La perizia mette fine ad un vero e proprio giallo. LunedÏ l’appello s.t. |
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E’
un po’ meno giallo, il giallo sulla morte dei due poliziotti finiti fuori
strada il 26 novembre ’98. La perizia dell’ingegner Pierluigi Zamuner,
disposta dalla Corte d’Appello di Venezia, ha confermato che a provocare
l’incidente è stato un cane. Quel pastore tedesco la cui carcassa è stata
al centro del processo di primo grado finito con la condanna per omicidio
colposo del proprietario dell’animale, il villorbese Corrado Pavan. La
difesa, rappresentata dall’avvocato Francesco Murgia, aveva appellato
la sentenza del tribunale di Treviso e lunedÏ si terrà l’udienza davanti
ai giudici lagunari. Che ascolteranno la parti sull’incidente in cui persero
la vita Marco Cescato, 30 anni di Feltre e Adriano Vanzella, 44 anni di
Santa Lucia di Piave. I due agenti della Stradale avevano ricevuto una
segnalazione dalla centrale e stavano correndo in soccorso di un motociclista,
alla rotonda di Silea. Sul rettilineo della Pontebbana qualcosa tagliò
la strada alla vettura che si schiantò prima contro un albero, rimbalzando
poi contro un secondo platano. Dopo il sinistro scattarono le ricerche
di quell’ostacolo che aveva provocato l’uscita di strada dell’Alfa 155:
i vigili urbani trovarono lungo il ciglio una carcassa di cane, il pastore
tedesco di Pavan. La difesa sostenne che non era stato l’animale ad aver
causato l’incidente e il consulente di parte affermò che i peli presenti
sulle ruote erano incastrati dalla parte del bulbo e non viceversa: insomma
erano stati inseriti successivamente. Questa tesi non convinse il giudice
di primo grado che condannò a 8 mesi il proprietario dell’animale. LunedÏ
ci sarà l’udienza di appello durante la quale verrà discussa la relazione
dell’ingegner Zamuner: “La presenza del cane all’interno della sede stradale
- ha affermato il perito - ha innescato la reazione istintiva di Vanzella
che nel tentativo di evitare l’urto ha frenato e sterzato”. L’urto con
il platano, ha affermato il perito, avrebbe potuto essere evitato se l’auto
non avesse superato i 70 chilometri orari. L’Alfa correva invece a 123
chilometri orari: i poliziotti erano stati allertati per un intervento
e si stavano precipitando nel luogo segnalato.
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