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Rassegna stampa alcol e guida del 20 dicembre 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


IAP ISTITUTO DELLí AUTODISCIPLINA PUBBLICITARIA

Ingiunzione n. 220/2005 del 25/11/2005 nei confronti
diAutodromo di Franciacorta. 

Il Presidente del Comitato di Controllo, visto il messaggio pubblicitario "Prima a tutta birra... poi tutta la birra che vuoi" rilevato su "Panorama" n. 44, data di copertina 3/11/2005, ritiene lo stesso manifestamente contrario all’art. 22 - Bevande alcoliche - del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria. L’annuncio, relativo all’autodromo di Franciacorta, attraverso i claim e le immagini istituisce un indebito e irresponsabile accostamento tra guida dei veicoli, velocitý e consumo di alcool, "prima a tutta birra... poi tutta la birra che vuoi". Sebbene proposto come successivo alla corsa automobilistica, il consumo della bevanda alcolica viene suggerito come smodato "... tutta la birra che vuoi", in contrasto con la lettera e la ratio dell’art. 22 CAP. Tale norma infatti impone alla pubblicitý delle bevande alcoliche di favorire l’affermazione di modelli di consumo ispirati a misura, correttezza e responsabilitý; obbligo che non puÚ non essere preso in considerazione nel caso di un annuncio - pur non direttamente volto a promuovere la vendita di prodotti simili - che individui come elemento centrale della comunicazione l’uso-abuso dell’alcol. Diversamente lo spirito della norma potrebbe essere facilmente eluso.
Non vi Ë invero dubbio che quello dell’alcol sia un tema estremamente delicato, per le implicazioni sociali e individuali che comporta, e tale da richiedere un’attenzione particolare verso le molteplici forme nelle quali esso si puÚ tradurre. Pertanto, associare suggestivamente il divertimento e l’esaltazione della velocitý al consumo smisurato di alcool rappresenta un messaggio di sicuro e pericoloso impatto emotivo sui destinatari, risultando fortemente diseducativo per il pubblico in genere, e per gli adolescenti in particolare
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IL GAZZETTINO (Nordest)
Venezia
Educazione e prevenzione sin dove Ë possibile; e ...

Venezia

Educazione e prevenzione sin dove Ë possibile; e poi repressione, senza tentennamenti. Queste le due strade operative indicate alla Regione Veneto dall’Osservatorio regionale sulla sicurezza stradale, riunitosi ieri per la prima volta in seduta plenaria dopo l’insediamento nel settembre scorso per ascoltare la relazione di Antonio Fojadelli, presidente del comitato permanente ristretto nel frattempo convocato per ben cinque sedute. Bastone e carota, dunque, per cercare di arginare un fenomeno, quello degli incidenti stradali, che rischia di diventare un drammatico problema della societý veneta.

"In Italia sulle strade muoiono seimila persone l’anno, come tre Vajont all’anno, ma Ë una tragedia spesso ignorata dalla societý - ha ammonito il procuratore capo di Treviso - Se la sicurezza stradale ha grandi costi che la societý deve pagare, gli incidenti hanno costi umani nemmeno calcolabili, basti pensare al sacrificio di vite, al dolore, all’invaliditý, e costi sanitari incredibili". "Per questo Ë necessario lanciare messaggi a livello culturale, nella scuola, nel lavoro, nella societý, per modificare comportamenti troppo diffusi e che rischiano di passare per normali - ha aggiunto Fojadelli - L’aspetto positivo dell’Osservatorio Ë che ha riunito attorno allo stesso tavolo e con lo stesso linguaggio una serie di enti che avevano difficoltý a dialogare tra di loro".

Passando alle proposte operative, il presidente del comitato permanente Ë partito da quelle preventive che vanno dalla necessitý di un maggiore raccordo tra gli accertamenti sanitari di idoneitý alla guida e la Motorizzazione che rilascia il titolo alla gestione dei punti patente in accordo con le Prefetture, al controllo della serietý dei corsi di recupero gestiti dalle scuole guida, alla sensibilitý nel porre in essere misure di sicurezza come la cintura, l’air bag o il corretto seggiolino per neonati e bambini. "E forse sono necessarie anche campagne forti - ha concluso Fojadelli - perchË la strada Ë la prima causa di mortalitý per i giovani tra i 18 e 35 anni, ma nessuno ci pensa. Un genitore si preoccupa, giustamente, per le malattie di un figlio, ma non per il semplice fatto che Ë alla guida di un’auto".

Di qui alla repressione il passo Ë breve. "Gli etilometri in dotazione alle forze dell’ordine sono troppo pochi - ha ammonito Fojadelli - mentre l’alterazione da alcolici e da stupefacenti ha un’incidenza del 20 per cento nei sinistri. E ancora Ë necessario un controllo pi˜ efficace da parte delle polizie locali visto che la maggior parte degli incidenti avviene proprio in ambito urbano. Certo, esiste anche una insufficienza e pericolositý di certe situazioni viarie, ma non possiamo trasferire la responsabilitý da un comportamento umano, riscontrabile nel 40 per cento degli incidenti, a un oggetto inanimato continuando a parlare e scrivere nei giornali di platano killer o curva assassina".

