RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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ROMA
- «Io un cattivo maestro? Speriamo che con le elezioni cambi
qualche cosa, che ci sia un novo governo e un nuovo ministro».
Con questo auspicio Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità
Exodus - dal palco della conferenza sulla droga organizzata da associazioni
ed enti locali in alternativa alla conferenza di Palermo - ha sintetizzato
le critiche alla politica antidroga del governo e ha risposto al ministro
Giovanardi che lo aveva accusato di essere «un cattivo maestro».
Duro e sarcastico l’intervento del popolare prete che ha definito
il ministro Giovanardi «più che un ministro delle droghe
un capitan uncino, un divoratore di culatelli. E non ha competenze».
Critiche anche a Don Gelmini: «è un cappellano di corte
assunto al posto di Baget Bozzo» con un compenso di «5
milioni di euro». Nell’aula magna della Sapienza di Roma don
Mazzi ha chiesto il ritiro del disegno di legge sulla droga e ha proposto
una strategia di lotta alle dipendenze che riguardi non solo la droga
ma anche il fumo e l’alcol. Ha quindi sollecitato un tavolo per avviare
nuove politiche intorno al quale far sedere enti locali, sindacati,
imprese, scuole, associazioni del tempo libero. A suo avviso, «le
nuove dipendenze hanno bisogno di nuove strategie. Vanno ripensate
le comunità terapeutiche, hanno fatto il loro tempo, e i Sert,
che dovrebbero avere un ruolo meno sanitario». Tutti luoghi
che per don Mazzi possono servire solo ad una minima parte dei tossicodipendenti,
quelli storici. Vanno inoltre pensate politiche per adolescenti e
ridotto il ricorso al carcere. |
CORRIERE
ADRIATICO |
SENIGALLIA
- Per chi non ha fatto il ponte di Sant’Ambrogio, magari sugli sci, la
Spiaggia di velluto ha riservato un weekend speciale. Non disperate quindi
se siete rimasti a casa e godevi queste serate ricche di concerti, dj
set e appuntamenti da non perdere. Sabato sera al Mamamia alle 22,00 concerto
live dei Gem Boy, band bolognese, eredi degli Skiantos, che propone un
irresistibile rock demenziale, e a seguire dj-set nelle varie sale del
locale. All’Insomia club, in via Aldo Moro a Barbara, stasera c’è
il concerto dei Nudo blues, mentre domani sera è in programma il
concerto dei Cheap wine e a seguire musica a cura di Roberto dj. Dj set
e cocktail sono gli ingredienti per gli altri locali cool senigalliesi:
al Locale, lungomare Dante Alighieri, domani e sabato propone serate con
dj set a cura di Paperino dj e Micky-T dj; al Macondo, via Pisacane, aperitivi
a partire dalle 19 da stasera fino a domenica, e a seguire serate con
musica e dj set; al Cutty Sark, via Galilei altezza Ciarnin, domani e
sabato cocktail e dj set fino a tardi. L’Ab - Soul fashion cafè
e american bar, propone stasera un raffinato concerto jazz con il Dallomo-Garofoli
duet , mentre domani fino a domenica offre pre-dinner con cocktail, vini
e degustazioni di specialità da undici regioni italiane e after
dinner con long drink e musica a cura Lato dj. Al Rikki Tikki Tavi, lungomare
di Marzocca, domani R’n’B party mentre sabato serata Indiepop party. Il
Bahia sal do mar, propone stasera Para Bailar latino, domani Sabor do
Brasil, sabato Notte di Velluto, in diretta su Radio Velluto e domenica
Noche de Cuba (ingresso gratuito tutte le serate). Al Finis Africae la
serata tango è fissata per sabato con una milonga, a partire dalle
22 fino a mattina, a cura dell’associazione Senatango. Gli amanti del
liscio si ritrovano al Megà, strada arceviese, con il concerto,
domani dell’orchestra Allegra Brigata, sabato dell’orchestra Savini, e
domenica dell’orchestra Mirko e Simona. Per chi vuole, infine, passare
un tardo pomeriggio rilassante al centro storico si possono gustare aperitivi
sfiziosi alla Via Granda, via Pisacane, o al Salta Tappo, Portici Ercolani.
Per la sera appuntamento alla Belle Epoque con musica, birra e specialità
del Belgio, allo Stradacafè, in via Oberdan, happy hour dalle 18
alle 21 da oggi fino a domenica e serate con dj-set. Pochi passi più
avanti, appuntamento in piazza Del Duca al Bicchia cafè, che propone
cocktail e musica, o al Lab-bar che offre aperitivi, cucina raffinata
e cocktail, mentre al Matiz, Foro Annonario, si possono gustare ricchi
aperitivi a partire dalle 19 e serate con buona musica. In piazza Roma,
infine, aperitivi, cocktail e buona musica al caffè Meridiana e
al Caffè del Corso. Il Caffè Colosseo vi aspetta con aperitivi
dalle 18 in poi e, domani e sabato, con un after dinner cocktail party.
(*) nota: viste con gli occhi di chi si occupa di prevenzione dei problemi correlati all’alcol queste proposte di divertimento non sembrano poi così varie. |
IL
MESSAGGERO |
Il
volto tumefatto, il labbro spaccato e gonfio, un occhio chiuso, violaceo:
il giovane di sinistra manganellato, picchiato col tirapugni e ferito
di striscio all’addome da un manipolo di cinque neofascisti se ne sta
ora barricato in casa, terrorizzato. L’esperienza di qualche giorno
fa, quando s’è visto circondato da quei ragazzi determinati a
rinnovare le nefande scorribande punitive del ventennio, lo ha profondamente
segnato e gli ci vorrà del tempo per superare lo shock di un
pestaggio sistematico. E, come racconta una bene informata amica di
famiglia, aveva paura anche in ospedale (da dove è stato dimesso
ieri l’altro) perché aveva avuto il fegato di denunciare i suoi
assalitori che, forse, puntavano proprio sull’omertà che a volte
scatta con il terrore per passarla liscia. Invece gli è andata
male e la questura li ha individuati denunciando due di loro per lesioni
personali. |
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FALCONARA
- Con la mente appannata dall’alcol provocò uno scontro
frontale sulla Flaminia mandando all’ospedale tre ragazzi, poi
fuggì senza curarsi delle loro condizioni. E’ stato trovato
al bar mentre si faceva un altro bicchierino il marocchino El Abbaoui
Abderrahim, di 25 anni. Per i fattacci del 5 aprile del 2003 deve affrontare
un processo per violazione al codice della strada, guida in stato di
ebbrezza e omissione di soccorso. Ieri, davanti al giudice monocratico
Vincenzo Capezza, hanno testimoniato i giovani coinvolti nell’incidente.
“Mi sono trovato di fronte la Fiat Bravo, aveva invaso la mia corsia”,
ha detto quello che era al volante. A chiamare i soccorsi ci avevano
pensato altri automobilisti. L’amico che gli viaggiava accanto
ha rivissuto quei momenti di terrore: “Ho visto i fari puntati
su di noi, ho chiuso gli occhi. Per fortuna sono riuscito a riaprirli”. |
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Pozzuoli.
I vigili urbani gli hanno sequestrato l’officina, mancava di autorizzazione.
Aveva però parcheggiato le auto che erano ovunque, anche sui marciapiedi,
intralciavano la viabilità, così ieri sera, alle 17.30 Vincenzo
Tizzano, meccanico abusivo, ha deciso di reagire, ha preso una mazza da
baseball e si è diretto in municipio dove c’era il sindaco Vincenzo
Figliolia. Era il primo cittadino il suo obiettivo. L’uomo ha minacciato
le guardie giurate all’ingresso degli uffici pubblici e, in preda all’alcol,
ha iniziato ad urlare e a far roteare la mazza da baseball. È stato
fermato da due agenti della polizia municipale, ma non ha esitato un attimo,
li ha scaraventati a terra, ha rotto un vetro e sfasciato la porta della
segreteria del municipio. Nessuno è riuscito a calmarlo, neanche
l’autista del primo cittadino che è stato colpito in pieno volto
da un pugno e da una mazzata sulla testa: il dipendente comunale è
stato portato in ospedale, ne avrà per cinque giorni. Intanto,
quando il sindaco ha sentito le urla e ha capito che cosa stava accadendo
ha chiamato i carabinieri. Sono arrivati subito dopo i militari della
compagnia di Pozzuoli, diretti dal capitano Lorenzo D’Aloia e solo loro
sono riusciti a calmare l’uomo. Vincenzo Tizzano è stato arrestato
per aggressione. Nei giorni scorsi, in una lunga attività di controllo
ordinata dall’amministrazione, i vigili urbani avevano sequestrato alcune
attività commerciali abusive. E l’officina di Tizzano, nel rione
Toiano era tra queste. «Dobbiamo essere tutelati. È inconcepibile
che mentre siamo a lavoro, in ufficio, qualcuno entri perché crede
di intimidirci aggredendoci - dicono alcuni degli impiegati della segreteria
che ieri erano in municipio - questi episodi avvengono troppo spesso».
Il sindaco ha preferito non commentare. Nei giorni scorsi sono accaduti
episodi simili anche contro i vigili urbani, che hanno sequestrato manufatti
abusivi. Mentre l’ultimo tentativo di aggressione al primo cittadino è
avvenuto ad opera di un gruppo di donne di Toiano, mandate via dalle baracche
di Toiano, perché imbottite di amianto e igienicamente inadeguate.
Anche allora, appena dieci giorni fa, si è sfiorata la tragedia.
I senzatetto erano armati di mazze. E solo grazie all’intervento dei carabinieri
la protesta è stata sedata.
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IL
MESSAGGERO (Frosinone) |
E’
ricoverato in gravi condizioni a Roma dopo essere caduto da un balcone
di una struttura fatiscente a Sant’Angelo in Theodice, frazione di Cassino.
La polizia indaga sulle cause scatenanti dell’incidente. Il ferito è
un rumeno di 35 anni trovato, la scorsa notte esanime, nei pressi del
mattatoio in disuso, dove l’uomo viveva abusivamente ed in condizioni
di fortuna con un connazionale. La polizia sta cercando di capire se si
è trattato di un incidente oppure se l’uomo è caduto
perchè ubriaco. I primi a soccorrerlo, a quanto è dato sapere,
sono stati alcuni abitanti del luogo. Sul posto anche un’ambulanza del
118 che ha trasportato il rumeno all’ospedale di Cassino dove i sanitari
del "De Posis", viste le condizioni disperare, hanno predisposto
il suo trasferito in eliambulanza in un nosocomio della Capitale dove
l’uomo, da ieri, è ricoverato in prognosi riservata e tenuto sotto
osservazione dai medici.
L. D L. |
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(c.
r.) «Mi avrebbe venduta per cinquemila euro. E dopo sarei finita
su una strada...». Cristina non sta parlando di un protettore che
voleva venderla a un’altra organizzazione. No, sta parlando del marito,
un serbo che sposò a sedici anni e con il quale ha avuto due figli:
un maschio che ora ha 10 anni e una bambina di 7. «Nel 2000 mio
marito partì per l’Italia - racconta - e io accettai di raggiungerlo
dopo un anno per trovare un lavoro che mi permettesse di essere un po’
indipendente e di prendermi cura dei miei due figli».
«È difficile parlare di tutto questo. Mettere a nudo una realtà tanto cruda, brutta, difficile... All’inizio ho lavorato in nero per una connazionale, poi ho trovato un’occupazione regolare in un ristorante. Sono lì da quattro anni, guadagno 650 euro al mese e mi trovo bene». Ma i problemi cominciano quando porta i bambini in Italia usufruendo del ricongiungimento familiare: il marito non si preoccupa di loro, li lascia spesso da soli, si ubriaca, maltratta e picchia la moglie davanti ai piccoli. «Non solo, nell’appartamento deve vivevamo arrivano due suoi amici che però non pagano l’affitto. Io mi chiudo in camera con i ragazzi. Sono terrorizzata e un giorno sento che mio marito mi vuole vendere ad una persona di colore per cinquemila euro». Cristina trova la forza per rivolgersi ad un assistente sociale che le consiglia di bussare alle porte della Caritas. Con quello che guadagna non può permettersi di pagare l’affitto di una casa e mantenere i propri figli. «In ottobre, d’accordo con l’assistente sociale, sono andata in tribunale per spiegare quanto mi stava accadendo sicura di trovare giustizia, ma il mio reddito ammonta a 9 mila euro all’anno e per questo devo pagarmi un avvocato, che non posso permettermi. Sono disperata quando torno a casa, comincio a tremare: mio marito è violento, vuole i miei soldi per ubriacarsi. Mi minaccia tutti i giorni e continua a ripetermi di andarmene con i miei figli. Ma come faccio...?». Impossibile trattenere le lacrime, è duro guardare in faccia la vita che finora ha riservato solo macigni da portarsi dentro, troppo pesanti anche per un solo istante di un’esistenza difficile. |
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |
Condannato
a 22 mesi con il beneficio della sospensione condizionale della pena un
marito violento accusato di aver picchiato la moglie, vicenda per la quale
fu arrestato in città nell’agosto scorso per il reato di maltrattamenti
in famiglia. Il processo al marocchino Ait Abdenour Bouazza, 59 anni,
sposato con un’italiana, si è concluso rapidamente ieri mattina
nel corso dell’udienza preliminare davanti al gup Maria Rita Mancini che
ha accolto la proposta di patteggiamento concordata tra il sostituto procuratore
Lidia Giorgio e l’avvocato Paolo Ferragonio: l’imputato da qualche giorno
era tornato in libertà. Furono gli agenti delle «volanti»,
intervenuti perchè era stato segnalato un litigio in famiglia,
ad arrestare lo scorso 22 agosto l’uomo che aveva colpito la moglie alla
fronte, causandole una vasta ferita. Bouzza nell’interrogatorio davanti
al giudice aveva ammesso e chiesto perdono alla moglie: sostenne d’aver
agito così perchè era ubriaco e la moglie lo rimproverava
proprio per questo. |
IL
MESSAGGERO (Abruzzo) |
Nonostante
si trovasse nella centralissima via Vittorio Veneto di Paganica, non ha
esitato a fare delle avance ed a palpeggiare una sedicenne.
Con le accuse di violenza sessuale, atti osceni in luogo pubblico, ingiurie ed ubriachezza molesta, i carabinieri della stazione di Paganica hanno denunciato in stato di libertà un cinquantenne del posto, noto alle forze dell’ordine. L’episodio si è verificato intorno alle 21.30 di ieri l’altro fuori un locale notturno. La minore, che era in compagnia di alcuni amici, è stata avvicinata dall’uomo che le ha cominciato a fare delle proposte indecenti. Al diniego della giovane, l’uomo non ha desistito dall’intento ed ha cominciato anche a profferire delle parole oscene alla ragazza. Non contento ha tentato di infilarle una mano attraverso il collo della maglietta, mentre con l’altra ha provato a palpeggiarla tra le cosce. La minore a qual punto ha cominciato ad urlare costringendo alla fuga il cinquantenne. La ragazza, ancora sotto choc per quello che le era appena capitato, si è presentata insieme ai genitori alla stazione dei carabinieri di Paganica per presentare la denuncia. I militari, grazie anche alle testimonianze degli amici della giovane, sono riusciti ad identificare e a denunciare l’uomo che al momento della violenza sessuale si trovava anche in evidente stato di ubriachezza. M.I.. |
LE
SCIENZE |
Sconfessando
i numerosi aneddoti raccontati dai viaggiatori, dalla stampa popolare
e persino da alcuni studi, un gruppo di biologi dell’Università
di Bristol ha concluso che è quasi impossibile per gli elefanti
rimanere intossicati mangiando il frutto dell’albero di marula. Lo studio
è stato pubblicato sulla rivista "Physiological and Biochemical
Zoology".
"Gli elefanti esibiscono molte caratteristiche comportamentali che negli esseri umani sono considerate positive, e questo favorisce spesso un’identificazione antropomorfica", spiegano Steve Morris, David Humphreys e Dan Reynolds. Se ci si basasse sui rapporti di elefanti entrati nei negozi di vino o di birra, sembrerebbe che i pachidermi amino davvero l’alcool. E hanno anche indubbiamente una passione per i frutti di marula, visto che si ammassano attorno agli alberi quando i rami ne sono carichi. I frutti che cadono dagli alberi possono fermentare naturalmente fino a raggiungere un contenuto di etanolo pari a circa il 3 per cento nel giro di tre o quattro giorni. Tuttavia, gli elefanti mostrano una chiara preferenza per i frutti ancora sugli alberi. E anche nutrendosi esclusivamente di frutti marula, un elefante da tre tonnellate non riuscirebbe comunque a ingerire abbastanza etanolo da raggiungere il contenuto alcolico nel sangue tipico dello stato di inebriamento. (*) "Assumendo che tutti gli altri fattori del modello siano a favore dell’ipotesi dell’ubriachezza, - scrivono gli autori - l’intossicazione richiederebbe come minimo che l’elefante evitasse di bere acqua, consumasse esclusivamente frutti di marula a un tasso pari ad almeno quattro volte quello della normale alimentazione, e con un contenuto alcolico medio pari ad almeno il 3 per cento". Gli scienziati ipotizzano che alla base del comportamento da "ubriaco" di certi elefanti possa esserci un altro intossicante, ben diverso dall’alcool. Gli animali mangiano infatti anche la corteccia dell’albero di marula, che ospita le pupe di un insetto tradizionalmente usato per avvelenare le punte di freccia. Morris, Steve, David Humphreys, Dan Reynolds, "Myth, marula and elephant: An assessment of voluntary ethanol intoxication of the African elephant (Loxodonta africana) following feeding on the fruit of the marula tree (Sclerocarya birrea)". Physiological and Biochemical Zoology (*) Nota: nonostante che la differenza tra un elefante ed un essere umano sia piuttosto evidente, l’argomentazione degli elefanti che cercano attivamente i frutti fermentati di marula per ubriacarsi è stata portata avanti in diversi ambiti a sostegno della tesi che esiste un atavico istinto che ci spinge alla ricerca del piacere attraverso l’uso di stupefacenti. |
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