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Rassegna stampa alcol e guida del 11 novembre 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-Insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


LA PROVINCIA DI CREMONA

Ieri festa e spettacolo al teatro San Domenico per il reparto di Rivolta
Da vent’anni contro l’alcol

 

Il servizio di Alcologia dell’ospedale Maggiore di Crema, che ha la sua sede a Rivolta d’Adda, ieri ha festeggiato il suo ventesimo anno di attività, periodo in cui ha avuto in cura oltre 7000 persone. Lo ha fatto al teatro San Domenico suddividendo la giornata in tre momenti distinti: al mattino con un incontro-confronto tra alcuni giovani in cura disintossicante con gli studenti delle medie superiori; nel pomeriggio con un convegno sulle problematiche legate all’alcoldipendenza e rivolto a tutti gli operatori socio-sanitari; alla sera con il tradizionale incontro di riconoscimento degli alcolisti in astinenza e lo spettacolo del laboratorio teatrale ‘Provvisoriamente maggengo’, i cui membri hanno portato in scena un lavoro dal titolo emblematico: ‘Storie’. Il momento ‘ufficiale’ è iniziato attorno alle 14,30. Sul palco a fare gli onori di casa Giorgio Cerizza, responsabile dell’unità operativa di Rivolta, cui sono seguiti gli interventi di saluto, anche con alcune considerazioni, del direttore generale Diego Maltagliati, di Anna Camisani dell’Asl di Cremona, di Marta Mondonico, sindaco di Rivolta d’Adda, di Attilio Galmozzi (ha portati i saluti dell’ente provinciale in sostituzione dell’assessore Anna Rozza) e di Claudio Ceravolo, sindaco di Crema. L’accento è stato posto sulla necessità di mantenere e approfondire i collegamenti con il territorio per fronteggiare nel miglior modo possibile un fenomeno negativo che vede sempre di più diminuire l’età dei soggetti coinvolti. Sul tema hanno poi parlati più diffusamente i vari oratori scientifici. (be. cer.)

CALABRIA/UNIVERSITA’: DDL PER CONTROLLO SOSTANZE D’ABUSO

 

 

 

(ASCA) - Rende (Cs), 11 nov - Sara’ presentato domani all’UniCal un disegno di legge per l’Istituzione di un Centro Regionale per il controllo delle sostanze d’abuso. In occasione della manifestazione di inaugurazione del Master di I° livello in ’’Farmaco-Tossicologia delle sostanze d’abuso, dell’alcolismo e delle patologie correlate’’, che si svolgera’ domani, sabato, 12 novembre, alle ore 9,00, nell’aula circolare dell’edificio polifunzionale, sara’ presentato dal consigliere regionale, dott. Francesco Morelli, un disegno di legge per la istituzione nell’Ateneo di Arcavacata di un Centro regionale per il controllo delle sostanze d’abuso.

 

Alla manifestazione inaugurale del Master, diretto e coordinato dal prof. Francesco Manichini, interverra’ anche il Rettore dell’Universita’ della Calabria, prof. Giovanni Latorre, nonche’ le dottoresse Magnelli e Mastrangelo dell’ASL n° 4 di Cosenza, che svolgeranno delle relazioni
attinenti le tematiche di studio del Master, istituito dal dipartimento di Scienze Farmaceutiche.
L’obiettivo del Master e’ quello di fornire a coloro che operano nei servizi territoriali del territorio nazionale ed ai ricercatori con interessi in materia di farmaco-tossicodipendenze e alcolismo una adeguata formazione multidisciplinare ed interdisciplinare ed i piu’ recenti aggiornamenti sugli aspetti, tossicologici, diagnostici, medico-sociali e legali delle tossicodipendenze, sugli effetti delle vecchie e nuove droghe sui diversi sistemi dell’organismo e sugli approcci terapeutici possibili.
red/mac/ss

 

ASAPS

AUTOSTRADE LANCIA CAMPAGNA CONTRO INCIDENTI. CAFFÉ GRATIS NEI WEEK-END

 

 

 

