RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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CORRIERE
DELLA SERA (Cronaca di Roma) |
Vorrei
raccontare ai lettori del Corriere della Sera una storia triste, ma
che forse potrà aiutare qualcuno a non ripetere gli stessi
errori. Eccola: trentasei anni fa un ragazzo che abitava in un’altra
città cominciò a bere un paio di aperitivi al giorno
con un amico. Lo faceva senza una vera necessità, ma soltanto
così, tanto per vedersi e fare due chiacchiere in compagnia.
Poi l’amico continuò a prendere i suoi due aperitivi al giorno,
e nemmeno ogni giorno. Invece quel ragazzo cominciò a prenderci
gusto, ed aumentare il numero degli aperitivi consumati ogni giorno.
Piano piano poi, la sera, prese a concedersi un amaro, talvolta due.
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LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |
Una
storia tutta barese, commenta qualche esperto poliziotto. La sparatoria
che si è consumata a Poggiofranco nella notte tra il 27 e il 28
ottobre sarebbe stata ispirata da un banale litigio e non dallo storico
conflitto tra clan per il controllo del territorio, anche se vicini alle
organizzazioni malavitose della città sono i protagonisti dell’episodio.
A ferire Vincenzo Masella, di 23 anni (e, per induzione, anche Lorenzo
Lavopa, di 35) nei giardini di viale Concilio Vaticano II, secondo gli
investigatori della Squadra Mobile, sarebbe stato Filippo Cucumazzo, 31
anni, che è stato sottoposto a fermo da parte degli agenti, in
esecuzione di un decreto firmato dal pubblico ministero Eugenia Pontassuglia.
L’uomo avrebbe usato un revolver e avrebbe sparato per ferire, per gambizzare,
non certo per uccidere. Masella venne ritrovato dalla polizia (avvertita
da alcune segnalazioni anonime) nei giardini di viale Concilio Vaticano
II. Lavopa, sebbene sanguinante, riuscì a raggiungere l’abitazione
di alcuni parenti che lo trasportarono al Policlinico. Il fermo è
stato eseguito per un’accusa di tentato omicidio contestata, al momento,
per il solo ferimento di Vincenzo Masella. E veniamo ai motivi che avrebbero
armato la mano di Cucumazzo. Il diverbio divampa improvviso dinanzi a
un’enoteca della zona, un noto punto di ritrovo di personaggi vicini o
contigui alla mala del quartiere Carrassi. Masella - secondo la ricostruzione
fatta dagli uomini della Sezione Omicidi della Mobile, diretti da Gianpaolo
Patruno - avrebbe cominciato a litigare con Cucumazzo, dubitando apertamente
del suo spessore criminale. Dinanzi a una serie di persone, Masella avrebbe
contestato, in particolare, il livello gerarchico rivestito da Filippo
Cucumazzo nell’ambito del loro stesso gruppo malavitoso. Secondo gli agenti,
i due (come pure Lavopa) frequenterebbero esponenti del clan Diomede,
che controlla lo spaccio di sostanze stupefacenti e altre attività
illecite in un ampio perimetro urbano compreso tra Picone, Carrassi e
Poggiofranco. L’accorta (e fulminea) indagine fatta dagli uomini della
Sezione Omicidi in collaborazione con la magistratura, ha ricostruito
momento per momento le fasi del litigio, anche grazie ad alcune testimonianze
raccolte non senza difficoltà. Cucumazzo (che ha precedenti penali
per spaccio di stupefacenti e detenzione di armi) avrebbe controbbattuto
a Masella dichiarando addirittura il suo grado (la cosiddetta «sesta»)
nell’ambito della piramide gerarchica dell’organizzazione. Ma il suo interlocutore
si sarebbe mostrato contemporaneamente scettico e divertito. Gli animi
si sono accesi. I protagonisti della vicenda, tra l’altro - secondo la
ricostruzione investigativa - sarebbero stati ebbri di alcol, avendo trascorso
parecchie ore a bere, dinanzi all’enoteca. A quel punto sarebbe partita
la reazione di Cucumazzo che, procuratosi il revolver, sarebbe tornato
dalle parti dell’enoteca per dimostrare (col fuoco) il suo spessore di
malavitoso. Carmela Formicola.
