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Rassegna stampa alcol e guida del 8 novembre 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-Insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


GAZZETTA DEL SUD

 
 

Testo di modifica al Codice della strada dal Senato alla Camera

 

Nuove maximulte in arrivo

 

Stefano Stefàni

 
 

ROMA – Maximulte per chi viola i blocchi del traffico, invade le corsie preferenziali e parcheggia in doppia fila creando intralcio; sanzione di cinquecento euro per chi non fornisce le generalità di chi era alla guida al momento dell’infrazione; confisca del motorino in caso di recidiva biennale della violazione; sanzioni penali per chi guida in stato di ebbrezza; limite di età elevato a 16 anni e obbligo di patentino per la guida dei ciclomotori e dei quadricicli leggeri. Sono queste alcune delle novità anticipate dall’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale) del testo di modifica al Codice della strada approvato dal Senato, che venerdì sarà trasmesso per la prima lettura alla Camera.
Patente a punti – Prima sorpresa: è stata nuovamente aumentata – da 250 a 500 euro – la sanzione amministrativa pecuniaria per il proprietario del veicolo che, senza giustificato e documentato motivo, omette di fornire le generalità della persona che era alla guida quando dalla violazione deriva taglio di punti. Eliminato l’obbligo per il proprietario di fornire il numero della patente della persona che era alla guida. La riattribuzione dei punti illegittimamente decurtati sarà curata direttamente dagli organi di polizia stradale, d’ufficio o su istanza dell’interessato.
Sequestro ciclomotori – Le proteste di molte associazioni di motociclisti e consumatori hanno trovato ascolto. Per il trasporto di persone in numero superiore a quello consentito e mancato uso del casco, viene eliminata la sanzione accessoria della confisca del veicolo, «sostituita» dal fermo amministrativo del veicolo per novanta giorni. Prevista la confisca in caso di recidiva biennale nelle stesse violazioni.
Stato di ebbrezza – Inasprite le sanzioni penali per chi guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti. Viene conservata la natura di reato contravvenzionale, con la pena dell’arresto (fino a tre mesi) congiunta a una pena pecuniaria (da 1.000 a 4.000 euro) nei casi in cui dalla condotta illecita non derivi un incidente senza conseguenze alle persone; mentre viene attribuita la natura di delitto (concorrente con quelli di lesioni colpose ovvero omicidio colposo) con la sanzione della reclusione fino sei mesi congiunta ad una pena pecuniaria da 4.000 a 20.000 euro quando dal comportamento del conducente deriva un incidente stradale. La revoca della patente è sempre disposta nei casi in cui il conducente provochi un incidente mortale in stato di ubriachezza con valore del tasso alcolemico superiore a 1,00 gr/l (in precedenza tale valore era di 3 gr/l).
Inasprimento sanzioni – Sanzioni più pesanti per tutta una serie di comportamenti: da 250 a 1.000 euro di multa e sospensione della patente di guida da uno a tre mesi per chi non ottempera ai provvedimenti di sospensione o divieto della circolazione e per chi circola sulle corsie riservate ai mezzi pubblici, nelle Ztl e nelle aree pedonali urbane; da 120 a 250 euro di multa a chi sosta in doppia fila creando intralcio; 500 euro di multa a chi circola su un ciclomotore con caratteristiche costruttive alterate.
Guida ciclomotori – Per condurre quadricicli leggeri (le minicar considerate alla stregua dei motorini) sarà necessario aver compiuto 16 anni ed essere in possesso di patente o di certificato di idoneità alla guida per ciclomotori. I conducenti maggiorenni di ciclomotori che possono ottenere il certificato di idoneità alla guida senza esame devono presentare un certificato medico rilasciato da un medico competente all’accertamento dei requisiti-psicofisici.