"Ma forse ci vuole anche maggior repressione - Ë andato al dunque il procuratore di Treviso - brutale parola che significa che non si puÚ essere tolleranti o indulgenti con chi mette a repentaglio la vita altrui. Oggi, grazie al patteggiamento di sei mesi e alla concessione della condizionale, e la sospensione della patente per un analogo periodo di tempo, ci si scrolla di dosso un’accusa di omicidio colposo e dopo cinque anni tutto Ë a posto: ma in questo modo si attenua l’attenzione verso il bene sacro che Ë la vita, si banalizza il problema e poi scopriamo un numero di recidive da far rabbrividire".

Il messaggio di Fojadelli ha trovato subito sponda sull’assessore regionale alle politiche della mobilitý. "Vogliamo accompagnare l’attivitý dell’Osservatorio - ha assicurato Renato Chisso - con leggi, anche nazionali, che vadano nel senso di maggior repressione dei comportamenti a rischio sulle strade. La Regione Ë titolare del potere di proporre leggi statali e ne stiamo apprestando una proprio con la consulenza del dottor Fojadelli". "Per quanto riguarda poi i cosiddetti buchi neri della circolazione - ha aggiunto l’assessore - la Regione Veneto Ë sÏ impegnata in grandi opere ma anche sulle piccole opere intervenendo, in collaborazione con i Comuni, sui punti dolenti della piccola viabilitý. Negli ultimi cinque anni sono stati stanziati per questi interventi 20 milioni di euro l’anno che per il 2006 diventeranno 25".

E maggiori risorse la Regione destinerý anche al funzionamento dell’Osservatorio. "Non posso promettere nulla perchË il bilancio Ë ancora in discussione in consiglio regionale - ha affermato Chisso - ma l’intenzione della giunta Ë quella di raddoppiare nel 2006 i 600mila euro stanziati quest’anno". "Investire in sicurezza - ha concluso Fojadelli - significa tendere al risparmio".

IL MESSAGGERO (Abruzzo)

Troppi giovani vittime dellíalcol

Oggi Consiglio sul disagio. In carcere interrogatorio per il terzo arrestato

di WALTER BERGHELLA  e MARIA PASETTI

LANCIANO - Desiderosi di valori positivi e concreti, questa líimmagine data ieri dai circa 150 giovani in rappresentanza delle scuole superiori di Lanciano, che hanno preso parte alla casa della Conversazione allíincontro dal titolo "Disagio giovanile nell’Europa del III millennioî. L’iniziativa Ë a firma dell’associazione "Centro Europeo di Studi Cristiano Sociali" in collaborazione con il Punto Europa del Comune di Lanciano, sportello fortemente voluto dall’Assessore Ermando Bozza, al fine di offrire ai ragazzi della zona ulteriori stimoli di crescita grazie alle numerose iniziative promosse dall’Unione Europea.
Applausi a non finire per il relatore del convegno, il professor Ezio Sciarra, preside della Facoltý di Scienze Sociali dell’Universitý d’Annunzio di Chieti, che ha incentrato la sua riflessione nell’odierna mancanza di realismo. "Alla base del disagio giovanile - ha detto - vi Ë la sproporzione tra le aspirazioni dei giovani, basate oramai su valori irreali ed irrealizzabili, e dunque il mancato risultato atteso". E questo a causa di una falsa cultura fondata sugli inconsistenti valori e sui miti del cosiddetto jet set, TV, cinema, sport, il cui unico "merito" Ë quello di posare dietro una telecamera.
Concorde il consigliere Regionale Fabrizio Di Stefano, il quale ha sottolineato "la necessitý di tutelare ed alimentare nei giovani dei forti valori etici di riferimento, a tutti i livelli, dalla famiglia alla scuola, dalla politica alla religione, affinchÈ il disagio non diventi collettivo, dell’intera societý italiana se non addirittura europea".
Intanto oggi alle 17.30 consiglio comunale sul complesso mondo del disagio giovanile a Lanciano. La seduta si prevede infuocata. Si prevede durissima l’analisi scientifica dello specialista Danilo Montinaro, consigliere comunale della lista Confronto Democratico, nonchÈ esponente di spicco del sindacato Psichiatria Democratica, il quale, dati alla mano, fornirý lettura dell’attivitý del centro diurno ospedaliero per malati psichici e alcolisti. Ce ne sarý abbastanza per rappresentare il preoccupante quadro dei giovani a Lanciano. Basti pensare che sono ben 1275 i giovani, tra i 17 e 27 anni, dediti all’alcol.Montinaro parlerý anche di stupri. Sono anni che lo psichiatra lancia l’allarme, inascoltato, sul gravissimo disagio giovanile presente in cittý.
Per quanto riguarda l’inchiesta sul secondo caso di violenza sessuale di gruppo, domani verrý interrogato in carcere, dal gip Francesco Marino e dal pm Rosaria Vecchi, il terzo giovane arrestato per la presunta violenza, del 30 novembre scorso,avvenuta all’interno di un tunnel, nei pressi della discoteca Cocoon. Il ventenne, secondo maggiorenne coinvolto, assistito dall’avvocato Gaetano Pedullý, spiegherý la sua posizione. Tutti e tre gli arrestati si sono giý sottoposti al prelievo di saliva, per i riscontri del Dna da comparare con il liquido seminale prelevato sul posto.
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LíARENA

