Omicidio stradale, i dubbi del ministro Severino
E i nostri..
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E' vero, il fatto che della proposta Omicidio stradale se ne parli ai massimi livelli governativi (ricordiamo che poco tempo fa lo ha fatto il ministro Passera) è comunque positivo. Però la palla dell'Omicidio stradale, all'indomani di tragici incidenti stradali sembra rimbalzare verso una risoluzione, poi a bocce ferme torna a rimbalzare nella metà campo delle incertezze e perplessità, che assomigliano in verità più a degli stop sull'iniziativa. Insomma un'aria completamente diversa rispetto a quella respirata quando Stefano e Stefania Guarnieri hanno consegnato le oltre 57.000 firme, raccolte nei mesi scorsi anche col nostro sostegno, al presidente della Commissione Trasporti della Camera Mario Valducci.
Siamo perfettaente convinti che non si debba legiferare sull'onda delle emozioni e si debba anzi meditare su una norma importante e delicata. Però ci pare di vedere che sia a livello governativo che parlamentare salga l'onda dell'incertezza, anzi forse della non condivisione della proposta.
Un intervento abbastanza demolitorio in tal senso ci sembra anche quello di ieri del ministro Paola Severino. E cominciamo a temere che alla fine la proposta Omicidio stradale, condivisa dall'80% degli italiani, rimanga su un binario morto, o comunque sarà ampiamente ridimensionata. Sì insomma alla fine ognuno si piangera i suoi.
Ci domandiamo allora se non ci si vuole incamminare decisi lungo il percorso che porta alla nuova ipotesi di Omicidio stradale e si vuole rimanere sul filo del difficile equilibrio fra dolo/colpa, perchè non si arrivi velocemente almeno all'aumento della pena minima prevista in 3 anni dall'art.589 comma 3 del C.P. e all'ergastolo della patente.
Insomma per farla breve se la legge, con le sue possibili ipotesi di dolo eventuale e colpa cosciente, funziona così com'è, come tanti sostegono, qualcuno ci faccia l'elenco dei pirati ubriachi e/o drogati omicidi o pluriomicidi che hanno pagato o stanno pagando con qualche anno di carcerazione. In attesa di ricevere questo attestato che dimostra come la legge funziona già oggi, noi possiamo elencare almeno un centinaio di episodi negli ultimi 3 anni nei quali il pirata omicida non ha scontato condanne detentive definitive di nessun genere.
Tutti omicidi (stradali) finiti alla voce "condizionale" e con patenti che dopo alcuni mesi di sospensione tornano in mano a quegli stessi conducenti.
Ecco perchè rimangono anche in noi molti dubbi e una certa delusione.
Giordano Biserni
Presidente ASAPS