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Germania
Il ministro federale per i trasporti scende in campo per migliorare la sicurezza stradale: bande sonore, autovelox fissi e strade più ampie

di Luca Galeotti
Foto di repertorio dalla rete

A leggere queste notizie ritornano alla mente le figure, ormai passate alla storia, dei tedeschi chiamati “panzer” per la loro tenacia, la loro forza e ostinazione.
E’ da quei famosi e tristi anni che li vediamo così e successivamente, sui campi di calcio (dove però ci siamo tolti anche parecchie soddisfazioni), alla guida delle macchine di Formula Uno, con la racchetta da tennis o le scarpe da ginnastica, i “Teutonici “ ci hanno sempre infuso quel senso di solidità, coerenza e determinazione.
In questi giorni, leggendo quanto dichiarato dal ministro federale per i Trasporti Peter Ramsauer abbiamo avuto la certezza di quanto sino ad ora pensato riguardo ai tedeschi.
Dopo avere snocciolato le cifre riguardanti i morti sulle strade che dal 1970 ad oggi (sommando i dati delle due Germanie) sono passati da 21.300 a 3.648 (in condizioni di traffico tre volte superiori) il ministro non si è crogiolato sull’importante risultato ottenuto (in Italia si sarebbe istituita una giornata di festa) ma ha semplicemente affermato che c’è ancora tanto da fare perché “ogni vittima di un incidente e ogni morto sulle strade è sempre uno di troppo”.


E allora, in pieno spirito “panzer” è venuto giù con una serie di misure che non hanno intaccato radicalmente quelle legate al codice della strada, ma hanno preso di mira diversi settori in modo individuale così da ipotizzare, per il 2020, un’ulteriore diminuzione dei morti pari ad un confortante 40%.
Innanzitutto il programma prevede il miglioramento dello stato delle strade secondarie, dove maggiore è il numero di incidenti mortali, attraverso l’allestimento di terze corsie per favorire il sorpasso sicuro e bande sonore per evitare l’uscita di carreggiata.
Sulle strade dove maggiore è l’incidentalità Ramsauer ha pensato all’installazione di postazioni fisse di controllo della velocità ben visibili dagli utenti così da essere deterrenti verso comportamenti non adeguati e pericolosi.
Sulle strade maggiormente battute, come le autostrade, il programma prevede la percorribilità delle corsie di emergenza per il periodo necessario a rendere fluido e più sicuro il traffico.
Non si pensi però che le cose in Germania vanno meglio solo perché in molti tratti autostradali del paese della Merkel non ci sono i limiti di velocità, ma solo velocità consigliate. Non è così. In Germania hanno ottenuto risultati migliori dei nostri soprattutto nel cuore delle aree urbane. Un esempio. In Italia nella grandi città si contano 7 morti ogni 100.000 abitanti (si pensi solo ai 61 pedoni morti a Roma quest’anno), mentre a Berlino si contano 1,8 morti ogni 100.000 abitanti. Ecco perché i conti tornano più in fretta.
Sempre nell’ottica della maggiore sicurezza e minore incidentalità, questa volta non focalizzata alle strade ma ai veicoli che le percorrono, il ministro ha chiesto ai costruttori di motociclette di produrre i propri veicoli con l’Abs di serie su tutte le ruote rendendole così più stabili e sicure.
 Altre soluzioni prospettate dal ministro tedesco, a costo zero per il governo, riguardano l’equipaggiamento delle macchine che potrebbero essere dotate di sistemi di ausilio alla guida e poi controlli medici volontari per gli anziani e identificabilità immediata dei farmaci che, se assunti, potrebbero impedire una guida sicura.
Per i ciclisti, poi, è previsto un giro di vite riguardo l’obbligo dell’uso del casco: il ministro ha dichiarato che se il numero degli utilizzatori del dispositivo di sicurezza non dovesse superare il 50% (attualmente è attestato sul 9%) scatteranno ulteriori e più severe misure.


Oltre ad aver affermato, giustamente, che ogni morto sulle strade è un morto di troppo, Ramsauer ha anche parlato di cifre relative ai danni causati ogni anno dagli incidenti stradali: 30 miliardi di euro, altro che finanziaria!
Per il programma relativo al miglioramento delle strade e la loro messa in sicurezza il Governo tedesco ha stanziato 395 milioni di euro. Una organizzazione che si batte per la mobilità sostenibile (Verkehrsclub Deutschland) ha criticato il programma chiedendo maggiori limiti di sicurezza e un impegno economico minire del Governo in un momento così particolare per l’Europa.
Ed è così che si ribalta l’ormai famosa partita Italia-Germania 4 a 3; perché in Italia l’impegno e l’attenzione verso la sicurezza stradale è senz’altro minore e troppo evocata da cittadini, associazioni e operatori, perché in Italia non si è mai sentito un partito lamentare un budget troppo basso riservato alla sicurezza sulle strade.
I finanziamenti che arrivano dallo Stato sono piccola goccia sia sul versante della manutenzione e della tenuta in sicurezza delle strade (ci sono tratti che ormai sono considerati vere e proprie “armi letali”), sia sul versante dei fondi a favore delle forze di polizia che dovrebbero controllare il territorio.
 Per queste sarebbe già grasso che cola avere la benzina necessaria a far alzare quella benedetta lancetta del livello serbatoio che punta sempre verso le suole dei centauri; in questo campo, purtroppo, dobbiamo soggiacere alla forza e alla determinatezza dei tedeschi e vedere lo “spread” salire ancora a dismisura! (ASAPS)

 

 



 

Venerdì, 23 Dicembre 2011
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