Da venerdì prossimo, 11 novembre, fino al 31 dicembre 2005 Autostrade per l’ Italia e i suoi Partner (Autogrill, Camst, D’ Ambrosio, Festival, FinFast, La Cascina, Miramare, Moto, My Chef, On the Run Café, Ristop, Sarni) offriranno un caffé a chi farà una sosta in una delle 207 aree di servizio presenti sulla propria rete. L’ offerta sarà valida tutti i weekend (le notti tra venerdì e sabato, sabato e domenica, domenica e lunedì) da mezzanotte alle cinque di mattina e si rivolge agli autotrasportatori, ai viaggiatori del fine settimana e soprattutto ai giovani, una delle categorie più a rischio. "Se viaggi di notte, chiedi aiuto a un caffé. Offriamo noi": questo lo slogan dell’ iniziativa il cui obiettivo è invitare chi guida a una sosta durante la notte, il periodo della giornata in cui si registra il tasso di mortalità più elevato (cinque volte superiore a quello delle ore diurne). (*)
"Il progetto "Se viaggi di notte, chiedi aiuto a un caffé. Offriamo noi" condiviso anche dall’ Intesa Consumatori, rinnova l’ impegno di Autostrade per l’ Italia - si legge in una nota - a rendere i viaggiatori più responsabili e attenti alla sicurezza per se e per gli altri. Una pausa caffé è quindi il nostro invito a fare una sosta in aree di servizio sempre più moderne grazie ad un piano di investimenti già avviato di 1 miliardo di euro da realizzarsi entro il 2009 e ripartito tra Autostrade per l’ Italia ed i Partner. Grazie al suo costante impegno sul fronte della sicurezza Autostrade per l’ Italia ha potuto riscontrare dal 1999 al 2005 una riduzione del tasso di mortalità di oltre il 50%, un andamento che anticipa l’obiettivo di riduzione della mortalità definito nei piani nazionali e comunitario della sicurezza stradale per il decennio 1999-2009".

 

 

 

(*) Nota: nuove idee e nuove iniziative finalizzate alla riduzione degli incidenti sono sempre lodevoli. È quindi con un po’ di rammarico che avanziamo una velata critica: togliere gli alcolici dalle aree di servizio avrebbe avuto sicuramente una maggiore efficacia nel ridurre gli incidenti stradali.

 

KATAWEB NEWS

Roma, 11 novembre 2005 - 12:35

STRAGI SABATO SERA: PS, UBRIACHI AL VOLANTE 15,5%

 

Dall’inizio dell’anno a meta’ ottobre, il 15,5% dei conducenti sottoposti a controlli con etilometri e precursori nelle notti del weekend e’ risultato in stato di ebbrezza alcolica. E’ uno dei dati resi noti dal dipartimento di pubblica sicurezza in occasione della manifestazione di chiusura della quinta edizione del progetto di sicurezza stradale "Icaro". Polizia stradale e Carabinieri negli ultimi dieci mesi hanno ulteriormente potenziato i i servizi speciali di contrasto alle cosiddette "stragi del sabato sera", soprattutto lungo le strade che collegano discoteche, pub e altri luoghi di ritrovo giovanile: in termini assoluti, i conducenti sottoposti a controllo sono stati 86.275, 13.410 dei quali - il 15,5% appunto - "positivi": oltre il 72% di questi ultimi, in pratica uno su 4, aveva un’eta’ compresa tra i 18 e i 32 anni. Considerando i conducenti piu’ giovani - quelli tra i 18 e i 22 anni di eta’ - ben il 63,5% dei positivi ai controlli aveva un tasso alcolemico superiore a 1 g/l (il limite e’ 0,5 g/i), mentre la fascia oraria notturna nella quale si e’ riscontrata la piu’ alta percentuale di conducenti in stato di ebbrezza (il 19,6%) e’ quella tra le 4 e le 6 del mattino. E’ proprio in questo lasso di tempo, tra l’altro, che il tasso alcolemico dei "positivi" raggiunge i picchi piu’ elevati. Nel corso dei servizi, Polizia stradale e Carabinieri hanno contestato 13.410 violazioni per guida in stato di ebbrezza alcolica e 553 per guida sotto l’influenza di stupefacenti, ritirando complessivamente 15.293 patenti di guida e 8.592 carte di circolazione. (AGI)

IL TEMPO

di CARMEN SEPEDE

TOSSICODIPENDENZA, il consiglio comunale di Campobasso alla ricerca di una ricetta ...