Linea dura per evitare che si ripetano episodi di violenza come nel dopo Hellas-Mantova. Intanto si celebrano i processi agli ultrý
Stadio, vietato vendere alcolici
E líordinanza del sindaco prevede anche che gli ambulanti vadano via prima

di Alessandra Vaccari
Le violenze degli ultrý giallobl˜ allo stadio dopo la partita Hellas-Mantova hanno fatto sÏ che il sindaco abbia firmato uníordinanza di divieto di vendita di alcolici dalle 16 di oggi (stasera si gioca contro il Cesena).
Il divieto Ë esteso anche ai commercianti ambulanti che esercitano intorno allo stadio e ai titolari di bar che operano allíinterno della zona delimitata dalle vie Nascimbeni, delle Coste, Albere, Bastione Ferrovia, San Marco e Camuzzoni.
Su richiesta del questore, inoltre, il sindaco, limitatamente a oggi, ha stabilito le modifiche della fascia oraria in cui Ë consentita agli ambulanti líoccupazione del suolo pubblico, che sarý anticipata di due ore: in sostanza, i banchetti potranno rimanere aperti dalle 15.15 alle 21.15, e non pi˜, come accadeva prima, oltre il termine della partita. I commercianti dovranno dunque sgomberare entro le 21.15.
"Alcuni dei tifosi arrestati dopo Verona-Mantova hanno sostenuto di non aver niente a che fare con i tafferugli", ha detto il questore Luigi Merolla, "mentre in realtý le immagini dei nostri filmati mostrano inequivocabilmente che di quella guerriglia urbana hanno fatto parte. Inoltre", continua il questore, "si vedono giovani che prima bevono birra in grande quantitý e poi scagliano i vuoti addosso ai poliziotti. Della possibilitý di questíordinanza abbiamo anche discusso durante líultima riunione del comitato per líordine pubblico e la sicurezza".
Líordinanza non vale di per se stessa fino alla fine del campionato, ma verrý firmata dal sindaco di volta in volta. Giý in passato infatti gli ambulanti avevano fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale e avevano vinto riottenendo la possibilitý di vendere alcolici nei giorni di partita. Per evitare che accada di nuovo, líordinanza sarý specifica.
Soddisfazione sullíiniziativa Ë stata espressa dal segretario del Coisp Rodolfo Fabrin, che la settimana scorsa aveva chiesto addirittura che venisse fatta la prova con líetilometro allíingresso dello stadio e venissero allontanate le persone ubriache dal Bentegodi.
"Da tempo sosteniamo che tanti tifosi vadano allo stadio ubriachi e che poi si scatenino in performance che magari da sobri non terrebbero", dice Fabrin. "Non vendere alcolici nei pressi dello stadio Ë una buona iniziativa che aiuterý anche noi rappresentanti delle forze dellíordine. Molte volte i tifosi fermati adducono come scusa che stavano acquistando panini e bibite: in questo modo nessuno avrý scuse per restare nei pressi dello stadio dopo la partita".
Dopo i tafferugli di venerdÏ scorso erano stati arrestati una decina di ultrý: alcuni di loro ricompariranno davanti al giudice oggi; altri domani, e altri ancora il 29 dicembre.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Un progetto promosso dall’amministrazione di palazzo Carafa e presentato da due campioni
"Diamo un calcio ad alcool e droghe"
Giovanni Conversano e Davide Bertaccini in prima fila per difendere la salute dei giovani