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CORRIERE
DELLA SERA (Milano) |
Parole
e musica. Di Marco Rossi che si faceva di coca e che poi è finito
in una comunità e che di tanto in tanto ha ancora la bottiglia
come compagna. Di Maurizio Rotaris che alla Centrale è infaticabile
responsabile del Centro SOS e che da anni si occupa di aiutare gli emarginati
e che nel suo passato ne ha combinate di tutti i colori. Si intitola
«Fiori di strada», l’ultima fatica in cd della Bar
Boon Band. E proprio dalla strada arrivano le emozioni e i ritmi. Quelli
dolci e quelli amari. Quelli buoni e quelli cattivi. Raccontati in prima
persona dai senza tetto, dagli alcolizzati, da chi è stato schiavo
della droga e da chi magari lo sarà sempre, da chi ha problemi
mentali e da chi ha semplicemente sbagliato una mossa nella sua vita.
Ma anche da chi ogni giorno sfida i marciapiedi più difficili
per dare una mano a tutti quelli che soffrono: i volontari che non hanno
paura di sporcarsi le mani e che hanno fatto del Centro SOS uno dei
fiori all’occhiello della Fondazione Exodus di don Mazzi. Gli uni
e gli altri impegnati in un lavoro che però non è solo
opera di recupero e di reintegrazione, ma vera e propria poesia in musica.
Sì, la voglia di cantare per essere un po’ meno ai margini
della società. Sì, la consapevolezza di aver finalmente
costruito qualcosa di buono. Sì, la speranza di rifarsi una vita
perché chi sbaglia ha il diritto di poter mettere una pezza agli
errori. |
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BRESCIA
- Bevande alcoliche: confermato il divieto (previsto dall’ordinanza
entrata in vigore lo scorso 20 luglio, in scadenza lo scorso 30 ottobre)
di vendita per asporto, in qualsiasi contenitore, tra le 21 e le 6 del
mattino successivo. La proroga «è stata decisa con lo stesso
spirito iniziale - sottolinea Dionigi Guindani, assessore comunale alla
sicurezza e al commercio -: nessuna caccia alle streghe, ma applicazione
all’insegna del buonsenso. Gli esiti sono positivi, non si sono
verificate situazioni difficili e nessuna attività commerciale
ha dovuto cessare. Anzi - aggiunge l’assessore Guindani - altri
locali |
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BOLZANO
- Durato più di un mese e mezzo, il festival Transart festeggia
l´edizione 2005 in grande stile, con sette ore di «vino e
musica» ispirate decisamente all´avanguardia contemporanea,
ma nello spirito dionisiaco dell´antica Grecia.
Appuntamento sabato prossimo, 5 novembre, al Casón Hirschprunn della cantina Lageder di Magré. Dalle 17 in poi si parte con il «Symposion» punteggiato da «Otto brani per un´ebbrezza dionisiaca» a cura del Klangforum Wien. Klangforum Wien celebra i grandi compositori della nostra generazione con un simposio che segue in modo ortodosso la tradizione greca. «Dimenticate relatori e convegni... qui si parla di sette ore di vino, musica e proposte culinarie innovative, con l´obiettivo principale del raggiungimento dello stato di ebbrezza. Con questo progetto si inventa un nuovo genere che intende indagare un territorio ancora sconosciuto per la musica classica contemporanea, e cioè la dimensione del suono vissuta sotto l´influsso di sostanze che alterano lo stato di coscienza». La festa è pensata permettendo agli ascoltatori di fruire di alcuni fra i più interessanti brani degli ultimi decenni in piena libertà comodamente sdraiati su divani e poltrone appositamente allestiti. |
L’ADIGE |
Pochi
giorni fa si è tenuto un incontro tra il Sindaco di Riva del Garda
Claudio Molinari, il comandante della polizia municipale Manfredo Stella
e il dottor Carpineta del Centro di Alcologia di Riva del Garda per discutere
l´organizzazione di un convegno dedicato alla tematica dell´alcol.