 

 

 

... per risolvere quella che è diventata un’autentica piaga sociale. Le recenti operazioni di polizia, i dati sull’uso e l’abuso di sostanze stupefacenti, anche nella fascia minorile e tra insospettabili «vip», preoccupano e fanno discutere. Un problema scoppiato nell’ultimo periodo, che è stato sviscerato nella seduta di ieri del consiglio comunale di Campobasso, su richiesta dei consiglieri di minoranza. Seduta che si è conclusa con l’approvazione di un documento presentato dalla Cdl e poi integrato e modificato con alcune proposte dei consiglieri di centrosinistra, tanto che alla fine è stato condiviso ed è passato all’unanimità. Un ordine del giorno con cui il consiglio si impegna a intensificare il confronto con gli operatori del settore e le altre istituzioni, per dar vita a progetti per la prevenzione del fenomeno e la promozione di una cultura della vita. Prevista anche la pianificazione di una campagna di denuncia del fenomeno della tossicodipendenza e dell’alcolismo, ma soprattutto l’organizzazione, entro il primo semestre del 2006, della prima conferenza comunale sull’argomento. In programma anche la costituzione di un centro unico di raccolta dati, per avere informazioni sempre aggiornate. Alla seduta ha partecipato Giovanna De Cerce, responsabile del Sert di Campobasso, unica degli invitati alla riunione (era stata sollecitata la presenza delle forze dell’ordine, dell’università e del mondo della scuola), che ha risposto all’appello dell’assise civica ed ha fornito i dati relativi al territorio di competenza della Asl n.3, parlando degli stili di vita che possono portare alla tossicodipendenza. «Nell’ultimo periodo — ha spiegato — sono emersi due fenomeni eclatanti: l’abbassamento della soglia di età delle persone che fanno ricorso al Sert, tra loro anche minori, e il poliabuso di sostanze, non più solo eroina, ma anche ecstasy, cocaina, alcool e farmaci. La conseguenza è che queste persone spesso non sono nermmeno consapevoli di essere tossicodipendenti. Solo nel 2004 — ha aggiunto De Cerce — i nuovi utenti del Sert sono stati 124, contro una media di 45-70 nuovi ingressi l’anno, segno del diffondersi capillare del fenomeno. E quella che emerge è probabilmente solo la punta della piramide». La responsabile del Sert ha poi risposto alle domande dei consiglieri. Quesiti a tutto campo, sull’età media degli assuntori, il ruolo dell’informazione svolta a scuola, il rapporto tra acquisto di droghe e «paghetta» concessa dai genitori, il perché della diffusione di alcune droghe in particolare, nell’ultimo periodo soprattutto cocaina. «Il primo contatto tra i giovani e le sostanze — ha rimarcato Giovanna De Cerce — e parliamo principalmente di cannabis, avviene in una fascia compresa tri i 13 e i 15 anni. Un grosso problema è rappresentato dal fatto che il costo di queste nuove droghe è contenuto, 10 euro purtroppo bastano e si tratta di una cifra che i minorenni hanno a disposizione tranquillamente. Quanto all’informazione nelle scuole i ragazzi sono già informatissimi sulle droghe, quello che non sanno è quali rischi corrono perseguendo la cultura dello sballo». All’audizione della responsabile del Sert è seguito il dibattito consiliare. Tanti gli interventi che si sono susseguiti, tra suggerimenti utili per affrontare il problema e parecchi luoghi comuni. Sta di fatto che la ricetta per risolvere il problema probabilmente non esiste e che le competenze del consiglio comunale sono limitate, anche se vanno comunque utilizzate. Sospesa in tarda mattinata la riunione è ripresa nel pomeriggio solo per votare l’ordine del giorno. (…)

 

BRESCIA OGGI

RODENGO

L’altra sera in via Leopardi. Ricoverato in rianimazione al Civile Luca Bondio di 38 anni
Pedone investito da un ubriaco
L’uomo e la fidanzata stavano passeggiando con il loro cane
di Wilma Petenzi

 

 

 

