguardo alla tipologia del veicolo risulta invece che il 67% delle vittime donne era alla guida di una vettura (il 15% di un SUV, l'11% di un pick-up e il 6% di un furgone).
Il cattivo stato dell’auto (6 -12 anni di età), oltre che i sistemi di sicurezza obsoleti, gioca ovviamente un ruolo significativo, se non determinante, nell'esito negativo degli incidenti.
Ma non dimentichiamoci del drastico cambiamento che subisce la vita di una famiglia quando un suo componente rimane vittima di sinistro… In particolare gli studi effettuati nel 2009 dall’Università Bocconi di Milano descrivono la donna “doppiamente vittima”  in quanto, fulcro del nucleo familiare, si trova d’improvviso dinnanzi ad una persona diversamente abile ed a lei totalmente dipendente.
Dati alla mano, solo nel 2007 per quel che riguarda gli uomini, si sono registrate 150.676 vittime della strada, con un'invalidità superiore a 9 punti percentuali e un conseguente drastico cambiamento di  stile di vita, ed con un costo sociale di circa 31 miliardi di euro.
Riguardo alle donne coinvolte in incidenti per lesioni di invalidità oltre 9 punti sono state 55.336, il 37% del totale, e nella maggior parte dei casi "incolpevoli", perché il 58,6% sono passeggeri e il 54% pedoni investiti.(ASAPS)

 

 



 

Lunedì, 07 Novembre 2011
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