 

IL GAZZETTINO (Udine)

 

Maniago

 

L’Acat ricorda Cimarosti

 

(fdp) L’Acat maniaghese ricorda Guido Cimarosti, una grande perdita per l’Acat e per tutta la città di Maniago. «L’amico Guido da 20 anni faceva parte dei programmi dell’approccio Ecologico Sociale ai problemi alcolcorrelati, sul metodo dei Club introdotto in Italia dal Prof. Vladimir Hudolin nel lontano 1979 -ricorda il presidente dell’Acat Olimpio Biasoni-. La sua persona era stimata da tutti per l’impegno che metteva nel portare avanti questa metodologia sia a livello personale che sociale. Guido era un simbolo e un modello per tutti noi, punto di riferimento della comunità. «Nonostante negli ultimi anni fosse stato colpito da una grave malattia - prosegue - , Guido ha continuato con entusiasmo e assiduità il lavoro in seno all’Associazione, esprimendo con la sua persona la grande voglia di vivere. Guido e sua moglie Rita lo scorso anno, in ricorrenza del 5° Congresso Regionale dei Club di Alcolisti in trattamento tenutosi a Grado, erano stati premiati e riconosciuti come Famiglia capace ed esemplare per il cambiamento dello stile di Vita».

 

IL GAZZETTINO (Udine)

 

IL PROGETTO Alla prova l’applicazione in Romania

 

Un modello Friuli contro l’alcolismo

 

Friuli e Romania uniti nella lotta all’alcolismo. Una sferzata per affondare una delle piaghe sociali che attanaglia e preoccupa la Romania. Un problema che affonda profonde radici nel tessuto sociale, tanto allarmante da richiedere un intervento in forze.

 

E il Comune di Udine non rimane sordo di fronte ad un problema che ha toccato nel passato e in parte ancora oggi l’intero Friuli. L’aiuto dato dalla nostra società è infatti concreto e più vivo che mai. Ottimi risultati sono stati raggiunti dal progetto curato dalla Caritas, con l’aiuto della fondazione Crup, dal Comune, l’Ass 4 e dalla Società europea di alcologia. Si tratta di un progetto sperimentale, contro l’alcolismo dilagante, che sta interessando Iasi, una cittadina rumena che grazie a questo intervento sta cambiando il suo volto. Protagonisti diretti la Caritas Diocesana di Udine in collaborazione con il Centro Diocesano Caritas di Iasi, la congregazione della Santa Maria e l’Ospedale di psichiatria Socola di Iasi.

 

Ma un particolare contributo sul campo viene in particolare da due operatori del settore - il medico psichiatra Ovidiu Alexinschi e l’infermiera sociale Ramona Zapalii - che grazie al sostegno della Fondazione e del Comune hanno ricevuto una preparazione specifica proprio in terra friulana. Il costo complessivo per la realizzazione del progetto è stato di circa 27 mila euro, di cui 5 mila da parte del Comune, 10 mila provenienti dalla Fondazione Crup e i rimanenti 12 mila dalla Caritas. Già nel 2004, a Iasi, sono stati creati due Club - frequentati da 23 famiglie - dove si è data vita ad una collaborazione pubblico - privato dove si sottopongono i pazienti a un rigido programma che prevede tra l’altro gruppi di incontro, educazione alla salute e incontri con le famiglie (*). La peculiarità del progetto, come sottolinea l’assessore Daniele Cortolezzis, è quella di coinvolgere l’intera società, tanto da dare sempre più il senso che «una comunità vada in aiuto di un’altra comunità». «L’approccio ideale - continua Don Luigi Gloazzo - per esprimere al meglio una valida logica di assistenzialismo».

 

Gianpiero Bellucci

 

 

 

(*) Nota: laddove per Club si intenda Club degli alcolisti in trattamento non è corretto parlare di pazienti: l’approccio ecologico-sociale non considera l’alcolismo come malattia e, di conseguenza, non considera il cosiddetto “alcolista” come malato.