Stava passeggiando per strada in compagnia della fidanzata e del cane. Per Luca Bondio, 38 anni di Rodengo Saiano, doveva essere una serata di relax come tante altre. Quattro passi in buona compagnia, per far sgranchire il cane, e scambiare quattro chiacchiere con la ragazza. Ma la serata tranquilla si è trasformata di colpo per il 38enne: è stato travolto improvvisamente da un’auto, mentre camminava tranquillamente a lato della strada. In una zona che considerava sicura, via Leopardi a Rodengo.
E la convinzione di Bondio non era sbagliata, in linea di principio. Solo che il 38enne non aveva fatto i conti con il tasso alcolico dell’automobilista che l’ha falciato. Erano le 21.30 quando il 38enne è stato travolto. Dal buio è arrivata la vettura, una Lancia Y, che ha sbordato, uscendo dal ciglio della strada. Il 38enne è stato travolto in pieno dall’auto. L’impatto è stato violento. Le condizioni di Bondio sono apparse subito molto gravi. Da via Leopardi è stato chiesto aiuto alla centrale operativa del 118.
Chi gestisce l’emergenza non ha perso nemmeno un secondo e ha inviato in via Leopardi un’ambulanza. I sanitari hanno prestato a Bondio le prime cure. L’ambulanza ha trasportato il ferito alla clinica di Ome. In pronto soccorso i medici hanno stabilizzato il paziente, ma le sue condizioni sono apparse assai gravi. Dopo i primi interventi e le prime cure il 38enne è stato trasferito d’urgenza all’Civile di Brescia. Bondio è ricoverato nel secondo centro di rianimazione per un grave politrauma. La sua prognosi di guarigione è riservata.
In via Leopardi a Rodengo è stata inviata anche la polizia di Salò per rilevare l’incidente. Quando sono arrivati sul luogo dell’investimento hanno subito nutrito qualche sospetto sulle condizioni dell’automobilista, un 39enne di Rodengo, alla guida della Lancia Y.
L’uomo, agli agenti, non è parso perfettamente lucido. Il 39enne è stato così sottoposto al test con l’etilometro: la concentrazione di alcol era superiore a quella consentita dal codice della strada (1,9 contro un punto e mezzo previsto dalla norma). (*) Per il 39enne alla guida dell’auto sono scattati i provvedimenti previsti dalla legge. Gli agenti della stradale di Salò gli hanno ritirato la patente di guida. L’uomo ha dovuto lasciare la vettura: l’hanno presa alcuni familiari, perchè il 39enne per i prossimi mesi non potrà più mettersi al volante.
L’investitore ha anche rimediato una denuncia penale: risponderà all’autorità giudiziaria del reato di guida in stato di ebbrezza. Un comportamento che ha come conseguenza la lotta per sopravvivere di un altro giovane, in fin di vita.

 

(*) Nota: il tasso di alcolemia sanzionabile è di 0,5 g/l o superiore. Un errore nella stesura di un articolo può sempre capitare, ma la frequenza con cui accade fa pensare ad una carenza di informazioni proprio da parte di chi le informazioni le diffonde

 

LA PROVINCIA DI CREMONA

Otto anni di processi
La vittima era l’ultimo maniscalco

 

 

 

19 NOVEMBRE 1997. Verso le 19, Giovanni Cremonesi si reca a casa dell’anziano padre Pierino, 87 anni, ultimo maniscalco del paese. Le luci sono accese, la porta è aperta, ma Pierino non è in casa. Conoscendo le abitudini del padre, il figlio in auto si dirige verso il bar del paese e trova il padre ubriaco. Per l’accusa, Pierino viene preso a calci e pugni dal figlio, per la difesa la caduta dell’anziano è accidentale.

 

22 NOVEMBRE 1997. Pierino muore agli Spedali Civili di Brescia, dove viene trasferito dall’ospedale maggiore. Sembra una disgrazia. Ma in paese circolano voci, secondo le quali il figlio Giovanni avrebbe preso a calci e pugni il padre. L’uomo viene indagato.

 

l3 OTTOBRE 2000. la Corte d’assise di Cremona condanna Cremonesi a 6 anni e 8 mesi per omicidio preterintenzionale.

 

12 OTTOBRE 2001. La Corte d’assise d’appello di Brescia Assolve Cremonesi dall’accusa «perché il fatto non costituisce reato», la sentenza viene annullata dalla Cassazione che rinvia alla Corte d’assise d’appello di Milano.

 

l7 NOVEMBRE 2005. Cremonesi è condannato a 4 anni, 5 mesi e 10 giorni, viene portato in carcere.

