RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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IL
GAZZETTINO (Padova) |
Padova
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L’ARENA |
Brenzone.
L’alcol sta diventando un grave pericolo anche per i giovani tra
gli 11 e i 14 anni. A lanciare l’allarme è l’associazione
dei Club degli alcolisti in trattamento, ovvero l’Acat del comprensorio
Garda- Baldo, che ha organizzato per domenica a partire dalle 9.30 al
Garda Family House di Castelletto una giornata incentrata sulla «promozione
degli stili di vita sani per proteggere la nostra salute dai rischi dell’alcol».
La giornata prevede anche l’intervento del dottor Roberto Cuni, del Centro studi di Trento, più volte moderatore di incontri delle varie sezioni di club degli alcolisti in trattamento dell’area lacustre. «Alcuni dati presentati il 22 novembre a Roma», ha fatto sapere Franca Capancioni, dell’Acat di Castelletto, «hanno preoccupato anche i pediatri italiani. Da una indagine svolta quest’anno risulta che, su un campione di 1.260 studenti tra gli 11 e i 14 anni, il 46 per cento beve vino, il 48 beve abitualmente birra mentre il 23.5 non disdegna il consumo di liquori. Un dato estremamente preoccupante e in netto aumento rispetto al 2004». «L’attività fondamentale degli Acat», ha sottolineato il professor PierPaolo Vescovi, del Centro di alcologia dell’Università di Parma, «è la prevenzione. Ognuno deve avere le idee chiare attorno al problema del bere, in modo da tenere uno stile di vita corretto. L’alcol è una sostanza psicoattiva, tossica, verso cui si sviluppa tolleranza e dipendenza. Non può quindi essere accettata scientificamente la distinzione tra uso e abuso. Di qui l’importanza di essere informati. E ciò vale ancor di più per i giovani, che devono sapere i reali effetti di questa bevanda». La giornata organizzata a Castelletto prevede pure «il pranzo conviviale, interventi e dibattiti, con la testimonianza di ex alcolisti e dei loro familiari, che hanno dovuto affrontare i drammi derivanti da questa tremenda dipendenza», ha concluso Capancioni. (g.m.). |
L’ADIGE |
TRENTO
– Si apre nel segno della comicità pungente, verace ed immediata
alla vicentina di Giusy Zenere “Nonsoloalcool”, il particolare
tour artistico - analcolico che rientra nel progetto M.A.P.P.A. Questa
sera al Barycentro di Piazza Venezia (inzio ore 21) Giusy Zenere, diventato
un volto noto al grande pubblico grazie a “La sai l´ultima”,
il programma di Canale 5 che ha vinto nel 1996, presenterà il
suo ultimo spettacolo “Zenere come Venere”. |
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Chiavari.
Fa discutere la notizia del padre chiavarese che, per salvare il figlio
quindicenne dalla droga, lo ha denunciato alla polizia, facendo arrestare
la spacciatrice sedicenne. Un caso limite, aggravato dal fatto che il
ragazzo era armato e pronto a compiere una rapina per procurarsi il
denaro che il padre gli negava. Il Tigullio, come precisa il responsabile
del Servizio tossicodipendenze della Asl 4, Giorgio Rebolini, «non
sta vivendo un’emergenza»; l’intensa attività di sensibilizzazione
che Asl, Comuni e comunità di recupero portano avanti da anni
ha favorito l’informazione sui rischi e reso il servizio di prevenzione
più accessibile, tuttavia l’uso di droghe leggere è diffuso
e l’alcolismo prende campo soprattutto tra i giovanissimi. «L’approccio
con alcune sostanze stupefacenti è disinvolto - spiega Rebolini
- Procurarsi alcolici è ancor più facile, perché
esiste una vera e propria industria del bere che ammalia i ragazzi».
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Domani
13, il Consiglio regionale del Piemonte ospita la giornata finale dell’ottava
edizione di “Ragazzi in Aula”.
