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Rassegna stampa alcol e guida del 8 dicembre 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


 
LA PROVINCIA DI SONDRIO
Le reazioni/1 Don Mazzi «boccia» legge e ministro.
  

ROMA - «Io un cattivo maestro? Speriamo che con le elezioni cambi qualche cosa, che ci sia un novo governo e un nuovo ministro». Con questo auspicio Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus - dal palco della conferenza sulla droga organizzata da associazioni ed enti locali in alternativa alla conferenza di Palermo - ha sintetizzato le critiche alla politica antidroga del governo e ha risposto al ministro Giovanardi che lo aveva accusato di essere «un cattivo maestro». Duro e sarcastico l’intervento del popolare prete che ha definito il ministro Giovanardi «più che un ministro delle droghe un capitan uncino, un divoratore di culatelli. E non ha competenze». Critiche anche a Don Gelmini: «è un cappellano di corte assunto al posto di Baget Bozzo» con un compenso di «5 milioni di euro». Nell’aula magna della Sapienza di Roma don Mazzi ha chiesto il ritiro del disegno di legge sulla droga e ha proposto una strategia di lotta alle dipendenze che riguardi non solo la droga ma anche il fumo e l’alcol. Ha quindi sollecitato un tavolo per avviare nuove politiche intorno al quale far sedere enti locali, sindacati, imprese, scuole, associazioni del tempo libero. A suo avviso, «le nuove dipendenze hanno bisogno di nuove strategie. Vanno ripensate le comunità terapeutiche, hanno fatto il loro tempo, e i Sert, che dovrebbero avere un ruolo meno sanitario». Tutti luoghi che per don Mazzi possono servire solo ad una minima parte dei tossicodipendenti, quelli storici. Vanno inoltre pensate politiche per adolescenti e ridotto il ricorso al carcere.

CORRIERE ADRIATICO
Il Bahia Sal Do Marsi conferma roccafortedei ritmi latiniAll’Insomnia di Barbarastasera la musicadei Nudo blues E per chi vuol gustare un ricco aperitivo c’è solo l’imbarazzo della scelta tra i locali“cool” della città
Weekend, i mille volti del divertimento (*)
Al Mamamia arrivano i Gem Boy e l’Ab-soul propone un concerto jazz.

SENIGALLIA - Per chi non ha fatto il ponte di Sant’Ambrogio, magari sugli sci, la Spiaggia di velluto ha riservato un weekend speciale. Non disperate quindi se siete rimasti a casa e godevi queste serate ricche di concerti, dj set e appuntamenti da non perdere. Sabato sera al Mamamia alle 22,00 concerto live dei Gem Boy, band bolognese, eredi degli Skiantos, che propone un irresistibile rock demenziale, e a seguire dj-set nelle varie sale del locale. All’Insomia club, in via Aldo Moro a Barbara, stasera c’è il concerto dei Nudo blues, mentre domani sera è in programma il concerto dei Cheap wine e a seguire musica a cura di Roberto dj. Dj set e cocktail sono gli ingredienti per gli altri locali cool senigalliesi: al Locale, lungomare Dante Alighieri, domani e sabato propone serate con dj set a cura di Paperino dj e Micky-T dj; al Macondo, via Pisacane, aperitivi a partire dalle 19 da stasera fino a domenica, e a seguire serate con musica e dj set; al Cutty Sark, via Galilei altezza Ciarnin, domani e sabato cocktail e dj set fino a tardi. L’Ab - Soul fashion cafè e american bar, propone stasera un raffinato concerto jazz con il Dallomo-Garofoli duet , mentre domani fino a domenica offre pre-dinner con cocktail, vini e degustazioni di specialità da undici regioni italiane e after dinner con long drink e musica a cura Lato dj. Al Rikki Tikki Tavi, lungomare di Marzocca, domani R’n’B party mentre sabato serata Indiepop party. Il Bahia sal do mar, propone stasera Para Bailar latino, domani Sabor do Brasil, sabato Notte di Velluto, in diretta su Radio Velluto e domenica Noche de Cuba (ingresso gratuito tutte le serate). Al Finis Africae la serata tango è fissata per sabato con una milonga, a partire dalle 22 fino a mattina, a cura dell’associazione Senatango. Gli amanti del liscio si ritrovano al Megà, strada arceviese, con il concerto, domani dell’orchestra Allegra Brigata, sabato dell’orchestra Savini, e domenica dell’orchestra Mirko e Simona. Per chi vuole, infine, passare un tardo pomeriggio rilassante al centro storico si possono gustare aperitivi sfiziosi alla Via Granda, via Pisacane, o al Salta Tappo, Portici Ercolani. Per la sera appuntamento alla Belle Epoque con musica, birra e specialità del Belgio, allo Stradacafè, in via Oberdan, happy hour dalle 18 alle 21 da oggi fino a domenica e serate con dj-set. Pochi passi più avanti, appuntamento in piazza Del Duca al Bicchia cafè, che propone cocktail e musica, o al Lab-bar che offre aperitivi, cucina raffinata e cocktail, mentre al Matiz, Foro Annonario, si possono gustare ricchi aperitivi a partire dalle 19 e serate con buona musica. In piazza Roma, infine, aperitivi, cocktail e buona musica al caffè Meridiana e al Caffè del Corso. Il Caffè Colosseo vi aspetta con aperitivi dalle 18 in poi e, domani e sabato, con un after dinner cocktail party.
(*) nota: viste con gli occhi di chi si occupa di prevenzione dei problemi correlati all’alcol queste proposte di divertimento non sembrano poi così varie.

