RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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IL
GAZZETTINO (Treviso) |
Fregona
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L’ARENA |
Dopo
l’ennesima guerriglia urbana provocata dagli ultrà, un sindacato
di polizia chiede di poter intervenire con l’alcoltest allo stadio.
«È chiaro che un folto numero di tifosi accede allo stadio in stato alterazione psichica in quanto poco prima ha ingerito elevate quantità di sostanze alcoliche per entrare "caricato" ed effettuare quella trasformazione di personalità che poi sfocia in violenza», dice il segretario provinciale del Coisp Rodolfo Fabrin. «Alcuni sono bravi ragazzi», continua il sindacalista, «che attraverso il rito della bottiglia si aggregano al branco per il battesimo del fuoco, per vantarsi di avere partecipato a una carica contro le forze dell’ordine, per avere qualcosa di cui vantarsi in una vita privata priva di sane emozioni». L’ex articolo 19 ter, comma 3 lettera C del Decreto del ministro dell’Interno del 18.03.1996, introdotto dal decreto del ministro dell’Interno 06 giugno 2005 prevede il divieto di accedere alla struttura sportiva in stato di ebbrezza o per avere assunto sostanze stupefacenti o psicotrope. Il Coisp adesso ne chiede l’applicazione. «Anni addietro i commercianti hanno vinto il ricorso al tribunale amministrativo regionale che ha annullato l’ordinanza del sindaco che vietava la vendita di alcolici nei pressi dello stadio, in sintesi legalizzandone la vendita, di conseguenza non potendo intervenire alla base del problema si dovrebbe intervenire alla fine dello stesso sottoponendo le persone, in evidente stato di alterazione psichica all’alcoltest, vietando loro l’ingresso allo stadio, allontanandoli dall’esterno dopo essere stati identificati per il successivo Daspo. Per questo chiediamo un intervento delle autorità al fine di predisporre un servizio di alcoltest a campione». Il rischio se continua così è che vengano giocate partite a porte chiuse: «Anche i commercianti con un atto di civiltà potrebbero accordarsi per vendere esclusivamente birra analcolica. Tutto il loro guadagno attuale andrebbe a sfumare in una sola domenica giocata a porte chiuse a seguito di conseguenze dovute a questioni di ordine pubblico», conclude Fabrin, «in attesa che venga pronunciata la sentenza di condanna e che le indagini per le ulteriori identificazioni dei tifosi resisi responsabili dell’assalto a Mantova si concludano, ci prepariamo per la prossima partita sperando che qualcosa possa essere messo in atto. Il Coisp organizzerà per il mese di gennaio un incontro al quale inviterà i rappresentati delle tifoserie per creare un punto di incontro, per creare una collaborazione, un dialogo alternativo, con i " tifosi di buona volontà" che vogliono dare allo sport del pallone la sua giusta funzione quale divertimento e sportività». Sull’argomento prende la parola anche Davide Baraldi Davide, assistente della Polizia di Stato, consigliere provinciale Coisp, laureato in psicologia clinica. «Dobbiamo stare attenti ai meccanismi di collusione per cui, paradossalmente, proprio con la sentenza, si da il via a questo percorso di assunzione di un’identità negativa, vissuta positivamente nell’appartenenza a questi gruppi, e ufficialmente sancita proprio dalla pena che questo meccanismo vuole interrompere», ha detto il dottor Baraldi, «Non voglio dire che non ci debba essere punizione, anzi, ma questa non deve essere fine a se stessa e deve tener conto, oltre che delle pene previste dalla legge, anche della possibilità di offrire un’esperienza di integrazione nel tessuto sociale. Mi riferisco in particolare a quelle che vengono definite pene accessorie e che spesso si limitano a qualche provvedimento di restrizione della libertà individuale. Alternative che siano veramente utili al processo di recupero e non solo di condanna per gli atti commessi, possono consistere ad esempio nel favorire la partecipazione "attiva" alla vita civile "obbligando", le persone coinvolte negli episodi di violenza a partecipare all’opera di gruppi di volontariato, oppure impiegandoli in lavori socialmente utili in cui si trovino impegnati in una relazione di aiuto a persone meno fortunate di loro. Penso ad esempio ad una condanna che obblighi ad accompagnare un disabile per tutto il campionato ed ad assisterlo nelle domeniche delle manifestazioni sportive, invece che sprecare il tempo per adempiere a qualche, seppur fastidioso, obbligo di firma, spesso unica restrizione inflitta in questi casi». (a.v.). |
