Sulla strada – Rassegna stampa del 3 gennaio 2012
a cura di Gianluca Fazzolari
Vittime della strada, l'appello: «Uniamo le forze per fermare questa strage»
CROCI SULL'ASFALTO. Il presidente dell'associazione vittime della strada lancia l'allarme e chiede di fare squadra. Merli: «Non credo alle fatalità. Tutti gli incidenti hanno un responsabile e una causa»
di Giuseppe Spatola
BRESCIA 03.01.2012 - «Non credo alle fatalità. Tutti gli incidenti hanno un responsabile e una causa. Anche a capodanno l'alta velocità ha giocato sporco, spezzando cinque vite». Roberto Merli, presidente dell'associazione Condividere la strada della vita, non nasconde la sua rabbia. Lui, che da anni assieme a centinaia di volontari lotta per «far rispettare le regole», davanti alle tragedie di capodanno dinoccola la testa e non cede alla tentazione di addossare la responsabilità di quelle croci sull'asfalto al «fato o alla casualità». «C'è una ragione se quelle automobili si sono ribaltate, sono finite fuori strada e non hanno arrestato la loro corsa in tempo - sottolinea Merli pensando alle prime vittime del 2012 -. Nell'ultimo anno in provincia di Brescia abbiamo piantato 102 croci. Nel 2010 erano state 82. Il trend si è invertito, come sono aumentati gli incidenti con ciclisti e pedoni coinvolti. Siamo tutti responsabili, dalle amministrazioni pubbliche ai semplici automobilisti che non rispettano le regole». Non solo. Merli punta il dito sui tagli alla sicurezza e alla prevenzione. «Bisogna intensificare i controlli ma anche prevenire - continua il presidente dell'associazione bresciana -. C'è una ragione se in Italia non siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi fissati dalla comunità europea. In Francia e Germania gli incidenti stradali si sono dimezzati grazie all'intensificazione dei controlli. da noi, invece, si continuano a tagliare fondi alle forze di polizia e l'unico risultato è quello di vedere schizzare in alto le statistiche dei morti sulla strada». ...