RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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IAP
ISTITUTO DELLí AUTODISCIPLINA PUBBLICITARIA Ingiunzione
n. 220/2005 del 25/11/2005 nei confronti |
Il
Presidente del Comitato di Controllo, visto il messaggio pubblicitario
"Prima a tutta birra... poi tutta la birra che vuoi" rilevato su "Panorama"
n. 44, data di copertina 3/11/2005, ritiene lo stesso manifestamente
contrario all’art. 22 - Bevande alcoliche - del Codice di Autodisciplina
Pubblicitaria. L’annuncio, relativo all’autodromo di Franciacorta,
attraverso i claim e le immagini istituisce un indebito e irresponsabile
accostamento tra guida dei veicoli, velocitý e consumo di alcool,
"prima a tutta birra... poi tutta la birra che vuoi". Sebbene proposto
come successivo alla corsa automobilistica, il consumo della bevanda
alcolica viene suggerito come smodato "... tutta la birra che vuoi",
in contrasto con la lettera e la ratio dell’art. 22 CAP. Tale
norma infatti impone alla pubblicitý delle bevande alcoliche di favorire
l’affermazione di modelli di consumo ispirati a misura, correttezza
e responsabilitý; obbligo che non puÚ non essere preso in considerazione
nel caso di un annuncio - pur non direttamente volto a promuovere
la vendita di prodotti simili - che individui come elemento centrale
della comunicazione l’uso-abuso dell’alcol. Diversamente lo spirito
della norma potrebbe essere facilmente eluso. |
IL
GAZZETTINO (Nordest) |
Educazione e prevenzione sin dove Ë possibile; e poi repressione, senza tentennamenti. Queste le due strade operative indicate alla Regione Veneto dall’Osservatorio regionale sulla sicurezza stradale, riunitosi ieri per la prima volta in seduta plenaria dopo l’insediamento nel settembre scorso per ascoltare la relazione di Antonio Fojadelli, presidente del comitato permanente ristretto nel frattempo convocato per ben cinque sedute. Bastone e carota, dunque, per cercare di arginare un fenomeno, quello degli incidenti stradali, che rischia di diventare un drammatico problema della societý veneta. "In Italia sulle strade muoiono seimila persone l’anno, come tre Vajont all’anno, ma Ë una tragedia spesso ignorata dalla societý - ha ammonito il procuratore capo di Treviso - Se la sicurezza stradale ha grandi costi che la societý deve pagare, gli incidenti hanno costi umani nemmeno calcolabili, basti pensare al sacrificio di vite, al dolore, all’invaliditý, e costi sanitari incredibili". "Per questo Ë necessario lanciare messaggi a livello culturale, nella scuola, nel lavoro, nella societý, per modificare comportamenti troppo diffusi e che rischiano di passare per normali - ha aggiunto Fojadelli - L’aspetto positivo dell’Osservatorio Ë che ha riunito attorno allo stesso tavolo e con lo stesso linguaggio una serie di enti che avevano difficoltý a dialogare tra di loro". Passando alle proposte operative, il presidente del comitato permanente Ë partito da quelle preventive che vanno dalla necessitý di un maggiore raccordo tra gli accertamenti sanitari di idoneitý alla guida e la Motorizzazione che rilascia il titolo alla gestione dei punti patente in accordo con le Prefetture, al controllo della serietý dei corsi di recupero gestiti dalle scuole guida, alla sensibilitý nel porre in essere misure di sicurezza come la cintura, l’air bag o il corretto seggiolino per neonati e bambini. "E forse sono necessarie anche campagne forti - ha concluso Fojadelli - perchË la strada Ë la prima causa di mortalitý per i giovani tra i 18 e 35 anni, ma nessuno ci pensa. Un genitore si preoccupa, giustamente, per le malattie di un figlio, ma non per il semplice fatto che Ë alla guida di un’auto". Di qui alla repressione il passo Ë