La "scatola nera" auto, ecco come funziona
Si fa un gran parlare della check box ossia della scatola nera che potrà essere montata all’interno dell’auto. La sua funzione sarà quella di registrare i momenti immediatamente precedenti e successivi a un incidente. In questo modo le assicurazioni avranno dati incontrovertibili e pronti all’uso per ricostruire la scena con fedeltà andando così a eliminare eventuali discussioni. Per il “disturbo” la spesa del montaggio del sistema sarà completamente a carico della stessa assicurazione e si risparmierà. Ma come funziona e quali tecnologie include questa scatola nera?
Viene definita scatola nera proprio come quella regolarmente in uso su altri mezzi di trasporto come aerei, navi, automezzi e così via. La funzionalità è la medesima: è una sorta di diario e di registro di tutte le attività a bordo, che vengono salvate su una memoria per poi essere eventualmente collegata a un computer così da ricavare tutte le informazioni necessarie e ricostruire un evento. In questo caso, un incidente, una collisione, un tamponamento, ma anche solo velocità e altre info specifiche.
La Check Box Isvap è stata prevista dalla bozza del decreto sulle liberalizzazioni e comporterà non solo la spesa di installazione da parte dell’assicurazione, ma anche una riduzione del costo dellapolizza stessa grazie a questo dispositivo. D’altra parte se tutti lo montassero, si potrebbe immediatamente ricostruire qualsiasi evento incrociando i vari dati, così da evitare strascichi e discussioni varie. Gli utenti sarebbero preservati e difendibili in modo migliore. Ci sarebbero solo numeri, incontrovertibili.
La scatola nera registra ciò che avviene prima, dopo e ovviamente durante l’evento. E’ collegata alla famosa porta diagnostica conosciuta come Odb (on-board diagnostics) e ricava parametri e dati da qualsiasi parte dell’auto stessa. Dunque sa a che velocità si sta viaggiando, quale marcia è inserita, eventuali decelerazioni grazie alla centralina dell’Abs/Esp, se sono entrati in funzione i sistemi elettronici e quelli di prevenzione di incidente e di protezione per i passeggeri. Inoltre l’antenna GPS geolocalizza la vettura così da ricavare anche la posizione precisa e gli spostamenti.
Prendete tutti questi numeri, percentuali, secondi e coordinate e capirete subito come sarà possibile ricostruire l’intera scena dunque il moto dell’auto, la direzione e la velocità e i cambiamenti repentini dei dati precedenti. La scatola nera potrà sopravvivere anche a sollecitazioni estreme, pressioni e temperature particolarmente intense. Quale futuro avrà questa tecnologiapiuttosto utile? C’è chi spera in un’integrazione massiccia, per non dire universale.
da amicipolstrada.blogspot.com