La vettura del conducente ti ostruisce il passaggio?
Puoi “mandalo a quel paese”

(ASAPS) Lo stabilisce la sentenza della Corte di Cassazione prendendo le parti di Riccardo L., trentenne Cagliaritano processato nel 2010 da Danilo R. per reato di ingiuria, per averlo definito “cafone”, poiché con la sua vettura mal parcheggiata ostruiva il passaggio.
Viene così convalidata l'assoluzione dal reato poiché l’offesa è "provocata da fatto ingiusto", e per questo meritevole di ogni attenuante possibile.
La sentenza 36883 della V sezione penale ricostruisce l’accaduto e afferma che Riccardo, vedendosi ostruire il passaggio dall’auto mal posizionata da Danilo R., aveva tentato di riparare al problema rivolgendosi con toni pacati, ma avendo per contro ricevuto gestacci, i toni sono accresciuti fino ad incorrere nell'espressione "cafone" rivolta al "cattivo" parcheggio.
La vicenda finisce dunque in aula di giustizia.
Nel 2010 il giudice di pace di Cagliari condanna Riccardo L. per ingiuria, ma già nel maggio 2011 il Tribunale della stessa città lo assolve, applicando l'esimente della provocazione.
Danilo R. si è costituito parte civile in Cassazione per chiedere il risarcimento dei danni subiti, e dichiarando di essersi sentito provocato da Riccardo L. che volontariamente aveva deciso di attendere l'arrivo delle forze dell'ordine, spinto "da acredine verso di lui per una banale discussione tra automobilisti".
Definito dalla stessa Corte “inammissibile” il ricorso di Danilo R., dichiara che "trascura totalmente di considerare che l'ingiuria, come risulta in modo inconfutabile dalla sentenza impugnata mediante richiamo al contenuto della trascrizione delle telefonate al '117', era stata provocata dal fatto ingiusto della parte offesa che, con il proprio veicolo, aveva bloccato il passaggio di quello di Riccardo L.".
Ed ora spetta all’'automobilista ricompensare di ben 1000 euro la Cassa delle ammende!!!(ASAPS)