breve. "Gli etilometri in dotazione alle forze dell’ordine sono troppo pochi - ha ammonito Fojadelli - mentre l’alterazione da alcolici e da stupefacenti ha un’incidenza del 20 per cento nei sinistri. E ancora Ë necessario un controllo pi˜ efficace da parte delle polizie locali visto che la maggior parte degli incidenti avviene proprio in ambito urbano. Certo, esiste anche una insufficienza e pericolositý di certe situazioni viarie, ma non possiamo trasferire la responsabilitý da un comportamento umano, riscontrabile nel 40 per cento degli incidenti, a un oggetto inanimato continuando a parlare e scrivere nei giornali di platano killer o curva assassina". "Ma
forse ci vuole anche maggior repressione - Ë andato al dunque il procuratore
di Treviso - brutale parola che significa che non si puÚ essere tolleranti
o indulgenti con chi mette a repentaglio la vita altrui. Oggi, grazie
al patteggiamento di sei mesi e alla concessione della condizionale,
e la sospensione della patente per un analogo periodo di tempo, ci si
scrolla di dosso un’accusa di omicidio colposo e dopo cinque anni tutto
Ë a posto: ma in questo modo si attenua l’attenzione verso il bene sacro
che Ë la vita, si banalizza il problema e poi scopriamo un numero di
recidive da far rabbrividire". Il messaggio di Fojadelli ha trovato subito sponda sull’assessore regionale alle politiche della mobilitý. "Vogliamo accompagnare l’attivitý dell’Osservatorio - ha assicurato Renato Chisso - con leggi, anche nazionali, che vadano nel senso di maggior repressione dei comportamenti a rischio sulle strade. La Regione Ë titolare del potere di proporre leggi statali e ne stiamo apprestando una proprio con la consulenza del dottor Fojadelli". "Per quanto riguarda poi i cosiddetti buchi neri della circolazione - ha aggiunto l’assessore - la Regione Veneto Ë sÏ impegnata in grandi opere ma anche sulle piccole opere intervenendo, in collaborazione con i Comuni, sui punti dolenti della piccola viabilitý. Negli ultimi cinque anni sono stati stanziati per questi interventi 20 milioni di euro l’anno che per il 2006 diventeranno 25". E
maggiori risorse la Regione destinerý anche al funzionamento dell’Osservatorio.
"Non posso promettere nulla perchË il bilancio Ë ancora in discussione
in consiglio regionale - ha affermato Chisso - ma l’intenzione della
giunta Ë quella di raddoppiare nel 2006 i 600mila euro stanziati quest’anno".
"Investire in sicurezza - ha concluso Fojadelli - significa tendere
al risparmio". |
IL
MESSAGGERO (Abruzzo) Troppi
giovani vittime dellíalcol Oggi
Consiglio sul disagio. In carcere interrogatorio per il terzo arrestato di
WALTER BERGHELLA e MARIA PASETTI |
LANCIANO
- Desiderosi di valori positivi e concreti, questa líimmagine data ieri
dai circa 150 giovani in rappresentanza delle scuole superiori di Lanciano,
che hanno preso parte alla casa della Conversazione allíincontro dal
titolo "Disagio giovanile nell’Europa del III millennioî. L’iniziativa
Ë a firma dell’associazione "Centro Europeo di Studi Cristiano Sociali"
in collaborazione con il Punto Europa del Comune di Lanciano, sportello
fortemente voluto dall’Assessore Ermando Bozza, al fine di offrire ai
ragazzi della zona ulteriori stimoli di crescita grazie alle numerose
iniziative promosse dall’Unione Europea. |
Linea
dura per evitare che si ripetano episodi di violenza come nel dopo Hellas-Mantova.
Intanto si celebrano i processi agli ultrý |
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Un
progetto promosso dall’amministrazione di palazzo Carafa e presentato
da due campioni |
Si
intitola "Un calcio alle droghe" il progetto promosso da palazzo Carafa
per contrastare i fenomeni della tossicodipendenza e dell’abuso di alcolici.
