Mercoledì 20 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su

Rassegna stampa alcol e guida del 30 dicembre 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-Insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


 

L’ADIGE

 

LETTERE

 

In ricordo di Roberto e Marco

 

Dolcissimi angeli, sapete, in questo anno senza di voi, noi ci siamo dovuti abituare a vivere senza di voi, senza la vostra presenza fisica, senza gli sguardi che sfiorano gli sguardi, senza le parole che si intrecciano alle parole... e questo, per un essere umano, quale ognuno di noi è, non è facile. Le nostre vite hanno percorso strade spesso tortuose, si sono scambiate speranze, sogni, emozioni, lacrime con altre vite. Abbiamo, più spesso del solito, guardato il cielo, cercando di intravedere, al di là delle nuvole, oltre il sole, là dove voi siete. E ci siamo chiesti perché due vite come le vostre, e tante altre ancora e ancora, all’alba di un nuovo anno, possano essere falciate all’improvviso... e nessuno paghi mai abbastanza, al di là dei risarcimenti, al di là di tutto. All’alba di questo nuovo anno, guarderemo il cielo sperando di vedere tra i fumi delle feste il vostro sorriso, la luce della vostra vita che non muore, perché, Marco, sei ancora lì, tra uno shampoo e l’altro; perché, Roberto, sei ancora lì a cercare di spegnere le fiamme, perché siete attorno a noi, nel dolore e nella nostalgia senza fine. E prima o poi, come dice il buon Vecchioni, ci ritroveremo alla stazione di Zima (*).

 

Grazia Gentile - Trento

 

 

 

(*) Nota: questa lettera è un omaggio a Roberto Carotta e Marco Orazi, morti un anno fa, la notte di San Silvestro, travolti dall’auto condotta da un ubriaco.

 

Riportiamo sotto la cronaca del tragico episodio.

 

L’ADIGE del 2 gennaio 2005

 

Due vite falciate da un ubriaco
Incidentino in via Bolzano alle 3.20. Scendono in due e un´Alfa 166 li uccide

 

Di PIETRO GOTTARDI

 