 

LA REPUBBLICA

 

Indiscrezioni del Sunday Times: nel 2006 bionde senza rischi
Smentita di British American Tobacco, che però dice: ci stiamo lavorando
Gb, il mistero della sigaretta sicura
"E’ pronta". Ma i produttori negano

L’esperto: in teoria è possibile, ma finora i tentativi sono falliti
di ALESSIO BALBI

 

ROMA - Una sigaretta sicura per la salute? Per ora è fantascienza. E’ quanto è stato costretto ad ammettere persino uno dei più grandi produttori di tabacco al mondo, rispondendo alle indiscrezioni di stampa secondo le quali sarebbe alle porte il lancio di una serie di "bionde" a basso rischio per i polmoni e l’apparato cardiocircolatorio. Ma la smentita dei colossi del tabacco potrebbe essere solo una ritirata strategica, per prendere tempo e lavorare con tranquillità fino al lancio del nuovo prodotto.
L’illusione per i fumatori impenitenti nasce da un servizio del Sunday Times secondo il quale la British American Tobacco (Bat), società che tra l’altro ha acquistato l’Ente Tabacchi italiano, sarebbe pronta a lanciare nel 2006 una sigaretta in grado di ridurre del 90 per cento i rischi per la salute. Un risultato che verrebbe raggiunto trattando il tabacco e inserendo filtri in grado di bloccare gli agenti chimici cancerogeni.
Ma a poche ore di distanza dalla pubblicazione del pezzo, è arrivata la netta smentita della Bat: "E’ vero che stiamo lavorando su prodotti a basso rischio", ha dichiarato a Repubblica.it Emily Brand, portavoce del colosso angloamericano, "ma il pezzo del Times contiene due imprecisioni: il lancio non avverrà nei prossimi mesi, e comunque non si tratterà di un prodotto in grado di abbattere del 90 per cento i rischi per la salute". E in effetti, la stessa Bat dichiara di non sapere se la sigaretta "sicura" vedrà mai la luce.
"In teoria", spiega Dario Olivieri, direttore dell’Istituto malattie respiratorie dell’Università di Parma, "produrre sigarette sicure sarebbe possibile, poiché sappiamo quali sono gli contenuti nel tabacco dannosi per l’organismo. Il problema, e il motivo per il quale tentativi simili fatti in passato sono falliti, è che il gradimento e l’assuefazione provocati dalle sigarette sono dati in gran parte proprio da questi agenti dannosi".

 

Le indiscrezioni del Times sono comunque bastate a scatenare la reazione delle associazioni contro il fumo, secondo le quali l’illusione di una sigaretta sicura avrebbe l’unico effetto di aumentare il numero di vittime del tabacco. (*) E la rabbia degli attivisti antifumo spiegherebbe secondo il Times, che non ha smentito la notizia pubblicata ieri, la retromarcia della British American Tobacco: "La Bat non farà nessuna dichiarazione esplicita sulla maggiore sicurezza delle sue sigarette", si legge sul sito del giornale britannico, "ma descriverà il prodotto come ’potenzialmente più sicuro’". Probabilmente, aggiunge il Times, la Bat farà una campagna pubblicitaria incentrata sulle nuove tecnologie in grado di filtrare gli agenti dannosi, sperando che i fumatori (e magari anche i non fumatori) traggano le loro conseguenze.

 

 

 

(*) Nota: il maggior e livello di consapevolezza dei rischi del fumo ci fa vedere degli aspetti che sono ovvi anche per il vino, ma che non sono ancora patrimonio comune. Gli inviti al bere moderato ed i corsi che cercano di trasmettere il bere sicuro, inducono un’illusione di sicurezza che con una droga non può esistere per definizione. Tra le persone che ruotano intorno al mondo del vino ed i medici l’incidenza dei problemi alcol correlati è più alta che nel resto della popolazione.