IL MESSAGGERO
Una delegazione Ds è stata ricevuta dal questore Raffaele Micillo: «Un gruppetto di facinorosi già individuato»
Più controlli dopo l’aggressione fascista
Il giovane ferito è barricato in casa: ora ha paura di ulteriori vendette
di ANNABELLA MORELLI.

Il volto tumefatto, il labbro spaccato e gonfio, un occhio chiuso, violaceo: il giovane di sinistra manganellato, picchiato col tirapugni e ferito di striscio all’addome da un manipolo di cinque neofascisti se ne sta ora barricato in casa, terrorizzato. L’esperienza di qualche giorno fa, quando s’è visto circondato da quei ragazzi determinati a rinnovare le nefande scorribande punitive del ventennio, lo ha profondamente segnato e gli ci vorrà del tempo per superare lo shock di un pestaggio sistematico. E, come racconta una bene informata amica di famiglia, aveva paura anche in ospedale (da dove è stato dimesso ieri l’altro) perché aveva avuto il fegato di denunciare i suoi assalitori che, forse, puntavano proprio sull’omertà che a volte scatta con il terrore per passarla liscia. Invece gli è andata male e la questura li ha individuati denunciando due di loro per lesioni personali.
«Lui pensava che lo avrebbero cercato anche lì in ospedale - dice la conoscente - ma per fortuna non è successo. E’ un ragazzo normale, uno studente-lavoratore che ha le sue idee politiche ma non è un attivista di sinistra. E non ci spieghiamo il perché di questo accanimento nei suoi confronti, fino ad arrivare a una coltellata».
Non riescono a capirne il perché neanche i Ds, andati in delegazione dal questore Raffaele Micillo per parlare del fatto e chiedere un maggiore controllo del territorio da parte della polizia. Il massimo responsabile dell’ordine pubblico cittadino ha promesso questo deterrente, aggiungendo che, comunque, si tratta solo di un gruppetto isolato di facinorosi già individuati.
I Ds però «si interrogano sul fenomeno della violenza nella nostra città che, purtroppo, ha avuto come ultimo episodio la vigliacca aggressione di questo giovane e che registra un crescendo impressionante».
Oltre a suggerire con forza una «seria politica urbanistica, la creazione di spazi simbolo, come la casa contro la violenza alle donne», chiedono anche che il Comune non sia più «lo sponsor di Feste della birra che lanciano messaggi fuorvianti ai giovani». Che invece devono essere educati presto alla legalità, magari con un consiglio comunale per i ragazzi, mentre lo stesso parlamentino di palazzo dei Priori deve far proprio il messaggio della lotta alla violenza. Oltre al maggiore controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine, i Ds sollecitano «una applicazione senza sconti delle regole a chi è già conosciuto come fomentatore di disordini, un atteggiamento privo di ambiguità da parte dell’amministrazione comunale di centro-destra, che non deve certo aver paura di passare per fascista come è successo a Cofferati». Siccome, poi, la legalità non è né di destra né di sinistra l’invito finale è «a chi vuole difenderla di far fronte insieme».

