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Rassegna stampa alcol e guida del 13 dicembre 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


 
IL GAZZETTINO (Pordenone)
Giovanni Leone aveva problemi con l’alcol. L’ex… .
  

Trieste
Giovanni Leone aveva problemi con l’alcol. L’ex maresciallo dei carabinieri 60enne, che la notte tra venerdì e sabato scorsi ha freddato la moglie 53enne con un colpo di pistola alla testa prima di suicidarsi, nel 1991 era stato condannato dall’allora Pretura di Sassari per guida in stato d’ebbrezza. Ma nel suo fascicolo i poliziotti della Squadra Mobile di Trieste hanno trovato altre tracce. In tempi più recenti all’uomo era stato contestato più di una volta la violazione dell’articolo 186 del Codice della strada, in quanto trovato ubriaco alla guida. E molto probabilmente sono da attribuire allo stato euforico dovuto all’alcol, i numerosi litigi con la moglie Annamaria. Delle liti in cui l’uomo non esitava a colpirla con pugni e calci. Nel 1994, nella loro casa di Longera, alla periferia di Trieste, erano dovuti intervenire i poliziotti per sedare l’ennesima "rissa" in famiglia, che aveva visto Giovanni Leone picchiare anche il cognato, Emilio Bersan, intervenuto a difesa di sua sorella. Era seguita una querela nei confronti di Leone per le ipotesi di reato di ingiurie e percosse. «Sentivamo spesso delle urla provenire dall’abitazione dei Leone. I litigi erano frequenti, e in molti sapevamo che al maresciallo piaceva bere».A parlare sono i vicini di casa. Uomini e donne che, ieri, sono sfilati negli uffici della Squadra Mobile del capoluogo giuliano, che sta indagando per fare luce sull’uxoricidio-omicidio. La cosa certa è che l’uomo, intorno alle 23.30 di venerdì, è stato coinvolto in un incidente stradale all’incrocio tra le vie Roma e Valdirivo, molto probabilmente a causa della guida in stato di ebbrezza. Questo, è quanto emerge dal rapporto degli agenti della Polizia Municipale intervenuti sul posto, i quali hanno dichiarato che Giovanni Leone, dopo l’incidente, si è allontanato in compagnia di una prostituta.
Roberto Vitale.

IL GAZZETTINO (Treviso)
Protagonista dei due episodi una 28enne di Ponte della Priula che sta attraversando un periodo di forte stress
Tentato omicidio-suicidio in una notte
Sabato sera ha puntato un coltello contro il fidanzato, la mattina dopo ha cercato di togliersi la vita.

Susegana
La sera prima ha minacciato di ammazzare il fidanzato, il mattino dopo ha cercato di togliersi la vita. Fortunatamente non è sfociato nel dramma il tentativo di omicidio-suicidio che si è consumato nello scorso weekend in un appartamento di Ponte della Priula. Ma la vicenda, per l’arrivo dei carabinieri e dell’ambulanza nel giro di poche ore in quel condominio nel centro della frazione, ha molto impressionato la comunità.
Protagonista del duplice fatto di cronaca è una 28enne, che si è trasferita da poco in paese. A quanto pare la giovane sta attraversando un periodo di stress emotivo, culminato sabato sera in una furibonda lite con il suo ragazzo, residente a Treviso. Secondo una prima ricostruzione dell’episodio, visibilmente alterata dall’alcool la donna avrebbe impugnato un coltello all’interno della sua abitazione in piazza IV Novembre, puntandolo contro l’uomo e minacciando di ucciderlo. Il trevigiano è però riuscito a telefonare al 112, che ha inviato sul posto una pattuglia. All’arrivo dei militari dell’Arma, la ragazza aveva già deposto la lama e la situazione pareva essersi normalizzata, non facendo dunque presagire nulla di quanto sarebbe avvenuto di lì a poche ore. Verso le 5.30 del mattino, probabilmente ripresasi dalla sbornia e dunque resasi conto dell’accaduto, la 28enne ha deciso di farla finita. La giovane ha infranto proprio una delle bottiglie che aveva in casa e, con i cocci di vetro, ha cercato di ferirsi mortalmente ad un braccio. Per fortuna le lesioni non sono state così profonde, forse lei stessa non ce l’ha fatta ad andare fino in fondo, fatto sta che si è fatta male in maniera non grave. I sanitari del Suem l’hanno medicata direttamente sul posto, ma hanno voluto comunque accompagnarla all’ospedale, in considerazione della delicatezza del momento.