 

IL GAZZETTINO (Rovigo)

 

Picchia l’ex convivente e i figli

 

Anziano agli arresti domiciliari

 

ARIANO - (L.I.) Nuovi guai per E.G., il sessantanovenne operaio in pensione sotto processo per incesto. I carabinieri di Ariano gli hanno notificato un’ordinanza degli arresti domiciliari con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Il provvedimento restrittivo è stato firmato dal gip Maria Elena Teatini su richiesta del pm Ciro Alberto Savino che aveva in realtà sollecitato la custodia cautelare in carcere. La donna e i due figli di otto e quattro anni sarebbero oggetto di continue imboscate da parte del sessantanovenne che non avrebbe esitato in più occasioni ad alzare le mani. Non solo. I due minorenni sarebbero stati costretti ad assistere alle sue effusioni amorose con l’anziana madre. Sotto l’effetto di sostanze alcoliche, E.G. avrebbe sepolto l’ex convivente sotto una gragnuola di pugni colpendola alla testa, al collo e al corpo. Anche al figlio maggiore avrebbe riservato un trattamento tutt’altro che paterno: in preda ad uno scatto d’ira, l’avrebbe afferrato per il collo per poi scaraventarlo a terra dopo aver minacciato di strozzarlo. Madre e figlio hanno riportato lesioni giudicate guaribili in cinque giorni. Il terzetto vive quotidianamente nel terrore di subire percosse: una volta E.G. li avrebbe minacciati con un coltello da macellaio. Nella colluttazione l’ex convivente ha riportato la frattura del naso mentre al bimbo di otto anni sono stati riscontrati tagli ad una mano. Un mese fa il sessantanovenne era finito dietro le sbarre con l’accusa di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale per aver provocato una rissa in paese. Dopodomani è in calendario l’udienza conclusiva del processo che lo vede imputato d’incesto.

 

IL SECOLO XIX

 

Picchia la moglie: arrestato

 

Novi Ligure. E’ stato arrestato domenica sera dai carabinieri di Novi per resistenza a pubblico ufficiale l’ecuadoregno Adalberto Raul Paez Lopez, 31 anni, residente a Novi e in regola con il permesso di soggiorno. L’uomo in stato di ebbrezza, l’altra sera, ha avuto un alterco con la moglie di fronte ai figli, uno di appena un anno e mezzo e l’altro di 9 anni. La donna spaventata, dopo aver subito anche delle percosse, ha chiamato i carabinieri. Lopez ha tentato di fuggire, ma è stato preso e arrestato. Dovrà ora rispondere di maltrattamenti in famiglia.

 

CORRIERE DELLA SERA (Roma)

 

L’accusatrice

 

Uno dei fratelli ha urlato: «Svelto, prendi la pistola!...»

 

Ecco il racconto della cognata di Giuseppe Silvestri, detto «Pino»: «Io, mio marito Walter e il fratello Pietro stavamo fuori dal ristorante a fumare una sigaretta. Giuseppe, invece, era dentro al locale. Improvvisamente due Golf si sono fermate davanti a noi. Sulla prima c’era quello che aveva già litigato con Pietro. Sono scesi in quattro, avevano spranghe, cric e bloccapedali. Un altro è rimasto nell’auto. Hanno cominciato a picchiare mio marito e mio cognato colpendoli più volte alla schiena. (...) Mentre Pietro era a terra, Walter è corso dentro per prendere una bottiglia per difendersi, poi è uscito insieme con Giuseppe (...). Hanno disarmato quei tre, hanno anche colpito le loro auto (...). Uno di loro (poi riconosciuto per Luciano Calisti) ha gridato a quello rimasto in macchina: "Prendi la pistola, prendi la pistola!". Allora quello è sceso e ha cominciato a sparare all’impazzata ad altezza uomo. (...) Siamo fuggiti tutti verso il ristorante, ma Pino è stato investito dall’altra Golf in retromarcia. Zoppicando ha tentato anche lui di rifugiarsi nel locale (dove già erano tornati Pietro e Walter), ma uno di quelli l’ha spinto e lui è caduto a terra. (...) Poi quello con la pistola gli si è avvicinato e gli ha sparato a bruciapelo...». Questo l’epilogo della vicenda fuori dal «Re per una notte». Ma la polizia ha anche ricostruito le fasi della prima lite, scoppiata fra Pietro Silvestri, fratello di Pino, e Luciano Calisti, entrambi in auto in fila al parcheggio in attesa di un posto libero. A scatenare il litigio, secondo gli investigatori, sarebbe stato Calisti, forse sotto l’effetto di bevande alcoliche. «Ha preso a pugni l’auto di mio fratello - ha confermato Walter Silvestri - poi con Pino siamo intervenuti per mandarlo via». R.Fr.