 

IL GAZZETTINO (Pordenone)

SPILIMBERGO Delitto Zuliani: il giudice boccia le eccezioni del legale Zannier che assiste l’indagato

Uccisa a bottigliate, abbreviato

Ammessa la perizia medico legale della difesa. No a una nuova autopsia

 


Pordenone.
Omicidio della pensionata spilimberghese Maddalena Zuliani: niente colpi di scena in udienza preliminare. Il giudice Patrizia Botteri ha ammesso al rito abbreviato l’indagato José Tonello, disoccupato con problemi di alcoldipendenza (durante la permanenza in carcere si è però curato, avviandosi sulla strada del pieno recupero), 46 anni, di Spilimbergo. L’uomo, assistito dall’avvocato Giancarlo Zannier, è chiamato a rispondere dell’accusa di omicidio volontario (un classico delitto d’impeto) e di violazione di domicilio perchè - secondo quanto ricostruito dal pm Federico Facchin sulla base delle prove raccolte dai carabinieri del Nucleo operativo di Pordenone e dei colleghi di Spilimbergo - a novembre del 2004 avrebbe assassinato, al culmine di un violento litigio, la pensionata nonché amica Maddalena Zuliani, colpendola più volte alla testa con una bottiglia piena di vino.

Il giudice Botteri ha invece respinto tutte le altre eccezioni presentate dall’avvocato difensore Zannier, ritenendo che nel corso delle indagini non fossero state commesse irregolarità, violando il diritto alla difesa. In particolare - sempre per il giudice - quando Josè Tonello venne interrogato dai carabinieri, senza assistenza legale, non era ancora indagato per l’omicidio di Maddalena Zuliani, ma era considerato, in quando conoscente della vittima, una possibile persona informata sui fatti. Il giudice Botteri ha infine rigettato le richieste dell’avvocato Zannier di ascoltare il medico legale della difesa, ma ha però ammesso la perizia, e di riesumare il cadavere della vittima per effettuare una nuova autopsia. Secondo l’avvocato Zannier, che ha trovato conforto nello stesso pm Facchin, la nuova indagine medico legale sarebbe servita a determinare con certezza l’ora della morte di Maddalena Zuliani e di conseguenza avrebbe potuto scagionare il cliente Josè Tonello. «Per ora - ha puntualizzato il legale - l’ora della morte di Maddalena Zuliani è del tutto indeterminata o meglio collocata in un lasso temporale piuttosto esteso. Per molte di quelle ore il mio cliente - che ha ammesso d’aver incontrato la vittima e d’averci litigato, ma di non averla assassinata - ha un alibi. Per questo la nuova autopsia, a mio avviso, sarebbe stata molto utile. A questo punto - conclude l’avvocato Zannier - siccome l’onore della prova spetta all’accusa, ritengo che José Tonello possa affrontare il processo con serenità».

Roberto Ortolan

L’ARENA
Processo per tentato omicidio avvenuto in Borgo Milano
Patteggia 4 anni e mezzo per le ferite con il machete
Operaio ferì un amico dopo una discussione degenerata

La confessione «Ero ubriaco e lui ha offeso mia madre»


Ha patteggiato quattro anni e mezzo di reclusione Joseph Juneus Mahesh, 27 anni, l’operaio accusato di aver tagliato un orecchio a un suo amico con un machete dopo una discussione degenerata in lite e avvenuta in Borgo Milano il 31 agosto scorso. L’imputato, difeso dagli avvocati Simonetta Favero e Vincenzo La Brocca, ha definito la sua posizione giudiziaria davanti al giudice dell’udienza preliminare Monica Sarti dopo aver ricevuto il consenso al patteggiamento dal pubblico ministero Fabrizio Celenza.
Mahesh, che viene dallo Sri Lanka, aveva già confessato di aver colpito il suo amico durante l’udienza di convalida dell’arresto celebrata il primo settembre scorso, giorno successivo all’arresto. Al giudice per le indagini preliminari Rita Caccamo aveva detto: «È vero che ho colpito il mio amico alla testa con un machete. Sia io che lui e gli altri connazionali eravamo ubriachi e stavamo tornando a casa da una festa. Dopo un alterco, ho deciso di rientrare nell’appartamento da solo. Una volta sopra, mi sono affacciato al balcone e, quando lui e l’altro connazionale sono arrivati con la macchina hanno iniziato dalla strada a rivolgersi a me in malo modo. In particolare hanno offeso mia mamma con il classico epiteto che non voglio ripetere. Allora io li ho invitati ad andarsene, poi però mi sono innervosito, ho preso il coltello, cioè il machete, e, senza pensarci su, sono sceso in strada».
Mahesh aveva quindi raccontato il momento dell’aggressione: «Credo di averlo colpito sulla testa due o tre volte. Poi un altro mio amico mi ha disarmato e sono tornato a casa. Non ho riflettuto sulla vicenda, perché poco dopo è arrivata la polizia». Infine, su una specifica domanda dei sue avvocati, aveva risposto: «Non volevo ucciderlo».
La polizia aveva ricostruito i fatti dopo l’arrivo di una volante in via Caboto dove, verso l’una di notte del 31 agosto scorso, era stata segnalata una violenta lite tra diverse persone armate di coltelli. Poi gli agenti si erano spostati in via Marco Polo e lì si erano accorti che c’erano molti abitanti affacciati alle finestre. Indicavano ai poliziotti un uomo che era sul balcone al primo piano del civico 13. «Era completamente ubriaco», avevano scritto gli agenti nella relazione consegnata al magistrato, «e riferiva di essere lui il responsabile del ferimento di un suo connazionale».
Nello stesso atto giudiziario era stato anche riportato un dettaglio sull’aggressione. Secondo gli agenti, Mahesh si era scagliato contro il suo amico «gridando che voleva ucciderlo». Soccorso dai suoi amici, il ferito era stato accompagnato in ospedale dove, poco dopo, erano arrivati gli agenti. Nell’auto di un soccorritore avevano recuperato e sequestrato il machete.
La vittima dell’aggressione aveva riportato una ferita all’orecchio sinistro e un’altra sulla fronte. I medici gli avevano applicato numerosi punti di sutura.

