Germania
Pensato il progetto di un’autostrada per biciclette: sarà lunga 60 chilometri e larga 5 metri
(ASAPS) Il sogno di percorrere una strada dritta, pianeggiante e senza curve in bicicletta è nel cassetto di tutti quelli che utilizzano le due ruote per gli spostamenti brevi ed ecologici.
Negli ultimi tempi, complice anche il forte rincaro della benzina e la crisi del sistema Europa, la bicicletta è diventato il mezzo preferito dai “pendolari brevi”, che ogni mattina devono percorrere alcuni chilometri per recarsi al posto di lavoro.
In Germania, nonostante le minori difficoltà economiche e la benzina non appesantita dalle troppe accise, hanno deciso di far diventare realtà il sogno con un progetto, a dir poco rivoluzionario, di una “autostrada” per biciclette che corre a fianco della vera e propria arteria che collega le città di Dortmund e Duisburg nella regione della Ruhr.
Il tratto, congestionato da un numero incredibile di auto in transito tanto da meritarsi il soprannome di “autostrada delle lumache”, vedrà nascere accanto a sé una lingua d’asfalto lunga sessanta chilometri e larga cinque metri, senza dislivelli né incroci, dove le due ruote potranno beatamente sfrecciare senza inquinare e senza rallentare il passo per code od ingorghi.
Il ministro socialdemocratico Harry Voigtsberger ha affermato che già da tempo i cittadini tedeschi hanno cominciato a vedere di buon occhio gli spostamenti legati al pendolarismo lavorativo attraverso l’uso delle biciclette: poter usufruire di un percorso dedicato non può che essere ancor più incoraggiante.
Jens Hapke, dirigente del Regionalverband Ruhr, l’azienda che gestisce i trasporti urbani e regionali ritiene che la scelta della costruzione dell’”autostrada delle biciclette”, favorendo gli spostamenti sulle due ruote, libererà l’arteria autostradale dal traffico caotico e migliorerà la qualità dell’aria con una minore immissione di CO2.
Il progetto è interessante anche in prospettiva dei tanti incidenti stradali che vedono coinvolti i ciclisti; con un percorso tutto per loro l’unico rischio sarà una caduta nella “volata finale”… se mai qualcuno vedendo gli ampi spazi sogni di essere al Giro d’Italia o al Tour de France. (ASAPS)