RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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L
SECOLO XIX |
Dopo
le moto anche le auto finiscono nel mirino del Governo. Il Senato
sta esaminando una proposta di legge, già approvata dalla Camera
(*), che prevede la confisca della vettura qualora il conducente venga
sorpreso alla guida ubriaco. |
LA
PROVINCIA DI SONDRIO |
TIRANO
Sabato sera. Decidiamo di unirci al gruppo di ragazzi diretti in discoteca
con il pullman messo a disposizione il primo sabato di ogni mese dal Comune
in collaborazione con la ditta di autotrasporti Perego. Destinazione:
il “Florida”, un locale di Ghedi, a 18 chilometri da Brescia.
Il raduno La partenza è fissata alle 21.30 dal piazzale della stazione.
Arriviamo alla fermata dell’autobus con qualche minuto di anticipo e vediamo
un capannello di giovani già fermi in attesa. Chiediamo informazioni
e confermano che sono loro «quelli della discoteca». Poco
dopo, puntuale, arriva il pullman insieme agli ultimi ritardatari. Tutti
prendono posto sul mezzo: in tutto siamo una trentina. «C’è
un posto anche per me? Non sono riuscito a prenotare», chiede un
uomo sulla quarantina arrivato all’ultimo momento. Sì, il posto
si trova. Francesco sale, paga i 10 euro di biglietto e spiega di avere
da sempre una grande passione per il ballo: «E’ vent’anni che giro
per le discoteche. Amo ballare perché mi fa stare bene con me stesso.
Ai giovani vorrei dire: divertitevi e non abbiate paura di andare controcorrente,
ma rispettate le regole. Fate con me: non bevo, non fumo e sono anche
un donatore di sangue». Il saluto Raggiungono il pullman per un
saluto il sindaco, Pietro Del Simone, e l’assessore ai Servizi sociali,
Marilisa Stoppani. «Fate i bravi», dice prima di scendere
il primo cittadino, mentre l’assessore confida di credere molto nell’iniziativa:
«Ho appena sentito che l’Italia è prima in Europa per il
consumo di alcol e che i nostri ragazzi cominciano a bere a 11 anni».
La partenza Si parte. Nel giro di cinque minuti la radio comincia a diffondere
note hardcore e alcuni ragazzi ci spiegano che la discoteca verso cui
siamo diretti è una delle poche nella zona a proporre questo genere
di musica in alternativa alla commerciale. «E poi è controllata»,
ci racconta un giovane. «In molte altre discoteche spacciano e “scavallano”»
aggiunge, spiegandoci che “scavallare” sta per rubare. Mentre
cominciamo a parlare con i ragazzi di come trascorrono il sabato sera
e dei motivi che li spingono a “emigrare” fuori provincia, alle
22.20 c’è la prima fermata - veloce - per fare la pipì e
per fumare una sigaretta. La seconda, più lunga, ci sarà
neanche un’ora dopo e qualcuno ne approfitta per prendere aria dopo le
curve della strada dell’Aprica. Noi, intanto, continuiamo a parlare con
i ragazzi e scopriamo che, quasi tutti, cercano fuori provincia quello
che non trovano in Valtellina. «Da noi mancano locali dove non si
balli solo la musica commerciale», concordano in molti. «Molti
ragazzi che bevono e si drogano lo fanno probabilmente per noia, perché
non hanno altre possibilità di divertimento». E’ quasi mezzanotte
e siamo vicini a Brescia. Tra i ragazzi spunta qualche bottiglia. Se gli
chiediamo perché chi va in discoteca consuma spesso alcolici, ci
spiegano che le due cose non vanno per forza insieme. «Un sorso
prima di entrare ci aiuta a sentirci meglio», dice qualcuno, ma
tutti sostengono che di ubriacarsi non ci pensano proprio. «Non
ha senso venire in discoteca per bere da stare male, noi siamo qui per
ballare e passare qualche ora in compagnia di persone diverse rispetto
a quelle che girano a Tirano». L’arrivo Siamo arrivati. «Dentro
ci sono sei sale, ciascuna con musica diversa - ci spiega il solito ben
informato -. Questa discoteca può contenere fino a seicento persone
e in una sera guadagna anche 250 milioni». Li vediamo scendere dal
pullman ed entrare nella «multisaladisco» che è ormai
mezzanotte passata. Il ritrovo è alle 3.40. Noi li aspettiamo sul
pullman, curiosi di raccogliere le impressioni della serata. I primi arrivano
puntuali e, mentre aspettano gli altri, corrono a comprare uno o due panini
al baracchino in fondo al parcheggio. Il ritorno Alle 4.10 ci sono tutti
e ripartiamo. Come sottofondo la stessa musica hardcore dell’andata, che
continuerà ininterrotta fino all’arrivo alle 7 del mattino. I ragazzi
sono stanchi ma non esausti e sembrano contenti della serata. Tutto è
andato per il meglio. Forse ha ragione l’autista quando dice di non capire
come mai giovani di 18 anni scelgono di fare sei ore di viaggio per stare
tre ore scarse in una discoteca. «Viene da pensare che lo facciano
più per il gusto di raccontarlo la mattina successiva», ci
confida. Ma con il pullman, almeno, sono sicuri di poterlo fare.