IL TEMPO

Violenta una vedova, arrestato
Finisce in manette un polacco di 30 anni assunto come domestico e giardiniere da una donna di 65

I carabinieri di Bassano Romano, coadiuvati da quelli della stazione di Campagnano, hanno arrestato la scorsa notte un polacco di 30 anni, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Viterbo. L’immigrato, da tempo residente in Italia (aveva un regolare permesso di soggiorno prima ancora dell’ingresso della Polonia nell’Unione europea) è ritenuto responsabile di violazione di domicilio aggravata e di violenza sessuale nei confronti di una vedova di 65 anni. La squallida vicenda è iniziata qualche mese fa quando la donna, sola, contattò il polacco per affidargli la pulizia e la cura del giardino della sua abitazione nella zona di Bassano Romano. Dopo qualche tempo il polacco cominciò ad abusare dell’anziana donna che in un primo momento non ha trovato la forza di reagire. Sono passati diversi giorni che per la vedova si sono trasformati in un incubo da film dell’orrore, pieni di soprusi e di ripetute violenze carnali, anche perché il giovane ha il vizio del bere e in preda ai fumi dell’alcool diventa ancora più violento. Alla fine la povera donna, ormai stanca dei continui maltrattamenti, ha deciso di ribellarsi trovando la forza di denunciare tutto ai carabinieri. Le indagini e le testimonianze raccolte, che hanno consentito ai militari di definire pienamente il quadro della vicenda, sono state rimesse alla Procura. Sono quindi scattate le manette per il giovane polacco che ora si trova rinchiuso a Mammagialla a disposizione dell’autorità giudiziaria.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Ubriaco, causò 3 scontri

 

Condannato ad un anno il foggiano Giuseppe Grieco di 29 anni, arrestato in città dalle «volanti» la sera del 22 ottobre scorso per omissione di soccorso: ubriaco alla guida di un’auto, aveva causato tre incidenti in pochi minuti senza fermarsi per aiutare le vittime medicate in pronto soccorso. Il processo si è chiuso davanti al giudice monocratico Sergio Casarella; il pm aveva chiesto la condanna dell’imputato a 10 mesi di reclusione, l’avvocato difensore Fortunato Rendiniello l’assoluzione per incapacità di intendere e volere e in subordine il minimo della pena. Grieco ha raccontato al giudice che la sera in cui fu arrestato aveva bevuto e assunto cocaina e non ricordava nulla di quanto successo, nemmeno di aver guidato: l’imputato era già stato scarcerato il giorno dopo l’arresto.

SUPEREVA NOTIZIE

MODENA: AL VOLANTE NUDO E UBRIACO,

FERMATO DA POLIZIA

 

Modena, 11 nov.  - Guidava in evidente stato di ebbrezza e non indossava alcun indumento. Un uomo di 35 anni, V.B., originario della Sicilia ma residente a Modena, e’ stato fermato poco dopo la mezzanotte dagli agenti della polizia municipale di Modena che lo hanno trovato in queste condizioni all’angolo tra via Emilia ovest e via Virgilio alla Bruciata. L’uomo, alla guida di una Fiat, si era immesso su via Emilia ovest in direzione del centro, nonostante il semaforo fosse rosso.