Si intitola "Un calcio alle droghe" il progetto promosso da palazzo Carafa per contrastare i fenomeni della tossicodipendenza e dell’abuso di alcolici. Fenomeni, purtroppo, che le ultime statistiche indicano in crescita soprattutto tra i giovanissimi, allettati da falsi simboli e dalla facilitý di reperire sul mercato drink e bevande alcoliche di tipo "leggero", dietro i quali si cela spesso la porta d’ingresso nel mondo dei superalcolici. E per perorare la causa sono approdati in cittý, ieri, due protagonisti del reality di Italia 1 "Campioni - il sogno". Si tratta del calciatore leccese Giovanni Conversano e di Davide Bertaccini, rispettivamente centrocampista e portiere del Vodafone Cervia, squadra impegnata nel girone C del campionato di serie D. "Credo che il nostro ruolo sia importante - ha spiegato Conversano - dato che il programma, al quale partecipo, Ë molto seguito in particolare dai pi˜ giovani. Ed Ë importante far comprendere loro quanto sia determinante non assumere sostanze stupefacenti e comunque tutto ciÚ che possa provocare dipendenza, come l’alcol". Il calciatore salentino ha voluto portare ad esempio proprio la sua esperienza sportiva. "Io sono astemio e non ho mai fumato - ha confessato Conversano - Ho fatto tanti sacrifici per raggiungere gli obiettivi che mi ero prefissato. Ora sono contento di giocare nel Cervia. La mia carriera calcistica ha purtroppo subÏto un brusco stop, per colpa di un grave infortunio che ho rimediato circa quattro anni fa. Quest’anno si Ë presentata questa possibilitý e l’ho colta al volo. Il mio sogno? E’ di giocare nel Lecce: vestire la maglia giallorosa, per me, sarebbe davvero il coronamento di un sogno". E sempre ieri, ma nel pomeriggio, Conversano e Bertaccini hanno poi partecipato, tra l’entusiasmo di tanti fans, alla seduta del Consiglio comunale dei ragazzi di palazzo Carafa. Fabio Casilli.

IL GAZZETTINO (Udine)

SAN DANIELE
Adolescenti, ci sono forme sane di divertimento

San Daniele

Alla recente Assemblea dei sindaci dell’ambito distrettuale del sandanielese, fra i lavori ha fatto capolino anche un primo resoconto su "Informabus", il progetto di promozione del benessere psico-sociale degli adolescenti, realizzato dalla Cooperativa sociale Co.S.M.O. e promosso dai 14 Comuni del Consorzio della Comunitý Collinare in collaborazione con l’azienda sanitaria 4 Medio Friuli ed il Dipartimento delle Dipendenze del SerT di Udine. Con i finanziamenti della legge 45, nel 2004 e 2005 sono state realizzate le azioni principali. E dunque Ë tempo dei primi consultivi di un lavoro assolutamente innovativo per la zona collinare friulana, i cui obiettivi sono stati di promuovere il benessere psico-sociale degli adolescenti, attraverso la frequentazione di forme "sane" di divertimento atte a prevenire le azioni a "rischio" quali l’uso di sostanze stupefacenti, alcool e droghe sintetiche in particolare. Come spiega la coordinatrice della CoSMO, Annie Noro, trattandosi di una novitý, il progetto ha pure svolto un ruolo di promozione della cultura sul territorio attraverso contatti con Comuni, scuole superiori, associazioni (quelle che si rivolgono agli adolescenti sono 16), interventi di prevenzione (13 con 131 adolescenti), contatti ed informazione su 22 gruppi informali per un totale di 239 adolescenti ed un laboratorio multimediale che ha coinvolto 46 adolescenti. Al tirar delle somme negli interventi di prevenzione sono stati direttamente coinvolti 237 adolescenti (162 maschi e 75 femmine) di etý media di 16 anni, mentre sono 405 quelli contattati per informazione, interventi e per la realizzazione del laboratorio multimediale. L’equipe dei sei operatori (psicologi e sociologi) della CoSMO ha contattato gli adolescenti nei momenti formali di aggregazione, nelle scuole superiori, come detto o presso le diverse associazioni del territorio. Ma si sono pure svolti incontri per gruppi nei 14 Comuni, con scenario un camper viaggiante colorato denominato "Nautibus" messo a disposizione dal Ser.T. di Udine. Nei dibattiti guidati da un operatore esperto, hanno ovviamente tenuto banco i temi dell’adolescenza, quali amicizia, divertimento, sballo ed uso di sostanze. Il tutto con l’obiettivo di promuovere fra i giovani una riflessione, di favorire la costruzione di un modo sano di frequentarsi, di promuovere la costruzione dell’identitý dei giovani. Gli stessi che non si sono lasciati sfuggire l’opportunitý di fare richieste ed avanzare proposte, che potranno essere tenute in considerazione per eventuali future edizioni di "Informabus", fermo restando il placet dell’Assemblea dei sindaci su una edizione di "Informabus" anche per il 2006.