Michela Nava. |
L’ADIGE |
L’Aicat
(Associazione italiana club degli alcolisti in trattamento) promuove
un corso di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale ai
problemi alcolcorrelati e complessi (metodo Hudolin). Esso è
rivolto a quanti intendono operare nel campo della prevenzione e del
trattamento dei problemi alcolcorrelati e complessi. |
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Undici
in città, in via Orzinuovi, nella notte tra venerdì e
sabato. Altre 7 patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza, nei
controlli con l’etilometro effettuati dalla mezzanotte di sabato
alle 6 di ieri mattina da tre pattuglie della Polizia stradale (Desenzano,
Brescia e Iseo) in territorio di Desenzano, lungo l’ex statale
11 Padana Superiore e l’ex statale 567 Desenzano-Castiglione. Gli
automobilisti che avevano alzato troppo il gomito durante la serata
trascorsa in discoteca, tutti maschi, avevano un’età compresa
tra i 20 e i 30 anni. Tutti e sette, oltre ad aver perso 10 punti della
patente (che diventano il doppio se il permesso di guida è rilasciato
da meno di tre anni, oppure se sono recidivi) e a dover pagare una multa
salata, sono stati denunciati in stato di libertà alla Magistratura,
avendo commesso un reato anche di natura penale. Sono state rilevate
altre otto infrazioni alle norme del Codice della strada, di cui due
per guida senza aver allacciato le cintura di sicurezza, che comporta
la perdita di 5 punti della patente. Ritirata la carta di circolazione
di un veicolo. Poiché pioveva, non sono stati fatti controlli
sulla velocità con il telelaser. Durante il servizio sono stati
controllati quaranta veicoli e 62 persone. (s.) . |
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MONTEGRANARO
- Lotta dura alle stragi del sabato sera e lotta dura a un fenomeno che,
nonostante poco se ne parli, sta iniziando a assumere contorni sempre
più preoccupanti. Due le patenti ritirate - un giovane di Tolentino
e un altro di Civitanova - nella notte tra sabato e domenica dai Carabinieri
della locale stazione per guida in stato di ebrezza. I controlli sono
stati fatti sulla statale. Due, un numero che sembra forse poco, che si
va ad aggiungere però alle tante patenti già tolte ai titolari
nelle scorse settimane. Tutte per lo stesso motivo: un allarme alcol quello
che ormai regna. Il bollettino di ogni weekend infatti, grazie al lavoro
delle forze dell’ordine, è lo stesso: patenti su patenti ritirate
per guida in stato di ebrezza. Tutte stragi evitate. Perché si
sa che una delle prime cause di tristi episodi di cronaca, in cui soprattutto
giovani vite sono finite sull’asfalto tra lamiere accartocciate, è
proprio l’aver alzato troppo il gomito. In attesa di conoscere da parte
di chi di competenza i dati relativi all’anno in corso sul problema del’alcol
nel Fermano rimangono quelli dello scorso anno non certo edificanti che
hanno fatto emergere il problema in tutta la sua gravità. Dati
che in qualche occasione, seppur allarmanti, seppur confermati dalle stesse
forze dell’ordine che per prime cercano di frenare la corsa di chi guida
ubriaco, sono stati contestati da qualche amministratore che ha parlato
di fenomeno circoscritto.
