L'amore per la divisa
Meritata pensione per Palmiro Romoli
SALUZZO - È stato comandante del distaccamento saluzzese di Polizia Stradale dal 26 gennaio 1989 (in sostituzione di Francesco Tomasiello) fino ad oggi. Il prossimo 1° febbraio, il sostituto commissario Palmiro Romoli lascerà il suo posto alla guida della caserma di via Cuneo a Saluzzo.
60 anni compiuti il 1° gennaio, Romoli è originario di Torgiano in provincia di Perugia. La sua carriera in Polizia inizia nel 1971, quando, a 19 anni, decide di fare 3 anni da volontario in sostituzione del servizio
militare. Piacenza, Roma, Cesena, San Severo e Padova sono le sue prime sedi di assegnazione.
«La divisa della Polizia stradale è la mia seconda pelle – spiega – ho avuto la fortuna di servire lo Stato in un ramo della Polizia che sento particolarmente mio».
Nel 1975 frequenta il corso da sottufficiale a Nettuno, l’anno successivo viene destinato a Cuneo, prima di approdare a Cecina e poi definitivamente a Saluzzo. «In città ho trascorso anni molto belli – spiega – tanto da decidere di rimanere qui anche dopo la pensione, nonostante i miei genitori vivano ancora al mio paese».
In chiusura di servizio, Romoli, lascia una forte impronta umana e professionale nell’operato della polizia stradale e un reparto piccolo ma ben funzionante: «La porta dei mio ufficio è sempre stata aperta a
chiunque avesse bisogno di una delucidazione o un consiglio, cercando di aiutare nei limiti della legge tutti coloro che si sono rivolti a me».
Inutile chiedergli a quale hobby si dedicherà dopo la pensione. Tutti quelli che lo conoscono sanno, infatti, della sua grande passione per la caccia, che lo porta ogni anno a partecipare a battute anche all’estero. Nel suo ufficio, al primo piano della palazzina di via Cuneo, accanto alle foto istituzionali fanno bella mostra di sé alcuni ricordi dei viaggi all’estero, da quello a Sarmientos in Patagonia alla trasferta spagnola. Poco più in là una stupenda collezione di auto d’epoca della Polizia stradale ricorda il suo attaccamento per il lavoro e la divisa, che da quando è in servizio ha perso le stellette dei militari, ma non il «il rigore e il decoro che deve
contraddistinguere un buon poliziotto». Dopo 23 anni di comando, Romoli ricorda ancora l’intervista di
insediamento firmata da don Giovanni Rovera sul Corriere di Saluzzo del 1989 (che per la sua cordialità e gentilezza lo aveva paragona al commissario Maigret) e i primi anni in città, con la passione per il calcio giocato che lo aveva portato a militare come portiere nella fila dello Scarnafigi e del Saluzzo.
Il 2 giugno 1999, è arrivato uno dei riconoscimenti più importanti: la nomina a Cavaliere da parte del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Un attestato inatteso che gli riempie ancora il cuore di
orgoglio a più di 10 anni di distanza. Dal prossimo febbraio il suo posto, con tutta probabilità sarà preso dall’ispettore superiore Luca Blengino.
da http://amicipolstrada.blogspot.com