IL GAZZETTINO (Padova)

DIPENDENZE

CHIOGGIA - Relazione sul piano triennale contro le dipendenze, alcol, fumo e droghe, della responsabile di questo Dipartimento, dottoressa Roberta Sabbion, alla quinta commissione consiliare, presieduta da Pierluigi Marangon. L’attivitý segmentata a livello cittadino, di Asl 14, ma condivisa anche con istituzioni sovracomunali, le Province di Venezia e di Padova oltre alla Regione, ha riguardato, nel caso della dipendenza da alcol, il recupero nei gruppi appositi degli alcolisti. Per quanto riguarda le altre dipendenze, droghe pi˜ o meno leggere o fumo, i contatti sono stati tenuti con le istituzioni scolastiche e le famiglie. Direttamente con gli studenti, soprattutto a scopo preventivo, per le scuole superiori, con gli educatori e le famiglie per le elementari e la media inferiore. "Badando bene -ha riferito la dottoressa Sabbion- ad ottenere che chi ha fatto uso di sostanze le abbandoni senza acuire curiositý, perchÈ il rischio c’Ë, in chi non ne ha ancora fatto uso, di provarle". In linea di massima e per l’alto numero di contatti l’attivitý del triennio 2003-2005 va considerata positiva. L’area di Chioggia per i problemi delle dipendenze presenta parametri tutto sommato in linea con la realtý regionale, anche se i dati sul campo testimoniano un accesso al fumo e all’alcol sempre pi˜ precoce. Per questo sono stati organizzati nel territorio dei party analcolici e spesso un’equipe di tecnici ha visitato i pi˜ frequentati luoghi di ritrovo per la prova cosiddetta del palloncino in modo da sconsigliare l’uso della macchina a chi avesse ecceduto. Il problema che si pone a breve Ë provocato, ha detto Sabbion, dalla scelta governativa di tagliare pesantemente il fondo sociale. Le previsioni degli addetti ai lavori, tenuto conto che i settori dell’handicap e degli anziani riusciranno a "difendere" una dotazione di risorse almeno simile a quella dell’anno che si chiude, Ë che le conseguenze pi˜ pesanti dei tagli si ripercuotano proprio sui servizi che agiscono contro le dipendenze. G.B.

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LA PROVINCIA DI CREMONA
Alcol tra i giovani A gennaio convegno promosso da An

Rachele Ogliari, presidente del circolo cremasco di Alleanza nazionale, annuncia per gennaio un convegno sullíabuso di alcol tra i minorenni, fenomeno che ha conquistato la ribalta della cronaca nelle settimane scorse. Un ragazzo, infatti, era finito in coma etilico. La questione sarý dibattuta con medici, psicologi e sociologi. Verrý coinvolto il servizio di alcologia di Rivolta díAdda che da anni Ë tra i pi˜ apprezzati in attivitý. Con questo convegno An intende dare il proprio contributo ad un fenomeno in espansione e dalle conseguenze preoccupanti a livello sociale..

IL MESSAGGERO

Terrore a scuola, ora sono tutti accompagnati

Una mamma: "A 10 anni bevono birra, a 12 gli ìamariî. E la droga non manca per strada"
di LUCIO GALLUZZO

BARRAFRANCA (Enna) - Le campane battono mezzogiorno quando Lucia Palmeri depone tredici rose bianche sul banco vuoto di seconda fila della terza H. Lucia siede nel Consiglio di classe, suo figlio era compagno di Francesco. Cristina Lo Monaco, docente di educazione musicale, riflette sul gesto, "bisogna pensarci prima - si rammarica - ma ci sentiamo tutti paralizzati dallo choc". Poi ricorda quell’alunno che non c’Ë pi˜, cita i "chiodini in testa con il gel", si commuove. Giuseppina Cammarata, la preside, che deve badare a 600 alunni, sistemati anche in succursale, guarda in avanti, "abbiamo forti responsabilitý istituzionali in situazione normale, dobbiamo interrogarci se alla fine verrý accertato che îtuttoî Ë accaduto tra giovanissimi".
Ieri quasi tutti i ragazzi della îVergaî sono stati accompagnati da papý o da mamma. I genitori erano in attesa anche all’uscita. Chi non ha potuto farlo si Ë accertato che il figlio andasse in gruppo. "Non muoverti mai da solo, non fermarti per nessun motivo, non andare con nessuno", la raccomandazione ai ragazzi.
Un gruppetto di docenti si attarda nei locali di segreteria lo sottolinea, mentre prende accordi per andare in gruppo a confortare nel pomeriggio i genitori di Francesco ed intanto sottolinea la rinnovata attenzione della famiglia per i ragazzini. "Viviamo storie che ritenevamo îaltreî rispetto alla nostra storia - commenta Alessandra Tummino, 52 anni, che ha due figli - convinti di potere sentire certi accadimenti, ma non avremmo ammesso, prima di domenica, di essere anche noi esposti, di poterle vivere. Invece, scappati fuori dalla Tv, i fatti îaltriî hanno occupato le nostre strade, facendoci sentire fragili, esposti".
Esce dai gesti, dalle riflessioni interne alla scuola l’immagine di un paese che "alla scomparsa di Francesco - prosegue la Tummino - si preoccupa, si addolora e si angoscia alla notizia della morte, si atterrisce quando deve prendere in considerazione la prospettiva del delitto maturato e consumato tra giovanissimi. Se cosÏ fosse i carnefici sarebbero essi stessi vittime. C’Ë chi mette in primo piano i figli e chi si limita a metterli al mondo. I figli meno fortunati crescono senza valori, nel senso che non li conoscono. Bene e Male restano parole. E’ questa la radice della violenza minorile totale".
Si avvicina una mamma e spiega: "la droga c’Ë, circola. In paese, lo abbiamo letto sul giornale, era attivo un market che riforniva i paesi del circondario. Poi, a maggio scorso, ci sono stati 40 arresti. Ma per i giovanissimi c’Ë un altro pericolo, intenso e diffuso. L’alcol". I ragazzini di Barrafranca cominciano a 10 anni con la birra, a 12- 13 anni passano agli îamariî, all’îaniceî, ai distillati. L’alba del fine settimana illumina lattine e bottiglie ad ogni angolo di strada. "Abito nel centro storico - racconta ancora la mamma -, davanti casa c’Ë una piazzetta, la notte i ragazzi la occupano, bevono sino a quando hanno soldi. Un mese fa alle tre di notte sono stata svegliata da lamenti disperati, a terra due quindicenni si contorcevano. Ho telefonato ai carabinieri ed all’ambulanza".