ISABELLA CARDINALI . |
IL
MESSAGGERO |
SPOLETO
- Gli storici narrano che Federico Barbarossa percorse quel vicolo dall’attuale
via Ponzianina fin o a piazza del Duomo. E forse per questo che il nome
dato a quei duecento metri di scalette che dalla zona di piazza Duomo
scendono verso il basso è via Dell’Assalto. E così,
l’altra sera, un trentenne spoletino deve aver pensato che se lo
ha fatto il Barbarossa poteva benissimo farlo anche lui. Anzi: a lui sarebbe
riuscito anche meglio. E così ha imboccato via Dell’Assalto
all’inverso, forse per una scommessa, forse per uno di quei giochi
pericolosi che -quando si ha il cervello offuscato dall’alcol- sembrano
persino innocenti. Ha cominciato a scendere quelle scalette a bordo di
una fiammante Bmw serie 5, uscita da poco dal concessionario: da piazza
della Signoria in giù, duecento metri tutti d’un fiato sino
ad incastrarsi tra la loggetta di un palazzo che si affaccia sulla Ponzianina
ed il muro di un giardino pensile. Effetto dell’alcol, certamente.
Prova reale di quelle statistiche che, diffuse proprio nei giorni scorsi,
dicono che si comincia a bere a 12 - 13 anni, che poi si entra in un vortice
sempre più travolgente. E a trent’anni può accadere
anche questo.
Quando quel ragazzone si è fermato ha trovato ad attenderlo una volante della polizia che è stata inviata sul posto dopo che alla centrale operativa era giunta la segnalazione di un abitante, svegliatosi di soprassalto per il trambusto provocato dalle “sgassate” della berlina di lusso, che non riusciva più a muoversi ne in avanti ne indietro. Gli agenti hanno fatto scendere il guidatore, lo hanno identificato e trattenuto per un paio d’ore al commissariato prima di accompagnarlo in ospedale per effettuare il test alcolimetrico, cui ovviamente è risultato positivo. L’uomo è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e gli è stata ritirata la patente di guida. Via Dell’Assalto è rimasta interrotta per tutta la mattinata di ieri: neppure i vigili del fuoco sono riusciti a disincastrare l’auto che poi è stata rimorchiata da un trattore e riportata in piazza della Signoria a marcia indietro. Una notte brava che è costata davvero cara in tutti i sensi al conducente, il quale si è reso conto di averla combinata grossa solo dopo aver smaltito la solenne sbronza. |
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di
Cristiano Mariani VAILATE — Ha festeggiato il compleanno con qualche
boccale di birra di troppo in corpo e un martello tra le mani. A farne
le spese sono stati i cristalli di quattordici automobili e due pullman.
Il sabato notte bravo dell’operaio marocchino di diciannove anni
Rachid R. ha avuto per teatro il centro di Vailate, il paese in cui vive
da tempo. E più precisamente, l’area compresa tra via Caimi
e via Verdi. Ieri mattina, il maresciallo dei carabinieri Nicola Piga
ha bussato alla porta dell’appartamento del giovane immigrato, emulo
nostrano dei casseur parigini. E il nome dello straniero è finito
sul frontespizio di un fascicolo, quello relativo alla denuncia a piede
libero per «danneggiamento aggravato», provvedimento che verrà
formalizzato questa mattina negli uffici della procura della Repubblica
di Crema.