IL GAZZETTINO (Belluno)
DANZA
Due repliche per lo spettacolo «Il vino degli amanti».

Ecco il calendario delle repliche del gruppo Atelier Gruppo Danza presenta "Il Vino degli Amanti - ...Vino Amore Fantasia...", spettacolo di musica, danza, poesia e teatro. Il primo appuntamento è in programma martedì 27 dicembre ore 21 al Teatro S. Giorgio di Domegge di Cadore; il secondo si terrà mercoledì 4 gennaio alle 21 al Piccolo Teatro Pierobon di Ponte Nelle Alpi, località Paiane. Alla fine anche di questi spettacoli sarà effettuata una degustazione di vini di qualità a cura dell’azienda vinicola "Le Manzane". (*)
 
(*) Nota: i tre articoli precedenti, tratti dallo stesso giornale, dello stesso giorno, rappresentano una buona sintesi di ciò che avviene nella nostra cultura alcolica. Grandi tragedie convivono con momenti ameni (e commerciali), senza che nessuno ne evidenzi la connessione.

L’ARENA
BELFIORE
Tanti autisti con l’alcol nelle vene
I pericoli della guida.

Belfiore. Si concludono oggi alle 20.30 in biblioteca gli incontri organizzati dall’amministrazione comunale e dalle associazioni, in collaborazione con la Regione, l’Ulss 20 e l’associazione regionale dei club degli alcolisti in trattamento (Arcat) di Verona, raggruppati sotto il titolo «L’alcol non è un gioco: pensa alla salute». Il tema dell’ultimo incontro sarà l’alcol e la guida, i rischi che si corrono e si fanno correre agli altri quando ci si mette al volante ubriachi.
Secondo i dati raccolti dall’Organizzazione mondiale della sanità, l’alcol provoca direttamente o indirettamente il 10% di tutte le malattie al mondo, che diventa il 9% nei Paesi europei. In particolare è la causa per il 63% delle cirrosi epatiche e per il 9 % delle malattie coronariche. Inoltre è la causa del 45% degli incidenti stradali e nel 41% dei casi è il motivo scatenante degli omicidi. L’Unione Europea ha sollecitato tutti gli stati membri a promuovere politiche che limitino il consumo degli alcolici, per diminuire del 50% le vittime della strada entro il 2010.
Nel 2001 l’Istat ha calcolato che su 870 mila adolescenti di età compresa tra i 14 e i 16 anni, si è registrata una crescita di coloro che fanno uso di alcolici nell’ordine di 22 mila adolescenti in più rispetto all’anno prima e di ben 98 mila adolescenti rispetto al 1998. L’incremento maggiore si registra tra le ragazze che sono passate dal 35,7% del ’98 al 41,6% del 2001, mentre i giovani maschi consumatori di alcol sono saliti dal 46,2% del ’98 al 51,6% nel 2001. Quando ci si mette al volante, l’alcol provoca problemi alla vista perché distorce la percezione dell’ambiente e di notte la percezione si riduce di oltre il 25%. (z.m.).

L’ARENA
Contro le stragi del sabato sera. Operazione della polstrada nella zona tra Parona, Ponte Crencano e le Torricelle
Al volante sei su dieci alzano il gomito
Allarmanti i risultati dell’ultima campagna di prevenzione. E si abbassa l’età dei multati.

