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Parma
Alcol test, per i controlli
arriva la certificazione medico-legale

Presentato in prefettura un nuovo protocollo che uniforma le procedure degli accertamenti in caso d’incidente per guida in stato di ebrezza o sotto l’effetto di droga
Foto Coraggio - archivio Asaps

Una sorta di “bollino blu” medico legale sui controlli per guida in stato di ebrezza e gli accertamenti sugli stupefacenti, in caso d’incidente. Procedure uniformate in tutto il territorio delle 4 province dell’Emilia occidentale, valide per tutte le forze dell’ordine e le strutture sanitarie. Per contrastare i sinistri ci si affida anche a una migliore gestione delle procedure. In sintesi è questo il succo del nuovo protocollo presentato a palazzo Rangoni, dove insieme al prefetto Luigi Viana sono intervenuti i dirigenti di Ausl e ospedale, con i rappresentanti di tutte le forze dell’ordine.

“Possiamo dire che è una messa punto delle procedure per evitare contestazioni a livello processuale. Un percorso iniziato a dicembre e che in pochi mesi è arrivato a conclusione con un protocollo già operativo”. Queste le parole di Viana che ha sottolineato l’alto livello di cooperazione - sotto la regia della prefettura - tra enti sanitari, strutture ospedaliere e forze dell’ordine.
Il nuovo protocollo uniforma le procedure. Le richieste di controllo da parte di qualsiasi forza di polizia - stradale, carabinieri o agenti provinciali - avrà un modello unico. E le procedure non saranno più attente solo all’aspetto medico-sanitario, ma anche a quello “forense” con una certificazione medico-legale “blindata”. In sostanza fermo restando l’assoluta correttezza dei riscontri medici già effettuati a livello sanitario, le forze dell’ordine,
potranno avvalersi anche di analisi e procedure più orientate al profilo medico legale. Vanno in questa direzione sia le procedure uniformi per la richiesta del campione sia una precisa definizione della cosiddetta “catena di custodia” disciplinata da principi di assoluto rigore. Sarà infine il laboratorio Ausl di Modena - specializzato da anni sotto il profilo medico legale - a certificare da un punto di vista “forense” il campione. L’obiettivo è naturalmente ridurre ancor più la mortalità sulle strade, passata dai103 morti del 1995 ai 35 del 2012. Un trend calante che si riscontra anche per  i feriti.

Procedure come ha sottolineato il dirigente del Maggiore Leonida Grisendi che vanno a coinvolgere tutta le 4 province - Parma, Modena, Piacenza e Reggio - e che si affiancano a quelle sanitarie - che non cambiano - e che si mostreranno più attente come si diceva agli aspetti medico legali. Per Massimo Fabi dell’Ausl il “protocollo completa il cerchio di promozione e tutela dei corretti stili di vita”. Soddisfazione anche da parte della forze dell’ordine. Il comandante della Polstrada Eugenio Amorosa: “Miglioriamo il sistema precedente con procedure uniformi valide per tutte le forze di polizia. L’obiettivo è ridurre se possibile al 50% gli incidenti mortali, come prevedono le politiche dell’Unione Europea”. Soddisfazione anche per il comandante dei carabinieri colonnello Carlo Cerrina: “C’è un rafforzamento del castello probatorio che eviterà dubbi in sede di processo”.

 

di Raffaele Castagno

da repubblica.it

 

Giovedì, 05 Aprile 2012
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