Per risalire a lui, gli uomini del comando di Vailate hanno lavorato senza sosta, vagliando deposizione dopo deposizione. Perchè l’altra notte, in molti si sono imbattuti in quel giovane che brandiva la mazza da muratore sbraitando frasi senza senso. Ma solo un passante ha avuto il coraggio d’intervenire, rimediando qualche ceffone. A dare l’allarme, con una serie di telefonate alla sala operativa del pronto intervento, sono stati alcuni residenti. Mancava una manciata di minuti all’una e la pattuglia più vicina, quella della stazione di Romanengo, era impegnata lungo la statale per Soncino. L’equipaggio del «112» ha raggiunto il centro di Vailate in un batter d’occhio, ma del misterioso vandalo, ormai, non c’erano più tracce. Ben evidenti, invece, i segni della sua furia: parabrezza e lunotti infranti. E non solo: in alcuni casi, l’immigrato si è pure sfogato sulla carrozzeria delle vetture, assestando colpi più che vigorosi. Il raid si è esaurito in una ventina di minuti. Poi la fuga, verso il condominio dove vivono altri stranieri. Evidentemente, Rachid sperava nell’omertà e nella paura di rappresaglie. Ma è andata ben diversamente. Il maresciallo Piga e i suoi hanno trovato piena collaborazione, risolvendo il caso prima che scoccasse mezzogiorno. L’episodio, almeno dal punto di vista della quantità di veicoli presi di mira, non ha precedenti nella storia ‘in nero’ del Cremasco. |
IL
GIORNALE DI VICENZA |
(m.
b.) Continua il caos notturno di fine settimana nel tratto di via Garibaldi,
all’altezza di due birrerie, lungo la strada regionale della Castellana,
a Rosà. Via vai di giovani che non rispettano le strisce pedonali,
parcheggi selvaggi che penalizzano gli abitanti del quartiere Cremona
che si trovano con i passi carrai ostruiti, danni continui al distributore
dell’Agip. Nonostante l’arrivo della stagione autunnale, gli amanti delle
ore piccole e della birra consumata a fiumi non cessano di imperversare.
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Ferita
dal bicchiere, è caccia all’auto |
ANCONA
- Continuano le indagini da parte della polizia per trovare la Ford Focus
station-wagon di colore grigio metallizzato, a bordo della quale c’erano
i due ragazzi che venerdi notte hanno ferito una 27enne lanciandogli un
bicchiere di vetro in faccia mentre guidavano lungo corso Stamira a velocità
sostenuta per poi darsi alla fuga. Ieri mattina, la ragazza è andata
in questura a sporgere denuncia. “Un gesto così è solo
da folli. Se il bicchiere mi avesse preso l’occhio? Ciò che
poi mi lascia perplessa è sempre il fatto che quei due ragazzi,
sulla trentina, erano ben vestiti, curati. Sembravano insomma i classici
‘figli di papà’ e non degli sbandati come invece si sono
dimostrati” ha ribadito la vittima che ha poi aggiunto: “I giorni
di prognosi che mi hanno dato i medici sono dieci. Venerdì prossimo
andrò a togliere i punti e dovrò sottopormi ad una ulteriore
visita”. Il lancio del bicchiere da parte dei due ragazzi in auto
è dovuto al fatto che la giovane, qualche minuto prima, aveva notato
la macchina parcheggiata sul marciapiede. Il passeggero aveva lanciato
un pacchetto di sigarette vuoto a terra e lei, con un sorriso, aveva fatto
notare che quella scatoletta accartocciata non doveva essere gettata in
quel modo. I due avevano dei bicchieri con vino bianco in mano. La ragazza
ha proseguito la sua passeggiata insieme agli amici quando successivamente
l’auto ha raggiunto il gruppo e ha mirato con il bicchiere la 27enne.
Indubbiamente i due erano ubriachi e forse anche drogati.
E sempre l’alcol ieri poteva fare una vittima. Ancora pochi minuti e un senzatetto sarebbe morto in seguito a un coma etilico. A salvargli la vita è stato il personale sanitario della Croce Gialla e del 118. Il dramma si è consumato ieri mattina, poco prima delle 11, sotto l’arco di via Zappata, le scalette che dalle Tredici cannelle salgono in direzione di corso Matteotti. L’uomo, portato a Torrette, è ora fuori pericolo. Un altro ubriaco, un extracomunitario, è stato trovato che dormiva in auto davanti alla pista di pattinaggio del Passetto. Sul posto Volanti e Croce Gialla. Anche in questo caso è stato necessario il ricovero al pronto soccorso. Infine, un uomo sulla sessantina, anconetano, è stato trovato sabato mattina, ubriaco in piazza Ugo Bassi. Sul posto l’ambulanza della Croce Rossa. Anche per lui, il ricovero a Torrette. |
IL
SECOLO XIX |
Imperia
Non gli è bastata la prima "bastonata" della Polstrada.
