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Notizie brevi 03/04/2012

Bologna
"Il caso sicurezza stradale"
Le nuove strategie della comunicazione sociale
Se ne è parlato in un convegno organizzato da Homina Pdc col Dipartimento delle Discipline dalla Comunicazione dell'Università di Bologna

I relatori

ASAPS. Non basta uno spot per fermare le stragi stradali, occorre fare di più ma soprattutto comunicare meglio. E’ questa, in sostanza, la sintesi del messaggio partito da Bologna in occasione della tavola rotonda sulla sicurezza stradale organizzata nella sede della Regione Emilia Romagna, a cui hanno partecipato gli “addetti ai lavori” ma anche studenti, esperti di comunicazione e docenti universitari.
L’iniziativa è stata curata dalla Homina Pdc – azienda leader nelle relazioni pubbliche – grazie anche alla fattiva collaborazione con il Dipartimento delle discipline di comunicazione dell’Università di Bologna ed è stata battezzata “Il caso sicurezza stradale”.


A partecipare alla tavola rotonda sono stati il presidente del corso di laurea magistrale in semiotica, Giovanna Cosenza, la sua giovane collaboratrice Lisa Malagò, il responsabile dell’ufficio stampa della Regione, Roberto Franchini, oltre a Sandro Vedovi della Fondazione Ania e Giordano Biserni in qualità di presidente nazionale dell’Asaps. A coordinare i lavori Beppe Boni, vice direttore de Il resto del Carlino, mentre le conclusioni sono state affidate a Omer Pignatti, amministratore delegato di Homina Pdc.
Dopo una prima introduzione di Giovanna Cosenza, che ha spiegato le differenze che intercorrono tra la comunicazione commerciale e quella sociale, è stata Lisa Malagò a dettagliare i numeri degli incidenti stradali che si verificano in Italia e lungo le strade dell’Emilia Romagna.

 

Il dr. Sandro Vedovi della Fondazione Ania durante il suo intervento

Particolare accento è stato posto alla sinistrosità che riguarda la fascia di età compresa tra i 15 ed i 29 anni, dove l’incidentalità stradale rappresenta purtroppo la prima causa di morte. Per lo stesso motivo, sono state poste le basi per una riflessione a largo raggio che comprenda nuove e difformi strategie comunicative, che rendano il messaggio più incisivo e meno incline a un compromesso visivo tipico delle realtà italiane.
Del resto, sono proprio i giovani a sentire l’esigenza di una diversa comunicazione sociale, come ha sottolineato lo studio della giovane neolaureata, che non ha mancato di avvalersi anche di alcuni video di sicuro effetto emotivo realizzati dalla Fondazione Ania. Poi altri video stranieri di contenuto molto  emozionale, commentati con valutazioni e confronti dalla prof.ssa Giovanna Cosenza.
E’ stata così la volta di Sandro Vedovi che ha spiegato quali sono stati i motivi che hanno portato la fondazione ad impegnarsi nel difficile campo della comunicazione, senza tuttavia trascurare anche un insieme di altre iniziative che hanno messo in rete fra loro diversi enti e istituzioni.
Apprezzato ed alla fine applaudito anche l’intervento di Giordano Biserni, che partendo dall’impostazione fortemente comunicativa che l’Asaps ha saputo esprimere in vent’anni di vita, ha messo a confronto la pesantezza della comunicazione sociale chiamata sempre più spesso a fronteggiare in maniera iniqua quella commerciale. Per lo stesso motivo, il presidente nazionale dell’Asaps ha illustrato alcune campagne di sensibilizzazione che l’associazione ha rivolto all’utenza automobilistica nel passato, forte dell’esperienza accumulata dai suoi sostenitori in anni di servizio di polizia stradale.
A concludere Beppe Boni e Omer Pignatti, che hanno rivolto un ringraziamento a tutti gli intervenuti, riconoscendo il ruolo fondamentale che la nostra Associazione riveste all’interno del dibattito nazionale sulla sicurezza stradale.

 

Roberto Rocchi

 



 

Martedì, 03 Aprile 2012
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