Sostituzione persona all'esame patente, 4 arresti della polizia stradale
TORINO - Temevano di non superare l'esame di teoria per prendere la patente B, così due giovani torinesi di 20 e 23 anni hanno pagato altre due persone per sostenere la prova al posto loro. Ma la polizia stradale di Torino li ha scoperti e ha arrestato tutti e quattro.
Il sistema messo in piedi era ben congegnato: il finto candidato si presentava con la pratica del foglio rosa, il certificato medico e la carta d'identità della persona a cui doveva essere intestata la patente, ma su tutti questi documenti sostituiva la fotografia con quella del proprio volto. Ed era in grado di farlo, senza che gli esaminatori notassero lo scambio di immagini, perché aveva a disposizione i rivetti con cui all'anagrafe si fissano le foto. Non solo: uno degli arrestati, 34 anni, è residente nel Foggiano e il sospetto degli investigatori, coordinati dal pm Giuseppe Riccaboni, è che fosse un "pendolare" dell'imbroglio, probabilmente appartenente a un'organizzazione più vasta e articolata, che agisce in tutta Italia, sostituendosi di volta in volta ad aspiranti guidatori in varie città, per evitare che la stessa persona si presentasse più volte davanti agli stessi esaminatori.
Il blitz è scattato giovedì negli uffici della Motorizzazione, alla periferia Sud della città. In realtà l'operazione era nata come un normale controllo. Qualche sospetto di sostituzioni di persone era venuto agli uomini della Polstrada, ma immaginavano che fosse un meccanismo attuato più dagli stranieri,
soprattutto di etnia cinese. E non immaginavano di trovare due coppie di italiani pronte a scambiarsi di posto. I quattro sono già stati interrogati dal gip, che li ha scarcerati stabilendo per loro l'obbligo di firma quotidiano.
Lo stratagemma messo in piedi, in verità, una falla grossa l'aveva: nessuno aveva studiato. Né chi pagava (e le cifre per queste prestazioni si aggirano tra i 1.500 e i 2.000 euro), né - pare assurdo - i sostituti. Infatti durante il controllo la squadra di polizia giudiziaria della Stradale ha sequestrato addosso al giovane foggiano una ricetrasmittente, con potenziatore e auricolare, con cui chi si sedeva per dare l'esame di teoria poteva comunicare con l'esterno per mettere la crocetta sulla casella giusta. E probabilmente fuori dalla sala c'erano anche dei "suggeritori" che all'arrivo degli agenti si sono dileguati. Bloccato per primo dai poliziotti, il foggiano non è riuscito a passare l'apparecchio al complice, un ventenne sinti, che faceva parte della seconda tornata di esame e che è stato bocciato.
da amicipolstrada.blogspot.it