Rassegna stampa alcol e guida del 15 dicembre 2005
RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"
Note a cura di Alessandro Sbarbada |
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VITA NO PROFIT ONLINE |
Insistere meno sulla morale sessuale e cominciare a parlare dei rischi per la vita di tutti della guida pericolosa e di comportamenti irresponsabili nel traffico. Lo chiede la Civilta’ cattolica in un articolo del prossimo numero, firmato dal direttore Gianpaolo Salvini e intitolato ’’Il traffico e le sue dimensioni morali’’. Salvini propone anche di inserire in ogni esame di coscienza i comportamenti tenuti al volante. |
L’ARENA |
Destra Adige. L’ etilometro entrerà in funzione a partire dalla fine di gennaio anche sulle strade di Angiari, Isola Rizza, Roverchiara e San Pietro di Morubio. In questi giorni, infatti, il comando di polizia dell’Unione Destra Adige - il consorzio che riunisce i quattro Comuni - ha incaricato la ditta «Morgan Italia» di Bologna della fornitura dell’apparecchio che sarà in grado di stabilire la quantità di alcool presente nel sangue dei conducenti sottoposti al test. Si tratta di uno strumento indispensabile, che sarà acquistato grazie al contributo che la Regione ha assegnato lo scorso anno all’Unione per realizzare questo progetto avviato ben due anni fa. È dal 2003, infatti, che la giunta amministrativa dei quattro Comuni ha avanzato a Venezia la richiesta di finanziamento dello strumento, usufruendo dei benefici della legge regionale del 1988. Il costo totale dell’apparecchio è di circa 7mila euro.
Il modello scelto dai vigili dell’Unione, il «Seres 679», sarà dotato di tastiera compact, alimentatore esterno e stampante per permettere il trasporto e l’utilizzo per gli accertamenti. Oltre a fornire una valida arma per il controllo e la repressione della guida in stato di ebbrezza, la nuova strumentazione permetterà alla polizia municipale di intervenire in maniera più completa durante i rilievi degli incidenti stradali. «L’utilizzo di tale strumento - dice infatti il comandante Daniele Tramarin - è previsto dal codice della strada ogni qual volta vi siano dei feriti». Oltre all’etilometro, la polizia urbana avrà a disposizione anche un altro strumento, chiamato in gergo «pre-test», che servirà a scoprire in maniera rapida e preventiva quali conducenti debbano sottoporsi al controllo. I vigili faranno infatti soffiare gli automobilisti fermati all’interno dello strumento che, tramite l’accensione di un led, indicherà la necessità di sottoporre o meno il conducente all’etilometro. «L’uso del pre-test - spiega Tramarin - ci permetterà di risparmiare del tempo nei controlli, poiché l’etilometro consente di controllare, nell’arco di un’ora, due o tre persone al massimo». La guida sotto l’influsso di alcol od altre sostanze è un fenomeno che, sempre più frequentemente, tocca anche il territorio dell’Unione, attraversato da arterie stradali trafficate e pericolose come la Transpolesana ma anche caratterizzato dalla presenza di numerosi locali pubblici nei quali, soprattutto nei week end, si fa consumo di alcolici. Fabio Tomelleri . |
LA STAMPA |
Ovada |
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Vittorio Veneto |
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Ucciso, ma da un cocktail micidiale di alcool e forse anche di droga. E’ morto così, probabilmente, Antonio Centonze, 39 anni, di Lecce. E l’amico, quello con cui si sarebbe attardato sabato sera prima di scomparire, è indagato per abbandono di incapace. Il ritrovamento del cadavere di Centonze è avvenuto ieri mattina. Sono stati alcuni contadini a scoprirlo in una stradina interpoderale che si affaccia sulla Lecce-San Foca, in località «Lizza», feudo di Melendugno. Quando polizia e carabinieri sono giunti sul posto, si sono trovati di fronte ad una scena poco compatibile con quella di un omicidio. Il corpo, infatti, era rannicchiato, a ridosso di un muro in cemento, al di là delle siepi e dei