“Questa speciale seduta del Consiglio – afferma il presidente Gariglio – può essere considerata un esercizio di cittadinanza partecipata, vissuta dai giovani nella fase della loro formazione: la conoscenza diretta dei metodi per la costruzione delle decisioni pubbliche ci fa comprendere meglio come le istituzioni siano patrimonio di tutti i cittadini”. I ragazzi hanno potuto formulare proposte di legge. Ogni proposta di legge (redatta da gruppi composti da 6 studenti) è stata valutata agli inizi dell’autunno da una Commissione composta da rappresentanti del Consiglio regionale e della Direzione regionale del Miur. I 60 autori delle 10 proposte di legge ritenute più interessanti hanno già partecipato, il 21 ottobre scorso, ad una giornata formativa in Consiglio regionale, propedeutica allo svolgimento della speciale seduta in Aula del primo dicembre. Di seguito l’elenco dei progetti di legge presentati dagli studenti: (…) Proposta di legge n 4: “Interventi per il controllo dell’uso degli alcolici da parte dei minori” Presentata da: Donatella Zunino, Camilla Gioia, Laura Poggi, Veronica Boero, Alice Barbato, Greta Pastorino. Relatore: Alice Barbato. Docente: Maria Teresa Piana Classe: II Liceo Linguistico e Pedagogico, Istituto Santa Caterina Madri Pie di Ovada (AL) (…). |
HUMANITAS
SALUTE |
Dopo
avere parlato del consumo di bevande alcoliche, del suo abuso e dell’alcolismo
vero e proprio, affrontiamo con il dott. Maurizio Tommasini, responsabile
dell’Unità Operativa di Medicina Generale ed Epatologia di
Humanitas, il tema del riconoscimento del bevitore a rischio e dei pericoli
che un’assunzione eccessiva di bevande alcoliche rappresenta per
il nostro organismo. L’identificazione del problema è infatti
fondamentale per poter passare ad una corretta diagnosi di eventuali malattie
correlate all’abuso alcolico e porvi rimedio.
Riconoscere tempestivamente l’abuso alcolico “E’ importante cercare di capire se si è bevitori a rischio – avverte il dott. Tommasini - Come? Di solito si tende a minimizzare quello che si beve, quindi è importante cercare identificare serenamente e onestamente la quantità di bevande alcoliche assunta, cercando di dare un peso numerico a quanto si beve nel giro di una settimana o di un mese. Esistono anche dei questionari e delle valutazioni che possono essere fatte con l’aiuto dei familiari e che identificano ad esempio quanto alcol viene comprato, quante bottiglie sono presenti in casa, quante volte si va fuori a cena e quindi si beve... L’abuso alcolico va dunque identificato tempestivamente, così da fare in modo di riportare la quantità di alcol consumata a valori non pericolosi per la salute. I segni di problematicità possono essere, ad esempio, iniziare a bere da soli oppure esami di laboratorio effettuati per altri motivi che però mettono in risalto un problema. Un aiuto da parte dei familiari è invece indispensabile qualora il soggetto non si renda conto di avere questo problema e neghi una situazione di abuso alcolico. L’identificazione del problema è quindi fondamentale per poter passare poi alla diagnosi di eventuali malattie correlate all’abuso alcolico e porvi rimedio. Nei casi più seri si deve poi prevedere anche un programma di supporto psicologico specialistico e intenso”. L’alcol e il suo effetto sull’organismo “Al di là dei danni che provoca ai singoli organi e che esamineremo in seguito, l’alcol ha svariati effetti sull’organismo. Stimola innanzitutto i meccanismi per metabolizzarlo, per cui se si assume alcol per ottenere un effetto euforizzante si avrà un innalzamento della soglia di alcol necessario per avere questo effetto, con il risultato di consumarne sempre di più. A un certo punto il meccanismo va in tilt e si è costretti ad assumere alcol per evitare le crisi di astinenza. L’alcol è poi un noto carcinogeno che si comporta