 

GIORNALE DI BRESCIA

 

DOPO LA PROROGA DELL’ORDINANZA
Alcolici: perché no al divieto

 

Il sindaco di Brescia proroga il divieto di vendita di alcolici da asporto che tanto aveva fatto discutere. Alleanza Nazionale già a luglio in occasione della pubblicazione dell’ordinanza si era impegnata per trovare una mediazione condivisa, per venire incontro alle esigenze della cittadinanza tutta, rispettosa tanto dell’ordine pubblico quanto del diritto degli esercenti. Tramite volantinaggi ed una raccolta di firme nei locali pubblici si è generato un movimento d’opinione che l’Amministrazione comunale non ha voluto nemmeno ascoltare. Con un’interrogazione discussa durante il Consiglio del 28 ottobre, a pochi giorni dal termine dell’ordinanza abbiamo provato a risollevare il problema per sensibilizzare la Giunta sulla evidente inutilità di una proroga. Niente da fare. Di seguito riproponiamo schematicamente alcuni dei motivi della nostra contrarietà. 1. Formalmente il provvedimento viene preso, come espresso nelle premesse dell’ordinanza, al fine di evitare uno smodato consumo di alcolici da parte di giovani che genererebbe poi spiacevoli fenomeni quali schiamazzi notturni. Se in alcuni casi, episodici o comunque legati a situazioni particolari e circoscrivibili (e quindi chiaramente da reprimere) le responsabilità sono di giovani, in troppi punti della città (dal centro storico a numerosi parchi cittadini) chi genera problemi di ordine pubblico sono gruppi di extracomunitari (non giovanissimi!) che bivaccano e si ubriacano. Questo va detto a gran voce: non è possibile essere tacciati di razzismo se si constata questa situazione, mentre si incolpano, discriminandoli, solamente i giovani. Evidente poi che non si tratta di una strada percorribile per limitare il consumo di alcolici, in quanto chi vuole può tranquillamente continuare a bere all’interno di un bar o acquistando alcolici prima delle 21. 2. Non è accettabile che vengano multati gli esercenti per le responsabilità e/o le colpe dei clienti maleducati: non c’è nulla di male nel vendere una bottiglietta di birra, è sbagliato e deve essere multato chi la lascia in terra e non negli appositi cestini! Se un cliente ordina una qualsiasi bevanda alcolica, che si tratti di birra in bottiglia o in bicchiere di plastica e decide di allontanarsi dal locale? Spetta al proprietario inseguirlo e chiedergli le ragioni? 3. Il fenomeno da reprimere è a nostro giudizio circoscrivibile in precisi punti della città ed eventualmente in determinati orari: non possiamo accomunare piazza Arnaldo a quartieri periferici come S. Eufemia ed il Villaggio Sereno ad esempio. In altre città poi ordinanze simili riguardano solo alcune sere della settimana (venerdì e sabato in particolare). 4. Come devono regolarsi gli esercenti? Per questo avevamo chiesto la convocazione della Commissione commercio alla presenza delle associazioni di categoria per poter trovare delle regole chiare, ma il Comune ancora una volta, ha fatto orecchie da mercante. L’ordinanza così com’è imporrebbe la chiusura di numerose attività. Se ad oggi ciò non è avvenuto è solamente perché i controlli sono stati episodici e mirati. 5. Perché non vietare esplicitamente il consumo di bevande alcoliche in alcuni punti della città? Non è questa chiaramente una posizione che sosteniamo, ma è assurdo pensare che si possa bere un’intera cassa di birre comprata in un supermercato prima delle 21 sulla panchina di un parco e non si possa invece ordinare una birra insieme alla pizza d’asporto per cenare a casa (*). Se è vero che sbagliare è umano e perseverare è diabolico, invitiamo il Sindaco e la sua maggioranza ad una riflessione più attenta sull’argomento!