Il più ubriaco aveva nel sangue un tasso alcolemico di cinque volte superiore al limite consentito. Il più giovane non arrivava a vent’anni. Il più stravagante ha chiamato la questura chiedendo l’intervento delle volanti per bloccare il sequestro: peccato per lui che a operare ci fossero altri agenti, quelli della polstrada di Verona sud.
Il primo controllo natalizio per prevenire le stragi del sabato sera ha dato esiti contrastanti: ottimi per il numero di accertamenti compiuti; preoccupanti perché sono ancora troppi i veronesi che si mettono al volante dopo aver alzato troppo il gomito. I dati parlano chiaro: su dieci automobilisti fermati, sei avevano superato la soglia prevista dalla nuova normativa, 0,50 milligrammi per millilitro. Gli agenti, coadiuvati dai tecnici dell’Agenzia del territorio, hanno predisposto i controlli nella zona tra Parona e Ponte Crencano e sulle Torricelle. Complessivamente sono state ritirate 28 patenti di guida.
Tra le persone fermate, uno è risultato già colpito dallo stesso provvedimento negli anni passati. Il più alticcio aveva un valore di 2,5, il più sobrio «solo» dello 0,9.
Gli effetti negativi dell’alcol sulla guida, è bene ricordarlo, sono ben molteplici. Vengono compromesse la percezione, l’attenzione, la capacità di elaborare i segnali. I primi effetti negativi si cominciano a riscontrare già con valori di 0,2, ad esempio viene amplificato lo stato di stanchezza.
Con un tasso di 0,5 cominciano a esserci problemi nella visione laterale ma soprattutto nei tempi di reazione di fronte a eventuali ostacoli; inoltre, viene compromesso il coordinamento psicomotorio e si una diversa reazione alla luminosità.
Le cose peggiorano con un tasso di 0,8: i sintomi precedenti si aggravano e viene compromessa anche la capacità di valutazione delle distanze, l’attenzione cala in modo notevole, diminuisce la sensibilità alla luce rossa. Percentuali più alte di alcol sono molto pericolose. Tra 1 e 1,2 compare in genere uno stato di euforia che in molti casi fa ridurre la percezione del pericolo: la visione laterale è fortemente compromessa, come pure la percezione delle distanze e si ha difficoltà a dare una valutazione esatta della velocità di movimento degli oggetti.
A tassi tra l,5 e 2 tutti i sintomi precedenti sono amplificati, vi è la completa sottovalutazione dei pericoli e compare lo scoordinamento dei movimenti; infine, tutte le principali reazioni sono fortemente rallentate. (r.v.).

IL MESSAGGERO (Abruzzo)
Lanciano. Città blindata nelle prossime settimane: nel mirino gli orari di chiusura di pub e discoteche
Stupri, il giro di vite inizia dall’alcool
E per le violenze nel tunnel, Carabinieri a caccia del secondo ragazzo
di WALTER BERGHELLA.

LANCIANO - Si prospetta una Lanciano blindata nelle prossime settimane, mentre ieri il gip minorile Federico Eramo ha respinto le richieste di scarcerazione per i primi quattro minori arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una 14enne. Episodio del 21 ottobre avvenuto all’ippodromo lancianese. I legali dei ragazzi presenteranno oggi istanza di libertà al tribunale del Riesame. Ieri è stato interrogato anche il sedicenne arrestato per lo stupro di gruppo ai danni di una 15enne, avvenuto in un tunnel nei pressi della discoteca "Cocoon", dove il 30 novembre scorso si tenne una festa scolastica. Il giovane ha respinto ogni addebito. Anche il suo legale Gaetano Pedullà avanzerà istanza di scarcerazione al tribunale della Libertà.
Intanto ore convulse sulla sicurezza in città. «Ci sarà un giro di vite», assicura il sindaco Filippo Paolini. Dopo Natale si cambia; massima attenzione alla prevenzione, ma anche alla repressione dei reati. «Convocherò anch’io le forze dell’ ordine cittadine - dice Paolini - e poi i sindacati dei commercianti». La strategia è questa: strenuo controllo nella somministrazione dell’alcool ai minori e piena osservanza degli orari di chiusura notturna dei locali, in primis pub e discoteche. (*) Vigilanza al massimo. Mesi fa Paolini già chiese controlli serrati sull’area dei Viali delle Rose e ippodromo, luoghi frequentati dai giovani.
Sulle violenze intanto proseguono le inchieste. I carabinieri ricercano ancora il secondo minore coinvolto nello stupro nel tunnel. La polizia approfondisce l’esistenza di simili reati di violenza. Verifiche anche sulle scritte intimidatorie sui muri di alcune scuole dove si invita a non parlare delle violenze: "E’ tutto da verificare - si fa notare in Commissariato - se sono ricollegabili ai presunti violentatori. Le scritte c’erano già prima dei 4 minorenni arrestati. «Ritroviamoci insieme per dire no alla violenza, all’indifferenza - è l’iniziativa lanciata dal consigliere regionale de L’ Unione Maria Rosaria la Morgia -. Denunce e fatti venuti alla luce rappresentano uno schiaffo salutare: non siamo diversi dagli altri, né migliori, né peggiori. Lanciano non è un’isola felice,né la Sodoma dove gli adolescenti vivono abbandonati a se stessi. E’ una città come le altre, dove i problemi ci sono e vanno guardati in faccia senza giocare scaricabarile. Usciamo da questa palude di silenzi e difese ipocrite. Non a colpevoli da crocifiggere per mettere a posto le nostre coscienze».
 
