RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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ROMA
- Neppure una goccia d’alcol. Gli anestesisti, i chirurghi, gli
infermieri, i ferristi come le ostetriche, se in servizio, dovranno
presto rifiutare anche un solo bicchierino. Stesso destino per chi
lavora in quota, chi monta i ponteggi, chi manipola gas tossici e
chi sta a contatto con i bambini come le vigilatrici d’infanzia.
Sono almeno una ventina le categorie dei lavoratori che dovranno tenere
l’alcol lontano per evitare danni a se stessi e agli altri. Il
divieto assoluto di bere viene sancito da un decreto firmato dai ministeri
della Salute e del Welfare che, oggi, dovrebbe avere il sì
definitivo dalla Consulta nazionale sull’alcol prima di arrivare
sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni. |
CORRIERE
ROMAGNA |
CESENA
- Proseguono gli incontri della Associazione Acat, Club Alcolisti in trattamento,
nelle scuole del territorio, nell’ambito del progetto “Ci vuole
fegato!”, che si occupa di educazione e sensibilizzazione all’uso
e ai rischi dell’alcol nei giovani delle scuole medie inferiori e
superiori del cesenate. Ieri i volontari sono stati all’istituto
per Geometri, mentre il 17 dicembre saranno a Ragioneria, replicando,
sempre nella stessa scuola, il 13 gennaio. In cantiere è inoltre
un incontro serale di informazione rivolto questa volta ai genitori, da
realizzare con il nuovo anno. “I dati nazionali – spiega Vittorio
Fantini, presidente Acat - riferiscono che oggi l’età in cui
i ragazzi cominciano ad assaggiare l’alcol è di 11 anni: è
un pessimo record, che pone il nostro paese al primo posto rispetto a
tutti gli altri stati europei. Questo progetto quindi vuole educare i
giovanissimi, affinché conoscano a fondo i rischi dell’abuso
di alcol”. Acat è presente a Cesena con cinque club, a cui
si aggiunge il neo nato a Gatteo e coinvolge circa 60 famiglie. Per info
contattare i numeri 0547- 26187 oppure 335-1414383.
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IL
TEMPO |
DOMANI,
13 dicembre, l’Automobile Club di Frosinone, nell’ambito dei
festeggiamenti per il Centenario ACI, ha organizzato una premiazione
che darà riconoscimento alle Forze dell’Ordine per il loro
continuo ed instancabile impegno sul fronte della sicurezza stradale
e della prevenzione degli incidenti. Durante la serata verranno premiati
i rappresentanti indicati dai Comandi Provinciali, per i Carabinieri
gli Appuntati Scelti Emilio Roscioli e Luigi Calenzo ; per la Polizia
di Stato-Polizia Stradale l’Ispettore Capo Virgilio Straccamore,
l’Assistente Gianni Castellucci e l’ Agente Scelto Flavio
Genovesi; per la Guardia di Finanza l’Appuntato Scelto Roberto
Passabì e il Finanziere Scelto Alfonso Gallo. Oltre a questi
premi verranno consegnate delle targhe a due Associazioni che hanno
portato e portano avanti progetti di sensibilizzazione sul tema della
sicurezza stradale che sono l’Associazione “Ten. Tramat. Luca
Fagiolo” di Fiuggi e il Comitato “Premio Roberto Cocco”
di Frosinone. Infine, per rendere più significativa l’iniziativa,
è previsto uno scambio generazionale in cui alcuni Pionieri del
Volante, ossia coloro i quali posseggono la patente di guida da più
di 50 anni, verranno premiati assieme ad alcuni giovani neopatentati
che hanno partecipato al corso di Guida sicura a Vallelunga. A fine
serata il Presidente dell’Automobil Club Frosinone Dott. Achille
Pagliuca e il Direttore Dott.ssa Laura Tagliaferri presenteranno, inoltre,
un’ iniziativa in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale-Assessorato
ai Trasporti alla presenza dell’Assessore Avv. Patrizio Cittadini,
dal titolo “Il Guidatore Designato”, un progetto che vedrà
coinvolte scuole, locali notturni e, soprattutto, giovani di ogni età
per sensibilizzarli sul tema della sicurezza stradale ed in cui verrà
presentata la figura del “guidatore designato”, ovvero il
ragazzo o la ragazza che, nella comitiva di amici, avrà la responsabilità
di non bere alcool per poter guidare la macchina accompagnando a casa
in tutta sicurezza i propri amici dopo la serata in discoteca. |
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Il
tarlo della gelosia potrebbe aver armato la mano di Stefano Sorrentino,
il trentasettenne da ieri in carcere con la pesante accusa di aver assassinato
Bruno Vicini Chilovi, l’attuale compagno dell’ex convivente,
dalla quale aveva avuto due figlie. Solo così si spiegherebbe
il folle gesto di una persona che a detta di tutti è «un
ragazzo mite, squisito e di compagnia». Un imprenditore nel campo
della ristorazione conosciuto da molti in città - oltre che per
l’attività professionale - per la grande passione per lo
sport e per l’impegno come sponsor di alcune squadre di calcio
che militano nei campionati amatoriali. |
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Trieste.