Quando, nel marzo scorso, a un muratore albanese di 38 anni, venne sequestrata
la patente, lui giurò agli agenti che non sarebbe più caduto
nel "vizietto" dell’alcol. Sono invece passati poco più
di otto mesi e il "povero" extracomunitario ci è ricascato.
La notte scorsa, di ritorno da una serata passata tra amici, ha avuto
la sfortuna di imbattersi in un secondo controllo e, nella stessa pattuglia
della Polstrada che, in primavera, gli aveva sequestrato la patente. Gli
agenti hanno subito intuito che le condizioni psico-fisiche dell’uomo
erano visibilmente alterate ma hanno proceduto ugualmente al test dell’alcol
nel sangue. Nessuna sorpresa: per la seconda volta, il muratore guidava
la sua auto in stato d’ebbrezza. Inevitabile è scattata la confisca
del documento di guida. Ma, questa volta, le cose si potrebbero mettere
decisamente male per lui: la recidiva, infatti, potrebbe comportare una
sospensione per un periodo molto più lungo.
Il 38enne albanese, comunque, non è stato l’unico ad essere incappato nei controlli notturni della Polstrada. I poliziotti, infatti, che hanno fermato una cinquantina di automobilisti tra l’Aurelia e l’uscita del casello autostradale di Albenga, hanno ritirato altre sette patenti per guida in stato di ebbrezza. In un caso, poi, è scattata anche la confisca di una lussuosa moto da strada alla cui guida si trovava un ragazzo pure lui ubriaco. Gli agenti della Polstrada di Imperia, coordinati dal commissario capo, Andrea Frumento, sono dovuti intervenire anche per un incidente insolito. Un’auto, a Pigna, si era scontrata con una "gazzella" dei carabinieri in servizio. Nessun ferito ma, sul posto, si è scoperto che il conducente aveva alzato un po’ troppo il gomito. Giò Barbera. |
IL
TEMPO |
RESVERATROLO,
l’ingrediente magico del vino rosso passato alla ribalta per essere elisir
di lunga vita in alcuni animali, potrebbe divenire la base di un farmaco
contro l’Alzheimer. Infatti in esperimenti in vitro pubblicati sul Journal
of Biological Chemistry, Philippe Marambaud della Litwin-Zucker Research
Center for the Study of Alzheimer’s Disease and Memory Disorders a Manhasset,
New York, ha dimostrato che il resveratrolo riduce la concentrazione cellulare
di proteina beta-amiloide, la molecola maggiormente implicata nella demenza
senile. Il resveratrolo è un polifenolo, una molecola con funzioni
antiossidanti presente nell’uva e nel vino rosso. Deve la sua fama agli
studi di David Sinclair della Harvard University di Boston, in Usa, il quale
lo ha scoperto dotato di poteri «allunga-vita» nei topi e in
altri animali. Il morbo di Alzheimer, una delle più comuni forme
di demenza senile, è una grave malattia neurodegenerativa che colpisce
memoria e capacità cognitive del paziente. I neuroni delle persone
malate appaiono pieni di proteina beta-amiloide, una molecola naturalmente
prodotta nelle celule nervose ma che si accumula in modo abnorme nei pazienti.
Anche se finora non è possibile dire che questa molecola sia direttamente
l’unica responsabile della malattia, essa ha di certo un ruolo di primo
piano. I ricercatori hanno allestito esperimenti di laboratorio con cellule
in coltura che producono un eccesso di beta-amiloide. Poi gli studiosi hanno
somministrato ad alcune di queste cellule il resveratrolo. Dal confronto
tra le cellule trattate e quelle che invece non hanno ricevuto il resveratrolo
emerge che le prime hanno una riduzione significativa della concentrazione
di beta-amiloide. (*) Probabilmente il resveratrolo stimola l’azione degli
spazzini cellulari, i proteosomi, che eliminano buona parte della beta-amiloide.
