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Editoriali 07/02/2012

Il contrappasso del vignaiolo
Il produttore fermato in auto dopo una degustazione, “espia” consigliando come qualificato winemaker  i colleghi
Per il futuro i drogati alla guida daranno lezioni sulla tipologia delle sostanze?

Foto Coraggio - archivio Asaps

 

 

L'avevo detto sin dall'inizio! Sì lo avevo detto forte e chiaro a chi ce lo aveva chiesto in qualche intervista, quello che pensavo della sostituzione della pena detentiva prevista dall'art.186 comma 9 bis con un lavoro di pubblica utilità per chi guida in stato di ebbrezza. Avevo  risposto osservando che il principio è condivisibile, si tratta però di vedere come verrà applicato perché siamo in Italia... Ricordo che questa mia osservazione in una trasmissione del mattino a cui partecipavo spesso come ospite, sollevò qualche discussione.
Allora ripassiamo la materia. Ecco cosa dice il comma 9 bis dell'art. 186:


9-bis. Al di fuori dei casi previsti dal comma 2-bis del presente articolo, la pena detentiva e pecuniaria può essere sostituita, anche con il decreto penale di condanna, se non vi è opposizione da parte dell’imputato, con quella del lavoro di pubblica utilità di cui all’articolo 54 del decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274, secondo le modalità ivi previste e consistente nella prestazione di un’attività non retribuita a favore della collettività da svolgere, in via prioritaria, nel campo della sicurezza e dell’educazione stradale presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato, o presso i centri specializzati di lotta alle dipendenze.

 

 

Ora leggiamo da La Stampa del 5 febbraio un articolo di Roberto Fiori:

 

Il contrappasso del vignaiolo

Il produttore fermato in auto dopo una degustazione, “espia” consigliando i colleghi
 
 
Neive (Cuneo) Come pena del contrappasso neppure Dante avrebbe saputo inventare di meglio. Uno dei più noti produttori di vino in terra di Langa, pizzicato dall’etilometro dei carabinieri mentre rientrava da una degustazione, ha scelto di scontare la condanna tenendo sei lezioni ai colleghi vignaioli su come vendere vino in giro per il mondo e migliorare l’appeal del Barbaresco. Il tutto tra le bottiglie della Bottega comunale del vino, a Neive.
Protagonista dell’insolita vicenda è Giorgio Rivetti, enologo e titolare con i fratelli della Spinetta, una tra le più rinomate cantine piemontesi che diversifica la sua produzione tra Castagnole Lanze, Grinzane Cavour e Terricciola, in Toscana, e recentemente ha messo le mani anche sulla storica casa spumantiera Contratto di Canelli.
L’infrazione risale al 2009: Rivetti stava tornando da una cena di lavoro al Combal.Zero, il ristorante di Davide Scabin e Rivoli. “Quando ho visto i  carabinieri – ricorda – non mi sono preoccupato più di tanto. Ero perfettamente sobrio, anche se avevo passato la serata a far degustare i miei vini”. Ma l’etilometro è inflessibile: con 0,60 di tasso alcolemico nel sangue (il limite è 0,50), è scattato il blocco del veicolo, la sospensione della patente ed è stato avviato il processo per guida in stato di ebbrezza.
Tre anni dopo, alla fine dell’iter, il tribunale di Alba ha sostituito la condanna con 34 ore li lavoro di pubblica utilità. “Tra i comuni convenzionati – dice il produttore – c’era anche Neive, dove abbiamo alcuni tra i nostri migliori vigneti, e la scelta è stata automatica”.
Il sindaco Luigi Ferro, quando ha letto il nome dl “condannato”, ha preso l’occasione al volo: “Ho proposto a Rivetti di mettere a disposizione l’esperienza di winemaker conosciuto in tutto il  mondo per dare qualche consiglio ai nostri produttori più piccoli”.
Detto, fatto: nelle scorse settimane, Rivetti ha tenuto sei lezioni di marketing del vino, di fronte a una platea decisamente interessata. “È  stato paradossale, ma utile e divertente – dice -. La collaborazione con il sindaco continuerà, anche senza l’intervento del giudice”.
E l’etilometro? “Per fortuna, non mi hanno più fermato. Siamo professionisti, mica ragazzini che escono dalla discoteca. Non possono chiederci di fare una degustazione fingendo di bere i nostri vini”.

 

 

***

 

 

A questo punto ci domandiamo: visto che la stessa ipotesi di lavoro di pubblica utilità alternativo alla pena, è previsto anche per i conducenti sorpresi alla guida sotto l'effetto di stupefacenti (art.187 comma 8 bis CdS) , il prossimo passo sarà quello di una pena alternativa che consista nell'organizzazione di corsi di 6 ore come esperti nell'assunzione di sostanze ...?
Sì abbiamo fatto proprio bene ad esprimere le nostre perplessità. La realtà nel nostro Paese supera spesso ogni più malizioso dubbio. E anche ogni fantasia!
 
 
 
Giordano Biserni
Presidente ASAPS
 

 

PS: Ci rimane solo un dubbio. Ma se quel conducente aveva un tasso alcolemico di 0,60 come si dice nell'articolo, come mai gli è stata applicata l'ipotesi del lavoro di pubblica utilità che è alternativo alla condanna penale, visto che dal 2010 la fascia 0,5 - 0,8 g/l è stata depenalizzata e quindi anche se il fatto è avvenuto nel 2009 gli andava applicata nel 2012 la norma più favorevole?
Qualche conto non torna.


Martedì, 07 Febbraio 2012
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