Fenomeni, purtroppo, che le ultime statistiche indicano in crescita soprattutto
tra i giovanissimi, allettati da falsi simboli e dalla facilitý di reperire
sul mercato drink e bevande alcoliche di tipo "leggero", dietro i quali
si cela spesso la porta d’ingresso nel mondo dei superalcolici. E per
perorare la causa sono approdati in cittý, ieri, due protagonisti del
reality di Italia 1 "Campioni - il sogno". Si tratta del calciatore leccese
Giovanni Conversano e di Davide Bertaccini, rispettivamente centrocampista
e portiere del Vodafone Cervia, squadra impegnata nel girone C del campionato
di serie D. "Credo che il nostro ruolo sia importante - ha spiegato Conversano
- dato che il programma, al quale partecipo, Ë molto seguito in particolare
dai pi˜ giovani. Ed Ë importante far comprendere loro quanto sia determinante
non assumere sostanze stupefacenti e comunque tutto ciÚ che possa provocare
dipendenza, come l’alcol". Il calciatore salentino ha voluto portare ad
esempio proprio la sua esperienza sportiva. "Io sono astemio e non ho
mai fumato - ha confessato Conversano - Ho fatto tanti sacrifici per raggiungere
gli obiettivi che mi ero prefissato. Ora sono contento di giocare nel
Cervia. La mia carriera calcistica ha purtroppo subÏto un brusco stop,
per colpa di un grave infortunio che ho rimediato circa quattro anni fa.
Quest’anno si Ë presentata questa possibilitý e l’ho colta al volo. Il
mio sogno? E’ di giocare nel Lecce: vestire la maglia giallorosa, per
me, sarebbe davvero il coronamento di un sogno". E sempre ieri, ma nel
pomeriggio, Conversano e Bertaccini hanno poi partecipato, tra l’entusiasmo
di tanti fans, alla seduta del Consiglio comunale dei ragazzi di palazzo
Carafa. Fabio Casilli.
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IL
GAZZETTINO (Udine) SAN
DANIELE San
Daniele |
Alla
recente Assemblea dei sindaci dell’ambito distrettuale del sandanielese,
fra i lavori ha fatto capolino anche un primo resoconto su "Informabus",
il progetto di promozione del benessere psico-sociale degli adolescenti,
realizzato dalla Cooperativa sociale Co.S.M.O. e promosso dai 14 Comuni
del Consorzio della Comunitý Collinare in collaborazione con l’azienda
sanitaria 4 Medio Friuli ed il Dipartimento delle Dipendenze del SerT
di Udine. Con i finanziamenti della legge 45, nel 2004 e 2005 sono state
realizzate le azioni principali. E dunque Ë tempo dei primi consultivi
di un lavoro assolutamente innovativo per la zona collinare friulana,
i cui obiettivi sono stati di promuovere il benessere psico-sociale degli
adolescenti, attraverso la frequentazione di forme "sane" di divertimento
atte a prevenire le azioni a "rischio" quali l’uso di sostanze stupefacenti,
alcool e droghe sintetiche in particolare. Come spiega la coordinatrice
della CoSMO, Annie Noro, trattandosi di una novitý, il progetto ha pure
svolto un ruolo di promozione della cultura sul territorio attraverso
contatti con Comuni, scuole superiori, associazioni (quelle che si rivolgono
agli adolescenti sono 16), interventi di prevenzione (13 con 131 adolescenti),
contatti ed informazione su 22 gruppi informali per un totale di 239 adolescenti
ed un laboratorio multimediale che ha coinvolto 46 adolescenti. Al tirar
delle somme negli interventi di prevenzione sono stati direttamente coinvolti
237 adolescenti (162 maschi e 75 femmine) di etý media di 16 anni, mentre
sono 405 quelli contattati per informazione, interventi e per la realizzazione
del laboratorio multimediale. L’equipe dei sei operatori (psicologi e
sociologi) della CoSMO ha contattato gli adolescenti nei momenti formali
di aggregazione, nelle scuole superiori, come detto o presso le diverse
associazioni del territorio. Ma si sono pure svolti incontri per gruppi
nei 14 Comuni, con scenario un camper viaggiante colorato denominato "Nautibus"
messo a disposizione dal Ser.T. di Udine. Nei dibattiti guidati da un
operatore esperto, hanno ovviamente tenuto banco i temi dell’adolescenza,
quali amicizia, divertimento, sballo ed uso di sostanze. Il tutto con
l’obiettivo di promuovere fra i giovani una riflessione, di favorire la
costruzione di un modo sano di frequentarsi, di promuovere la costruzione
dell’identitý dei giovani. Gli stessi che non si sono lasciati sfuggire
l’opportunitý di fare richieste ed avanzare proposte, che potranno essere
tenute in considerazione per eventuali future edizioni di "Informabus",
fermo restando il placet dell’Assemblea dei sindaci su una edizione di
"Informabus" anche per il 2006.