Morire senza colpa. Senza lasciare a chi rimane nemmeno un gancetto a cui appendere uno straccio di motivo per provare a comprendere - secondo l´umana categoria della responsabilità - la fine di tutto. Morire nel pieno rispetto della legge che dovrebbe tutelarti. Morire per mano di chi la legge stavolta se l´è bevuta. Letteralmente.
È accaduto alle tre e 25 di Capodanno all´uscita di Trento, in via Bolzano. A rimetterci la vita per un terzo automobilista ubriaco, due giovani di Gardolo, Marco Orazi, barbiere di 33 anni e Roberto Carotta, vigile del fuoco volontario di 27 anni.
La loro "colpa"? Marco era uscito di strada poco dopo il Bren Center probabilmente per un colpo di sonno ma era sceso illeso dall´abitacolo non prima di aver indossato il suo giubbino catarifrangente; Roberto si era fermato a destra indossando pure lui il giubbino, per aiutarlo e sistemare il triangolo.
A travolgerli in modo criminale, catapultandoli sulla carreggiata opposta come fantocci, Mauro Perli, 47 anni di Zambana, titolare della birreria "Taverna Danese" di Trento. L´uomo guidava la sua Alfa 166 in stato di ebbrezza alcolica: tre ore e mezza dopo il terribile incidente, il suo tasso alcolemico nel sangue era pari a 1,49, ancora il triplo del consentito.
La tragedia di Capodanno si è consumata all´altezza del sovrappasso pedonale di Gardolo alle 3.25. Poco prima Marco Orazi, titolare assieme a Giorgio Vitti del salone Nuovo Shampoo in Corso 3 Novembre, aveva avuto un incidente stradale senza conseguenze. Stanchissimo dopo aver lavorato tutto il giorno aveva festeggiato S.Silvestro con la fidanzata Debora. Cenetta al ristorante Patelli e brindisi in piazza Fiera. Marco forse colto dal sonno, mentre tornava a casa dopo aver accompagnato la ragazza a Mattarello, è finito fuori strada, sbattendo contro un palo a bordo strada. La sua Fiat Punto verde metallizzato ha riportato danni nella parte anteriore finendo respinta sulla sede stradale, lasciandolo però illeso grazie all´air-bag.
Marco ha recuperato il gilet arancione con le strisce fosforescenti prescritto dal nuovo codice della strada ed è sceso. Nel frattempo
per dargli una mano, si erano fermate la Fiat Bravo bianca condotta da Roberto Carotta, di ritorno assieme alla fidanzata da una festa con amici della parrocchia di Gardolo, e la Fiat Punto grigia di due ragazze che erano con loro.
Roberto, studente di ingegneria e vigile del fuoco volontario del corpo di Gardolo, vedendo la vettura incidentata, si è subito dato da fare chiamando i soccorsi. L´ambulanza è stata inviata, ma mentre raggiungeva il target con un codice medio di gravità, la scena dell´incidente è mutata all´improvviso in modo drammatico
.
Ad avvisare dell´auto piombata come una bomba sulla Punto incidentata e su Marco Orazi e Roberto Carotta che si trovavano nei pressi, è stata la telefonata disperata al 118 della fidanzata di quest´ultimo.
I due ragazzi in fin di vita sono stati ritrovati dai sanitari di Trentino Emergenza sulla carreggiata sud di via Bolzano. A scaraventarli lì, oltre la barriera del guard rail, la violenza dell´impatto con l´Alfa 166 di Mauro Perli, giunta come un siluro sul luogo dell´incidente senza lasciare traccia di frenata.
Marco e Roberto sono stati caricati in ambulanza e avviati a tutta velocità verso l´ospedale S.Chiara, dove però sono deceduti poco dopo il ricovero.
Sul luogo della tragedia è rimasto Mauro Perli, il quale verso le 6 del mattino, resosi conto di quanto era successo, è stato colto da una crisi di nervi manifestando propositi suicidi. L´uomo, preso in consegna da un equipaggio del 118, è stato ricoverato in ospedale. Sul terribile incidente il pm Storari ha aperto un´inchiesta

 

L’ADIGE

 

Lettere

 

L’abuso di alcol non fa distinzioni

 

In questi giorni il vostro giornale nascondeva tra le pagine alcune insidiose inquietudini rispetto all’alcol. L’incidente del pullman guidato da una persona in evidente stato di ebbrezza, il vino del vescovo della locride e le birre «concesse» alla festa degli studenti a Rovereto. Ci mancava proprio il vescovo, anche se ad essere sinceri anche in Trentino il nostro ha festeggiato i giovani di Colonia al Palarotari… E , per inciso, nella stessa «cattedrale» Favaretti ha pensato bene di «alcolizzare» i suoi dipendenti in occasione dei dieci anni di Azienda! Ma non era questo il senso del mio discorso… A Rovereto i giovani hanno avuto le birre! Ma, sia chiaro , l’intenzione degli organizzatori era quella di evitare i «superalcolici»! Ma come, la birra non è alcol? E nemmeno il vino, quindi! Tutto ciò premesso ricordiamo a coloro che hanno a che fare con la propria vita, con le vite degli altri, con la strada e la famiglia, con la scuola e la comunità (quindi sono esclusi animali e cose data la loro estraneità all’alcol) che l’alcol è «uno solo», che si chiami vino, birra o superalcolico. Cosicché un bicchiere di vino ha tanto alcol come una grappa e come una birra. Detto questo abbiamo chiarito tutto. Resta da chiarire come mai Fede, Sanità, Scuola e Pubblica Amministrazione possano aver una tale confidenza con questa droga (volutamente non ho messo le virgolette alla parolina droga, poiché di droga si tratta come si evince dalla definizione data all’alcol da parte dell’Oms) e come mai utilizza risorse pubbliche per foraggiare Cantine e Consorzi, feste e brindisi. Approfitto per fare anche una considerazione che nasce spontanea a proposito dell’autista del pullman ricordato sopra. I nostri figli, noi stessi siamo al sicuro sui mezzi della Trentino Trasporti? E se vediamo un automezzo della Provincia possiamo esser sicuri che chi lo guida è in ordine rispetto ai consumi? E negli ospedali il personale è del tutto sobrio? E gli zaini dei ragazzi sono pieni solo di libri? Favaretti, Dellai, presidi e insegnanti: provate a far mente locale…. Assieme al Vescovo!