Spara alla moglie con una pistola regolarmente denunciata e poi rivolge
l’arma contro di sè: è quanto accaduto in una casetta
di Longera, alla periferia di Trieste, dove Giovanni Leone, di 60 anni,
ex maresciallo dei carabinieri in pensione, ha ucciso per motivi ancora
da chiarire la moglie, Annamaria Bersan, di 53, e si è poi suicidato.
Tra i due coniugi - a quanto si è saputo - erano frequenti le liti, anche piuttosto violente, ma non è chiaro al momento quale sia stata la causa che nella notte tra venerdì e sabato ha portato l’ uomo a sparare contro la moglie e poi a togliersi la vita. Leone - secondo una ricostruzione della questura - era stato in giro fino a tardi e poco prima di mezzanotte era stato fermato dai vigili urbani per guida in stato di ebbrezza. Rientrato a casa, avrebbe impugnato la pistola, che deteneva regolarmente insieme ad altre armi, e avrebbe sparato alla moglie, che probabilmente dormiva, per poi rivolgere l’arma contro di sè. I corpi senza vita sono stati trovati nella stanza da letto verso le otto di mattina da una nipote della donna che, non riuscendo a mettersi in contatto con gli zii, si è recata a Longera ed è entrata nell’ abitazione con le chiavi di cui disponeva. Parenti e vicini delle vittime hanno confermato l’esistenza di un rapporto di coppia difficile. |
IL
GIORNALE DI VICENZA |
Scatena
il pandemonio in corso Palladio (davanti agli occhi di un attonito sindaco)
e quindi, mentre la moglie viene multata, ferisce un poliziotto e finisce
la serata in cella dopo avere caricato come un “toro scatenato”.
Il movimentato episodio è avvenuto giovedì sera nel salotto buono della città. Verso le 19.30 il Corso era pieno di gente e in molti hanno notato una singolare famigliola: mamma e papà erano molto allegri, ed avevano con sé il figlioletto di 4 anni. Qualche passante, visto che disturbavano la gente, ha avvisato i vigili urbani che si sono trovati ad affrontare una situazione complicata. Per questo motivo hanno fermato anche una volante della questura per evitare conseguenze. Di fronte ai poliziotti del commisario Cecchetto Massimiliano Mohamed Alì, 31 anni, residente nel capoluogo e cittadino italiano a dispetto del cognome, ha mantenuto un atteggiamento di sfida. Attorno ad un capannello di gente, ha insultato gli agenti, mentre la moglie si è allontanata ed è stata fermata dai vigili, che l’hanno multata per ubriachezza molesta. Il bimbo è stato momentaneamente affidato ai nonni. Da parte sua Mohamed Alì non ha voluto essere identificato e per questo, dopo una colluttazione, è stato portato in questura, mentre da lontano osservava la scena Enrico Hüllweck. Nella volante ha continuato ad inveire fino a quando, negli uffici della questura, ha caricato come un toro e correndo chino ha dato una testata alla schiena di un agente, ferendolo lievemente. A quel punto è stato arrestato, ma non aveva concluso le sue turbolente esibizioni. Alì, rinchiuso nella camera di sicurezza di viale Mazzini, ha dato tanti calci alla porta che ha divelto la serratura; di fatto, è rimasto chiuso all’interno e la polizia ha dovuto chiamare i vigili del fuoco per segare il ferro. Il vicentino è stato infine accompagnato in carcere per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento. Stamattina sarà processato per direttissima. |
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Botte
da orbi sul piazzale della stazione. Sono volati pugni e i contendenti
se le sono date anche con una catena di ferro. Un carabiniere, intervenuto
per riportare la calma, è rimasto ferito. Il bilancio è
di un extracomunitario arrestato, mentre un uomo di Strudà, C.A.,
di 37 anni, è finito in ospedale: ne avrà per una ventina
giorni. E’ successo venerdì pomeriggio, intorno alle 18. C’è
stata dapprima una lite. Lo scontro verbale, poi, si è fatto fisico.
Da una parte un cittadino turco di 25 anni, Mahir Dag, dall’altra il 37enne
di Strudà che aveva bevuto qualche bicchiere. Certo è, alla
fine, che il turco ha impugnato una catena di ferro e si è scagliato
contro il 37enne. Le urla hanno richiamato l’attenzione di una pattuglia
di carabinieri. I militari sono intervenuti subito ed il maresciallo,
nel tentativo di bloccare l’aggressione, è rimasto ferito. Nel
frattempo è giunto l’equipaggio di una Volante che ha trovato il
sottufficiale dell’Arma che indicava un giovane in fuga. Nel volgere di
qualche minuto i poliziotti hanno bloccato l’extracomunitario e l’uomo
di Strudà. Quest’ultimo è stato accompagnato al Pronto soccorso
del Fazzi dove i sanitari gli hanno riscontrato una ferita allo zigomo
destro, un trauma nasale ed hanno accertato che era in stato di stato
di ebbrezza. Nel piazzale della stazione, i poliziotti hanno recuperato
la catena utilizzata dall’extracomunitario, che è stato arrestato
per lesioni aggravate.
