LA CITTA' DELLE REGOLE
Cartelloni abusivi, la tivù francese attacca:
«Scandalo a Roma, la pubblicità uccide»
L'emittente France2 ricorda i due motociclisti morti a causa di un impianto illegale. E conta «50mila cartelloni, metà abusivi, vicino alle carreggiate o nel mezzo della strada»
ROMA - I cartelloni pubblicitari che deturpano Roma e le sue periferie diventano un caso internazionale. Se è evero che, per molti amministratori locali vale la regola de «i panni sporchi si lavano in famiglia», da oggi per il Campidoglio non sarà più possibile limitare il danno d'immagine derivante dalle polemiche sugli impianti pubblicitari. Ci ha pensato l'emittente France 2 a mettere in piazza - su scala europea - lo scandalo cartellone selvaggio già ripreso sotto Natale dal quotidiano britannico «The Guardian». Il secondo canale della televisione pubblica francese dedica infatti un dettagliato servizio all'«affaire panneaux pubblicitarie» («billboards jungle», l'avevano definito gli inglesi) che sta scuotendo la giunta capitolina con una serie di denunce penali arrivate dopo indagini interne e mobilitazioni (esterne).
Un fermo immagine dal servizio di France2
sulla pubblicità abusiva a Roma
PUBBLICITA' CHE UCCIDE - Il servizio dal titolo «La pub qui tue» (la pubblicità che uccide), firmato dal corrispondente Renaud Bernard e Gianclaudio Calderara spiega che romani devono convivere con «50mila cartelloni, di cui la metà abusivi, piazzati vicino alle carreggiate o anche nel mezzo della strada. E questo danneggia il paesaggio, ma soprattutto provoca incidenti: ci sono già stati due morti, due giovani motoclisti», sottolinea ricordando l'incidente di inizio novembre sulla Tuscolana. Di fronte a questa situazione, spiega Bernard, i romani hanno deciso di di dire "basta". Nel servizio si spiega come i cartelloni pubblitari deturpino ogni scorcio della Città Eterna, persino le aree da cartolina del centro.
Un cartellone in mezzo a una
pista ciclabile (Jpeg)
«INQUINATA» VIA VENETO - Seguono le immagini degli innumerevoli cartelloni pubblicitari su via Veneto, «un inquinamento visivo» che dà fastidio anche al fotografo della Dolce Vita Rino Barillari. Intervistato da Calderara, Barillari ricorda una strada senza pannelli pubblicitari dove passeggiavano i divi del cinema. «Basta confrontare le immagini di ora con quelle del film di Fellini per rendersi conto dell'invasione - spiega Calderara - I cartelloni sono ovunque: 50mila in tutta Roma, per la metà installati illegalmente».
Rimozione di un cartellone in via Chiana (Edison) |
CEMENTO PER FERMARE GLI ILLECITI - I romani come Roberto Tomassi (dell'Associazione Basta Cartelloni a Roma ) hanno deciso però di reagire alla giungla di cartelloni, spiega il giornalista, e di sera vanno a tappare i buchi sull'asfalto, segnale evidente che un nuovo impianto sarà installato tra qualche giorno. «Con il cemento riempiono i buchi. Un'operazione di cinque minuti e il gioco è fatto. Ma è una battaglia da Davide contro Golia». Lotta dura contro chi commette illeciti con impianti non autorizzati, ma i comitati non sono teneri neppure nei confronti del Campidoglio: «Dopo la morte dei due motociclisti finalmente la giunta capitolina ha deciso di regolamentare il settore - spiega Bernard - Ma si deve confrontare con una lobby potente. A Roma le ditte autorizzate a installare cartelloni sono 400, a Parigi sono solo quattro».
Una protesta contro i cartelloni (Proto) |
CENTINAIA DI DENUNCE - Da più di un anno le associazioni si battono per mettere fine alla giungla di cartelloni e hanno anche elaborato una delibera popolare che il Consiglio comunale ha però bocciato. Nell'attesa di un nuovo Piano Regolatore degli impianti, che tarda ad essere approvato, sono arrivate anche le denunce. Come ha riportato un quotidiano romano, sono 44 le persone iscritte nel registro degli indagati su richiesta del nucleo della polizia municipale diretto da Antonio Di Maggio, incaricato dal sindaco Alemanno di fare luce sullo scandalo dei cartelloni selvaggi.
LE OMISSIONI DEL CONTROLLORE - Tra i denunciati figura anche il dirigente dell’ufficio affissioni e pubblicità del Campidoglio che, secondo gli investigatori, avrebbe omesso «di emettere atti di decadenza delle autorizzazioni» alle ditte che risultavano «avere tre o più impianti installati in violazione di norma». I vigili hanno riscontrato abusi, negligenze e licenze sospette e omessi controlli. La maggior parte delle persone denunciate opera nel settore della cartellonistica tramite imprese private, persone che avrebbero «presentato false dichiarazioni sostitutive di atto notorio, attestanti la proprietà degli impianti pubblicitari, nonché la loro regolarità».
di Carlotta De Leo
Fonte: roma.corriete.it