 

ANDREA GHEZZI

 

Consigliere Comunale di Alleanza Nazionale - Brescia

 

 

 

(*) Nota: non è un problema di Brescia, ma di tutta l’Italia: si promuovono vino, birra e alcolici in ogni modo, in particolare il vino anche con (moltissimo) denaro pubblico, e poi ci si deve confrontare con le conseguenze.

 

Le bevande alcoliche sono protagoniste di una buona fetta della cronaca nera delle nostre comunità locali.

 

Quando ci si trova costretti a punire si evidenzia il fallimento dell’educare.

 

GIORNALE DI BRESCIA

 

Cosa fare? «Servono più educazione e più rispetto per la vita propria e altrui»

 

SCIAGURE CHE FANNO RIFLETTERE

 

PASPARDO - È motivo di riflessione per tutti il susseguirsi delle morti sulle strade della Vallecamonica, soprattutto quando di mezzo ci sono giovani e giovanissimi. Perché se è vero che l’imponderabile colpisce tutti, il ponderabile e il prevedibile sembrano far vittime principalmente tra i giovanissimi, per i quali il pericolo o il rischio semplicemente "non esistono" per ragioni anagrafiche. Motivo per un esame di coscienza che chiama in causa le famiglie, la scuola, gli ambienti educativi in genere ma anche i responsabili dei luoghi di aggregazione, in particolare i gestori dei locali aperti la notte fino a tarda ora. Per non dire di chi ha responsabilità politiche ed amministrative che non può chiamarsi fuori in modo troppo sbrigativo. È un succedersi di tragedie che lascia smarriti ed attoniti, impotenti a vedere e a trovare soluzioni e rimedi. Parlano gli ultimi episodi: il 10 settembre tre giovani, due di Cimbergo e uno di Breno, muoiono a Braone sulla vecchia statale 42; sabato scorso due ragazzi di Paspardo perdono la vita sulla cosiddetta superstrada della Vallecamonica, tra Esine e Cividate Camuno. In precedenza, come raccontiamo qui sopra, altri incidenti mortali, altre tragedie, altre famiglie camune duramente provate negli affetti più cari. Ci si chiede cosa si può fare. Basta l’emozione e il cordoglio del momento? Certamente no, anche se nessuno sembra disporre di ricette o di consigli convincenti. Si tenta qualche risposta. «Spieghiamo fin dalla prima lezione - dice Diego Facchini, dell’omonima autoscuola di Darfo - che sono più i morti della strada che quelli delle guerre nel mondo. Sono convinto che si impara ad usare la strada fin da piccoli, per cui la famiglia ha una grande responsabilità in questo senso. Certo, quando la tivù mostra i campioni che si impennano con le moto per festeggiare la vittoria, di fatto mostra ai ragazzi un comportamento riprovevole e facilmente imitabile. E poi: basta dar colpa alla pioggia o al maltempo, non è una cosa giusta». Negli ambienti della Polizia stradale di Darfo non si nasconde che, tra i tanti che rispettano il codice della strada, c’è anche chi si comporta in modo del tutto scorretto, spesso sotto l’effetto dell’alcol. La presenza degli agenti sulle strade della Valle il sabato notte si ripete periodicamente. Peraltro, sarebbe necessaria una pattuglia ogni cento metri se è vero che per molti, superato il blocco della "Stradale", la velocità dei mezzi cresce più di prima. Come dire, la repressione e le multe non bastano. Forse si sta esaurendo anche la minaccia dei punti sottratti dalla patente. C’è bisogno più di repressione o più di educazione? Più di strade adeguate o più di rispetto della vita propria e altrui? Non è facile neanche per gli addetti ai lavori rispondere. Servono le une e le altre, con un occhio di riguardo per gli aspetti educativi. Le scuole qualcosa hanno fatto e stanno facendo. Lo scorso mese di aprile alcuni plessi scolastici della Valle furono visitati dal "pullman blu" della Polizia stradale, nel tentativo di insegnare alle nuove generazioni come si deve usare la strada. Una scommessa impegnativa ma assolutamente necessaria. Qualcosa bisogna pur cominciare a fare per interrompere la tragica catena delle morti premature.