ASAPS |
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Notti sempre più inquietanti, quelle sulle nostre strade. A Capaci,
nei pressi di Palermo, i Carabinieri di Carini hanno bloccato un pirata
della strada, S.M., 51 anni, dopo che al volante della sua auto aveva
imboccato una strada di Palermo a fortissima velocità. Una ragazza
a piedi si è trovata sulla sua traiettoria ed è finita
sotto le ruote. Nessuna frenata, però: il 51enne si è
dato all’immediata fuga, interrotta solo da una gazzella dei militari,
che dopo aver ricevuto la nota di rintraccio hanno intercettato la Nissan
Micra proprio quando chi la guidava era ormai arrivato sotto casa. Bloccato,
il pirata della strada è stato arrestato. Per ironia della sorte,
l’investitore avrebbe lavorato anche al 118. La vittima si trova
ricoverata in rianimazione all’Ospedale Villa Sofia, con un forte
trauma cranico, lesioni in varie parti del corpo ed una frattura del
braccio sinistro. Resta invece senza nome il killer della strada entrato
in azione a Milano, in una zona frequentata da viados e dai loro clienti.
Qui proprio un trans brasiliano di 28 anni è stato investito
e ucciso da un’auto immediatamente fuggita. C’è un
testimone, sentito dalla Polizia Municipale, che però sembra
non essere riuscito a fornire informazioni utili al rintraccio del pirata.
Alcuni frammenti di carrozzeria persi dalla vettura nel punto in cui
il brasiliano è stato investito hanno permesso di accertare solo
il colore dell’auto, rosso. Le indagini proseguono. Sempre i Carabinieri
sono entrati in azione a Monte San Savino (Arezzo), dove un 32enne in
stato di ebbrezza, durante un controllo dei militari, ha pensato bene
prima di fuggire a piedi e poi, quando è stato acchiappato, di
prenderli a schiaffi. La bravata gli è costata parecchio, perché
i due uomini del Nucleo Radiomobile lo hanno arrestato e rinchiuso in
carcere a disposizione del magistrato. Il violento di turno quando ha
visto uno dei militi approntare l’etilometro, è fuggito:
per divincolarsi dai carabinieri si è “puntellato”
sulla gazzella, danneggiandola. Ha percorso qualche metro a piedi e
quando era stato nuovamente preso, ha mollato due ceffoni ai rappresentanti
della legge. Chi pensa che la tarantella sia finita qui, però,
si sbaglia di grosso: a Bologna, infatti, un gruppo di marocchini ha
ingaggiato una furibonda rissa notturna, nel corso della quale sono
stati visti anche colli di bottiglia e coltelli. Una volante della Questura
è giunta sul posto e i due operatori hanno tentato di ripristinare
l’ordine: molti dei coinvolti sono fuggiti, ma due magrebini di
20 e 30 anni si sono scagliati contro gli agenti, finiti poi in ospedale.
Uno dei poliziotti è stato anche raggiunto da una bottigliata:
la ferita guarirà in 10 giorni. Gli extracomunitari sono stati
arrestati e portati alla Dozza. Infine l’assurda vicenda di Empoli,
dove un ubriaco si è schiantato contro l’illuminazione pubblica,
riuscendo alla fine a spegnere 12 lampioni. Si tratta di un marocchino
32enne, che è uscito illeso. Un giro in ospedale, però,
gliel’hanno fatto fare gli agenti per accertare il suo tasso alcolemico,
risultato di 4 g/l: una persona normale sarebbe già in coma. |
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Dolo
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In
pochi minuti al centralino della polizia stradale di Verona Sud erano
arrivate una decina di telefonate di automobilisti in transito sulla A4
che segnalavano un camion rimorchio che procedeva zigzagando pericolosamente.
