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Notizie brevi 09/11/2011

«Ma chi ti ha dato la patente?»
Sondaggio americano: al volante siamo superbi e diffidenti. Ma abbiamo tutti gli stessi vizi

(ASAPS) «Ma chi ti ha dato la patente?». Chi di noi, almeno una volta, non ha pronunciato queste parole di fronte alla manovra imprudente di un altro automobilista? Un’imprecazione che, surrettiziamente, non risparmia né lo spericolato guidatore, né un sistema che viene valutato troppo “morbido” nel consegnare la fatidica licenza anche ai più scapestrati. E se, invece, l’input di questa ostilità verbale arrivasse dalla cultura di circospezione insita in ognuno di noi? Un recente sondaggio condotto da “Allstate insurance” sugli automobilisti americani dimostra che al volante siamo quasi tutti affetti dallo stesso morbo: quello della superbia. L’indagine, che ha coperto un campione di automobilisti americani, non lascia adito a dubbi o doppie letture: due terzi degli intervistati si sono definiti senza tema piloti “eccellenti” o “molto bravi”, senza, però, dire lo stesso per gli altri utenti della strada, in particolare dei coetanei. Insomma, spocchia e diffidenza reciproca sarebbero le manie psico-sociali di chi si mette alla guida. Se il 29 percento, infatti, considera i propri amici come propri simili in fatto di abilità, la statistica sprofonda letteralmente se l’obiettivo passa sulla dimestichezza riscontrata nei pari età: solo il 2% li ritiene, infatti, allo stesso livello di guida. Un chiaro sintomo di concorrenza tra utenti dai medesimi estremi anagrafici, dove, con il divario di anzianità, si annulla il fattore esperienza ed emerge con forza l’indole ipertrofica dell’automobilista moderno. Numeri altissimi, ancora, per la bassa fiducia sui neopatentati: 4 intervistati su 5 li ritengono infatti “scarsi” sulle quattro ruote, mentre il 70% non fa sconti anche agli anziani, relegandoli a mediocri viaggiatori. Il sondaggio passa poi in rassegna i peggiori tic di chi sta al volante. Senza troppe sorprese, il 90% confessa l’infrazione più frequente nell’eccesso di velocità, mentre preoccupa quel pilota su due che ammette di salire in auto “eccessivamente stanco”. Altra, pessima debolezza degli automobilisti a stelle e strisce, la mania del dispositivo elettronico: il 34% degli intervistati non nega di scrivere SMS o e-mail alla guida. I dati ufficiali infatti parlano chiaro: acceleratore e guida distratta restano in Usa come in Italia, le principali cause di incidenti sulla strada. Forse, analizzando una a una le proprie abitudini, ciascuno di noi potrebbe sentirsi un po’ meno il sosia di Sebastian Vettel e rendersi conto che l’auto è un servizio da usare responsabilmente, rispettando i codici e, soprattutto, gli altri, che, alla fine dei conti, non sono poi molto peggio di ciascuno di noi. (ASAPS)

 

 


 

Mercoledì, 09 Novembre 2011
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