CORRIERE ADRIATICO
A processo anche per omissione di soccorso
Ubriaco provoca lo schianto.

FALCONARA - Con la mente appannata dall’alcol provocò uno scontro frontale sulla Flaminia mandando all’ospedale tre ragazzi, poi fuggì senza curarsi delle loro condizioni. E’ stato trovato al bar mentre si faceva un altro bicchierino il marocchino El Abbaoui Abderrahim, di 25 anni. Per i fattacci del 5 aprile del 2003 deve affrontare un processo per violazione al codice della strada, guida in stato di ebbrezza e omissione di soccorso. Ieri, davanti al giudice monocratico Vincenzo Capezza, hanno testimoniato i giovani coinvolti nell’incidente. “Mi sono trovato di fronte la Fiat Bravo, aveva invaso la mia corsia”, ha detto quello che era al volante. A chiamare i soccorsi ci avevano pensato altri automobilisti. L’amico che gli viaggiava accanto ha rivissuto quei momenti di terrore: “Ho visto i fari puntati su di noi, ho chiuso gli occhi. Per fortuna sono riuscito a riaprirli”.

IL MATTINO
Vuole aggredire Figliolia, picchia l’autista
Meccanico irrompe in Comune con una mazza da baseball: arrestato
ANDREANA ILLIANO.

Pozzuoli. I vigili urbani gli hanno sequestrato l’officina, mancava di autorizzazione. Aveva però parcheggiato le auto che erano ovunque, anche sui marciapiedi, intralciavano la viabilità, così ieri sera, alle 17.30 Vincenzo Tizzano, meccanico abusivo, ha deciso di reagire, ha preso una mazza da baseball e si è diretto in municipio dove c’era il sindaco Vincenzo Figliolia. Era il primo cittadino il suo obiettivo. L’uomo ha minacciato le guardie giurate all’ingresso degli uffici pubblici e, in preda all’alcol, ha iniziato ad urlare e a far roteare la mazza da baseball. È stato fermato da due agenti della polizia municipale, ma non ha esitato un attimo, li ha scaraventati a terra, ha rotto un vetro e sfasciato la porta della segreteria del municipio. Nessuno è riuscito a calmarlo, neanche l’autista del primo cittadino che è stato colpito in pieno volto da un pugno e da una mazzata sulla testa: il dipendente comunale è stato portato in ospedale, ne avrà per cinque giorni. Intanto, quando il sindaco ha sentito le urla e ha capito che cosa stava accadendo ha chiamato i carabinieri. Sono arrivati subito dopo i militari della compagnia di Pozzuoli, diretti dal capitano Lorenzo D’Aloia e solo loro sono riusciti a calmare l’uomo. Vincenzo Tizzano è stato arrestato per aggressione. Nei giorni scorsi, in una lunga attività di controllo ordinata dall’amministrazione, i vigili urbani avevano sequestrato alcune attività commerciali abusive. E l’officina di Tizzano, nel rione Toiano era tra queste. «Dobbiamo essere tutelati. È inconcepibile che mentre siamo a lavoro, in ufficio, qualcuno entri perché crede di intimidirci aggredendoci - dicono alcuni degli impiegati della segreteria che ieri erano in municipio - questi episodi avvengono troppo spesso». Il sindaco ha preferito non commentare. Nei giorni scorsi sono accaduti episodi simili anche contro i vigili urbani, che hanno sequestrato manufatti abusivi. Mentre l’ultimo tentativo di aggressione al primo cittadino è avvenuto ad opera di un gruppo di donne di Toiano, mandate via dalle baracche di Toiano, perché imbottite di amianto e igienicamente inadeguate. Anche allora, appena dieci giorni fa, si è sfiorata la tragedia. I senzatetto erano armati di mazze. E solo grazie all’intervento dei carabinieri la protesta è stata sedata.

IL MESSAGGERO (Frosinone)
Cade dal balcone: è grave in ospedale Giallo sulle cause.