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DIPENDENZE |
CHIOGGIA
- Relazione sul piano triennale contro le dipendenze, alcol, fumo e
droghe, della responsabile di questo Dipartimento, dottoressa Roberta
Sabbion, alla quinta commissione consiliare, presieduta da Pierluigi
Marangon. L’attivitý segmentata a livello cittadino, di Asl 14, ma condivisa
anche con istituzioni sovracomunali, le Province di Venezia e di Padova
oltre alla Regione, ha riguardato, nel caso della dipendenza da alcol,
il recupero nei gruppi appositi degli alcolisti. Per quanto riguarda
le altre dipendenze, droghe pi˜ o meno leggere o fumo, i contatti sono
stati tenuti con le istituzioni scolastiche e le famiglie. Direttamente
con gli studenti, soprattutto a scopo preventivo, per le scuole superiori,
con gli educatori e le famiglie per le elementari e la media inferiore.
"Badando bene -ha riferito la dottoressa Sabbion- ad ottenere che chi
ha fatto uso di sostanze le abbandoni senza acuire curiositý, perchÈ
il rischio c’Ë, in chi non ne ha ancora fatto uso, di provarle". In
linea di massima e per l’alto numero di contatti l’attivitý del triennio
2003-2005 va considerata positiva. L’area di Chioggia per i problemi
delle dipendenze presenta parametri tutto sommato in linea con la realtý
regionale, anche se i dati sul campo testimoniano un accesso al fumo
e all’alcol sempre pi˜ precoce. Per questo sono stati organizzati nel
territorio dei party analcolici e spesso un’equipe di tecnici ha visitato
i pi˜ frequentati luoghi di ritrovo per la prova cosiddetta del palloncino
in modo da sconsigliare l’uso della macchina a chi avesse ecceduto.
Il problema che si pone a breve Ë provocato, ha detto Sabbion, dalla
scelta governativa di tagliare pesantemente il fondo sociale. Le previsioni
degli addetti ai lavori, tenuto conto che i settori dell’handicap e
degli anziani riusciranno a "difendere" una dotazione di risorse almeno
simile a quella dell’anno che si chiude, Ë che le conseguenze pi˜ pesanti
dei tagli si ripercuotano proprio sui servizi che agiscono contro le
dipendenze. |
LA
PROVINCIA DI CREMONA |
Rachele
Ogliari, presidente del circolo cremasco di Alleanza nazionale, annuncia
per gennaio un convegno sullíabuso di alcol tra i minorenni, fenomeno
che ha conquistato la ribalta della cronaca nelle settimane scorse. Un
ragazzo, infatti, era finito in coma etilico. La questione sarý dibattuta
con medici, psicologi e sociologi. Verrý coinvolto il servizio di alcologia
di Rivolta díAdda che da anni Ë tra i pi˜ apprezzati in attivitý. Con
questo convegno An intende dare il proprio contributo ad un fenomeno in
espansione e dalle conseguenze preoccupanti a livello sociale. |
IL
MESSAGGERO Terrore
a scuola, ora sono tutti accompagnati Una
mamma: "A 10 anni bevono birra, a 12 gli ìamariî. E la droga non manca
per strada" |
BARRAFRANCA
(Enna) - Le campane battono mezzogiorno quando Lucia Palmeri depone tredici
rose bianche sul banco vuoto di seconda fila della terza H. Lucia siede
nel Consiglio di classe, suo figlio era compagno di Francesco. Cristina
Lo Monaco, docente di educazione musicale, riflette sul gesto, "bisogna
pensarci prima - si rammarica - ma ci sentiamo tutti paralizzati dallo
choc". Poi ricorda quell’alunno che non c’Ë pi˜, cita i "chiodini in testa
con il gel", si commuove. Giuseppina Cammarata, la preside, che deve badare
a 600 alunni, sistemati anche in succursale, guarda in avanti, "abbiamo
forti responsabilitý istituzionali in situazione normale, dobbiamo interrogarci
se alla fine verrý accertato che îtuttoî Ë accaduto tra giovanissimi".
