"Cara Hack, a 90 anni lasci il volante"
TRIESTE - «Niente patente agli over ottanta». Un medico triestino si rifiuta di visitare gli anziani ottuagenari? Fino a ieri la circostanza non era certo diventata una notizia. Ma il «no, grazie», pochi giorni fa, è toccato a Margherita Hack. L’astrofisica fiorentina, che compirà novant’anni nel giugno prossimo, non è certo persona che sfrutti la propria notorietà per un favore. E così, dopo una bell’arrabbiatura al telefono, la scienziata ha voluto denunciare la questione.
La patente di Hack è ancora valida, fino a giugno appunto. Ma l’astrofisica voleva prepararsi al rinnovo: ha chiamato la motorizzazione di Trieste, dove vive da cinquant’anni e scorrazza con la sua Panda, per scoprire le modalità del rinnovo. Dagli uffici si è sentita elencare la lista dei medici che si occupano di rinnovi patenti, e ha scelto quello più comodo, quello da raggiungere, appunto, a bordo della sua Panda.
Al telefono, però, Giuseppe Caragliu, dottore specializzato in visite mediche per la patente, ha offerto il suo gran rifiuto. La scienziata non ha desistito: «Non sono né vecchia né rincoglionita ha gridato, sempre con la cornetta in mano -. Come può permettersi di dire una cosa del genere? Lei mi deve visitare». E invece Caragliu è rimasto sulle sue posizioni, e l’astrofisica dovrà trovare un nuovo dottore.
La vicenda, però, non le è andata giù. «Ne faccio un caso di principio - spiega - non tanto per me, visto che la mia patente scade a giugno, quindi ho tempo. Ma il medico mi ha detto che non vuole visitare a questo scopo le persone oltre gli ottanta anni. Questo per me è un abuso, ed è incostituzionale. Se poi mi dice che a novanta anni non mi darebbe in ogni caso l’idoneità - aggiunge Hack - allora questo è un pregiudizio, ancora più grave».
Il medico, raggiunto nel suo studio, non cambia versione. E spiega: «Una persona di ottantanove o novant’anni non può essere ritenuta idonea per la patente se a decidere è un medico monocratico che, per legge, deve rilasciare un’idoneità della durata di due anni».
Il punto, insomma, sarebbe la durata del documento che il medico andrebbe a firmare, per garantire l’idoneità di una persona comunque anziana. Caragliu propone dunque una soluzione. «Dovrebbe essere reintrodotta la regola, cassata alcuni mesi fa - ha indicato - in base alla quale gli ultraottantenni dovevano essere valutati da un’apposita Commissione medica per ottenere l’idoneità alla guida».
Dice infatti il medico, che «se avessi la facoltà di dare alla professoressa Hack solo un anno di idoneità, avrei preso in considerazione l’ipotesi di visitarla». E ancora: «Non posso non tenere in considerazione - insiste Caragliu che un novantenne sia, di per sé, una persona con un’idoneità in bilico, che può non essere più tale da un giorno all’altro anche a seguito di piccoli episodi e indipendentemente dal fatto che la persona in esame sia in buona salute, oppure sia addirittura un genio come Margherita Hack».
L’astrofisica, cittadina onoraria di Trieste, ribatte: «Non sono vecchia. Ho una Panda e ci vado dappertutto. È dal 1952 che guido la macchina e, se devo dirlo, non ho mai provocato o fatto incidenti gravi».
In soccorso dell’automobilistascienziata arriva anche il presidente dell’Aci di Trieste. «È come se un medico si fosse rifiutato di curare i malati con l’influenza commenta Giorgio Cappel - per una propria scelta, puntando a quelli affetti da un’altra patologia. La professoressa Hack ha ragione. Deve essere visitata, ne ha il diritto sacrosanto».
di Beniamino Pagliaro
da lastampa.it