All’interno
delle iniziative del 7 aprile, giornata dedicata dalla Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS), alla sensibilizzazione sul
problema degli incidenti stradali, Sicurstrada ha organizzato
con il Cipes Piemonte ed il Consiglio Regionale Unipol del Piemonte
il convegno nazionale “Gli incidenti stradali sul e per il
lavoro, non sono una fatalità”, che si è tenuto
a Torino presso l’Atahotel Concord.
Nel giorno in cui si è voluto porre l’attenzione sul
milione di persone che ogni anno nel mondo muoiono nel mondo per
incidente stradale, Sicurstrada, CIPES e Consiglio Regionale Unipol
(che riunisce le Organizzazioni CGIL, CISL, UIL, Legacoop, CNA,
CIA e Confesercenti) ha voluto evidenziare quella parte di incidenti
su strada che avvengono durante l’orario di lavoro sui mezzi
utilizzati e nel percorso casa-lavoro-casa. Può sembrare
un settore marginale ma gli ultimi dati INAIL disponibili, riferiti
al 2002 ed indennizzati a maggio 2003, evidenziano come a fronte
di un numero complessivo di infortuni sul lavoro nel 2002 di 991.800,
che hanno provocato 1415 morti, gli infortuni avvenuti alla guida
o a bordo di un mezzo hanno provocato ben 623 vittime. A questi
vanno aggiunti i 59.318 casi di infortuni avvenuti “in itinere”
(percorso casa-lavoro-casa) con 313 vittime.
Proprio la tipologia degli infortuni “in itinere” è
in forte crescita, siamo passati dai 21.665 casi del 1998 ai 39.375
casi del 2001 e le vittime sono passate da 97 del 1998, alle 127
del 2000, alle 170 del 2001. Le anticipazioni INAIL sul 2002 ci
dicono che gli infortuni in itinere sono in ulteriore forte crescita
+30% a fronte di una diminuzione generalizzata degli infortuni
sul lavoro -3,1%.
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Il
tavolo della presidenza
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Oltre
il 90% dei casi si sono verificati alla guida e a bordo
di mezzi e riguardano per il 53% il settore terziario ed
il commercio, seguito dall’industria ed in particolare
le costruzioni. La sanità è il comparto dove
predomina l’infortunio al femminile (75% del totale).
In Regione su 138 infortuni mortali nel 2002, di questi
37 sono avvenuti alla guida o a bordo di veicoli,
33 sono stati gli infortuni mortali “in itinere”
(in aumento esponenziale, erano stati 8 nel 2000).
Nel suo intervento introduttivo Sandro Vedovi, Segretario
Generale Sicurstrada ha evidenziato come il 50% delle vittime
sul lavoro, muore non all’interno della fabbrica, del
cantiere, dell’impresa, ma sulla strada. Un danno enorme,
che si ripercuote pesantemente sia a livello sociale sia
sulle aziende sotto il profilo della perdita di professionalità
maturate, di produzione, di giornate lavorative, di maggiori
oneri previdenziali ed assistenziali.
Un fenomeno che passa sotto silenzio e che nel forte impegno
attuato da imprenditori e sindacati nel ridurre il numero
complessivo degli infortuni sul lavoro, trova uno spazio
di attenzione minore.
Sante Bajardi, Presidente CIPES, nella sua relazione “Promozione
della salute e incidentalità” ha posto l’attenzione
sul problema dell’incidenza dell’incidentalità,
non solo stradale, sulla società.
Le circa 8.000 vittime della strada, le altrettante vittime
di infortuni domestici le 1.400 vittime di infortuni sul
lavoro, sono numeri drammatici, su cui si dovrebbe incidere
di più. Non sempre le Istituzioni sono pronte a cogliere
il problema ed a mettere in campo tutte le azioni necessarie.