Gli studiosi, che al momento cercano di capire il meccanismo d’azione del
resveratrolo e di selezionare molecole con analoghi poteri, pensano che
questi composti potrebbero divenire principi attivi per un farmaco contro
il morbo di Alzheimer e simili malattie neurodegenerative. È sempre
allarme per l’abuso di alcol. Al Congresso Nazionale Società
Italiana di Alcologia che si terrà a Vibo Valentia dal 10 al 12 novembre
prossimi saranno portati i dati più che mai allarmanti che pervengono
dalle maggiori e più attendibili organizzazioni scientifiche. Secondo
il World Health Report dell’OMS, l’alcol provoca direttamente o indirettamente
il 10% di tutte le malattie, il 10% dei tumori, il 63% delle cirrosi epatiche,
ma anche il 41% degli omicidi ed il 45% degli incidenti, il 9% delle invalidità
e delle malattie croniche. L’OMS indica inoltre che i costi annuali, sociali
e sanitari, sostenuti a causa di problemi collegati all’alcol, sono pari
al 2-5% del PIL; la stima elaborata dall’Istituto Superiore di Sanità
sul PIL nazionale del 2003 (1.324 miliardi di euro) indica in circa 40 miliardi
di euro anni tali costi. Nell’intera Europa un giovane su quattro tra i
15 e i 29 anni muore a causa dell’alcol che rappresenta, anche in Italia,
il primo fattore di rischio di invalidità, mortalità prematura
e malattia cronica tra i giovani. La Società Italiana di Alcologia
e l’Istituto Superiore di Sanità lanciano l’allarme. Dalla relazione
introduttiva al Congresso di Vibo Valentia Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio
Nazionale Alcol-OssFAD dell’Istituto Superiore di Sanità si evince
che in Italia sono circa 7 milioni gli italiani che consumano quantità
di alcol considerabili a maggior rischio e che eccedono le Linee guida per
una sana alimentazione dell’INRAN-Ministero per le Politiche Agricole (1-2
bicchieri al giorno di una qualsiasi bevanda alcolica per le donne, 2-3
bicchieri al giorno per gli uomini); ciò significa che il 19 % circa
dei consumatori di bevande alcoliche in Italia costituisce la quota di popolazione
italiana a maggior rischio di problemi e patologie alcolcorrelate con una
prevalenza maggiore per il sesso femminile, di per sè maggiormente
vulnerabile agli effetti dell’alcol. I dati diffusi dall’ISS segnalano inoltre
che sono circa 800.000 gli adolescenti italiani al di sotto dei 16 anni
(età legale per la somministrazione) che consumano alcolici prediligendo
birra, aperitivi alcolici e superalcolici consumati secondo modalità
sempre più frequenti di uso più che di consumo di alcol e
certamente difformi rispetto alle tradizioni mediterranee. L’Italia ha in
Europa il record dell’iniziazione all’uso di alcol: 11 ed i 12 anni rispetto
alla media europea che è di 14 anni. Secondo i dati ISS sono sempre
più numerosi gli adolescenti che consumano alcol: nel 2001, l’ISTAT
ne ha contati 870.000 di età compresa tra i 14 e i 16 anni, 22.000
in più rispetto al 2000 e 89.000 in più rispetto al 1998 con
un lieve decremento registrato nel 2002. Ed è anche nella fasce più
giovanili (14-17 anni e 18-24 anni) che si registrano gli unici incrementi
nel numero di consumatori e consumatrici di bevande alcoliche fuori pasto. (*) Nota: le cellule coltivate in laboratorio vengono trattate meglio degli umani. A loro il resveratrolo non viene somministrato addizionato con alcol, come capita a chi segue il consiglio di assimilarlo attraverso il vino. Da notare che le cellule non guidano ed hanno una vita sociale alquanto limitata. |
IL
GIORNALE.IT |
Tutti
guardano alla cocaina, intanto l’uso di hashish e marijuana è diventato
comune, diffuso, come un piccolo vizio, come un sorso di vino a tavola.
Sono droghe, ma pochi le percepiscono come tali. Sono oltre un milione,
infatti, i giovani italiani che fanno abitualmente consumo di cannabis
e derivati, con una frequenza che va dalle due volte alla settimana alle
due o tre volte ogni giorno. Lo afferma Maria Burani Procaccini, presidente
della commissione bicamerale infanzia secondo la quale si tratta di una
«emergenza che dovrebbe farci reagire».