IL MESSAGGERO

Barbone morto allíospedale di Ostia, indagati altri due medici

Si allunga la lista dei medici indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Dmail Bogadal, il barbone che sarebbe stato lasciato in attesa per diciassette ore al freddo su una barella all’ospedale Grassi di Ostia. Si tratterebbe del primario del pronto soccorso e di un altro medico di turno quella sera nella struttura ospedalieria.
I due medici, ai quali viene contestato il concorso nel falso in cartella clinica, sono stati sentiti per oltre cinque ore dal pm Tiziana Cugini, titolare dell’inchiesta. Nei giorni scorsi era giý finita sul registro degli indagati il nome di una giovane dottoressa di turno all’ospedale la notte del 27 ottobre, giý interrogata martedÏ’ scorso negli uffici dei carabinieri del Nas, che conducono líinchiesta.
In particolare, ai tre medici viene contestato il reato di falso in cartella clinica, nella quale si parla di un intervento rianimatorio andato avanti per venti minuti, fatto che sarebbe smentito da alcune testimonianze, secondo cui il barbone quando Ë stato visto dai medici era giý morto.
Intanto proseguono le indagini anche su un altro versante, ovvero sull’esame di alcuni fotogrammi della videosorveglianza in cui appaiono un infermiere che fuma accanto alla barella e ignora il barbone, e quelle di una poliziotta che sposta la barella del barbone fuori dall’ospedale. Ove ciÚ sia vero bisognerebbe stabilire se la poliziotta abbia spostato la barella quando l’uomo era ancora vivo oppure era giý morto. Se la donna fosse intervenuta dopo il decesso, non le potrebbe essere contestato alcun reato. E i militari del Nas, guidati dal tenente Marco Datti, stanno indagando pure per scoprire se la poliziotta ha riferito a qualcun altro che aveva spostato la barella col barbone fuori dal Grassi. Agli inquirenti sembra poco probabile che la poliziotta abbia preso líiniziativa senza riferire a nessuno.
I fatti risalgono a giovedÏ’ 27 ottobre scorso, Bogadl, polacco di 40 anni, venne trasportato in ospedale da un’ambulanza, gli infermieri lo avevano raccolto dalla strada in preda ai malori forse riconducibili alla sua condizione di alcolista cronico. Il suo stato di salute non avrebbe preoccupato il personale dell’accettazione, ma quando l’uomo fu visitato, nella mattinata del giorno successivo, sarebbe stato ormai troppo tardi.
P.Vu.

IL MESSAGGERO (Latina)

Líimmigrato di 45 anni era stato trovato morente a Fondi

Líindiano massacrato Ë spirato

Non ce líha fatta líimmigrato indiano che nella notte di sabato scorso Ë stato massacrato a colpi di bastone e di calci in un casolare abbandonato del litorale di Fondi. Eí spierato al Cto di Roma dovíera stato ricoverato in Rianimazione in condizioni disperate. I carabinieri riusciti a dare un nome alla vittima della selvaggia violenza: si chiamava Sink Karmail. Per saperne di pi˜ sul quarantacinquenne indiano bisognerý attendere i risultati delle analisi effettuate sul Dna. A questo punto si aggrava pesantemente la situazione del ventiseienne K.S.J.S. e del ventotenne S.K. connazionali clandestini dellíuomo assassinato. Gli uomini del capitano Santi Valentino Vasta e del maresciallo Emilio Mauriello li fermarono nella stessa giornata del delitto mentre tentavano di sfuggire alle forze dellíordine. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, líaggressione Ë avvenuta in un casolare di Tumulito una zona marina in contrada di Selva Vetere. Non sono ancora chiari i motivi dellíaggressione. Forse soldi o donne, K.S.J.S. e S.K. sono i maggiori indiziati. In questi giorni il loro fermo in carcere di Latina potrebbe essere tramutato in arresto e líaccusa di tentato omicidio in omicidio. I due indiani avrebbero infierito sul corpo del povero Karmail in maniera particolarmente violenta tanto che i medici del 118 vi riscontrarono subito sia ferite varie in tutto il corpo che il cranio sfondato. Tra líaltro i due presunti assassini avrebbero agito anche sotto líeffetto dellíalcol.
G.Carn.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Arrestato 22enne