IL MESSAGGERO

Non paga il conto in pizzeria e insulta tutti, anche i poliziotti: arrestata donna di 38 anni 

 

Prima dà in escandescenze in pizzeria poi inveisce contro i poliziotti in Questura. Una furia umana in preda ad una crisi isterica che gli è costata l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale. A finire in manette Marisa Pardi, 38 anni, residente ad Ancona ma originaria di Chieti. La donna, mercoledì pomeriggio, intorno alle 18.30, si è recata da Quality Pizza, in corso Carlo Alberto. Dopo aver mangiato diversi tranci di pizza al taglio e bevuto due birre si è rifiutata di pagare il conto di 15 euro. «Non voglio pagare - ha detto al titolare della pizzeria - perché non c’è niente da pagare». Il proprietario, Aghajan Pour, di origine iraniana, ha cercato di farla ragionare dicendole che se non aveva i soldi poteva passare un altro giorno. E lei ha cominciato ad inveire. Visto il degenerare della situazione il titolare di Qualità. Pizza ha chiamato la polizia. All’arrivo degli agenti la Pardi non si è calmata rifiutandosi anche di fornire il documento d’identità. In preda ad urla e insulti a fatica la polizia è riuscita a caricarla sull’auto di servizio portandola in Questura per i dovuti accertamenti. Qui la 38enne ha continuato ad inveire contro gli agenti che alla fine l’hanno arrestata.

L’ADIGE

Bressan lasci stare la cremazione

 


Mi chiedo come mons. Bressan possa pontificare su un argomento doloroso, intimo e personale come la cremazione-sepoltura.
Mio figlio è stato travolto e ucciso il primo dell´anno, assieme all´Angelo che ha tentato di soccorrerlo, da un ubriaco. Da sempre aveva manifestato il desiderio di essere cremato. Desiderio che abbiamo rispettato.
Mons. Bressan, il responsabile di questa morte sarà più meritevole agli occhi di Dio se un giorno si farà seppellire? Non le sembra di interferire in modo arrogante e poco caritatevole su decisioni che spero siano ancora libere? È penoso ma forse illuminante capire che non sempre bontà, pietà e tolleranza sono dove e nelle persone per le quali dovrebbero essere il credo. I defunti cremati non vengono dimenticati. La loro anima è sempre intorno a noi, tutta la vita.
P.S.: Il Vaticano ha approvato la cremazione e Gesù non è stato sotterrato ma messo in un sepolcro coperto da un telo.
Luisella Lenzi, Gardolo

 

SANIHELP.IT

9 Novembre 2005
Molecola contenuta nel vino ingrediente base per la cura dell’Alzheimer

 

Per gli scienziati Usa il resveratrolo inibisce la proteina della demenza Molecola di vino rosso riduce l’Alzheimer L’Oms però lancia l’allarme consumo alcol.
Il resveratolo, una molecola che molte ricerche hanno mostrato essere molto importante contro l’invecchiamento, potrebbe divenire la base di un farmaco contro l’Alzheimer. Il Journal of Biological Chemistry, ha pubblicato uno studio di Philippe Marambaud della Litwin-Zucker Research Center for the Study of Alzheimer’s Disease and Memory Disorders a Manhasset, New York, che dimostrano come il resveratrolo riduce la concentrazione cellulare di proteina beta-amiloide, la molecola maggiormente implicata nella demenza senile.
Il resveratrolo è un polifenolo, una molecola con funzioni antiossidanti presente nell’uva e nel vino rosso. (*)

 

(*) Nota: per chi crede nelle proprietà del resveratrolo lo può trovare in 73 vegetali diversi. Che sia utile mangiare molta frutta e verdura non necessita ormai più di conferme scientifiche. Consigliare di assumerlo con il vino è una stupidaggine.