«L’Osservatorio sulle dipendenze - aggiunge Burani - parla di trend in crescita: dai Sert arrivano segnalazioni continue di dipendenze da cannabis con risvolti sulla salute drammatici». Burani ricorda quindi gli effetti della dipendenza: «disturbi stabili e cronici del comportamento, disforia, allucinazioni con crisi psicotiche acute, intossicazioni, slatentizzazione di disturbi dell’umore con particolare riferimento a quelli bipolari» e sottolinea come «il consumo esagerato di alcol vada spesso di pari passo con l’assunzione quotidiana di droghe che ancora molti si ostinano a chiamare leggere ma che hanno una pericolosità elevata». Burani evidenzia, inoltre, come «i casi di dipendenza siano aumentati vertiginosamente, a riprova della validità scientifica di quanti sostengono che cannabis e oppiacei agiscano sul sistema nervoso centrale alla stessa stregua di altre sostanze che producono dipendenza» e chiede “a Prodi e alle forze dell’Unione di sottoscrivere l’intesa politica bipartisan che preveda nei due programmi degli schieramenti politici la contrarietà netta all’antiproibizionismo e alla legalizzazione di queste sostanze”. (*) Nota: in questo articolo l’hashish viene descritto con le stesse caratteristiche, effetti ed aspettative del vino. Con queste premesse, con quale credibilità si può dissuadere dall’uso dell’hashish, che ha un impatto sanitario marginale, e consigliare il vino che provoca migliaia di morti?. |
TGCOM |
E’
terminata la caccia all’uomo scatenata a livello nazionale per catturare
il condannato a morte evaso in Texas giovedì scorso. Charles Thompson,
sulla cui testa era stata messa una taglia di 10.000 dollari, è stato
catturato a Shrevport, in Louisiana, mentre usciva ubriaco da un negozio
di liquori. Thompson è stato condannato a morte per avere ucciso
nel 1999 l’ex fidanzata e il suo nuovo compagno. (*) E’ durata in tutto 78 ore la caccia a Thompson, che, una volta evaso dal carcere di Houston e liberatosi della sua divisa da detenuto, era riuscito a fare 240 miglia verso nord nel tentativo di darsi alla macchia. Una volta individuato, però, non ha opposto alcuna resistenza anche forse per lo stato di ebbrezza in cui si trovava, talmente pesante da impedirgli di far fronte a un primo interrogatorio. Quando i poliziotti lo hanno trovato davanti a un telefono a pagamento situato fuori da un negozio di liquori gli hanno chiesto le generalità e lui ha risposto con un semplice "sapete chi sono". Il killer, in attesa di essere giustiziato, era evaso giovedì scorso mentre attendeva di essere condotto di nuovo nel braccio della morte statale a Huntsville. Dopo essersi liberato della divisa da detenuto, l’uomo ha avuto la possibilità di indossare abiti civili, esibire un tesserino contraffatto e ingannare quattro addetti alla sicurezza, facendo loro credere di essere un impiegato dell’ufficio del procuratore generale. Gli agenti gli hanno aperto le porte del carcere e lo hanno lasciato andare. Le indagini adesso puntano a stabilire se Thompson abbia ricevuto aiuti dall’interno del sistema carcerario, ma sono già emersi una serie di errori umani che hanno favorito la fuga. (*) Nota: anche quando ha commesso il duplice omicidio Charles Thompson era sotto l’effetto dell’alcol. |
ENOTIME.IT |
La
Commissione Europea stanzierà 450 milioni di euro per la ristrutturazione
e la riconversione dei vigneti comunitari per la nuova campagna agricola
2005/2006, dopo aver già concesso 2,1 miliardi di euro durante le
cinque precedenti campagne. A beneficiare dei contributi europei saranno i principali viticoltori, ossia Spagna (151 milioni di euro), Francia (106 milioni) ed Italia (100 milioni). Le priorità dell’UE sono il miglioramento della qualità dei vitigni e l’adattamento dell’offerta alla domanda. Fonte ICE Bruxelles. |
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