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IL
TEMPO |
MOSCA
— La situazione demografica in Russia continua a peggiorare con un
«allarmante» calo dell’aspettativa della vita. L’avvertimento
arriva da un Rapporto della Banca mondiale che è stato pubblicato
l’8 dicembre scorso. Nonostante l’alto costo del petrolio - del quale
la Russia è esportatrice - una relativa stabilità politica
e la conseguente crescita economica, il documento della banca mondiale
dichiara che la Russia è «uno dei pochi Paesi a reddito medio
al mondo dove l’aspettativa di vita è in continua diminuzione».
Il titolo del documento è infatti molto significativo: «Morire
troppo giovani». Una dieta povera e anche l’alto consumo di
alcool danneggiano quindi le vite dei russi; secondo la Banca mondiale
l’aspettativa di vita per una donna è pari a 66 anni, mentre
per l’uomo è di soli 58 anni. Le stime - che risultano «allarmanti»
per uno Stato industrializzato e addirittura membro del G8 - sono di dodici
anni inferiori a quelle degli Stati Uniti. Dal 1992 la popolazione russa
ha perso sei milioni di persone. Il Rapporto avverte che se il tasso di
natalità continua a scendere a fronte dell’aumento della mortalità,
il paese perderà circa diciotto milioni di individui entro vent’anni.
Questo significa che la popolazione potrebbe passare dai 142 milioni di
cittadini, registrati nel censimento di tre anni fa, a 124 milioni: in
questo modo su un territorio che copre un ottavo della superficie terrestre
abiterebbe una popolazione pari circa al doppio di quella che abita il
Regno Unito. I più a rischio sono gli uomini, i quali vivono in
media sedici anni in meno rispetto a quelli in Europa occidentale e quattordici
anni in meno rispetto alle donne connazionali. Esperti della Banca mondiale
sottolineano che questa differenza tra i due sessi suggerisce che le cause
della bassa aspettativa di vita per gli uomini sono legate a fattori comportamentali
e non esterni come l’assistenza sanitaria. Il Rapporto conclude che
se la tendenza demografica in Russia continua in questo modo l’aspettativa
di vita per gli uomini russi arriverà ad appena cinquantatre anni. |
ADNKRONOS |
Londra,
11 dic. (Adnkronos) - Un uomo in evidente stato di ebbrezza si aggira
per una discoteca con passo incerto, la camicia aperta sul petto, beve
champagne direttamente dalla bottiglia, si avvicina a delle ragazze che
ballano sul cubo, ne abbraccia una poi cade a terra e resta sdraiato sul
pavimento per alcuni minuti. E’ Paul Gascoigne, ex fantasista della nazionale
inglese, ripreso da un videofonino in una serata all’insegna dell’alcool
al Chameleon Club a Southend nell’Essex lo scorso luglio. Il filmato e’
stato messo online sul sito del ’The Sun’, e il tabloid inglese racconta
come le immagini riprese da un cliente del locale mostrano solo una parte
della folle notte di ’Gazza’, che si sarebbe conclusa con una violenta
lite con il proprio autista.
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REUTERS |
SYDNEY
(Reuters) - Le tensioni razziali si sono trasformate in violenze oggi
su una spiaggia di Sydney dove quasi 5.000 persone si sono radunate, alcune
intonando slogan razzisti, e hanno aggredito alcuni giovani di origine
mediorientale, dicendo di voler difendere il loro tratto di spiaggia.
Migliaia di appassionati di surf e bagnanti si sono riuniti a Cronulla Beach dopo che due bagnini erano stati aggrediti domenica scorsa da un gruppo di giovani di un sobborgo occidentale. Ragazzi ubriachi hanno inseguito ed aggredito australiani di sembianze mediorientali sulla spiaggia meridionale di Sydney, costringendoli a rifugiarsi in negozi ed hotel mentre la polizia antisommossa con unità cinofile è intervenuta per porre fine alle violenze. Nella notte le violenze si sono estese a una seconda spiaggia, Maroubra, dove uomini armati di mazze da baseball hanno sfasciato delle automobili. La polizia ha detto che un uomo è stato pugnalato alla schiena nella parte sud di Sydney in quella che secondo le notizie dei media sembra esser stata un’altra violenza razziale. "Questa è l’Australia, e se a loro non piace possono andarsene a casa", ha detto ai giornalisti Allan, un abitante della zona assistendo alle violenze. La polizia ha arrestato12 persone per il coinvolgimento nelle violenze ed ha bloccato la strada per Cronulla Beach, deturpata da cocci di bottiglie di birra. |
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