CORRIERE DELLA SERA

Il compagno Stavros Niarchos alla guida finisce contro un camion 

Fuga con ubriachezza per Paris Hilton 

Los Angeles, indagine sugli agenti che hanno lasciato guidare l’ereditiera e i suoi amici benché visibilmente "alterati" 

 
 

 

 

LOS ANGELES - Un altro video con protagonista al discussa ereditiera Paris Hilton ha iniziato a circolare in rete. Questa volta niente performance a luci rosse, ma una fuga con incidente d’auto davanti agli occhi (e a gli obiettivi) dei paparazzi. E’ successo a Los Angeles, dove è la polizia a indagare sull’accaduto, per determinare se degli agenti hanno consentito a un amico della Hilton, che era alla guida, di condurre l’auto in stato di ebbrezza.

 

LE IMMAGINI - Una video diffuso dal sito Internet Tmz.com mostra quello che è considerato l’attuale compagno di Paris, l’armatore greco Stavros Niarchos, che si schianta con una Bentley contro il retro di un camion, dopo che la coppia ha lasciato una discoteca di Hollywood con un paio di amici. Il nastro mostra la macchina visibilmente danneggiata allontanarsi dalla scena con un altro scatto nervoso, rischiando quasi di investire la folla di fotografi e di curiosi. In un secondo momento, si vede Niarchos mentre parla con poliziotti di Los Angeles che lo hanno fermato. Uno lo tiene per il gomito. I poliziotti poi lasciano che Niarchos e Hilton se ne vadano con i loro amici, identificati dagli "esperti" di Tmz come la figlia di Rod Stewart, Kimberly Stewart, e Talan Torriero, nel cast del reality di Mtv «Laguna Beach».

 

SALUTI E BACI - Non è chiaro chi stesse guidando la Bentley a quel punto della serata, anche se si sente Torriero dire agli amici, «Sono l’unico sobrio, andiamo»" mentre Paris si conquista le grazie degli agenti sorridendo mentre dice «Grazie, adoriamo la polizia». Poi sale in macchine e il filmato si conclude. Un portavoce della Hilton non ha rilasciato commenti. «Stiamo cercando di capire cosa sia successo», ha detto invece la portavoce della polizia di Los Angeles Grace Brady. «Ci sono accuse secondo cui una persona ha guidato in stato di ebbrezza e la polizia gli avrebbe permesso di farlo».

 

WINENEWS

DAL 25 NOVEMBRE DIVENTA OBBLIGATORIA IN ETICHETTA L’INDICAZIONE "CONTIENE SOLFITI", SCRITTA NELLA LINGUA UFFICIALE DI OGNI PAESE UE. UN’INUTILE BABELE, DENUNCIANO I PRODUTTORI

 

Roma - 11 Novembre 2005. A partire dal prossimo 25 novembre entra in vigore definitivamente l’obbligo di apporre nelle etichette del vino prodotto in Europa la dicitura “contiene solfiti”, per quei vini che hanno un contenuto di anidride solforosa (SO2) al di sopra dei 10 mg/kg o 10 mg/l, scritto nella lingua ufficiale che ciascun Paese comunitario vorrà adottare, al fine di rendere facilmente comprensibile il messaggio dovuto. (*) Lo stabiliscono due regolamenti comunitari, 753/2002 e 1991/2004. I produttori italiani, se da un lato si dichiarano d’accordo nell’indicare in etichetta la presenza di solfiti, dall’altra puntano il dito sulla complicata serie di problemi pratici che questo rappresenta, a causa dell’obbligo di utilizzare lingue diverse in ogni Paese. “La legislazione dell’Unione Europea costruisce nuove barriere invece di abbatterle - dichiara Marco Caprai, griffe leader del Sagrantino di Montefalco - favorendo il rischio di un possibile disastro commerciale nelle transazioni di vino imbottigliato. Il regolamento è ambiguo, poco chiaro e non possiamo continuare ad aspettare proroghe a riguardo. Consorzi e organizzazioni di categoria - conclude Caprai - non sembrano preoccuparsi affatto di questo problema reale e, in generale, di come vendere il vino”. (…)

 

(*) Nota: chissà quanti sono i decessi causati dall’anidride solforosa. Probabilmente 

più dei quarantamila attribuibili all’alcol. Non si spiegherebbe altrimenti il perché si siano premurati di metter in guardia dalla presenza dei solfiti e non dell’alcol.

JOINTOGETHER.ORG

 

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11/8/2005

http://www.jointogether.org/sa/news/summaries/reader/0%2C1854%2C578573%2C00.html

AlcoholEdu, a web-based alcohol prevention program developed by Outside the ClassroomSabato, 12 Novembre 2005

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