Ieri quasi tutti i ragazzi della îVergaî sono stati accompagnati da papý o da mamma. I genitori erano in attesa anche all’uscita. Chi non ha potuto farlo si Ë accertato che il figlio andasse in gruppo. "Non muoverti mai da solo, non fermarti per nessun motivo, non andare con nessuno", la raccomandazione ai ragazzi. Un gruppetto di docenti si attarda nei locali di segreteria lo sottolinea, mentre prende accordi per andare in gruppo a confortare nel pomeriggio i genitori di Francesco ed intanto sottolinea la rinnovata attenzione della famiglia per i ragazzini. "Viviamo storie che ritenevamo îaltreî rispetto alla nostra storia - commenta Alessandra Tummino, 52 anni, che ha due figli - convinti di potere sentire certi accadimenti, ma non avremmo ammesso, prima di domenica, di essere anche noi esposti, di poterle vivere. Invece, scappati fuori dalla Tv, i fatti îaltriî hanno occupato le nostre strade, facendoci sentire fragili, esposti". Esce dai gesti, dalle riflessioni interne alla scuola l’immagine di un paese che "alla scomparsa di Francesco - prosegue la Tummino - si preoccupa, si addolora e si angoscia alla notizia della morte, si atterrisce quando deve prendere in considerazione la prospettiva del delitto maturato e consumato tra giovanissimi. Se cosÏ fosse i carnefici sarebbero essi stessi vittime. C’Ë chi mette in primo piano i figli e chi si limita a metterli al mondo. I figli meno fortunati crescono senza valori, nel senso che non li conoscono. Bene e Male restano parole. E’ questa la radice della violenza minorile totale". Si avvicina una mamma e spiega: "la droga c’Ë, circola. In paese, lo abbiamo letto sul giornale, era attivo un market che riforniva i paesi del circondario. Poi, a maggio scorso, ci sono stati 40 arresti. Ma per i giovanissimi c’Ë un altro pericolo, intenso e diffuso. L’alcol". I ragazzini di Barrafranca cominciano a 10 anni con la birra, a 12- 13 anni passano agli îamariî, all’îaniceî, ai distillati. L’alba del fine settimana illumina lattine e bottiglie ad ogni angolo di strada. "Abito nel centro storico - racconta ancora la mamma -, davanti casa c’Ë una piazzetta, la notte i ragazzi la occupano, bevono sino a quando hanno soldi. Un mese fa alle tre di notte sono stata svegliata da lamenti disperati, a terra due quindicenni si contorcevano. Ho telefonato ai carabinieri ed all’ambulanza". |
IL
MESSAGGERO Barbone morto allíospedale di Ostia, indagati
altri due medici |
Si
allunga la lista dei medici indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla
morte di Dmail Bogadal, il barbone che sarebbe stato lasciato in attesa
per diciassette ore al freddo su una barella all’ospedale Grassi di Ostia.
Si tratterebbe del primario del pronto soccorso e di un altro medico di
turno quella sera nella struttura ospedalieria.
I due medici, ai quali viene contestato il concorso nel falso in cartella clinica, sono stati sentiti per oltre cinque ore dal pm Tiziana Cugini, titolare dell’inchiesta. Nei giorni scorsi era giý finita sul registro degli indagati il nome di una giovane dottoressa di turno all’ospedale la notte del 27 ottobre, giý interrogata martedÏ’ scorso negli uffici dei carabinieri del Nas, che conducono líinchiesta. In particolare, ai tre medici viene contestato il reato di falso in cartella clinica, nella quale si parla di un intervento rianimatorio andato avanti per venti minuti, fatto che sarebbe smentito da alcune testimonianze, secondo cui il barbone quando Ë stato visto dai medici era giý morto. Intanto proseguono le indagini anche su un altro versante, ovvero sull’esame di alcuni fotogrammi della videosorveglianza in cui appaiono un infermiere che fuma accanto alla barella e ignora il barbone, e quelle di una poliziotta che sposta la barella del barbone fuori dall’ospedale. Ove ciÚ sia vero bisognerebbe stabilire se