Il 18 novembre si terrà infatti a Riva del Garda un convegno dal titolo: “Alcol e comunità, da un problema di sicurezza alla promozione della salute”, promosso dal Coordinamento Alcol e Guida Alto Garda e Ledro con il patrocinio dei Comuni di Riva del Garda e di Arco, al quale parteciperanno tutti i Coordinamenti Alcol e Guida del Trentino. Il primo Coordinamento del Trentino è nato nel 1999 proprio nel Centro di Alcologia Alto Garda e Ledro; di qui in breve tempo i Coordinamenti si sono diffusi in tutti i distretti sanitari del Trentino. Si tratta di una realtà composita, della quale fanno parte lo stesso Centro di Alcologia, rappresentanti di tutte le forze dell´ordine (Polizia di Stato e Stradale, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizie Municipali) e le autoscuole. Questi gruppi di lavoro agiscono in maniera trasversale con iniziative che coinvolgono studenti, nei patentandi, esercenti, persone a cui è stata ritirata la patente, gestori di discoteche, ecc., ma soprattutto i Coordinamenti sono alla ricerca costante di individuare nuovi reti sul territorio da cui espandere la promozione della sicurezza e della salute. Dopo un primo incontro dei Coordinamenti nel 2003 a Predazzo, nel 2005 si è arrivati finalmente al convegno di Riva del Garda che, per la prima volta, riunirà tutti i Coordinamenti trentini per presentare l´attività svolta finora e le prospettive per il futuro. Tra gli obiettivi principali quello di favorire il passaggio dal concetto di sicurezza a quello di promozione della salute, ovvero capire i diversi modi in cui possono operare le forze dell´ordine in una comunità per promuovere la salute. |
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Viticultori
sui banchi di scuola e fondi agevolati per migliorare le cantine. La Comunità
Montana della Riviera lancia l’opesazione "Cantina-paese", tesa
a valorizzare la produzione vitivinicola delle colline tra Riomaggiore
e Deiva Marina. Un piano che nasce dalla necessità di migliorare
una produzione che al fianco di eccellenze offre prodotti che hanno ampi
margini di crescita qualitativa. «La qualità media del nostro
vino è elevata - spiega il presidente della Montana, Adastro Bonarini
- ma riteniamo ci siano margini di miglioramento affinando la preparazione
professionale e ammodernando le cantine. "Cantina-paese" allestirà
corsi di aggiornamento professionale ma metterà a disposizione
dei piccoli produttori anche i mezzi più moderni ed efficienti
per vinificare».
L’idea è quella di allestire una "cantina" modello in ogni località della Riviera costituendo anche una rete commerciale "certificata". «La produzione che l’agricoltore decide di non tenere per sé - spiega Bonarini - potrebbe essere commercializzata attraverso tale rete». «I prodotti tipici: dal vino all’olio, dal pesto alle acciughe, sono un biglietto da visita importante che ogni giorno passa attraverso le mani di migliaia di turisti - sottolinea il numero uno della Montana -. E’ decisivo garantire uno standard qualitativo sempre più elevato. Uno sviluppo socio-economico sostenibile del territorio passa anche attraverso la qualità della produzione agro-alimentare». Valentina Boracchia. |
IL
MESSAGGERO (Pesaro) |
Vincenzo
Aliotta, direttore della casa di cura Villa Silvia, ha evidenziato l’oggetto
dell’incontro che avrà luogo venerdì 4 novembre, a partire
dalle 8,45, al Palazzo del Turismo accanto ai Giardini Morandi, in collaborazione
con il "Gruppo Focus sui 12 passi" (costituito da un libero
rapporto di professionisti italiani volontari, ndr ). «Oltre al
consumo di alcol e droga - continua Aliotta - nel nostro territorio è
in crescita decisamente preoccupante il "poliabuso", cioè
l’utilizzo parallelo di bevande alcoliche e di droghe pesanti, in particolare
cocaina e sostanze sintetiche, sempre più diffuse nell’universo
giovanile». |
CORRIERE
ADRIATICO |
SENIGALLIA
- Tra gli ospiti chiamati ad approfondire tematiche di estrema attualità
ci sarà anche il cardinale Esilio Tonini, che illustrerà
il valore etico della solidarietà. Non a caso l’equipe della clinica
senigalliese ha fatto dell’aforisma di Andrè Gide un uomo da solo
è in cattiva compagnia il proprio metodo di intervento. L’aiuto
che arriva dal prossimo è un elemento indispensabile per affrontare
un problema che il singolo non può superare con le sue sole forze,
senza rischiare di ricadere nella dipendenza. La sessione sarà
moderata da Luca Pagliari, giornalista di Radio 24 e Sole 24 Ore che farà
il punto sulle nuove emergenze sanitarie e l’importanza dell’auto aiuto.
Presenti anche il dottor Antonio Guidi, presidente dell’Istituto nazionale
di medicina sociale, il professore Carlo Di Clemente docente di psicologia
all’Università di Baltimora, il dottore Joaquin Cuetos dell’Università
di Oviedo, lo psichiatra alcologo Emmanuel Palomino del centro ospedaliero
di Bordeaux. Al convegno che si aprirà alle 8.45 per concludersi
alle 18, prenderanno parte anche le numerose associazioni di volontariato:
dalla storica Alcolisti Anonimi ad “Al-non”, da “Na oppure
Nicotine Anonymous” per chi vuole smettere di fumare, OA e Oanon
fino a Coda, Gamblers Anonymous e Gamanon per i giocatori d’azzardo redenti.