E’ ricoverato in gravi condizioni a Roma dopo essere caduto da un balcone di una struttura fatiscente a Sant’Angelo in Theodice, frazione di Cassino. La polizia indaga sulle cause scatenanti dell’incidente. Il ferito è un rumeno di 35 anni trovato, la scorsa notte esanime, nei pressi del mattatoio in disuso, dove l’uomo viveva abusivamente ed in condizioni di fortuna con un connazionale. La polizia sta cercando di capire se si è trattato di un incidente oppure se l’uomo è caduto perchè ubriaco. I primi a soccorrerlo, a quanto è dato sapere, sono stati alcuni abitanti del luogo. Sul posto anche un’ambulanza del 118 che ha trasportato il rumeno all’ospedale di Cassino dove i sanitari del "De Posis", viste le condizioni disperare, hanno predisposto il suo trasferito in eliambulanza in un nosocomio della Capitale dove l’uomo, da ieri, è ricoverato in prognosi riservata e tenuto sotto osservazione dai medici.
L. D L.

IL GIORNALE DI VICENZA
Cristina racconta
«Mio marito mi voleva vendere per 5 mila ».

(c. r.) «Mi avrebbe venduta per cinquemila euro. E dopo sarei finita su una strada...». Cristina non sta parlando di un protettore che voleva venderla a un’altra organizzazione. No, sta parlando del marito, un serbo che sposò a sedici anni e con il quale ha avuto due figli: un maschio che ora ha 10 anni e una bambina di 7. «Nel 2000 mio marito partì per l’Italia - racconta - e io accettai di raggiungerlo dopo un anno per trovare un lavoro che mi permettesse di essere un po’ indipendente e di prendermi cura dei miei due figli».
«È difficile parlare di tutto questo. Mettere a nudo una realtà tanto cruda, brutta, difficile... All’inizio ho lavorato in nero per una connazionale, poi ho trovato un’occupazione regolare in un ristorante. Sono lì da quattro anni, guadagno 650 euro al mese e mi trovo bene».
Ma i problemi cominciano quando porta i bambini in Italia usufruendo del ricongiungimento familiare: il marito non si preoccupa di loro, li lascia spesso da soli, si ubriaca, maltratta e picchia la moglie davanti ai piccoli.
«Non solo, nell’appartamento deve vivevamo arrivano due suoi amici che però non pagano l’affitto. Io mi chiudo in camera con i ragazzi. Sono terrorizzata e un giorno sento che mio marito mi vuole vendere ad una persona di colore per cinquemila euro».
Cristina trova la forza per rivolgersi ad un assistente sociale che le consiglia di bussare alle porte della Caritas. Con quello che guadagna non può permettersi di pagare l’affitto di una casa e mantenere i propri figli.
«In ottobre, d’accordo con l’assistente sociale, sono andata in tribunale per spiegare quanto mi stava accadendo sicura di trovare giustizia, ma il mio reddito ammonta a 9 mila euro all’anno e per questo devo pagarmi un avvocato, che non posso permettermi. Sono disperata quando torno a casa, comincio a tremare: mio marito è violento, vuole i miei soldi per ubriacarsi. Mi minaccia tutti i giorni e continua a ripetermi di andarmene con i miei figli. Ma come faccio...?».
Impossibile trattenere le lacrime, è duro guardare in faccia la vita che finora ha riservato solo macigni da portarsi dentro, troppo pesanti anche per un solo istante di un’esistenza difficile.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Maltrattamenti Pena sospesa
Pestò la moglie inflitti due anni.

Condannato a 22 mesi con il beneficio della sospensione condizionale della pena un marito violento accusato di aver picchiato la moglie, vicenda per la quale fu arrestato in città nell’agosto scorso per il reato di maltrattamenti in famiglia. Il processo al marocchino Ait Abdenour Bouazza, 59 anni, sposato con un’italiana, si è concluso rapidamente ieri mattina nel corso dell’udienza preliminare davanti al gup Maria Rita Mancini che ha accolto la proposta di patteggiamento concordata tra il sostituto procuratore Lidia Giorgio e l’avvocato Paolo Ferragonio: l’imputato da qualche giorno era tornato in libertà. Furono gli agenti delle «volanti», intervenuti perchè era stato segnalato un litigio in famiglia, ad arrestare lo scorso 22 agosto l’uomo che aveva colpito la moglie alla fronte, causandole una vasta ferita. Bouzza nell’interrogatorio davanti al giudice aveva ammesso e chiesto perdono alla moglie: sostenne d’aver agito così perchè era ubriaco e la moglie lo rimproverava proprio per questo.

IL MESSAGGERO (Abruzzo)
E’ accaduto a Paganica fuori un locale notturno. L’uomo era anche ubriaco
Palpeggia una ragazza: denunciato.