La sanità, con la prima giornata mondiale dell’OMS
dedicata alla sicurezza stradale ha capito l’importanza
di agire. Gli incidenti ci costano il 2% del PIL (prodotto
interno lordo), una somma enorme che se risparmiata potrebbe
essere destinata a tante altre attività e servizi
per i cittadini. Nerina Dirindin della Facoltà di
Economia e Commercio Università di Torino, nella
sua relazione ha affrontato il costo che la collettività
paga a causa degli incidenti stradali. Questi si aggirano
sui 500 euro per ogni italiano, con una spesa complessiva
di oltre 30 miliardi di euro. Contrariamente a quanto si
pensa non sono le spese sanitarie quelle che incidono di
più ma la perdita della produttività economica
e domestica, che secondo uno studio USA pesa per l’80%,
il 4% dei costi sono a carico delle assicurazioni, il 2%
della sanità, con l’aggiunta di 1% per i costi
del soccorso d’emergenza, il 10% sono costi legali.
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Una
veduta del pubblico in sala
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Alla
luce di questi dati emerge che la prevenzione primaria è
efficace nel ridurre il carico di sofferenza e i costi della malattia.
È molto più costo-efficace di quella effettuata
attraverso interventi sanitari. Alfredo Trapuzzano, Dirigente
Superiore Polizia Stradale Piemonte e Valle D’Aosta e Massimo
Cupellari, Delegato ASAPS (Associazione Amici Sostenitori Polizia
Stradale), hanno analizzato i risultati della patente a punti
nella Regione Piemonte, rispetto ai dati della Polizia Stradale.
Gli effetti si sono visti in quanto rispetto al 2002 sono diminuiti
nel 2003 sia gli incidenti mortali, sia le vittime, rispettivamente
62 e 71, rispetto ai 102 incidenti e 106 morti. Anche il primo
trimestre del 2004, evidenzia un segno positivo con una riduzione
dalle 55 vittime dello stesso periodo 2003, a 30. Velocità
(43%) e distrazione (21%) sono le cause principali d’incidente.
Per continuare a ridurre il numero dei sinistri l’impegno
della polizia è quello, innanzitutto, di assicurare e mantenere
controlli sistematici e costanti della circolazione stradale,
con la presenza sulla strada delle pattuglie per prevenire quei
comportamenti diretti alla violazione delle norme del Codice della
Strada e contestualmente rassicura tutti gli altri utenti della
strada. Fondamentale è però un altro aspetto, quello
di investire sulla responsabilizzazione degli utenti della strada.
E’ necessario che si diffonda la pratica di comportamenti
corretti alla guida, il rispetto di tutte le categorie di utenti,
a partire da quelli più deboli, in generale la civiltà
e il buon senso, risorse in grado di limitare il numero di vittime
più di qualsiasi misura repressiva o tardivamente punitiva.
Il convegno è stato introdotto da Michele Sabatino, Presidente
del Consiglio Regionale Unipol ed ha visto l’intervento di
Mercedes Bresso, Presidente Provincia di Torino, di Gian Carlo
Laratore, Assessore Regionale alla Polizia Urbana e Gian Luigi
Bonino, Assessore Comunale Polizia Urbana di Torino Nel corso
dell’iniziativa è stata presentata la campagna informativa
nei luoghi di lavoro sulla sicurezza stradale “Viaggiare
sicuri per voi stessi e per gli altri” predisposta da Sicurstrada,
ASAPS (Associazione Amici e Sostenitori Polizia Stradale) e ANVU
(Associazione Professionale Polizia Locale e Municipale d’Italia)
e sostenuta da Unipol Assicurazioni. La campagna, a messaggio
multiplo, pone al centro una serie di quadri accompagnati da altrettanti
slogan su cui riflettere (Clack, il suono della sicurezza, Non
fare la testa di casco, indossalo!, L’unico pieno che non
ti fa andare lontano, La velocità frantuma ogni limite,
e non solo quello…, Occhio a chi pedala, Nessun pedone merita
il tuo scacco), e si pone l’obiettivo di mettere a fuoco
le abitudini e i comportamenti scorretti da evitare, che rendono
le nostre strade pericolose e mortali, temi classici come l’uso
di cinture e casco, la riduzione della velocità e dell’assunzione
di sostanze alcoliche, e temi più specifici come il rispetto
degli anziani pedoni e ciclisti (utenti deboli) sulle strade ed
il rispetto delle Forze dell’ordine che sulla strada operano
per la sicurezza di tutti.
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