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Arrivano
quasi contemporaneamente i 150 Km/h e il “sorpassometro”.
Potremmo dire una notizia buona e una cattiva ma qual’è
quella buona?
Forse che sulla A14 che va da Bologna a Taranto (ca. 700 Km) e che
percorro spesso, potrò scatenarmi alla bellezza di 150 Km/h
nei 17 Km del tratto fra Faenza e Forlì?
Sai che libidine! Per poi andare come sempre a 130 Km/h nei rimanenti
683 Km?
La trovata di Lunardi si mostra per quello che è: una manovra
pubblicitaria per dare un segnale in contotendenza, forse perché
va di moda nel nuovo governo di cui fa parte ridiscutere tutto,
anche l’idea che più velocità uguale più
pericolo. Io credo di intendermene di velocità e non solo
perché ho corso in Formula Uno.
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Ho
sentito certi miei colleghi di scuole di Guida sicura sostenere alla radio
e alla televisione le idee di Lunardi con validi argomenti ripetendo che
le velocità vanno differenziate fra autostrade larghe e strette,
fra Panda e Mercedes, fra auto e veicoli pesanti negli svincoli. Tutto
giusto.
Io aggiungerei anche fra me e mio nonno, che nonostante qualche tremolio
da Parkinson può sfrecciare alla stessa mia velocità. Insomma
di questo passo e con questi ragionamenti dovremmo differenziare tutto.
Ma è questo il nostro problema?
Sono tornato a Rimini da un viaggio a Milano mercoledì prima della
Pasqua. Avevano già tolto tutti i lavori in corso ma i 130 Km/h
erano una chimera e viaggiavo a singhiozzo fra i 40 e gli 80 Km/h con
punte di nevrotici 180 Km/h nei pochi tratti liberi. Sono arrivato stremato
e stressato dopo oltre 4 ore di viaggio.
A me, come ai camionisti che quotidianamente vivono sulle strade, non
me ne frega nulla di fare i 150: voglio viaggiare però meglio,
su autostrade che mi informano degli incidenti in tempo reale (ora per
capirci qualcosa ascolto la radio del Sole 24 ore), voglio arrivare in
tempi decenti anche viaggiando a velocità basse ma costanti, voglio
viaggiare senza lo stress di rischiare la vita in pazzeschi tamponamenti
ad ogni restringimento di carreggiata.
Questo è il vero problema delle nostre autostrade, altro che 150!
Come dice un comico di Zelig il cartello che indica la velocità
oggi non indica più un limite, ma “un obiettivo”!
E invece di alzare il limite dei 130 Km/h, che poi non è proprio
essere fermi, cominciamo a mettere mano ai tanti limiti assurdi sulle
tangenziali dove spesso regnano i 50 Km/h come nei centri urbani.
Questo chiedeva alla radio quella signora che tutti i giorni va da Roma
a Monterotondo e o ci mette una vita rispettando i limiti e beccandosi
una valanga di accidenti dagli altri automobilisti, o rischia mezzo stipendio
tutte le sere quando rientra dal lavoro.
E a chi parla di statistiche citando l’esempio della Germania, senza
limite imposto ma con incidenti simili ai nostri, vorrei ricordare che
da noi il limite c’è, ma quanti lo rispettano? Ma ci andate
mai in autostrada?
Quanto al sorpassometro va benissimo e io sono rassegnato al mio destino.
So che mi fotograferanno quando spazientito sorpasserò un’Ape
esitante con a bordo una coppia di anziani.
D’altra parte se vogliamo stare in Europa ci dovremo adeguare a controlli
e limiti comuni: le nostre strade non sono certo migliori e più
sicure di quelle della piatta Europa centrale.
E ci dovremo adeguare al limitatore di velocità sulle auto (sulla
mia c’è già ma è tarato a 250 Km/h) e alla scatola
nera che risolverà tante controversie negli incidenti e manderà
a spasso tanti avvocati...
E al Ministro, se vuole fare qualcosa per la sicurezza dopo quel che ha
già fatto di pregevole con la patente a punti dico che gli automobilisti
hanno dimostrato, con la riduzione degli incidenti, di avere fatto la
loro parte.
Invece di plaudere e basta alla riduzione della mortalità, si dia
da fare per ridurre anche le assicurazioni e per garantire che i soldi
stanziati per la sicurezza (a fronte degli aumenti delle tariffe concessi)
siano effettivamente spesi dalle società autostradali.
E basta con lo scandaloso aumento dei carburanti che scatta prima delle
ferie pasquali: queste sono truffe sulla pelle di chi deve per forza mettersi
in viaggio.
Faccia qualcosa Ministro, questi sono i nostri problemi di poveri automobilisti;
a 150 Km/h ci vada lei che può.
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