Una pattuglia con lampeggianti e sirene s’è messa subito al suo inseguimento, cercando di fermare anche le auto che arrivavano dietro di lui, per impedire che il camionista nella sua corsa spericolata le travolgesse. Ma la pattuglia è riuscita a fermare il camionista soltanto a Soave, dopo che per poco l’uomo non ha travolto un’automobilista che si immetteva in autostrada dall’area si servizio Scaligera. E quando i poliziotti, finalmente sono riusciti a far accostare il camionista, l’uomo, con la voce impastata ha detto di avere il camion con qualche guasto. Per questo stava zigzagando, per mettere alla prova la sua stabilità. In realtà, il camionista polacco, poi portato alla sottosezione di Verona Sud per controlli, era ubriaco fradicio. Il primo controllo con l’etilometro ha fatto schizzare i parametri a 2.28 grammi di alcol per litro di sangue. E il secondo test a li ha fatti salire a 2.83. L’uomo, che era alla guida di un rimorchio che trasportava 300 tonnellate di generi alimentari avrebbe rischiato di provocare un mega incidente autostradale se non fosse stato intercettato dalla polizia stradale di Verona Sud. Il polacco è stato denunciato per guida in stato d’ebbrezza. Potrà rimettersi al volante quando la sbornia gli sarà passata. (a.v.). |
IL
GIORNALE |
Praticamente
un record: 12 lampioni in un colpo solo. È successo a Empoli, dove
un uomo alla guida della sua auto in stato di ebbrezza , si è schiantato
contro un palo dell’illuminazione pubblica che, piegandosi, ha fatto spegnere
un’intera fila di lampioni - appunto dodici in tutto - della strada dove
è avvenuto l’incidente. L’episodio è accaduto lunedì
sera, il protagonista è un marocchino di 32 anni, regolare in Italia,
che è uscito illeso dalla sua auto, quasi completamente distrutta.
L’uomo è stato poi accompagnato per accertamenti all’ospedale San
Giuseppe, dove i medici gli hanno riscontrato un tasso alcolemico superiore
di ben sette volte al limite consentito. Alla fine dunque il marocchino
è stato denunciato dalla polizia per guida in stato di ebbrezza,
con ritiro immediato della patente. Dopodiché dovrà anche
rispondere dei danni causati all’illuminazione della città.
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FANO
- Hanno aspettato che i soliti clienti avvezzi a tirare le otto di sera
si allontanassero dal bar tabacchi Mary di piazza Andrea Costa, poi sono
entrati. Due extracomunitari, uno dei quali in evidente stato di ubriachezza,
dai modi tutt’altro che gentili, si sono rivolti in malo modo al
gestore. Quello più alticcio ha apostrofato il gestore: “Dammi
un pacchetto di sigarette, sporco italiano”. Al che il titolare del
bar, per non dare spago ai due, ha porto le sigarette sul bancone. E il
cliente ha lasciato una moneta da 2 euro, insufficiente a pagare quel
che aveva chiesto. Naturalmente il barista ha chiesto di avere il corrispettivo
esatto o le sigarette indietro. “Ti spacco la faccia”, ha replicato
l’inusuale avventore continuando ad insultare il commerciante.
Allora il gestore del bar lo ha seguito cercando di farsi restituire le sigarette pagate solo parzialmente, ma per tutta risposta ha ricevuto un violento pugno in faccia. Immediata la reazione del barista che ha mollato uno schiaffo all’extracomunitario. Intanto l’altro straniero si è messo in mezzo per separare i due e per facilitare la fuga del suo amico. I carabinieri, subito avvertiti, hanno individuato e fermato i due che sono stati portati in caserma. Il gestore del bar Mary, invece, è stato accompagnato all’ospedale, dove i medici del pronto soccorso lo hanno medicato praticandogli cinque punti di sutura al labbro inferiore e dichiarandolo guaribile in 10 giorni. “Prima o poi mi aspettavo qualcosa del genere o forse anche qualcosa di peggio; - ha detto il titolare del bar - ogni sera quando si chiude il locale si rischia, perchè, seppure ci troviamo in pieno centro, manca una adeguata illuminazione alla piazza che è buia e poco frequentata. Più volte ho chiesto anche personalmente alla precedente giunta e a quella attuale di provvedere, ma finchè non succede qualcosa di serio nessuno interviene”. (*) (*) Nota: episodi come questo accadono per colpa degli alcolici e non certo a causa delle strade poco illuminate. Chi vive in ambienti alcolici ha più difficoltà a mettere in discussione il consumo dell’alcol, anche quando si scontra con la realtà. |
IL
GAZZETTINO (Pordenone) |
(G.B.)