rovi, a più di mezzo metro dalla strada. Di fronte ad una scena simile, gli esperti della Scientifica hanno formulato subito un’ipotesi: «E’ una strana posizione: qualcuno ha sollevato di peso il cadavere e lo ha scaricato dietro ai rovi». Gli elementi fin qui raccolti lasciano supporre che non si tratti di omicidio. Sul corpo non ci sono segni evidenti di colpi d’arma da fuoco. E la contusione alla testa potrebbe essere compatibile con le conseguenze della caduta. Il medico legale Alberto Tortorella domani mattina eseguirà l’autopsia disposta dal sostituto procuratore Patrizia Ciccarese. E così si accerteranno le cause del decesso. La convinzione degli inquirenti, però, è che Antonio Centonze sia stato stroncato da un malore. Qualcuno, poi, avrebbe scaricato il cadavere in quel posto. Ma chi? Le indagini, ovviamente, ripartono dalle frequentazioni di Antonio Centonze, senza un’occupazione fissa, residente in via Papadia, spesso frequentatore delle osterie della città, ma fuori da qualsiasi contesto criminale, un soggetto incensurato per le forze di polizia. Anche sabato sera, prima di scomparire, era stato in un’osteria. Poi, nessuno lo aveva più visto. Domenica sera i familiari (il padre gestiva un negozio di materiale elettrico situato di fronte al cinema Santa Lucia) si sono presentati in Questura per denunciarne la scomparsa. Nonostante Antonio Centonze anche in passato si fosse allontanato da casa per qualche giorno, gli agenti della Squadra mobile hanno attivato subito le ricerche. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire gli spostamenti del giovane, a risalire ai locali visitati e ad identificare gli amici frequentati. Sono arrivati anche all’ultima persona con cui Centonze era stata vista in auto. Si tratta di un giovane sulla trentina, di un paesino del circondario di Lecce. Ieri pomeriggio, è stato interrogato a lungo negli uffici della Squadra mobile dal dirigente Rocco Carrozzo, alla presenza del magistrato e di un avvocato. Alla fine il suo nome è stato iscritto sul registro degli indagati per abbandono di incapace. L’ipotesi degli inquirenti è che non avrebbe aiutato Centonze, ma lo avrebbe abbandonato al suo destino, nonostante fosse in condizioni disperate a causa dell’alcool e forse anche della droga.
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CORRIERE ROMAGNA |
RIMINI - A causare l’infarto che lo scorso 25 agosto ha ucciso L.V., 38enne sarsinate durante il trasferimento in ambulanza da Cesena all’ospedale di Rimini, sarebbe stata la somministrazione di un "normale" calmante. Una iniezione massiccia di Valium per tranquillizzarlo che però, unito all’alcol e a qualche altro medicinale assunto dal paziente per curare la sua patologia mentale, avrebbe provocato l’arresto cardiocircolatorio. Sono queste le conclusioni cui è arrivato il tossicologo incaricato dal procuratore capo della Repubblica di Rimini Franco Battaglino per accertare cause e eventuali responsabilità nelle cure prestate, nel decesso dell’uomo che alcune ore prima era stato salvato dai Vigili urbani di Sarsina mentre cercava di lanciarsi nel vuoto da un viadotto della E45.I risultati delle perizie consegnate nei giorni scorsi, hanno portato la procura riminese a trasmettere immediatamente gli atti ai colleghi di Forlì.Il farmaco trovato nel sangue della vittima, come risulta dalle indagini e dalle cartelle cliniche, venne infatti somministrato nelle fasi immediatamente successive il salvataggio del tentato suicida.Gli agenti della Municipale, una volta aver bloccato l’uomo che da tempo soffriva di gravi crisi depressive, infatti, allertarono immediatamente Cesena soccorso.A ridosso venne disposto il Trattamento sanitario obbligatorio. La mancanza di posti letto al Bufalini, fece ricadere la scelta del ricovero nella Psichiatria dell’Infermi di Rimini.Ospedale dove V.L. è entrato già morto: mentre la lettiga affrontava la rampa d’accesso al pronto soccorso, infatti, venne stroncato da una crisi cardiaca.