(*) Nota: le iniziative prese sull’onda di una emozione hanno spesso vita breve. Preso atto del rapporto tra alcol e stupri, questo non si limita certo ad agire solo sui minori. Perché quindi limitarsi ad intervenire sulla somministrazione ai minori di sedici anni?
Inoltre viene il dubbio che l’intervenire dopo Natale nasca dal desiderio di preservare i consumi (alcolici) delle festività.

IL GAZZETTINO (Pordenone)
Incontro in Prefettura sulla sicurezza stradale. Sollecitata la revisione dei cartelli di limite che spesso creano confusione
Alcool e velocità, donne a rischio
Nel 2005 balzo del numero di femmine sanzionate perchè al volante in stato d’ebbrezza.

«Donne al volante pericolo ambulante», proverbio che negli anni è risultato sorpassato visto che il numero delle rappresentanti del gentil sesso finite nelle classifiche dei soggetti coinvolti in incidenti stradali era finito nelle ultime posizioni. Ma ora i dati raccolti nell’ultimo anno dalle forze dell’ordine della provincia non confermano più le virtù delle donne. Sono in aumento le guidatrici che vengono fermate al volante in stato d’ebbrezza spesso dopo aver causato incidenti stradali. Un’inversione del fenomeno iniziata qualche anno fa, come è emerso ieri in Prefettura alla Conferenza permanente sulla sicurezza stradale, ma che durante il 2005 ha raggiunto alti livelli. Si tratta di un fenomeno che colpisce perché sintomo di un cambio di usi e costumi del popolo femminile. Cambia il modo di guidare, meno ligio ai dettami normativi, come anche aumenta il numero delle donne che viaggiano sole di notte. In occasione della conferenza permanente sono state individuate più in generale le possibili linee d’azione in materia di sicurezza stradale. (…)
Stefania Del Zotto.

IL GAZZETTINO (Rovigo)
Ubriaco tenta di entrare con l’auto nell’isola pedonale
Chioggia.

(R.P.) Un automobilista 24enne, completamente ubriaco, è stato bloccato dagli agenti della Polizia municipale mentre, verso le 16 di domenica, al volante della sua Alfa Romeo, stava tranquillamente entrando nella zona pedonale, incurante della vistosa segnaletica e della presenza degli agenti in servizio.
Il test effettuato con l’etilometro ha confermato i sospetti degli agenti: 0.9 grammi di alcol per litro, a fronte degli 0,5 consentiti. Sono quindi scattati la denuncia alla Procura della Repubblica ed il ritiro della patente. Il trasgressore il quale, lì per lì, non voleva firmare gli atti a suo carico, ha dichiarato all’agente: Io non ti ho fatto niente. Si spera commenta il comandante, Michele Tiozzo - che passati gli effetti dell’alcol, il giovane possa rendersi conto che oggi, in Italia, un terzo degli incidenti stradali con esito mortale è attribuibile all’ubriachezza.

IL MESSAGGERO
Renzo Arbore: «Dopo l’eliminazione era così pallido che mi impressionò».

ROMA - «Ci teneva moltissimo, Luigi, a Ciao amore ciao . Doveva essere la canzone di svolta della sua carriera, ma anche di una nuova fase della musica pop nostrana. Un filone di protesta, tutto all’italiana, una ”linea gialla” così voleva chiamarla, opposta alla ”linea verde” di speranza lanciata da Mogol con E la pioggia che va dei Rokes o con Uno in più scritta con Battisti». Renzo Arbore ricorda bene quel Sanremo del ’67. L’anno prima era stato nella commissione selezionatrice, stavolta arrivava in coppia con Boncompagni sull’onda del successo di Bandiera gialla come «cupola» (è lui a scherzare sul termine) della musica giovanile. «Sperava anche che Dalida desse un valore aggiunto al pezzo» ricorda ancora Renzo, che a quel tempo frequentava molto Tenco.
Quella sera andò a trovarli in camerino, prima che fossero chiamati in scena. «Luigi era sereno, ridemmo e scherzammo sull’interpretazione di Dalida che cantava come fosse una Madonna e sull’unica cravatta che aveva e gliela aveva regalata Mogol. Era emozionato, questo sì. E mentre cantava si vedeva la sua tensione». Dopo la bocciatura Arbore era dietro le quinte del Casinò. «Lo incrociai che usciva insieme ai suoi discografici. Aveva un pallore che mi spaventò, ma non ebbi il coraggio di avvicinarlo. Tornai al mio hotel a Bordighera. Ricordo che la notizia della sua morte arrivò mentre al bar accompagnavo al pianoforte Cher che cantava». La confusione fu completa: «Non credo a retroscena di nessun tipo, se non a quello di una presenza di un’altra donna. Il rapporto con Dalida era più legato al palcoscenico. La lettera che aveva lasciato era un segno eloquente di delusione e tutti ci siamo subito convinti del suicidio conoscendo il suo carattere, la sua passione per i maledetti alla Baudeleire, la rabbia e, magari per qualche bicchiere di whisky in più».
m.mol.