-Sos dalla settima circoscrizione per la sicurezza e l’ordine pubblico.
L’appello è lo stesso che da tempo il quartiere rivolge a istituzioni
e forze dell’ordine: riportare equilibrio in tutto il vicinato afflitto
dagli avventori serali dei locali pubblici della zona, via Tavagnacco
su tutte, e prendere provvedimenti per la situazione stradale. Negli ultimi
tempi le denunce fatte alle autorità sono aumentate; molte le segnalazioni,
fa sapere la presidentessa circoscrizionale Chiara Francescchini, per
schiamazzi notturni, danneggiamenti, ubriachezza molesta e parcheggi selvaggi
a ridosso delle abitazioni. |
REUTERS |
SYDNEY
(Reuters) - Messaggi sui telefonini che incitano alla violenza razziale
in quattro stati dell’Australia sono circolati oggi, ha detto la polizia,
mentre un’altra operazione di sicurezza nella notte è avvenuta
a Sydney per mantenere la calma nelle periferie vicine alle spiagge.
Oltre 450 agenti di polizia per le strade di Sydney, la principale città dell’Australia, per la seconda notte, hanno innalzato posti di blocco per controllare chi si stava spostando verso le aree dove si sono verificati gli scontri nei giorni scorsi, come la spiaggia meridionale di Cronulla. La violenza razziale a Sydney è scoppiata a Cronulla la scorsa domenica, quando circa 3.000 persone, alcune inneggianti cori razzisti, hanno attaccato persone che dall’aspetto sembravano di origine mediorientale, dicendo che stavano difendendo le loro spiagge dalle bande di giovani libanesi. La polizia ha detto che chi sostiene la supremazia della razza bianca ha incitato alla violenza a Cronulla. La gioventù libanese e mussulmana ha compiuto azioni di rappresaglia per due notti in diversi quartieri vicino alle spiagge. L’incendio di una chiesa ieri sera, la rottura dei vetri e i colpi di arma da fuoco contro una scuola cattolica, hanno spinto le autorità oggi a dire che si concentreranno suoi luoghi di culto per proteggerli dalle violenze. "Attenzione speciale sarà dedicata ai luoghi di culto, le nostre chiese e le nostre scuole", ha detto Morris Iemma, governatore dello stato del Nuovo Galles del Sud. "Ovviamente dobbiamo stare in guardia, e questi teppisti e criminali non distruggeranno il tessuto della nostra società", ha detto Iemma nel corso di una conferenza stampa. Il parlamento dello stato si riunirà in seduta straordinaria domani per approvare la legge che conferisce poteri speciali alla polizia in modo che essa possa isolare le periferie e le aree di rivolta e imporre il divieto al consumo di alcolici in quelle zone. |
CORRIERE.IT |
LONDRA
- «George Best era un mio amico ed era anche il mio eroe. La notizia
della sua morte mi ha distrutto, ma io non sono come lui, mi curo, vado
da uno psicologo e tengo sotto controllo i miei problemi con l’alcool».
Dichiarazioni, queste, che Paul Gascoigne ha rilasciato in un’intervista
al quotidiano spagnolo «As» che lo ha raggiunto in Inghilterra
qualche settimana dopo il suo esonero dal Kettering Town e dal suo arresto
per l’aggressione ad un fotografo. L’ex stella della Lazio e della nazionale
inglese, 39 anni, racconta la sua verità sul licenziamento al Kettering
Town. «Hanno detto che sono stato esonerato perchè ero sempre
ubriaco, è falso - spiega Gascoigne -, la verità è
che ho preso un brandy doppio prima di una partita, nulla rispetto alle
quattro bottiglie di whisky che bevevo in passato». «Gazza»
parla con entusiasmo dei suoi giorni da allenatore del Kettering, i risultati
arrivavano e con la squadra si era instaurato un bel rapporto. «Voglio
fare l’allenatore, continuerò a farlo - assicura Gascoigne -. Ho
parlato con tanti grandi tecnici, da Mourinho ho imparato l’importanza
di una difesa forte, da Ferguson che tutti i giocatori devono essere duri
e pronti a tutto, da Wenger come sfruttare il possesso palla».
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