 

Franco Baldo Presidente Club Alcolisti in Trattamento

 

ANSA

 

Ubriaco guida contromano per 26 chilometri sull’AutobrennerO

 

Solo per miracolo non ha causato incidenti

 

(ANSAweb) - BOLZANO, 30 DIC - Ha guidato ubriaco contromano per 26 chilometri sull’autostrada del Brennero e solo per fortuna non ha causato incidenti. Un milanese di 33 anni e’ stato fermato dalla Polstrada nei pressi di Egna e al controllo dell’alcol il tasso era di 1.44 contro il massimo di 0.5 fissato dalla legge. La vicenda e’ avvenuta verso le tre di notte. A quell’ora, fortunatamente, il traffico sull’arteria e’ scarsissimo e non si sono avuti incidenti. L’allarme e’ stato dato da un guidatore che, in stato di shock, ha telefonato alla Stradale raccontando di avere appena schivato la Fiat ’’Bravo’’ del milanese che viaggiava contromano nei pressi di Trento sulla carreggiata sud. Poco dopo e’ arrivata un’altra segnalazione, questa volta dal casello di Egna, e le pattuglie sono riuscite a bloccare l’automobilista. Secondo quanto ricostruito dagli agenti, l’uomo dovrebbe avere imboccato l’autostrada contromano dopo avere fatto sosta ad una stazione di servizio. All’uomo, naturalmente, e’ stata ritirata la patente.

LA PROVINCIA DI CREMONA

 

Casalbuttano. Il revolver è una scacciacani ma non aveva il tappo rosso: 41enne bloccato dall’Arma

 

Due colpi di pistola al bar

 

Esplosi dopo una lite, istanti di terrore e denuncia

 

di Mauro Cabrini

 

CASALBUTTANO — Prima la lite al bar. Poi la voglia di farla pagare al contendente, il ritorno nel locale con una mazza da baseball pronta all’uso in auto e, soprattutto, una pistola in pugno. Quindi gli spari, due: uno esploso all’interno e l’altro all’esterno del ritrovo. Sono stati minuti di terrore l’altro ieri sera in centro. E poco importa che il revolver usato sia poi risultato una scacciacani. Priva del tappo rosso, era impossibile da riconoscere.

 

E per la titolare del circolo, così come per gli avventori, sono stati istanti da brivido. Chiusi dall’arrivo dei carabinieri che hanno bloccato il cremonese, un 41enne del paese, per poi denunciarlo a piede libero per ‘esplosione pericolosa di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico, minaccia aggravata e porto abusivo di oggetti atti ad offendere’. Tutto è accaduto nel giro di mezz’ora, tra le 22 e le 22.30. E tutto sarebbe stato innescato, stando ai primi accertamenti, dal tasso di alcol un po’ troppo elevato nelle vene del casalbuttanese poi deferito alla magistratura. Il primo atto delle sequenze da incubo è un litigio tra due uomini. Nulla di particolarmente violento: niente di più, sempre stando a quanto si è appreso, di qualche insulto. Evidentemente abbastanza, però, per provocare rabbia e rancore nel 41enne. Che ha lasciato il locale, ha raggiunto casa, ha preso mazza e pistola, è tornato al bar. Lì, non ha più trovato chi cercava. E a quel punto, sfoderata la calibro otto replica, ha iniziato a minacciare la titolare e i clienti rimasti. Minacce pesanti. L’Arma puntata. Poi, improvvisamente, lo sparo. Verso l’alto. I militari dell’Arma, già allertati, sono arrivati pochi minuti dopo la fuga dell’uomo, poco dopo il secondo colpo di pistola, stavolta nella via. Le ricerche non sono state nè troppo lunghe nè troppo difficili. Il 41enne è stato rintracciato velocemente, in paese, sulla strada di casa. Il revolver era sulla vettura, così come la mazza da baseball, presumibilmente presa con l’obiettivo di pestare il rivale. Fermato, identificato e accompagnato in caserma, è stato denunciato.