in modo diverso da soggetto a soggetto e che attiva un meccanismo a lunga distanza. Non è ancora chiaro se si tratti di una sostanza capace da sola di attivare questi processi o se è necessario che siano presenti dei fattori concomitanti per poter agire. L’abuso alcolico modifica inoltre la produzione degli ormoni, alterando tutti i cicli ormonali che l’organismo produce. Spesso l’alcolista si può riconoscere per le caratteristiche somatiche, ad esempio un aspetto gonfio. In particolare viene alterata o bloccata la produzione di cortisone. L’alcol può essere un fattore che riduce la competenza del sistema immunitario, per cui favorisce l’insorgere delle infezioni: l’alcolista può facilmente ammalarsi di tubercolosi e contrarre tutte le malattie virali con cui viene in contatto. Un alcolista che viene infettato dal virus dell’epatite, ad esempio, soffre un danno maggiore rispetto a una persona che non abusa di alcol. L’alcol è spesso pubblicizzato come un fattore disinibente e favorente la vita di relazione e l’attività sessuale, ma non si deve dimenticare che l’abuso alcolico non favorisce le prestazioni sessuali e arriva a provocare l’impotenza. Le donne alcoliste spesso soffrono di sterilità; a questo si aggiunge una difficoltà nella gestazione, con conseguente maggiore facilità di aborto; questo problema è strettamente legato alle patologie che l’alcol può comportare. In gravidanza e durante l’allattamento, poi, è chiaro che anche l’uso di alcol diventa un abuso e va quindi prestata un’attenzione maggiore, poiché l’assunzione di alcol da parte della donna e quindi del feto o del neonato può comportare problemi di sviluppo. Un altro aspetto importante legato all’abuso di alcol riguarda il fatto che spesso chi beve sostituisce le calorie assunte attraverso gli alimenti (carboidrati, proteine e grassi) con le calorie assunte attraverso le bevande alcoliche (calorie di difficile metabolizzazione e utilizzo). Il danno causato da abuso alcolico può essere più o meno importante a seconda della dieta che si segue: una dieta povera di vitamine, proteine e grassi comporta un danno da alcol maggiore. Un ultimo ma non meno importante aspetto riguarda la produzione e l’utilizzo di determinate vitamine, tra cui la A, la D, la E, il cui assorbimento viene ridotto dal consumo di alcol”. Il rischio per i bevitori “Chi beve costantemente, per tutta la sua vita adulta, una modesta quantità di alcol (20-27 grammi al giorno, corrispondenti circa a tre-quattro bicchieri di vino) rischia il doppio rispetto a un non bevitore di contrarre una malattia di fegato, la cirrosi. Rischia il 20-30% in più rispetto al non bevitore di ammalarsi di cancro al cavo orale, il 10% in più di cancro dell’esofago, il 14-20% in più di quello del fegato, il 10-20% in più di cancro alla mammella (cioè un tipo di cancro situato in altra sede rispetto all’apparato digerente, dove l’alcol ha un contatto diretto). I bevitori rischiano di incorrere in incidenti di natura vascolare (ictus, trombosi…) il 20% in più rispetto agli astemi o ai bevitori leggeri, che in questi studi vengono assimilati ai non bevitori per quanto riguarda la probabilità di rischio. Va sottolineato il fatto che stiamo parlando di studi epidemiologici, cioè di studi che prendono in considerazione popolazioni generali e non casi particolari ed esaminano la probabilità di rischio che un bevitore ha di ammalarsi rispetto a un non bevitore. Stiamo parlando di assunzione di basse quantità di alcol: un consumo più elevato aumenta di gran lunga il rischio. Se consideriamo uomini e donne separatamente possiamo osservare importanti differenze riguardo la morbilità legata al consumo di alcol. Ad esempio il tumore del cavo orale è molto più presente nell’uomo bevitore rispetto alla donna non bevitrice, con un rapporto di 2 a 1. Il tumore dell’esofago