 

Gian Mario Martinazzoli

 

TGCOM

 

Tabaccai in fuga, MotoGp in crisi

 

Anche la Yamaha perderà lo sponsor

 

La fuga degli sponsor del tabacco mette in crisi la MotoGp. Dopo la Camel, che ha lasciato la Honda a causa della volontà dei giapponesi di non dare una moto a Max Biaggi, ufficializzerà molto presto l’addio anche la Gauloises, in procinto di mollare le Yamaha di Valentino Rossi e Colin Edwards, che non saranno piu’ dipinte di blu la prossima stagione. In partenza anche il marchio italiano MS, che potrebbe abbandonare l’Aprilia.

 

Un vero e proprio addio in massa quello degli sponsor del tabacco alle corse motoristiche, tra Formula Uno e Motomondiale. Se da una parte recentemente la West ha salutato la McLaren, che ha ripiegato sull’alcool (Johnny Walker), sono addirittura tre i tabaccai che abbandoneranno la MotoGp alla fine di questa stagione. Al di là delle storie singole, il motivo principale è la sempre più insistente opposizione dei vari governi nazionali alla pubblicità del tabacco, che costringe le scuderie a coprire i marchi in occasione di diversi Gp.
Dopo l’ultima corsa di Valencia, la Camel ha ufficializzato la rottura con la
Honda e il team satellite gestito dall’ex iridato Sito Pons. Colpa delle esternazioni di Max Biaggi dopo Istanbul e del conseguente rifiuto del colosso di Tokio di affidare in gestione una moto al romano nella stagione che verrà. E, dopo il marchio gialloblu del gruppo JTI, ufficializzerà molto presto l’addio anche la Gauloises, in procinto di mollare le Yamaha di Valentino Rossi e Colin Edwards, che non saranno più dipinte di blu la prossima stagione. Perchè, si dice, Rossi abbia richiesto di non avere per la prossima stagione uno sponsor tabaccaio, in modo da preparare la transizione verso i colori biancorossi della Marlboro, ovvero alla Ferrari, nel 2007. E senza Rossi, la Gauloises non è disposta a restare con la casa di Iwata. Infine, in partenza c’è anche il marchio italiano MS, in via di abbandono dopo che la Aprilia ha acquisito senza colpo ferire una squadra e due piloti spagnoli con tanto di sponsor concorrente. Quello coi colori Fortuna (gruppo Altadis, come Gauloises) che schierera’ nel 2006 gli iberici Barbera e Lorenzo. E sempre la Fortuna dipingerà le carenature di Marco Melandri e Toni Elias, giunto in dote al Team Gresini.

 

IL TEMPO

 

PERMANGONO critiche le condizioni di Angelika Ried Muller, la 21enne austriaca, originaria di Vienna, …

 

 

 

... precipitata dal balcone di un appartamento in via di Santa Maria dell’Anima, nei pressi di piazza Navona, la notte tra venerdì e sabato. La giovane era completamente nuda e sarebbe stata trovata in stato di ebbrezza. Nella casa c’era un amico americano di 22 anni. Secondo quanto si apprende, la studentessa è stata nuovamente operata ieri, al bacino, a causa di una gravissima frattura riportata nell’impatto al suolo. Angelika rimane in prognosi riservata, e ancora non è possibile stabilire le eventuali conseguenze delle lesioni riportate. La ragazza è attualmente tenuta in coma farmacologico.