 

LA PROVINCIA DI CREMONA

 

Il caso. L’episodio in un appartamento del centro storico; la donna medicata in ospedale

 

Lite: pugno e bicchierata

 

Due conviventi si accapigliano, arriva la polizia

 

La discussione, pare innescata da un banale diverbio amplificato dagli effetti dell’alcol, è degenerata sino alle botte. E soprattutto sino a richiedere l’intervento di una pattuglia della ‘volante’. Il bilancio parla di una bicchierata, alla testa di un trentenne. E di un cazzotto al viso di una ventisettenne, la sua convivente. È accaduto attorno alle 16 di mercoledì, in un appartamento del centro. I protagonisti dell’episodio sono stati identificati dai poliziotti: l’uomo è stato accompagnato negli uffici di pubblica sicurezza, mentre la giovane è stata raggiunta in ospedale.

 

Era stata lei, con una telefonata al «113», a chiedere aiuto agli agenti del commissariato. E al loro arrivo, gli uomini in divisa non hanno avuto alcuna difficoltà a farsi aprire la porta: dopo la sfuriata, la situazione era ormai ritornata alla calma. Almeno apparentemente. Nei confronti dei due conviventi non è stato assunto alcun provvedimento: «Si tratta di episodi procedibili solo a querela», ha spiegato in mattinata il dirigente del commissariato Daniel Segre. E, almeno allo stato attuale, non è stata sporta alcuna denuncia. I poliziotti hanno comunque steso una relazione sul loro intervento. Da parte sua, la giovane è stata visitata dai medici del pronto soccorso di via Macallè e dimessa con una prognosi di pochi giorni: le sono state riscontrate solo contusioni al volto. A innescare la reazione dell’uomo, il cazzotto che ha provocato le ecchimosi, sarebbe stato il colpo inferto dalla convivente con un bicchiere: il fendente che l’ha raggiunto alle spalle.

 

IL GAZZETTINO (Venezia)

 

In un bar

 

Percosso e minacciato da un pregiudicato ubriaco

 

Portogruaro - Percosso e minacciato al bar, non ha potuto far altro che chiamare la Polizia. E’ accaduto mercoledì verso le 18 e 30 ai danni di un portogruarese. L’ uomo, L.R., di 61 anni, si era recato in un bar di via Tevere a Mestre per bere una bevanda calda nel tentativo di riscaldarsi in seguito al grande freddo che imperversava nella serata.

 

All’interno oltre al personale si trovava anche un altro avventore, che aveva già usufruito di alcune bevande a sufficienza. Ne è nata quindi una discussione per motivi futili con il portogruarese. Il "colloquio" è quindi degenerato, con alcune minacce e qualche sberla ai danni del sessantenne. L’ aggressore, P.N., pregiudicato di 33 anni di origini pugliese, è uscito poi dal locale fermandosi nell’entrata. Li l’hanno trovato gli agenti della Polizia di Santa Chiara, intervenuti tempestivamente in seguito alla richiesta della vittima. Identificato il pugliese, gli agenti hanno evidenziato il palese stato di ebrezza alcolica. Per questo è stato immediatamente sanzionato per ubriachezza molesta. Il portogruarese invece è dovuto ricorrere alle cure del Pronto soccorso per alcune contusioni. Molto probabilmente la vicenda proseguirà nelle aule del tribunale. M.C.