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IL GAZZETTINO (Padova) |
Monselice |
IL MESSAGGERO |
FERMO A Fermo una centrale per la produzione di energia derivante dai semi di girasole. A Jesi ancora produzione di zucchero (meno di prima) e alcool. E’ questa la proposta della Regione per salvare dalla chiusura totale i due zuccherifici marchigiani. Ma lo scenario che si sta delineando e che viene prospettato da proprietà e Regione per la futura riconversione degli zuccherifici dell’Eridania Sadam di Jesi e Fermo non trova d’accordo quest’ultimo Comune. Il sindaco Saturnino Di Ruscio presenterà la prossima settimana una controproposta ed è pronto a far scendere in campo altre aziende interessate alla produzione di energia alternativa non ultime Enel e Solgas. L’idea dell’ing. Francesco Zama (ex amministratore delegato del gruppo Sadam), di realizzare a fermo un impianto di bioetanolo da barbietole, pare sia stata bocciata dalla stessa proprietà. «L’obiettivo ha affermato dopo la riunione di ieri mattina in Regione l’assessore all’Agricoltura Paolo Petrini è di riconvertire lo stabilimento di Campiglione di Fermo (150 operai fissi più 250 stagionali e 3.000 nell’indotto, ndr) con un impianto per la produzione di energia derivante da semi di girasole. C’è in questo caso anche un sufficiente assorbimento occupazionale sotto il profilo industriale. Jesi è una struttura di gran lunga più competitiva e complessa di quella fermana (ha circa 250 operai fissi). L’attività completare - ha detto ancora Petrini - che la Eridania Sadam cercherà di portare avanti nell’impianto jesino, parallelamente a quello dello zucchero, sarà una produzione di alcool (il bietanolo è un’altra cosa) in quanto il gruppo ha già un accordo con la Covino, una grossa società di Bologna». «Ho sempre sostenuto ha dichiarato, estremamente preoccupato, il sindaco di Fermo Di Ruscio ieri mattina che insieme all’assessore Michele Rastelli ha puntualizzato alcune questioni che ci dovesse essere una pari dignità tra Fermo e Jesi e questo non mi sembra stia accadendo. Rilanciamo, perciò, in modo serio e concreto sulla questione delle alternative alla proposta che è stata fatta». Il ministro all’Agricoltura Alemanno, intanto, forte già di alcuni piani di riconversione, sarebbe intenzionato a chiudere l’intera partita entro pochi giorni. Il 22 è stato fissato un incontro a Palazzo Chigi e già ieri sarebbe stato stilato un documento inerente la riconversione degli zuccherifici. La centralina proposta per l’impianto di Campiglione di Fermo dovrebbe produrre 25 megavatt (in termini di utenza domestica coprirà il fabbisogno di 30.000 persone) e impiegare 40 operai. «Il Comune di Fermo non ci sta - ha proseguito Di Ruscio- Chiediamo che la riconversione coinvolga il settore agricolo e dia occupazione ai trasportatori e alle maestranze. Se ci deve essere una riconversione, deve essere fatta in qualche modo per creare un futuro su questo territorio. Gli investimenti che verranno fatti a Fermo dovranno essere uguali a quelli effettuati a Jesi. Ci deve essere una pari dignità».
(*) Nota: bruciare l’alcol per produrre energia o per l’autotrazione sarebbe una bella alternativa al far bruciare delle vite dall’alcol. |
CORRIERE.IT |
LONDRA - «George Best era un mio amico ed era anche il mio eroe. La notizia della sua morte mi ha distrutto, ma io non sono come lui, mi curo, vado da uno psicologo e tengo sotto controllo i miei problemi con l’alcool». Dichiarazioni, queste, che Paul Gascoigne ha rilasciato in un’intervista al quotidiano spagnolo «As» che lo ha raggiunto in Inghilterra qualche settimana dopo il suo esonero dal Kettering Town e dal suo arresto per l’aggressione ad un fotografo. L’ex stella della Lazio e della nazionale inglese, 39 anni, racconta la sua verità sul licenziamento al Kettering Town. «Hanno detto che sono stato esonerato perchè ero sempre ubriaco, è falso - spiega Gascoigne -, la verità è che ho preso un brandy doppio prima di una partita, nulla rispetto alle quattro bottiglie di whisky che bevevo in passato». «Gazza» parla con entusiasmo dei suoi giorni da allenatore del Kettering, i risultati arrivavano e con la squadra si era instaurato un bel rapporto. «Voglio fare l’allenatore, continuerò a farlo - assicura Gascoigne -. Ho parlato con tanti grandi tecnici, da Mourinho ho imparato l’importanza di una difesa forte, da Ferguson che tutti i giocatori devono essere duri e pronti a tutto, da Wenger come sfruttare il possesso palla».
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