mostra un rapporto di 1 a 5 tra uomini bevitori e donne astemie. Per effettuare questi paragoni si utilizza la donna non bevitrice perché è un soggetto che davvero non beve, è cioè considerato più attendibile. In Italia gli incidenti legati al consumo d’alcol negli uomini sono 25 ogni 100.000 all’anno, un numero certamente non di poco conto. Non si tratta solo di incidenti stradali, ma anche di infortuni sul lavoro e di incidenti domestici o di altro tipo. Per quanto riguarda le donne il valore è circa del 6,5% dei casi totali. Gli incidenti cardiovascolari causati dall’abuso di alcol sono invece 100 ogni 100.000 all’anno. Si noti poi che la maggioranza delle persone che abusano di bevande alcoliche sono soggette a più di un evento: infortunio, cancro, incidente cardiovascolare…”. A cura di Elena Villa. |
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Il
Comune non esclude la possibilità di vietare dalle 21 la vendita
di bibite da portare all’esterno dei bar. La richiesta era stata
avanzata in una lettera inviata nei giorni scorsi al sindaco Gian Carlo
Corada e sottoscritta da 209 abitanti che protestano contro il chiasso
e il degrado nel centro storico.
«Spesso a terra - hanno lamentato i residenti della zona intorno a piazza della Pace - rimangono vetri di bottiglie rotte lasciate dagli avventori ubriachi e incivili». La linea dell’Amministrazione comunale è chiara: prima si verificherà se davvero e in che misura esiste questo problema. Poi, se necessario, si prenderanno provvedimenti. Compreso lo stop alle ‘bevande d’asporto’. Gli abitanti del centro chiedono anche che non siano più concesse licenze per esercizi pubblici. «Li incontrerò di nuovo al più presto - ha detto ieri il sindaco - per fare insieme il punto, anche con il comandante della polizia municipale, sulle questioni aperte. Capisco le esigenze dei residenti ma, come ho sempre ripetuto, una città è un organismo complesso e bisogna tenere presente interessi differenti cercando di raggiungere un equilibrio comunque sempre difficile». Nella polemica sui rumori intervengono i titolari dei locali di piazza della Pace. «Dispiace che piazza della Pace sia diventata agli occhi dell’opinione pubblica l’unica causa del disagio lamentato dai residenti di molte vie - si legge nelle lettera pubblicata integralmente a fianco -. Questo nonostante il fatto che siamo stati noi gli unici tra tutti i locali del centro a tentare, in collaborazione con il Comune, di risolvere o almeno mitigare il problema». Gli esercenti bocciano, seppur senza citarla nella loro lettera, la proposta di vietare la vendita di bevande da portare fuori dai bar: «Crediamo che il problema del comportamento incivile di pochi maleducati, lamentato giustamente dai residenti, possa essere risolto con un maggior controllo della viabilità durante le ore notturne e una maggior pulizia delle strade e dei marciapiedi, senza ridurre o azzerare l’attività dei locali del centro di Cremona». |
BRESCIA
OGGI |
La
titolare ed il personale di un bar di Desenzano sono stati indagati, a
piede libero, con l’accusa di aver permesso il consumo di bevande
superalcoliche a ragazzi di età inferiore ai sedici anni. |
GIORNALE
DI BRESCIA |
DESENZANO
- È partita l’operazione anti-alcol ai minorenni. L’hanno
condotta, anticipando anche il blitz televisivo delle Iene, gli agenti
della polizia municipale della cittadina. I più giovani d’età
ovviamente in borghese sono diventati per una sera clienti di un locale
cittadino molto frequentato. Ed hanno scoperto che anche ai quindicenni
venivano servite bevande ad alto contenuto alcolico. Tanto da far finire
nei guai non solo il titolare del bar ma anche il cameriere che aveva
servito 5 minorenni. Sono stati denunciati per violazione del codice che
vieta la somministrazione di bevande alcoliche a chi ha meno di 16 anni.