 

IL GAZZETTINO (Nordest)

 

GLI ESPERTI DELL’ARPAV

 

Consigli a chi va al cenone in auto: attenti ad alcol, nebbia, asfalto viscido

 

PADOVA - (p.d.) Ultime ore del 2005 all’insegna della grande varietà e variabilità. Le previsioni vengono illustrate da Antonino Bonan (Arpav-centro meteo di Teolo): «Il miglioramento di oggi sarà solo temporaneo. Inizialmente potranno formarsi nebbie, soprattutto nelle zone già interessate da nevicate anche intense, come il Vicentino. Vi saranno nubi stratificate, momenti soleggiati. La copertura del cielo aumenterà verso sera».

 

La giornata di domani, S. Silvestro: «Nelle prime ore, il cielo sarà velato o coperto - spiega Bonan - La situazione tenderà a peggiorare verso sera, quando sono attese precipitazioni a carattere sparso, anche nevose, che però nel corso della notte potrebbero tramutarsi in pioggia, soprattutto in pianura». Come un paio di giorni fa, è in arrivo una massa di aria fredda da ovest. A differenza dell’ultima perturbazione, richiamerà aria mite. «Una differenza minima - sottolinea l’esperto dell’Arpav - che però avrà il potere di far nevicare oppure piovere».

 

I pericoli sono la nebbia, che dovrebbe scomparire dopo l’alba, e soprattutto le gelate notturne. La neve che cadrà in montagna creerà uno strato ancora più denso dopo le abbondanti precipitazioni che si sono verificate fino a ieri e che hanno determinato inevitabili problemi alla viabilità.

 

Sicuramente si tratta di giorni anomali: basti pensare che in alcune zone della pianura veneta è caduta la neve mentre in cielo splendeva il sole, o che si sono registrate mini-precipitazioni a fiocchi gelati (tre-quattro minuti) che rimbalzavano sui cofani delle auto, o ancora uno "stop & go" della neve, a intermittenza. Per il veglione, partendo dal presupposto che le condizioni del tempo riguardano zone estese, sarà necessaria massima prudenza alla guida.

TGCOM

N.Y.,donna uccisa da colpo vagante

Era affacciata ad una finestra

 

 

Una mamma di 29 anni è stata uccisa a New York colpita da una pallottola vagante mentre stava alla finestra del suo appartamento al quinto piano d’un palazzo del Queens, uno dei quartieri della metropoli. Dell’omicidio è stato accusato un soldato dell’esercito in licenza, Danny Carpio, che forse ubriaco, ha sparato in aria tre o quattro colpi, uno dei quali letale.

 

AUDIONEWS.IT

 

NY. Soldato ubriaco uccide donna di 29 anni

 

Una donna di 29 anni, madre di due bambini, è stata uccisa a New York da un soldato che, ubriaco, ha sparato alcuni colpi di pistola in aria. Uno ha raggiunto la donna che era affacciata alla finestra del suo appartamento al quinto piano. Il militare è stato accusato di omicidio.

 

GIORNALE DI BRESCIA

 

Lettere

 

IN ATTESA DEGLI INCIDENTI DA BOTTI

 

Nei giorni dell’ebbrezza un grazie alle forze dell’ordine

 

Ogni anno i telegiornali del 1° gennaio raccontano le conseguenze dei botti esplosi in Italia la notte di San Silvestro: qualche volta ci scappa il morto, di regola ci sono molte dita amputate e qualche occhio che non vedrà mai più la luce del sole. Chi lavora al Pronto Soccorso, in ogni Ospedale del nostro Paese, sa bene che in realtà l’emergenza più importante di quella notte è l’alcol: ogni Capodanno sono migliaia gli italiani che pagano duramente il prezzo degli spumanti (e degli altri alcolici) bevuti: uomini, donne, ragazzini e ragazzine soccorsi in coma etilico, e poi risse, violenze, incidenti stradali sono una drammatica costante, straordinariamente diffusa lungo tutta la penisola. Tante, purtroppo, sono le «vittime da alcol passivo», persone colpite dall’incoscienza e dall’ubriachezza altrui. In questi giorni «caldi», desidero esprimere pubblicamente la mia gratitudine alle forze dell’ordine, che si prodigano per togliere dalla strada, a tutela della sicurezza di noi tutti, gli irresponsabili che si mettono al volante in stato di ebbrezza. (*).
ALESSANDRO SBARBADA - Mantova

