Gli
incidenti sono all’ordine del giorno nell’uso dei
mezzi di trasporto, ed i dati statistici evidenziano che il
trasporto su strada è purtroppo il più pericoloso
e quello gravato dal maggior numero di incidenti mortali.
Da recenti analisi del fenomeno è emerso che gli errori
umani sono la prima causa degli incidenti stradali; seguono,
ma in percentuale notevolmente inferiore, le caratteristiche
del veicolo e le condizioni del traffico e delle strade.
I fattori di rischio legati all’uomo sono correlati all’età,
all’abilità ed ai comportamenti di guida, ed alle
condizioni psico-fisiche: è bene, perciò, mettendosi
al volante, osservare tutte quelle precauzioni che consentono
di viaggiare in buona forma fisica, riducendo i rischi.
Le
temperature elevate che accompagnano i lunghi spostamenti
in auto nel periodo estivo possono provocare vertigini, mal
di testa, astenia e sonnolenza per abbassamento della pressione
arteriosa. Per evitare tutto questo è importante bere
molto, reintegrando, così, i liquidi persi con la sudorazione,
ed effettuare frequenti soste all’ombra. Se si utilizza
il climatizzatore, è opportuno non abbassare la temperatura
nell’abitacolo di più di 3-5 gradi rispetto alla
temperatura esterna, per evitare l’insorgenza di dolori
articolari e muscolari, dolori addominali con episodi dissenterici,
mal di gola e sindromi da raffreddamento, causati dagli sbalzi
termici.
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Nell’affrontare un viaggio, è di fondamentale importanza
non sopravvalutare mai la propria resistenza fisica; circa il
20% degli incidenti hanno come causa o concausa la sonnolenza,
che può determinare veri e propri “colpi di sonno”,
distrazioni e calo dei riflessi.
È necessario dormire almeno sei ore prima di mettersi alla
guida, e porre estrema attenzione ai segni premonitori di stanchezza
e sonnolenza, quali l’abbassamento frequente delle palpebre,
frequenti sbadigli, bruciore agli occhi, accentuata distraibilità.
Microsonni della durata di alcuni secondi consentono all’autovettura
di percorrere diverse decine di metri senza alcun controllo. Le
ore più pericolose sono quelle notturne e del primissimo
mattino, quando l’orologio biologico è naturalmente
predisposto al sonno, e le prime ore del pomeriggio. Gesti abituali,
quali aprire il finestrino per prendere aria, aumentare il volume
della radio, bere un caffè, muoversi un pò, non
sono efficaci a ridurre il rischio. L’unico vero rimedio
è fermarsi a dormire per almeno 15-20 minuti. I pasti
abbondanti e l’assunzione di alcolici sono assolutamente
da evitare, in particolare nell’affrontare un viaggio impegnativo.
È opportuno fare pasti leggeri, evitando fritti e grassi,
che richiedono una lunga digestione. Si consiglia una buona colazione
con latte e caffè, biscotti o fette biscottate, pane, marmellata
e succhi di frutta; a pranzo sono da preferire i carboidrati (pasta,
riso) alle proteine, ma va bene anche solo un secondo piatto di
pesce o di carne bianca, con un contorno, magari di verdure, e
poco pane; può seguire un piccolo spuntino a metà
pomeriggio, con biscotti o crackers, un caffè o un gelato.
È importante bere molta acqua, per reidratare l’organismo
con sali minerali; si può consumare anche caffè
o tè, purchè in modica quantità, per non
scatenare tachicardia, sudorazione, acidità gastrica.
L’alcool deprime, invece, il sistema nervoso, rallentando
le risposte; riduce i riflessi, aumentando notevolmente i margini
di errore nel percepire le distanze, nei tempi di frenata, nelle
manovre; la capacità di guida risulta compromessa già
ad una concentrazione nel sangue pari allo 0,5 ‰ (50 mg di
alcool per decilitro di sangue). Bisogna fare attenzione anche
all’assunzione di medicinali che possono rallentare
i riflessi o causare sonnolenza, quali ansiolitici tranquillanti,
antistaminici e anticinetosici, comunemente utilizzati contro
le allergie o il mal d’auto, alcuni antinfiammatori, miorilassanti
ed antispastici.
Il rischio legato al loro uso viene spesso sottovalutato, ma si
è calcolato, ad esempio, che chi assume ansiolitici corre
un rischio di incidenti stradali 5 volte maggiore rispetto a chi
non li assume, e l’effetto è potenziato dal consumo
di alcolici. L’uso di molti farmaci antidepressivi, antipsicotici,
anticonvulsivanti, di insulina e ipoglicemizzanti è spesso
incompatibile con la conduzione dei veicoli, e deve essere attentamente
valutato nell’accertamento dell’idoneità alla
guida. Gli antipertensivi, soprattutto all’inizio della terapia,
possono causare improvvisa ipotensione, con vertigini e perdita
di coscienza.
È noto, poi, che l’assunzione di droghe altera
la percezione sensoriale della realtà, inducendo stati
depressivi e allucinatori, e mettendo in serio pericolo guidatori
e passeggeri. Le conseguenze di un incidente stradale possono
irreparabilmente modificare la vita di una singola persona o di
una famiglia; è, perciò, importante comprendere,
prima che accada, la gravità di quello che potrebbe succedere
solo per una disattenzione o un’imprudenza.
Considerarsi dei “superman” e sopravvalutare le proprie
capacità ed energie a volte può costare la vita;
ritardare un viaggio di qualche ora o cedere il volante a chi
è in condizioni psico-fisiche migliori delle nostre può
far conservare il sorriso sul volto di chi è intorno a
noi.
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