Esperienze che offriranno al pubblico la possibilità di conoscere
quali sostegni sono disponibili per affrontare problemi, che spesso si
trasformano in vere e proprie patologie, con tutte le conseguenze che
comportano.
Sabrina Marinelli. |
CORRIERE
ADRIATICO |
SENIGALLIA
- Droga mista ad alcol, consumo spasmodico di cibo, il vizio del gioco
d’azzardo tra gli adulti e la dipendenza dai videogiochi tra gli adolescenti,
sono le nuove emergenze sanitarie. A lanciare l’allarme è il titolare
di Villa Silvia, da oltre trent’anni in prima linea contro qualsiasi forma
di abuso. Eliminare i distributori di merendine dalle scuole - suggerisce
il dottor Vincenzo Aliotta - introdurre lezioni di educazione alimentare
e sessuale nell’orario didattico e l’educazione alcologica nelle fabbriche,
rappresentano validi strumenti per contrastare i singoli fenomeni. Ma
quando il disagio è stato represso, ricorrendo ad una forma di
dipendenza, è necessario fornire al soggetto interessato gli strumenti
idonei ad uscirne.
Il pluriabuso è diventata l’ultima tendenza in ordine di tempo. Una droga non basta ed ecco nascere cocktail micidiali. Superalcolici ingeriti insieme a pasticche di ecstasy o in abbinata alla cocaina, rappresentano uno scenario inquietante che sta prendendo sempre più piede anche tra i giovani della nostra riviera. Le dipendenze sono anche altre, come l’alimentazione convulsiva dove il cibo sostituisce altre mancanze, oppure il gioco d’azzardo, vero problema per molte famiglie senigalliesi. La casa di cura del dottor Aliotta, si batte per aiutare l’uomo a riconquistare la sua indipendenza e dignità nei confronti di comportamenti devianti e sempre più diffusi, e per conto del gruppo Focus ha organizzato il III convegno nazionale dal titolo I gruppi di mutuo aiuto dei 12 passi per le dipendenze e le nuove emergenze sanitarie che si terrà venerdì presso il Palazzo del Turismo. E’ diminuito l’uso dell’eroina - commenta il direttore di Villa Silvia - soprattutto per la paura di contrarre il virus dell’Hiv. Anche il consumo di nicotina è stato contrastato con la nuova normativa ed in questo il Ministro Sirchia è stato un esempio lodevole. Viceversa sono aumentati altri abusi, come la cocaina ad esempio, le dipendenze affettive oppure il mangiare convulsivo. Per quanto riguarda l’alcol? I consumi sono dimezzati - spiega - ma ancora alti. Negli anni ’70 erano di 120 litri procapite all’anno, adesso sono di circa 57 litri, sempre troppi. Il comportamento corretto sarebbe quello di vietare l’uso dell’alcol fino a 18 anni e una volta raggiunta la maggior età limitarsi il più possibile. Un uso equilibrato potrebbe essere un quarto di litro al giorno. Nei casi di abuso non dobbiamo colpevolizzare le scuole perché sta alle famiglie responsabilizzare i figli, anche se gli istituti potrebbero coinvolgere i genitori indirizzandoli verso un’adeguata educazione in tal senso. Una panoramica allarmante anche a livello locale che ha richiesto l’esigenza di riflettere su comportamenti che, passando da abitudini scorrette al vizio vero e proprio, sfociano in emergenze sanitarie. Il gruppo Focus propone il progetto dei 12 passi - aggiunge - che rappresentano il cammino per riscattarsi dalla dipendenza, collaborando con i gruppi di auto-aiuto. Solleveremo anche un sipario sul valore etico della solidarietà e del mutuo aiuto. Per uscire dalle dipendenze bisogna fermare il comportamento e analizzare il motivo che ha indotto a compiere certe scelte. Il denominatore comune è l’insicurezza della persona e la mancata accettazione di se stessi, nei rapporti con gli altri e tra gli adolescenti ha peso determinante l’emulazione. Sabrina Marinelli. |
CORRIERE
ADRIATICO |
MONDOLFO
-I soliti ritiri di patente del fine settimana, nella nostra zona, e sempre
per i consueti motivi: droga e alcol assunti da chi si pone alla guida di
un’auto, rischiando di procurare gravi conseguenze a sé e agli
altri. Nel corso di questi accertamenti che un giovane mondolfese di 29
anni, oltre al ritiro del documento di guida, si è visto anche colpito