IL TEMPO
Brindisi rovinato? Fate causa
Il produttore di spumante costretto a risarcire la «vittima del turacciolo»
Chiede i danni per il tappo finito nell’occhio. La Cassazione gli dà ragione .

QUANDO il brindisi è rovinato - perchè il tappo dello spumante è finito nell’occhio di qualcuno - non tutto è perduto: si può sempre fare causa al produttore della pregiata bottiglia nel caso in cui un errore, nelle fasi di imbottigliamento, abbia causato la partenza troppo turbolenta del caratteristico turacciolo in sughero. Infatti, sottolinea la Cassazione, il produttore di una cosa che ha difetti tali da renderla «pericolosa», può essere chiamato a risarcire i danni prodotti a chi, in buona fede, la abbia acquistata. L’entità del risarcimento dipende dal livello di accortezza osservato durante la stappatura. Così la Suprema Corte ha confermato a carico di una nota azienda, la «Bersano e Riccadonna spa», la condanna a risarcire - nella quota del 20% - i danni provocati all’occhio di Paolo M. da una bottiglia di spumante il cui tappo era stato montato al contrario. Per questo difetto di produzione, lo sfortunato padre di famiglia - in procinto di brindare con i parenti, in Sicilia, durante le feste - era stato colpito nell’occhio subito dopo aver smontato la gabbietta di ferro zincato che ancorava il tappo al collo della bottiglia. L’urto era stato violento e l’occhio si era gravemente lesionato: la vicenda finì in causa. In primo grado il Tribunale di Siracusa respinse la richiesta risarcitoria mentre, nel 2001, i giudici della Corte di Appello di Catania, in secondo grado, ribaltarono il verdetto dopo aver accertato che il difetto del tappo «era direttamente riferibile alla casa produttrice». Tuttavia, siccome Paolo era stato «molto imprudente in quanto nello stappare non aveva usato le più elementari precauzioni e si era addirittura chinato sulla bottiglia», i giudici d’appello gli attribuirono l’80% della responsabilità nella «condotta colposa». (*) Per ottenere un risarcimento danni più elevato i parenti di Paolo - nel frattempo deceduto - si sono rivolti alla Suprema Corte e anche la Bersano e Riccadonna ha inoltrato ricorso sostenendo di non essere «corresponsabile» di questo incidente da brindisi. I supremi giudici - con la sentenza 11612 - hanno rigettato entrambe i ricorsi e hanno convalidato la decisione della Corte di Appello. La notizia rallegrerà gli italiani che secondo le stime anche quest’anno risparmieranno su regali e oggetti vari ma non sugli alimenti per le tavole delle feste. Nei banchetti però le differenze regionali si faranno sentire. Se le famiglie del Nord-Ovest sono quelle che spendono di più per mangiare (260 euro in più rispetto agli altri mesi), al Nord-Est si spende di meno (161 euro a famiglia) per la tavola. Sulla tavola ci saranno più prodotti tipici e meno di importazione (caviale, salmone), meno zampone e cotechino che non piacciano molto ai giovani, meno frutta e verdura a causa dell’aumento dei prezzi dovuto alle cattive condizioni meteorologiche. Incremento delle vendite (5%) per lo spumante che ridurrà il consumo dello champagne e più vino rosso grazie alla buona qualità e ai prezzi contenuti.
 
(*) Nota: per un tappo difettoso finito in un occhio è stato attribuito il 20% di colpevolezza dell’incidente ai produttori. Quale percentuale di responsabilità per i danni alcol correlati si potrebbe attribuire a chi vende alcolici pur sapendo che hanno il difetto di dare dipendenza e di alterare profondamente il comportamento di chi lo beve?.



Mercoledì, 14 Dicembre 2005
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