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Droga 17/03/2005

Ginevra - Svizzera, la criminalità giovanile.
I dati dell’Ufficio Federale di Statistica confermano il trend europeo. La droga sempre in primissimo piano.

Svizzera, la criminalità giovanile.
I dati dell’Ufficio Federale di Statistica confermano il trend europeo.
La droga sempre in primissimo piano.
 

(ASAPS) GINEVRA – Cinque anni di statistica delle condanne penali dei minorenni nel periodo 1999-2003, passati al setaccio dall’Ufficio Elvetico di statistica, che conferma quanto tra i giovani delinquenti la maggior parte dei reati commessi sia legata al consumo di stupefacenti e dei furti. La maggioranza delle condanne pronunciate nei confronti di minorenni, infatti, comprendendo una fascia d’età compresa tra i 7 anni al compimento del 18esimo, riguarda il consumo di stupefacenti e il furto. Tredici sentenze su cento riguardano un reato di violenza spesso non grave in senso penale. Ma se per i furti il trend è rimasto pressoché stabile nell’ultimo triennio, per i reati connessi al consumo di droghe, invece, la tendenza si è mostrata al ribasso solo nell’ultimo anno della ricerca, il 2003.

In Svizzera, i minori condannati sono in genere sanzionati con l’obbligo di un lavoro con l’affidamento al servizio sociale, che consente loro di cavarsela senza toccare però il carcere. Il numero di condanne pronunciate dai tribunali dei minorenni e dalle autorità cantonali
competenti (12.300 condanne) si mostra in crescita fin dal 1999, anno in cui fu istituita la rilevazione.

Nel 2003 si sono toccate le 13.500 condanne (+9,8% rispetto al 1999), connesse in larga parte a reati contro il patrimonio (44%), di cui soprattutto furti (65%) e danneggiamenti (34%). Seguono le condanne per infrazioni alla legge federale sugli stupefacenti (36%), di cui la maggioranza (88%) per consumo. Dal 1999 al 2003, le condanne penali di minorenni per reati di violenza sono passate dal 10 al 13 per cento, ossia da 1237 nel 1999 a 1729 casi nel 2003 (+40%). Quasi l’80 per cento di questo incremento è dovuto all’aumento del numero di lesioni semplici, vie di fatto e minacce. La delinquenza minorile continua dunque ad essere dominata da infrazioni poco gravi, mentre i crimini restano eccezionali. Si tratta di circa 120 casi l’anno, di cui la metà rappresentata da incendi. In maggioranza adolescenti di sesso maschile.

Nel 2003, l’80 per cento delle condanne penali contro minori, in maggioranza (82%) di sesso maschile (11.062), sono state pronunciate nei confronti di adolescenti (da 15 a meno di 18 anni; 10.715). Tra il 1999 e il 2003, le condanne nei confronti di fanciulli (da 7 a meno di 15 anni) sono diminuite passando da 2.988 a 2.768 casi; sono invece aumentate, nello stesso periodo, le sentenze emesse nei confronti di adolescenti (da 15 a meno di 18 anni), passate da 9.348 a 10.715 unità.

L’affermazione secondo la quale l’età dei delinquenti minorenni vada diminuendo è quindi smentita dai dati. Nel 2003, il 61 per cento delle condanne penali di minorenni riguardava giovani di nazionalità svizzera (8.283), il 32 per cento ragazzi di nazionalità straniera domiciliati in Svizzera (4.304), il 4 per cento richiedenti l’asilo (481) e il 3 per cento minorenni domiciliati all’estero (415). Questa ripartizione è rimasta alquanto stabile dal 1999. 13 condanne su 100 per violenza Nel 2003, sono state 1729 le condanne pronunciate nei confronti di minori per reati di violenza, ovvero il 13 per cento di tutte le sentenze emesse nei confronti di minori. Il 58 per cento di queste riguardava reati di violenza quali lesioni semplici e vie di fatto, il cui numero è passato dal 1999 rispettivamente da 288 a 454 e da 419 a 548 unità.

Nel 2003, il 78 per cento delle 1.729 condanne per reati di violenza riguardavano adolescenti (da 15 a meno di 18 anni; 1350). Quanto al sesso dei minori, l’89 per cento erano ragazzi (1.546). Ammonimenti e obblighi di prestare un lavoro per la maggior parte dei casi Nel 2003, le pene sancite contemplavano nel 30 per cento dei casi (4.061) un obbligo di prestare un lavoro, nel 27 per cento (3.626) un ammonimento e nel 18 per cento (2.445) una multa senza condizionale. Le detenzioni costituivano invece solo il 6 e il 2 per cento delle condanne, rispettivamente per la carcerazione con condizionale (875) e la detenzione senza condizionale (306).

La ripartizione delle sanzioni ha subito poche modifiche negli ultimi cinque anni. Unici cambiamenti da segnalare sono la diminuzione della quota di ammonimenti (31% nel 1999 e 27% nel 2003) e l’aumento della quota delle multe senza condizionale (15% nel 1999 e 18% nel 2003).

Le rare detenzioni sono rimaste stabili. La statistica delle condanne penali dei minorenni fornisce informazioni sul numero, la struttura e l’evoluzione delle condanne pronunciate conformemente al diritto penale dei minorenni. I dati provengono dai tribunali dei minori, dalle commissioni scolastiche e dalle prefetture e censiscono il tipo di decisioni, i reati menzionati e le sanzioni pronunciate. Distinguendo tra sesso, età, nazionalità e luogo di nascita delle persone la statistica permette altresì di effettuare elaborazioni analitiche sulla base di queste caratteristiche demografiche.
Fonte: Ufficio federale di statistica, Svizzera, febbraio 2005.(ASAPS).


Giovedì, 17 Marzo 2005
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