da una denuncia. E accaduto ieri mattina intorno alle 6, quando i militari
della locale stazione hanno rilevato un incidente stradale avvenuto in località
Cerasa. Nulla di grave, ma il conducente dell’auto coinvolta era stato
trasportato all’ospedale di Fano per accertamenti. E’ stato lì
che i militari hanno rilevato il suo tasso alcolico superiore alla norma
ed hanno proceduto. Sempre i militari di Mondolfo, l’altra mattina intorno alle 11, avevano fermato per controlli, in località Centocroci, un uomo di 39 anni. A seguito di una perquisizione personale e poi di un accertamento effettuato in casa sua, gli sono stati sequestrati 4 grammi di eroina e l’uomo è stato denunciato per detenzione e spaccio di stupefacenti. Venerdì, invece, i carabinieri di Saltara avevano fermato un imbianchino di 37 anni che guidava sotto l’effetto di stupefacenti e, dopo una perquisizione gli avevano trovato in tasca un grammo di cocaina. Anche per lui ritiro di patente e denuncia. |
IL
GAZZETTINO (Nordest) |
Anche
quest’anno com’è ormai tradizione da quasi vent’anni, la Fiera
di Vicenza ospiterà dal 4 al 5 di novembre il Salone Nazionale
del Vino Novello, giunto alla sua XVIII edizione. Si comincia venerdì
a "porte chiuse" con un carnet dedicato ai professionisti e
tecnici del settore mentre sabato 5 dopo il deblocage che avverrà
la notte di venerdì il pubblico potrà degustare i primeur
italiani 2005.
Novità del programma 2005 per quel che riguarda la giornata del 4 sarà il concorso «Novello Sommeliers» organizzato dall’ Associazione Italiana Sommeliers in collaborazione con Fiera di Vicenza che prevede prove scritte, orali e di servizi e vedrà premiati 3 sommeliers nel corso della serata. Il Salone, organizzato come di consueto tra ente fieristico e la rivista specializzata "Civiltà del Bere" sarà caratterizzato da alcune novità tra cui una prima assoluta per il Novello: un vino kosher cioè preparato secondo le norme rituali ebraiche per l’alimentazione. Basterà questo assieme ad altri piccoli dettagli ad ossigenare un segmento che resta marginale nel grande panorama del vino italiano? A giudicare dai numeri che può presentare il Gruppo Italiano Vini parrebbe di sì: +10\% nella produzione 2005 con oltre 600mila bottiglie. Una performance che, spiega l’amministratore delegato di Giv, Pedron, è stata possibile soprattutto alla crescita della domanda internazionale soprattutto in Canada e Germania. Più in generale siano di fronte a una sostanziale stabilità del mercato. Il Novello è un vino "difficile" per il canale della ristorazione -margini ridotti, stoccaggio limitato dai tempi di consumo, crisi dei consumi- questo ha portato per esempio a una riduzione nel numero dei produttori e una conferma viene proprio dal Salone dove si presenteranno 110 espositori in calo rispetto all’edizione 2004. Del resto fare il Novello costa e il vino ha una vita breve, quindi l’investimento rischia di non ripagarsi. La soluzione è allora affidarsi alla grande distribuzione, ma per accedervi bisogna avere i numeri e poter reggere alla politica dei prezzi imposta dalla Gdo. Questo taglia fuori i produttori davvero di piccole dimensioni. Quanto "vale" il Novello 2005 lo dirà comunque l’indagine annuale di "Civiltà del Bere", illustrata dal suo direttore Pino Khail. Se ne conosce però la provenienza, che premia ancora una volta il Veneto. Per il resto sono 36 le province italiane dove si produce Novello. |
IL
GAZZETTINO (Belluno) |
È uscito dal carcere Mirko Portieri, 39 anni, bellunese, in carcere dal 13 ottobre scorso, da quando cioè era stato arrestato per aver puntato una pistola contro gli infermieri del Pronto Soccorso del San Martino che non volevano dargli la dose di morfina che chiedeva con insistenza. È stata così accolta l’istanza sollevata davanti al Tribunale della Libertà dai difensori dell’uomo - avvocati Alessandro Azara e Alvise Antinucci - tesa ad ottenere la scarcerazione del suo cliente. Nel ricorso il legale aveva fatto riferimento sulla mancanza di pericolosità dell’indagato non trattandosi nella fattispecie di un incallito rapinatore, ma semplicemente di una persona con problemi che, in piena notte ed in stato di alterazione alcolica, si era presentata in ospedale per ottenere della morfina. Alla fine, dopo alcune ore, vistasela negare, aveva estratto la pistola giocattolo, puntandola contro gli infermieri. L’ordinanza di scarcerazione è stata emessa ieri pomeriggio. Laconico il commento di Azara: «Non l’ho ancora vista, mi riservo di leggerne le motivazioni. Sulla base di queste decideremo la futura strategia processuale». |