Si ubriaca e aggredisce alcuni passanti

In preda ai fumi dell’alcol Ë andato in escandescenza per futili motivi, inveendo e malmenando alcuni passanti. A tal punto che le grida provenienti dalla strada hanno richiamato l’attenzione dei poliziotti di una volante in servizio nella zona. Gli agenti, giunti sul posto, non senza difficoltý hanno bloccato il 22enne Valentino Zecchillo che Ë stato portato negli uffici del commissariato. Qui Ë emerso che lo stesso Zecchillo in precedenza era stato condannato dal Tribunale di Bari ad un anno e sei mesi di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Il giovane, invece, Ë stato trovato l’altra lontano dalla sua abitazione e, per di pi˜, in evidente stato di ubriachezza. L’increscioso episodio Ë avvenuto l’altra sera, dopo le 22, a poca distanza dal commissariato. Zecchillo, secondo quanto accertato dagli agenti, sarebbe andato all’improvviso in escandescenza e, senza motivo, avrebbe aggredito alcuni passanti. FinchË, come detto, Ë stata allertato il 113. Ai poliziotti, giunti sul posto, il giovane ha opposto resistenza. Non solo. Per sottrarsi alla cattura, Zecchillo ha anche simulato un malore (non riscontrato dai sanitari del pronto soccorso). Poi ha pi˜ volte colpito con calci e pugni l’auto di servizio dei poliziotti, scagliandosi contro i vetri. Dopo le formalitý di rito, pertanto, il 22enne Ë stato arrestato per violazione degli obblighi derivanti dalla sorveglianza speciale e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. gian.bals.

IL MESSAGGERO (Ancona)

Forza il blocco, preso: "Sono parente di Silvio Vi sbatto in Sardegna"

CHIARAVALLE Un lei non sa chi sono io talmente incredibile e spaccone, da potersi capire solo con la colossale ubriacatura con cui era alla guida e una buona dose di stupiditý. Dopo non aver ubbidito allíalt dei carabinieri, C.M. un chiaravallese di 22 anni, Ë stato rincorso da una pattuglia e bloccato dopo un breve inseguimento. Il ragazzo, operaio, che si reggeva in piedi a stento, alla vista dei militari dellíArma ha iniziato ad urlare: "Sono parente di Berlusconi, ve la faccio vedere io, vi faccio sbattere in Sardegna".
I carabinieri hanno cercato di prenderlo con le buone, a sottolineargli le stupidaggini che stava dicendo. Ma lui ha insistito, anche se cambiando sempre versione sui suoi ìlegamiî con Silvio. Alla fine ai militari, oltre alla denuncia per guida in stato di ebbrezza, non Ë restato che contestare anche le minacce per il ventilato (ed ovviamente ingiusto) trasferimento. Una lezione che il millantatore ci metterý parecchio a dimenticare.

IL GIORNALE DI VICENZA

Immigrato romeno
Beve troppo e finisce in coma etilico

(d. m.) Un immigrato rumeno di 21 anni, M.S., domiciliato in cittý e in regola con il permesso di soggiorno, nella notte tra sabato e domenica Ë finito al pronto soccorso dell’ospedale San Bassiano per un coma etilico. Il giovane si Ë sentito male a causa dei troppi alcolici ingeriti mentre era in compagnia degli amici con cui ha trascorso la serata ed Ë quindi stato portato in ospedale.
Qui, perÚ, dopo essersi parzialmente ripreso, ha dato in escandescenze inveendo contro il medico di turno e il personale, ragion per cui Ë stata chiamata la polizia. Riportata la situazione alla normalitý, gli agenti gli hanno comminato una sanzione amministrativa per ubriachezza molesta. come previsto dalla legge.