L’operazione alcol messa a segno giorni fa dal comando dei vigili
desenzanesi conferma i sospetti di molte famiglie e mette a nudo soltanto
quella che è la punta dell’iceberg di un fenomeno che sembra
molto diffuso. «La situazione è pesante - conferma il sindaco
Fiorenzo Pienazza -. Sono troppi a quanto riferiscono gli stessi genitori
i giovanissimi che riescono a bere alcol al bar. Il Comune ha deciso di
percorrere due strade per contrastare una situazione "molto vistosa".
Da un lato abbiamo puntato sulla prevenzione con i corsi promossi in primavera
"Non me la dai a bere" e con l’organizzazione nel mese
di dicembre di 4 serate con degustazione gratuita di cocktail a basso
o nullo tenore alcolico. Dall’altro non trascuriamo controlli e repressione
con i risultati forniti dal comandante della polizia municipale Carlalberto
Presicci. «Avevamo notizie indirette, voci soprattutto di comportamenti
non corretti nel servire bevande alcoliche ha chi a meno di 16 anni, violando
così una precisa norma del Codice penale che prevede anche una
pena fino a un anno di reclusione - dice il comandante -. L’operazione
è partita dopo la segnalazione formale di 3 genitori che hanno
riferito quanto accaduto ai loro figli quindicenni oggetto di grave stato
di intossicazione dovuta a ingestione di alcol». L’intervento
è stato attuato concretamente sabato scorso mettendo in movimento
due vigili giovani che hanno indossato i panni di tutti i giovani d’oggi
e si sono seduti al tavolo di un bar di via Roma, luogo di incontro di
molti ragazzi di Desenzano e dei comuni limitrofi. Clienti speciali insomma
il cui unico obiettivo non era quello di trascorrere la serata in allegria
ma di controllare chi erano i clienti e cosa veniva loro servito. La trappola
è scattata verso le 22 quando il cameriere ha portato 5 "ciupita"
ad un tavolo con altrettanti ragazzi . La bevanda viene prima "incendiata"
con un fiammifero e quando il fuoco si è spento viene bevuta. I
ciupita sono stati sequestrati, i clienti 15enni sono stati ascoltati
in presenza dei genitori. Le analisi Arpa hanno accertato una concentrazione
alcolica di 30 gradi. Come anticipato il titolare ed il cameriere sono
stati denunciati a piede libero. I controlli continueranno. Intanto il
Comune ha organizzato 4 serate con offerta gratuita al pubblico di cocktail
senza alcol o a bassissimo tenore in 4 pubblici esercizi. Si comincerà
al teatro Alberti. Poi al Street’s angel al Plaza cafè e allo
Starsgarden.
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PUBBLICITA’
ITALIA |
Drive
Beer, la birra con ‘tanto gusto, alcol giusto’ prodotta da Tarricone,
sarà in affissione in tutte le aree di servizio autostradale dal
12 dicembre. La campagna, che prevede un investimento di 9 milioni di
euro, si protrarrà per 5 mesi, raggiungendo tutto il territorio
nazionale, grazie alle ben 258 aree di servizio interessate (circuito
Clear Channel).
Testimonial è Giancarlo Fisichella. Nel 2006 saranno on air anche gli spot. Creatività e pianificazione sono a cura di Glen. (*) Nota: già esiste una scarsa consapevolezza dei rischi associati all’alcol e guida. Promuovere l’idea che ci sia una bevanda alcolica compatibile con la guida è al limite della scelleratezza. Dietro questa pubblicità non sembra esserci altro che la ricerca del tornaconto della ditta Tarricone. L’associazione alcol e guida, già presente nel nome della birra, viene ribadita nella modalità di diffusione, (e, involontariamente, anche nella scelta del testimonial Fisichella. Tutt’altro che edificante come esempio). La normativa sulla pubblicità prevede, ad esempio, che l’immagine dell’alcol non sia associata alla sessualità. Associarla alla guida non è certo meno pericoloso. |
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