la poliziotta abbia spostato la barella quando l’uomo era ancora vivo oppure era giý morto. Se la donna fosse intervenuta dopo il decesso, non le potrebbe essere contestato alcun reato. E i militari del Nas, guidati dal tenente Marco Datti, stanno indagando pure per scoprire se la poliziotta ha riferito a qualcun altro che aveva spostato la barella col barbone fuori dal Grassi. Agli inquirenti sembra poco probabile che la poliziotta abbia preso líiniziativa senza riferire a nessuno. I fatti risalgono a giovedÏ’ 27 ottobre scorso, Bogadl, polacco di 40 anni, venne trasportato in ospedale da un’ambulanza, gli infermieri lo avevano raccolto dalla strada in preda ai malori forse riconducibili alla sua condizione di alcolista cronico. Il suo stato di salute non avrebbe preoccupato il personale dell’accettazione, ma quando l’uomo fu visitato, nella mattinata del giorno successivo, sarebbe stato ormai troppo tardi. P.Vu. |
IL MESSAGGERO (Latina) Líimmigrato
di 45 anni era stato trovato morente a Fondi Líindiano
massacrato Ë spirato |
Non
ce líha fatta líimmigrato indiano che nella notte di sabato scorso Ë stato
massacrato a colpi di bastone e di calci in un casolare abbandonato del
litorale di Fondi. Eí spierato al Cto di Roma dovíera stato ricoverato in
Rianimazione in condizioni disperate. I carabinieri riusciti a dare un nome
alla vittima della selvaggia violenza: si chiamava Sink Karmail. Per saperne
di pi˜ sul quarantacinquenne indiano bisognerý attendere i risultati delle
analisi effettuate sul Dna. A questo punto si aggrava pesantemente la situazione
del ventiseienne K.S.J.S. e del ventotenne S.K. connazionali clandestini
dellíuomo assassinato. Gli uomini del capitano Santi Valentino Vasta e del
maresciallo Emilio Mauriello li fermarono nella stessa giornata del delitto
mentre tentavano di sfuggire alle forze dellíordine. Secondo una prima ricostruzione
dei fatti, líaggressione Ë avvenuta in un casolare di Tumulito una zona
marina in contrada di Selva Vetere. Non sono ancora chiari i motivi dellíaggressione.
Forse soldi o donne, K.S.J.S. e S.K. sono i maggiori indiziati. In questi
giorni il loro fermo in carcere di Latina potrebbe essere tramutato in arresto
e líaccusa di tentato omicidio in omicidio. I due indiani avrebbero infierito
sul corpo del povero Karmail in maniera particolarmente violenta tanto che
i medici del 118 vi riscontrarono subito sia ferite varie in tutto il corpo
che il cranio sfondato. Tra líaltro i due presunti assassini avrebbero agito
anche sotto líeffetto dellíalcol. G.Carn. |
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Arrestato
22enne Si ubriaca e aggredisce alcuni passanti |
In
preda ai fumi dell’alcol Ë andato in escandescenza per futili motivi, inveendo
e malmenando alcuni passanti. A tal punto che le grida provenienti dalla
strada hanno richiamato l’attenzione dei poliziotti di una volante in servizio
nella zona. Gli agenti, giunti sul posto, non senza difficoltý hanno bloccato
il 22enne Valentino Zecchillo che Ë stato portato negli uffici del commissariato.
Qui Ë emerso che lo stesso Zecchillo in precedenza era stato condannato
dal Tribunale di Bari ad un anno e sei mesi di sorveglianza speciale con
obbligo di soggiorno. Il giovane, invece, Ë stato trovato l’altra lontano
dalla sua abitazione e, per di pi˜, in evidente stato di ubriachezza. L’increscioso
episodio Ë avvenuto l’altra sera, dopo le 22, a poca distanza dal commissariato.
Zecchillo, secondo quanto accertato dagli agenti, sarebbe andato all’improvviso
in escandescenza e, senza motivo, avrebbe aggredito alcuni passanti. FinchË,
come detto, Ë stata allertato il 113. Ai poliziotti, giunti sul posto, il
giovane ha opposto resistenza. Non solo. Per sottrarsi alla cattura, Zecchillo
ha anche simulato un malore (non riscontrato dai sanitari del pronto soccorso).