LA PROVINCIA DI CREMONA

Ubriaco, provoca un incidente in cui restano feriti due giovani
Tampona e fugge, denuncia

OFFANENGO ó Tampona la vettura che precede la sua lungo la ex statale Orzinuovi-Pavia e si allontana senza prestare soccorso ai due occupanti. Ma poco dopo i carabinieri, gli uomini del nucleo radiomobile di Crema, lo rintracciano a casa, ad Offanengo. Protagonista della vicenda Ë un automobilista di trentasette anni. Ë stato denunciato a piede libero, con le ipotesi di reato di "omissione di soccorso" e "guida in stato di ebbrezza". PerchË gli occupanti della Volvo urtata, in territorio comunale di Offanengo e lungo la corsia di marcia per Soncino, si sono fatti visitare al pronto soccorso dellíospedale di Crema e i medici hanno riscontrato ad entrambi contusioni giudicate guaribili in una decina di giorni. Si tratta di un ventunenne di Crema e di una ventitreenne di Romanengo. Stando ai primi accertamenti svolti dagli investigatori, il trentasettenne che ha tamponato la loro auto si sarebbe allontanato in tutta fretta, proprio per evitare i controlli nel caso in cui líincidente fosse stato rilevato. Il tasso di alcol che aveva in corpo Ë stato infatti giudicato non compatibile con la guida. Gli uomini del maresciallo Giampiero Cerruti, il comandante del reparto di ëpronto interventoí di via MacallË, sono arrivati a lui grazie alla descrizione fornita dai giovani feriti. Non solo hanno ricordato il modello dellíautomobile, uníAlfa, ma anche il numero di targa.

DONNA MODERNA.CON

Il drink diventa soft 

Arrivano le feste e hai paura di esagerare? Ecco dieci utili trucchetti per concederti un brindisi senza far salire l’ago della bilancia(*)

Solo a stomaco pieno
"A pancia vuota l’alcol entra pi˜ velocemente nel circolo sanguigno e fornisce calorie che non vengono utilizzate come energia muscolare" dice Evelina Flachi, nutrizionista a Milano. Per questo Ë meglio accompagnare vino e cocktail con snack ricchi di fibre (verdure crude, dadini di mele o pere con la buccia): si rallentano i tempi d’assimilazione dell’alcol e si riduce l’assorbimento intestinale delle calorie.
Non dimenticare l’acqua
Gli alcolici hanno un effetto disidratante che aumenta la sete portandovi a bere ancora di pi˜. "Per sfuggire a questo circolo vizioso, alternateli con bicchieroni d’acqua"dice la dottoressa Flachi. "Ripristinano l’equilibrio idrico del corpo abbassando anche la voglia di bere drink".
Allunga i cocktail
Invece di bere superalcolici lisci, preferite i cocktail dove rum, whisky o vodka sono allungati con bibite light, spremute d’agrumi o acqua minerale. In questo modo, la stessa quantitý di bevanda fornirý fino al 50 per cento di calorie in meno e poco alcol.
Inganna la voglia
Sorseggiate analcolici che sembrano alcolici: tagliate le calorie e soddisfate la gestualitý legata al bere. Per esempio, al posto di un birra normale, sceglietene una senza alcol: avrete lo stesso piacere di bere un drink dissetante e spumeggiante, ma pi˜ leggero.
Datti un limite
Organizzate cosa bere a seconda dei vostri impegni. Uscirete a cena? Programmate di fermarvi al bicchiere di vino. Se invece avete mille appuntamenti festaioli, ai pasti bevete acqua, riservando gli alcolici per i brindisi.
Taglia l’aperitivo
Se elimini le calorie del Martini (150) ne avrete qualcuna in pi˜ da spendere per un buon bicchiere di vino a tavola: risparmierete ben 80 calorie.
Riscopri i mangia e bevi
Bevete i cocktail che, oltre agli alcolici, contengono anche fettine d’arancia, fragole, acini d’uva, dadini di mela. Tanta frutta ruba fino al 60 per cento della capienza del bicchiere, diminuendo il posto riservato all’alcol e quindi tagliando parte delle calorie.
Preferisci le bollicine
Lo champagne fa festa e ha il vantaggio di fornire meno calorie di molte altre bevande: un calice ne ha 80, un po’ meno di un bicchiere di vino bianco (85 calorie) o di uno di rosso (90 calorie). E quasi la metý di un Porto (145).
Smaltisci con la marcia
Se non avete proprio voglia di rinunciare al tuo mojito in discoteca (ha 200 calorie), ricordatevi il giorno dopo di sciare un’ora in pi˜ o di fare una lunga passeggiata camminando nella neve. Brucerete circa 400 calorie.
Prepara la tisana
Avete un po’ esagerato? Per contrastare gli effetti irritanti dell’alcol sulle mucose gastriche, preparate un decotto di gramigna, da bere durante la giornata, facendo bollire per dieci minuti 5-10 g di rizoma in una tazza d’acqua. Buttate il liquido, bollite ancora i rizomi in 125 dl d’acqua, finchÈ si riduce a un litro. Aggiungete 8 g di liquirizia e, a piacere, qualche buccia d’arancia o limone e un cucchiaino di miele.

 

(*) Nota: I nutrizionisti sono abili nel risolvere problemi che molte persone non avrebbero se loro non consigliassero di bere.

LA TRIBUNA DI TREVISO

investe un giovane: via la patente per l’alcol

 

Mercoledì, 21 Dicembre 2005
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