Nonostante si trovasse nella centralissima via Vittorio Veneto di Paganica, non ha esitato a fare delle avance ed a palpeggiare una sedicenne.
Con le accuse di violenza sessuale, atti osceni in luogo pubblico, ingiurie ed ubriachezza molesta, i carabinieri della stazione di Paganica hanno denunciato in stato di libertà un cinquantenne del posto, noto alle forze dell’ordine. L’episodio si è verificato intorno alle 21.30 di ieri l’altro fuori un locale notturno. La minore, che era in compagnia di alcuni amici, è stata avvicinata dall’uomo che le ha cominciato a fare delle proposte indecenti. Al diniego della giovane, l’uomo non ha desistito dall’intento ed ha cominciato anche a profferire delle parole oscene alla ragazza. Non contento ha tentato di infilarle una mano attraverso il collo della maglietta, mentre con l’altra ha provato a palpeggiarla tra le cosce. La minore a qual punto ha cominciato ad urlare costringendo alla fuga il cinquantenne.
La ragazza, ancora sotto choc per quello che le era appena capitato, si è presentata insieme ai genitori alla stazione dei carabinieri di Paganica per presentare la denuncia. I militari, grazie anche alle testimonianze degli amici della giovane, sono riusciti ad identificare e a denunciare l’uomo che al momento della violenza sessuale si trovava anche in evidente stato di ubriachezza.
M.I..

LE SCIENZE
Il mito degli elefanti ubriachi
È improbabile che i pachidermi possano intossicarsi con i frutti di marula .

Sconfessando i numerosi aneddoti raccontati dai viaggiatori, dalla stampa popolare e persino da alcuni studi, un gruppo di biologi dell’Università di Bristol ha concluso che è quasi impossibile per gli elefanti rimanere intossicati mangiando il frutto dell’albero di marula. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista "Physiological and Biochemical Zoology".
"Gli elefanti esibiscono molte caratteristiche comportamentali che negli esseri umani sono considerate positive, e questo favorisce spesso un’identificazione antropomorfica", spiegano Steve Morris, David Humphreys e Dan Reynolds. Se ci si basasse sui rapporti di elefanti entrati nei negozi di vino o di birra, sembrerebbe che i pachidermi amino davvero l’alcool. E hanno anche indubbiamente una passione per i frutti di marula, visto che si ammassano attorno agli alberi quando i rami ne sono carichi. I frutti che cadono dagli alberi possono fermentare naturalmente fino a raggiungere un contenuto di etanolo pari a circa il 3 per cento nel giro di tre o quattro giorni.
Tuttavia, gli elefanti mostrano una chiara preferenza per i frutti ancora sugli alberi. E anche nutrendosi esclusivamente di frutti marula, un elefante da tre tonnellate non riuscirebbe comunque a ingerire abbastanza etanolo da raggiungere il contenuto alcolico nel sangue tipico dello stato di inebriamento. (*)
"Assumendo che tutti gli altri fattori del modello siano a favore dell’ipotesi dell’ubriachezza, - scrivono gli autori - l’intossicazione richiederebbe come minimo che l’elefante evitasse di bere acqua, consumasse esclusivamente frutti di marula a un tasso pari ad almeno quattro volte quello della normale alimentazione, e con un contenuto alcolico medio pari ad almeno il 3 per cento". Gli scienziati ipotizzano che alla base del comportamento da "ubriaco" di certi elefanti possa esserci un altro intossicante, ben diverso dall’alcool. Gli animali mangiano infatti anche la corteccia dell’albero di marula, che ospita le pupe di un insetto tradizionalmente usato per avvelenare le punte di freccia.
Morris, Steve, David Humphreys, Dan Reynolds, "Myth, marula and elephant: An assessment of voluntary ethanol intoxication of the African elephant (Loxodonta africana) following feeding on the fruit of the marula tree (Sclerocarya birrea)". Physiological and Biochemical Zoology
 
(*) Nota: nonostante che la differenza tra un elefante ed un essere umano sia piuttosto evidente, l’argomentazione degli elefanti che cercano attivamente i frutti fermentati di marula per ubriacarsi è stata portata avanti in diversi ambiti a sostegno della tesi che esiste un atavico istinto che ci spinge alla ricerca del piacere attraverso l’uso di stupefacenti.



Venerdì, 09 Dicembre 2005
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