 

 

 

(*) Nota: tra i giornali che riesco a monitorare, hanno già pubblicato la mia lettera il GIORNALE DI BRESCIA, LA GAZZETTA DI MANTOVA, LA STAMPA, REPUBBLICA, IL GIORNALE, L’ADIGE, IL GAZZETTINO di Padova: speriamo possa servire a qualcosa.

 

IL GAZZETTINO (Padova)

 

ANCORA UN INCIDENTE STRADALE IN VIA TIZIANO ASPETTI

 

Travolta da un’auto pirata, giovane rumena in fin di vita

 

Ancora un grave incidente stradale in via Tiziano Aspetti. Ieri sera alle 19 una giovane rumena, M.D., del ’69, è stata prima urtata da un’auto e poi travolta da una seconda auto, che non si è fermata dopo il terribile urto, all’altezza dell’ufficio postale, riportando numerose fratture e ferite. La dinamica è ancora al vaglio della polizia municipale. La via in quell’ora era come sempre molto trafficata, ma ciò non ha impedito alla macchina "killer" di far perdere le sue tracce. E purtroppo per il momento non ci sono testimoni che possano offrire alle forze dell’ordine indicazioni utili per individuare l’auto pirata.

 

Sul posto è prontamente intervenuta un’autoambulanza del 118. Subito le condizioni della giovane, riversa sull’asfalto priva di sensi, sono apparse disperate. Ricoverata all’ospedale, è tuttora in fin di vita.

 

Via Tiziano Aspetti è tristemente nota per la sua pericolosità. Numerosi gli incidenti stradali, che come riportano le statistiche, avvengono soprattutto nei centri abitati e nelle vie cittadine. Tra tutti gli episodi più cruenti ricordiamo lo schianto provocato un paio d’anni fa da un automobilista ubriaco che per la forte velocità perse il controllo e andò a scontrarsi contro un’auto con a bordo una coppia con un figlio di soli tre mesi, rimasto orfano: entrambi i genitori persero la vita.

 

LA GAZZETTA DI PARMA

 

Chiesa di Marore, da Betania un messaggio di pace

 

La parrocchia di Marore e la Comunità Betania vivono una simbiosi particolare in questo tempo natalizio. La lunga esperienza di collaborazione e di integrazione tra le due realtà permette esperienze particolarmente intense e significative. Domenica 18 dicembre erano presenti i genitori e i familiari dei giovani ospiti di Betania che hanno partecipato alla messa domenicale portando una presenza particolarmente intensa. Quella settimana aveva visto due appuntamenti particolari: la sera di giovedí 15 dicembre erano convenuti a Betania gli Acat, i club di alcolisti in trattamento, che hanno avuto la Santa Messa nella chiesa parrocchiale e poi la consueta festa nella sala convegni. Un altro appuntamento significativo si è realizzato la sera dopo. Venerdí sera, nella chiesa parrocchiale, per iniziativa del Comune di Parma, c’è stato il concerto di Natale con l’esibizione delle corali San Benedetto e Cantafabula, che hanno riscosso molto successo nel numeroso pubblico presente.

