Politici Tutti senza cinture di sicurezza
La lamentela di un blogghista di Repubblica rilancia un tema che ci sta a cuore
(ASAPS) Alla fine è arrivato. Ci sono voluti 459 commenti nel blog "Monti usa solo auto italiane" di Vincenzo Borgomeo su Repubblica.it, ma il numero 460 di "cariga" pone la questione che noi dell’ASAPS ci aspettavamo qualcuno sollevasse prima: "Un piccolo commento - scrive il lettore - in tutte le fotografie (ed anche nei filmati in TV) non si vede mai un politico con la cintura di sicurezza allacciata (tranne Cameron). Non sarebbe un altro buon esempio (a dimostrazione che la legge è uguale per tutti) se anche loro cominciassero ad allacciarle?". Il lettore ha ragione: nessuno le allaccia. Peccato: sarebbe un bel segnale, anche perché poi è difficile parlare di cinture di sicurezza allacciate anche sui sedili posteriori quando chi ci governa va in giro nel più totale spregio della più basilare norma sulla sicurezza stradale. Le frequenti immagini televisive e le gallerie fotografiche mostrano senza pietà lo stato dei fatti, ma è significativo anche che nessuno faccia caso a queste cose. Non è solo la questione dei 459 messaggi sul portale di Repubblica precedenti a quello di "cariga" in cui si discetta su tutto, ma soprattutto quella legata alla totale indifferenza che tutti noi abbiamo verso temi così cruciali per la sicurezza stradale.
Apprendiamo intanto che in Germania un cittadino tedesco ha denunciato il Papa perché sulla papamobile non indossava le cinture di sicurezza. Il Santo Padre secondo il solerte connazionale della Merkel avrebbe violato il codice della strada durante la sua ultima visita a Friburgo. Ci vien quasi spontaneo dire che quella tenuta della papamobile è una di quelle velocità che forse non sono troppo pericolose. Certo che la notizia desta scalpore visto che viene da un un paese nel quale molti tratti autostradali non hanno neppure i limiti di velocità. Ci dicono che la sanzione in Germania si fermi ad appena 30 euro. Se non dovesse scattare l'immunità diplomatica probabilemnte la sanzione, nonostante la crisi finanziaria, la pagherà l'ospitale governo tedesco.
Quello dell'uso delle cinture di sicurezza, in particolare quelle posteriori, è infatti per noi una vera emergenza nazionale: se per quelle dei posti davanti siamo ormai a percentuali di uso intorno all'80% dei casi (ma anche qui c'è ancora da lavorare) per quelle dei sedili posteriori abbiamo percentuali da terzo mondo: 1% al sud e il 10% al nord, con una media nazionale del 5%. Un disastro. E si stima che in Italia con un uso corretto delle cinture di sicurezza (davanti e dietro) si potrebbero risparmiare circa 300 vite l'anno. E poi, quanti dei 178 mila italiani che rimangono feriti in auto in incidenti stradali, sarebbero potuti scendere dalla macchina senza un graffio?
Tutta la macchina moderna è infatti progettata intorno alla cintura. Pretensionatore, airbag, scocca deformabile sono infatti solo anelli di una complessa catena di protezione di pilota e passeggeri. E non è un caso che si stimi come il corretto uso della cintura di sicurezza riduca del 50% la probabilità di morte in un incidente. Non solo: proprio in città la cintura è più utile perché è proprio a velocità moderata che essa è in grado di evitare anche lesioni minime. Tanto per capirci, in un urto frontale anche solo a 50 km/h, senza cintura di sicurezza un corpo impatterebbe contro il volante, il cruscotto o un sedile con una decelerazione che può arrivare a 100 G: è come se il peso del corpo umano si moltiplicasse per 100 volte. Insomma nessun umano avrebbe la forza di trattenerlo! Ma ogni umano avrebbe la forza di evitarlo... (ASAPS)
Foto di repertorio dalla rete