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Milano
Una condanna esemplare (quanto rara) in appello
Drogato al volante uccise ragazza:
14 anni per omicidio volontario

Prove di Omicidio stradale?

Foto Blaco- archivio Asaps

(ASAPS) Ecco questa è una di quelle condanne che faranno epoca e che difficilmente passaranno inosservate.
In appello un testa coda ha ribaltato la sentenza di primo grado che aveva condannato a soli 4 anni per omicidio colposo un conducente che, drogato alla guida, aveva ucciso nel 2008 una giovanissima ragazza  Roberta Caracci, neolaureata di 24 anni. Nel sangue del conducente  vennero trovate tracce di cannabis e di un tranquillante, lo Xanax. Ora con una sentenza esemplare, che farà discutere, quella comminata dalla prima corte d'Assise d'appello di Milano. I giudici d'appello hanno  ribaltato  la sentenza di primo grado, che lo aveva condannato a soli 4 anni per omicidio colposo. E - si badi bene - questo nonostante l'accusa avesse chiesto la conferma della condanna in primo grado.
Secondo la ricostruzione fatta  in aula l'uomo, Alessandro Mega, 31 anni la sera del 31 ottobre 2008 stava guidando su una strada con scarsa illuminazione e con l'asfalto bagnato a 80 km/h, a Bollate (Milano), quando invase l'altra corsia e si schiantò contro l'auto guidata dalla giovane, Roberta.
In primo grado il pm Ester Nocera aveva chiesto una condanna a nove anni e quattro mesi per omicidio volontario, con la contestazione del dolo eventuale, ossia dell'accettazione del rischio dell'evento. Il GUP di Milano, però, lo aveva condannato a 4 anni e otto mesi di reclusione per omicidio colposo, aggravato dalla colpa cosciente, ovvero della possibilità di prevedere l'evento. Il pm Nocera non ha mollato e  ha fatto ricorso contro la derubricazione del reato e quindi contro la condanna di primo grado ritenendola troppo mite, la stessa cosa fecero  i familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Simone Zancani e Guido Simonetti.
La sentenza d'appello della prima Corte d'Assise d'appello (presidente Maria Luisa Dameno) lo ha condannato a 14 anni di carcere per omicidio volontario, anche se lo stesso rappresentante della Procura generale aveva chiesto la conferma del primo grado. Si deve precisare che ci troviamo di fronte a un processo di secondo grado in rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena, e i giudici sono partiti quindi dalla pena di 21 anni - caso assolutamente non comune, che fa quasi pensare ad una prova di applicazione di Omicidio stradale - pena poi ridotta per il rito abbreviato. Mega, per altro aveva trascorso 6 mesi in carcere per l'omicidio, era già stato condannato a 4 mesi di arresto il 12 ottobre 2009, perché sorpreso a guidare, nell'estate del 2008, sotto effetto di alcol e cocaina.
Ecco una condanna come questa (giù il cappello di fronte al presidente Maria Luisa Dameno) è tanto esemplare quanto rara e coraggiosa e rafforza il convincimento di tutte le associazioni come la Lorenzo Guarnieri, la Gabriele Borgogni e l'ASAPS che stanno da mesi raccogliendo le firme per arrivare all'ipotesi di Omicidio stradale, per quanti, ubriachi o drogati, si mettono alla guida e uccidono.
Ecco proprio un caso come questo. E forse  la mobilitazione che c'è stata per l'Omicidio stradale ha fatto cambiare il clima.
(ASAPS)

 

Giovedì, 02 Febbraio 2012
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