Poi ha pi˜ volte colpito con calci e pugni l’auto di servizio dei poliziotti,
scagliandosi contro i vetri. Dopo le formalitý di rito, pertanto, il 22enne
Ë stato arrestato per violazione degli obblighi derivanti dalla sorveglianza
speciale e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. gian.bals. |
IL
MESSAGGERO (Ancona) Forza
il blocco, preso: "Sono parente di Silvio Vi sbatto in Sardegna" |
CHIARAVALLE
Un lei non sa chi sono io talmente incredibile e spaccone, da potersi
capire solo con la colossale ubriacatura con cui era alla guida e una buona
dose di stupiditý. Dopo non aver ubbidito allíalt dei carabinieri, C.M.
un chiaravallese di 22 anni, Ë stato rincorso da una pattuglia e bloccato
dopo un breve inseguimento. Il ragazzo, operaio, che si reggeva in piedi
a stento, alla vista dei militari dellíArma ha iniziato ad urlare: "Sono
parente di Berlusconi, ve la faccio vedere io, vi faccio sbattere in Sardegna".
I carabinieri hanno cercato di prenderlo con le buone, a sottolineargli le stupidaggini che stava dicendo. Ma lui ha insistito, anche se cambiando sempre versione sui suoi ìlegamiî con Silvio. Alla fine ai militari, oltre alla denuncia per guida in stato di ebbrezza, non Ë restato che contestare anche le minacce per il ventilato (ed ovviamente ingiusto) trasferimento. Una lezione che il millantatore ci metterý parecchio a dimenticare. |
IL
GIORNALE DI VICENZA Immigrato
romeno |
(d.
m.) Un immigrato rumeno di 21 anni, M.S., domiciliato in cittý e in regola
con il permesso di soggiorno, nella notte tra sabato e domenica Ë finito
al pronto soccorso dell’ospedale San Bassiano per un coma etilico. Il giovane
si Ë sentito male a causa dei troppi alcolici ingeriti mentre era in compagnia
degli amici con cui ha trascorso la serata ed Ë quindi stato portato in
ospedale. Qui, perÚ, dopo essersi parzialmente ripreso, ha dato in escandescenze inveendo contro il medico di turno e il personale, ragion per cui Ë stata chiamata la polizia. Riportata la situazione alla normalitý, gli agenti gli hanno comminato una sanzione amministrativa per ubriachezza molesta. come previsto dalla legge. |
LA
PROVINCIA DI CREMONA Ubriaco,
provoca un incidente in cui restano feriti due giovani |
OFFANENGO ó Tampona la vettura che precede la sua lungo la ex statale Orzinuovi-Pavia e si allontana senza prestare soccorso ai due occupanti. Ma poco dopo i carabinieri, gli uomini del nucleo radiomobile di Crema, lo rintracciano a casa, ad Offanengo. Protagonista della vicenda Ë un automobilista di trentasette anni. Ë stato denunciato a piede libero, con le ipotesi di reato di "omissione di soccorso" e "guida in stato di ebbrezza". PerchË gli occupanti della Volvo urtata, in territorio comunale di Offanengo e lungo la corsia di marcia per Soncino, si sono fatti visitare al pronto soccorso dellíospedale di Crema e i medici hanno riscontrato ad entrambi contusioni giudicate guaribili in una decina di giorni. Si tratta di un ventunenne di Crema e di una ventitreenne di Romanengo. Stando ai primi accertamenti svolti dagli investigatori, il trentasettenne che ha tamponato la loro auto si sarebbe allontanato in tutta fretta, proprio per evitare i controlli nel caso in cui líincidente fosse stato rilevato. Il tasso di alcol che aveva in corpo Ë stato infatti giudicato non compatibile con la guida. Gli uomini del maresciallo Giampiero Cerruti, il comandante del reparto di ëpronto interventoí di via MacallË, sono arrivati a lui grazie alla descrizione fornita dai giovani feriti. Non solo hanno ricordato il modello dellíautomobile, uníAlfa, ma anche il numero di targa. |
DONNA
MODERNA.CON Il
drink diventa soft Arrivano
le feste e hai paura di esagerare? Ecco dieci utili trucchetti per concederti
un brindisi senza far salire l’ago della bilancia(*) |
Solo
a stomaco pieno (*)
Nota: I nutrizionisti sono abili nel risolvere problemi che molte persone
non avrebbero se loro non consigliassero di bere. |
LA
TRIBUNA DI TREVISO investe
un giovane: via la patente per l’alcol |