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2011 Anno , Sbirri Pikkiati ,... 10/02/2012

Tornano in libertà i giovani coinvolti nella aggressione ai Carabinieri dell’aprile 2010
In attesa di giudizio l’unico in carcere
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(ASAPS)

25 aprile 2010
Due Carabinieri di Pitigliano vengono aggrediti a Sorano da quattro giovani fermati la notte di Pasqua per un controllo stradale.
Sottoposti ad alcoltest, risultato positivo, i quattro scatenano l’inferno contro i militari. Dopo aver sfilato un palo di legno da una staccionata, hanno infierito colpendo i carabinieri alla testa riducendoli in gravi condizioni.
A pochi chilometri dalla zona dell’aggressione era in corso un rave party a base di alcolici e droga: i militari sono stati trasportati in ospedale, i quattro giovani fermati.
Uno dei carabinieri è tenuto in coma farmacologico sperando in un miglioramento delle funzioni cerebrali, il secondo ha varie fratture al volto che pregiudicano l’integrità funzionale di un occhio.
Si sono levate voci forti in seguito all’episodio, come quelle dei genitori stupiti della violenza di figli conosciuti come ragazzi tranquilli, degli autori del gesto che non riescono a capire il perché abbiano perso la testa, unitamente all’indignazione delle autorità fiorentine che chiedono giustizia e provvedimenti severi.

Febbraio 2011

-    I quattro giovani.
I tre all’epoca minorenni, dopo la misura restrittiva di “permanenza a casa” tornano alla propria attività. Uno fa il barista, l’altro il carrozziere, la giovane ha ripreso gli studi.
L’unico maggiorenne, Matteo Gorelli, rimane in carcere in attesa di giudizio, si attende per tutti che venga fissata l’udienza preliminare al termine delle indagini.
-    I due Carabinieri.
E’ sempre in coma Antonio Santarelli, 43 anni, sposato e padre di un figlio, Domenico Marino, 35 anni, ha invece perso l'uso di un occhio.
Come sempre l’indignazione del momento ispira le menti a reazioni severe, alla ricerca di motivazioni e alla richiesta di giuste pene per chi si macchia di questi atti di selvaggia violenza.
Come sempre alcuni parlano per giustificare, altri per condannare e altri per indagare e scoprire, ma sempre, e ripetiamo sempre, “dopo” cala il silenzio dell’opinione pubblica, proprio come il silenzio di Antonio, il Carabiniere in coma, che da un anno non proferisce parola a moglie e figlio.
A noi sembra una delle tante situazioni assurde a cui, purtroppo, dobbiamo continuamente assistere.
Non è così che si insegna ai giovani, perché se è vero che in natura ogni vuoto viene colmato, in questo caso il vuoto dei cuori e delle menti dei quattro giovani, così come il vuoto nella famiglia dei due carabinieri, non trova la contropartita adatta per arrivare al pareggio.
Intanto nel 2011 sono state 2230 (+7%) le aggressioni fisiche alle forze di polizia su strada, una ogni 4 ore. Il 52,6% ha riguardato proprio i carabinieri, compresi Antonio e Domenico. (ASAPS)

 

 



 

Venerdì, 10 Febbraio 2012
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