IL
GAZZETTINO |
Cinque
anni fa fui operato per un tumore alla prostata. Oggi sto benissimo, ma
non è stata una passeggiata. Anche perché dovetti sottopormi
a terapia radiante e a un blocco androgenico di 4 mesi. Infortuni che capitano,
ma non scevri di conseguenze, che ci rendono la vita più difficile,
ma che non ci privano di alcun piacere. Compreso quello dei sensi. Disponiamo
oggi di farmaci formidabili, di cui non disponevano i nostri nonni e neppure
i nostri padri. Con buona pace di Lord Chesterfield che, in una celebre
lettera al figlio, nell’Educazione del gentiluomo, definì l’amplesso:
"La posizione è ridicola, il piacere effimero, la fatica tanta",
noi, a Venere, abbiamo sempre brindato. E, finché avremo un calice,
seguiteremo ad onorarla. Il sesso è uno degli istinti più
imperiosi e cedere ai suoi adescamenti uno dei godimenti più ineffabili.
Questo libro-intervista col Prof. Vincenzo Mirone, direttore della clinica
urologica dell’Università Federico II di Napoli e presidente della
Società europea di urologia andrologica ("Eros e coppia: dalla
mandragola al Cialis", Mondadori ed., 8 euro) cerca di spiegare ai
profani i segreti dell’eros e i problemi della coppia, con semplicità
e vivacità divulgativa e con rigore scientifico. L’ultima parte del
volumetto è dedicata alla prostrata, la più strategica ghiandola
maschile con la quale, prima o poi, tutti gli uomini devono far i conti.
Conoscerla significa tutelare il proprio benessere attraverso la prevenzione.
"La salute" diceva un umorista francese "è uno stato
provvisorio che non lascia presagire nulla di buono". Non diamo niente
per scontato, sottoponiamoci periodicamente a visite di controllo. È
l’unico modo per vivere a lungo e vivere meglio. In guerra con i sensi:
non in pace. Professor Vincenzo Mirone, cos’è l’impotenza? «L’incapacità di ottenere e/o mantenere un’erezione valida del pene, tale da garantire un normale rapporto sessuale». Basta una défaillance per parlare di disfunzione erettile? «No. Quando queste si ripetono, più o meno costantemente, per più di tre mesi, bisogna correre ai ripari». È vero che tre milioni e mezzo d’italiani sono condannati ai "riposi forzati"? «Anche di più. Purtroppo, solo un sesto si sottopone a trattamento medico». L’educazione sessuale è migliorata?«In Italia, non abbastanza. I ragazzi alle prime esperienze amorose hanno spesso avuto per maestri riviste o film pornografici. Oppure, i racconti romanzati degli amici e i messaggi, spesso fuorvianti, dei giornali, della radio, della televisione. Le esperienze sessuali, specialmente se negative, sono quelle che segnano di più». Quali i fattori di rischio, associati alla disfunzione erettile? «Malattie neurologiche: Alzheimer e sclerosi multiple; malattie peniene; malattie psichiatriche; depressione; malattie endocrine; interventi chirurgici; irradiazione della regione pelvica. E ancora farmaci e sostanze voluttuarie: alcolici, fumo, droghe; arteriosclerosi, patologie cardiovascolari; insufficienza renale; insufficienza epatica». Fra i "condannati ai riposi forzati" ci sono più intellettuali o analfabeti? «Analfabeti». Il paziente tipico con disfunzione erettile? «Cinquantotto anni, divorziato, fumatore o ex fumatore, con uno o più fattori di rischio cardiovascolari e una partner stabile». I farmaci a cui ricorrere in caso di reiterate défaillance? «Farmaci che favoriscono la vasodilatazione dei corpi cavernosi del pene. Il Viagra, il Vivanza, il Levita hanno una durata d’azione di cinque-otto ore. Il Cialis, di oltre trenta». |
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