L’ARENA di Verona

Romeno in prognosi riservata

Cade dal balcone dopo una serata a casa con gli amici

 

È ricoverato in prognosi riservata in ospedale a Borgo Trento il bracciante agricolo romeno R.W., 47 anni, che lavora in un’azienda di Valeggio sul Mincio. L’uomo abita in una casa messa a disposizione dall’azienda, che divide con altri connazionali. Sabato sera gli operai hanno festeggiato alzando un po’ il gomito e alla fine il romeno è caduto giù dal balcone che si trova al primo piano. A dare l’allarme è stato lo stesso titolare dell’azienda. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Valeggio sul Mincio che hanno parlato con il ferito, che era cosciente, ma in evidente alterazione alcolica (*). Allo stato attuale non ci sono indagati ed è del tutto probabile che la causa della caduta sia stata accidentale. Un altro operaio è invece caduto da un’impalcatura a Colognola ai Colli. Nonostante un’altezza di alcuni metri è rimasto illeso. (a.v.)

 

 

 

(*) Nota: tra i problemi alcolcorrelati si dovrebbe incominciare ad includere le cadute dai balconi.

 

IL TEMPO (Lazio Sud)

 

L’alcol uccide più della droga Guidi chiede piano sicurezza

 

di MARIO GIORGI BASSIANO

 

Il consigliere provinciale Domenico Guidi ha inviato una proposta all’amministrazione provinciale sul tema dell’alcoolismo in terra pontina. Guidi sollecita al presidente Armando Cusani l’attivazione di un «Progetto alcoolismo» che abbia alla base una campagna di sensibilizzazione, informazione e prevenzione contro l’abuso di alcool e che preveda una serie di politiche sociali in favore della comunità locale sulla tematica dell’alcolismo. L’idea di sviluppare tale progetto nasce sulla base di un bisogno evidenziato dalle sedi ASL del territorio pontino in occasione della presentazione dell’ex Progetto Disco per la lotta contro la droga e problemi alcool correlati che l’Assessorato alle politiche sociali dovrebbe coordinare. La Provincia di Latina – sottolinea Domenico Guidi - risulta essere un territorio fortemente toccato dal problema dell’alcolismo. Infatti, se lo suddividiamo in tre zone, collinare, montana e costiera, possiamo evincere che in collina negli ultimi anni si è assistito ad un aumento di casi degli abusi da alcool soprattutto nel fine settimana (*), parallelamente ad un abbassamento della fascia di età in cui si inizia a bere (13/14 anni). Nella zona costiera il cambiamento di stile di vita dovuto ai profondi processi di industrializzazione ha apportato uno sviluppo del benessere e nuova valorizzazione del lavoro visto come fonte di realizzazione e di ricchezza. Questo cambiamento – specifica Guidi - ha determinato un quadro generale di disagio crescente, sfociante nella patologia delle dipendenze, e tra esse, nell’abuso di alcool. L’area montana è quella tra le tre che risente di più la problematica legata all’abuso di alcool. Guidi propone quindi una campagna informativa fatta di opuscoli, locandine e testi da pubblicare sui quotidiani locali e da distribuire in punti "nevralgici" rispetto alla popolazione che si vuole informare come bar, supermercati, pub, centri sociali anziani, centri di aggregazione, autoscuole, tabaccherie, negozi di parrucchiere e barbiere, cinema e ogni luogo di ritrovo che si riterrà opportuno.

 

 

 

(*) Nota: non a caso la provincia di Latina, fortemente toccata dai problemi alcolcorrelati, si trova ai primi posti per incidentalità stradale.

SANIHELP

Allarme alcol: gli italiani bevono troppo e iniziano troppo presto

di Silvia Nava

 

SaniNews - Secondo il Rapporto sulla Salute Mondiale stilato dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in Europa un giovane su quattro tra i 15 e i 29 anni muore a causa dell’alcol, provoca direttamente o indirettamente il 10% di tutte le malattie, il 10% dei tumori, il 63% delle cirrosi epatiche, ma anche il 41% degli omicidi ed il 45% degli incidenti, il 9% delle invalidità e delle malattie croniche.

 

Nonostante questo, in Italia sono circa 7 mili

Mercoledì, 09 Novembre 2005
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