 

LA PROVINCIA DI LECCO

 

Stappare lo spumante è un rischio: secondo il Pronto soccorso è causa di uno degli incidenti più frequenti a San Silvestro Altro che botti, c’è da avere paura dei tappi. Nell’occhio

 

Altro che fuochi d’artificio. Il vero pericolo dal quale guardarsi la notte di San Silvestro è rappresentato dalla classica e immancabile bottiglia di spumante. Potrà anche sembrare strano, ma durante le feste natalizie i tappi di spumante sono infatti gli oggetti volanti che, almeno in provincia di Lecco, mietono più “vittime” dei botti che altrove sono al prima causa di incidente. Sarà forse perché in genere il botto arriva a fine pasto, quando l’euforia ha contagiato tutti i commensali e il livello di attenzione è più basso, o forse perché l’ebbrezza delle bollicine si fa sentire ancor prima di aver stappato la bottiglia, fatto sta che tra le lesioni più gravi del periodo c’è proprio quella da «tappo di champagne negli occhi». A confermarlo il dottor Antonello Strada, direttore del pronto soccorso dell’ospedale «Manzoni» di Lecco, il quale sottolinea i possibili rischi provocati da quello che rappresenta certamente uno degli incidenti più tragicomici ai quali si possa assistere la notte di capodanno. «In genere - il suo commento - si tende a pensare che siano soprattutto le lesioni da fuochi d’artificio e da botti a essere le più frequenti nel periodo che va da Natale all’Epifania. Invece, almeno qui a Lecco, le lesioni più gravi e più frequenti sono quelle provocate dai tappi di champagne che colpiscono gli occhi». Un dato confermato dalla statistica riferita agli interventi effettuati all’interno del pronto soccorso di Lecco tra il Natale del 2004 e lo scorso 6 gennaio, quando gli incidenti di una certa rilevanza provocati dai fuochi d’artificio furono «sicuramente meno di cinque», fanno sapere dal nosocomio. Un numero decisamente più basso rispetto a quello delle lesioni agli occhi, che nello stesso periodo furono una decina, alcune delle quali con conseguenze anche gravi. Le probabilità di venire colpiti da un tappo di spumante agli occhi, magari con tanto di gabbietta metallica, sono infatti molto più alte di quanto si possa immaginare, tanto che in Italia si calcola che ogni anno le persone che rimangono vittima di questo “singolare” incidente siano circa 2 mila, con un’incidenza più alta tra i bambini. Anche per questo motivo un consiglio utile per domani notte potrebbe essere quello di celebrare il capodanno senza eccedere con le bottiglie di spumante. Una precauzione che garantirebbe un duplice vantaggio, da un lato mantenendo il tasso alcolico dei presenti entro limiti ragionevoli, e dall’altro riducendo le probabilità statistiche di venire colpiti da un tappo volante di champagne (*).

 

Dino Bondavalli

 

 

 

(*) Nota: chi consumerà bevande analcoliche si precluderà la possibilità di incorrere anche in questo tipo di problema.

 

CAMERA.IT

 

SALUTE

 

Interrogazione a risposta orale del 27/12/2005:

 

PERROTTA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
come si evince da una comunicazione dell’Assoconsum, in Italia c’è circa un milione di alcolisti, stando ai dati riportati dall’Istat, a cui vanno aggiunti ben 3 milioni di bevitori a rischio;
il 7 per cento dei giovani dichiara di ubriacarsi ben 3 volte alla settimana;
è in netta crescita il numero degli adolescenti che consuma alcol fuori dai pasti, più del 103 per cento nel periodo 1995-2000 tra i 14-17 anni;
in Italia il primo sorso si consuma già a 11 anni contro la media Ue di 14 e mezzo;
ogni anno, sono attribuibili al consumo di alcol il 10 per cento di tutte le malattie, il 10 per cento di tutti i tumori, il 63 per cento delle cirrosi epatiche, il 41 per cento di tutti gli incidenti ed il 9 per cento di tutte le invalidità;
in tutta Europa l’alcol rappresenta la prima causa di morte nei giovani tra i 15 ed i 29 anni -:
se non sia il caso di realizzare campagne preventive in grado di informare sugli effetti negativi dell’abuso di sostanze alcoliche (*). (3-05252)

 

ECONOMIA E FINANZE

 

Interpellanze

 

Sabato, 31 Dicembre 2005

stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK