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Notizie brevi 22/02/2012

Firmato progetto di legge bipartisan a favore dei ciclisti
Una legge ad hoc per chi si sposta sulle due ruote

Foto di repertorio dalla rete

(ASAPS) Su Facebook e Twitter, la piazza mediatica dove è di moda fare quattro chiacchiere e scambiarsi opinioni, era già partito il tam tam di chi chiedeva regole certe (o diverse) e a tutela di coloro che abitualmente usano la bicicletta per gli spostamenti in città, così come strutture idonee a favorire la marcia dei ciclisti.
Sarà stata anche l’eco di quanto succede negli altri Paesi europei dove le autorità si mostrano sensibili al problema proponendo la realizzazione di piste ciclabili chilometriche, autostrade e superstrade per le due ruote o regole diverse del codice come il passaggio con il rosso all’incrocio semaforizzato, ma questa volta la politica non ha guardato alle posizioni in parlamento o al colore della bandiera e, in maniera bipartisan, ha aderito (ad esclusione della Lega) al progetto di legge presentato dal Senatore PD Francesco Ferrante.
Interessanti le novità previste che, se rese operative, potrebbero davvero favorire gli spostamenti ecologici sulle biciclette e, in tempi di così alto prezzo del carburante e aria impregnata di polveri sottili, sembra davvero un’ottima soluzione.


Il testo composto da undici articoli vede, tra gli altri, l’inserimento del limite di 30 km/h nelle zone residenziali dove non sono presenti piste ciclabili per le quali si prevede la destinazione di una quota del 2% del budget delle società dei gestori stradali e autostradali per la loro realizzazione.
Le modifiche riguarderanno anche le regole comportamentali degli automobilisti che interagiscono con la mobilità ciclistica così come strumenti idonei a tutelarne la sicurezza. Nello specifico il progetto prevede corsi di formazione in sede di conseguimento della patente dove verranno evidenziate le regole comportamentali a tutela dei ciclisti, oltre all’individuazione di strumenti appositi di cui dovranno dotarsi gli autoarticolati che troppo spesso sono coinvolti in gravi incidenti con le due ruote di cui non avvertono in tempo la presenza.
Chi ha presentato il progetto di legge ribadisce l’importanza di una cultura diversa delle regole della circolazione stradale che veda non solo tutelati quanti utilizzano la bicicletta per gli spostamenti cittadini, ma anche incentivato l’uso delle due ruote nell’ottica di un migliore impatto ambientale rispetto alla mobilità motorizzata.
Altra novità del progetto di legge riguarda la possibilità (incentivata) per i privati di predisporre, così come in altri Stati Europei, piste ciclabili o addirittura superstrade ciclabili anche attraverso l'attività di gestione di noleggi biciclette nelle suddette aree.
A livello normativo è previsto il raddoppio di alcune sanzioni pecuniarie a carico degli automobilisti; l'istituzione di un commissario alla mobilità ciclistica e l'installazione di impiantistica idonea in tutti gli incroci ritenuti pericolosi per chi usa le due ruote.
A supporto di questo lavoro verrà svolta un’indagine accurata che specifichi in particolare il numero delle persone che utilizzano la bicicletta per gli spostamenti in città, il numero di chilometri di piste ciclabili e loro dislocazione nel Paese e, infine, il numero di incidenti stradali che vedono coinvolti i ciclisti.
Questa volta la politica ha fatto fronte comune sul problema della mobilità ciclistica, forse fuori dalle lobby e dagli interessi particolari legati ai consumi energetici si è capito che vanno tutelate le persone che, ad impatto zero, si muovono sulle strade cittadine interferendo il meno possibile a livello ambientale, di consumi, rumore e traffico.(ASAPS)

 

 


 

Mercoledì, 22 Febbraio 2012
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