Bologna
Omicidio stradale di via Stalingrado
Sette anni una condanna severa ma assolutamente ancora insufficiente per chi ha emesso invece una sentenza di condanna a morte, inappellabile, a carico di una innocente
La condanna a 7 anni di Cristian Alessandrini, l'omicida della giovane diciannovenne Lucia Varriale che la sera del 5 marzo 2011 attraversava la strada nella sua naturale riserva di sicurezza come dovrebbero essere le strisce pedonali per chiunque, si presta ad una lettura quasi imbarazzante.
E' certo che in questo caso ci troviamo di fronte ad un incidente che rientrerebbe a pieno titolo nella casistica della proposta di Omicidio stradale per la quale l'ASAPAS ha contribuito alla raccolta delle 58.000 firme con le associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni di Firenze. Proposta che - lo ricordiamo - prevederebbe una condanna da 8 a 18 anni e soprattutto l'ergastolo della patente.
Con questa legge sarebbe stato fugato ogni dubbio di oggi sulla applicazione di una condanna per omicidio con dolo eventuale o per colpa cosciente. Di questo continuiamo a dolerci e ad essere delusi.
Va però certamente evidenziato che una condanna a 7 anni, pur con lo sconto del rito abbreviato, non è certo frequente nel nostro paese anche se il CP in questo caso prevede una condanna da 3 a 10 anni. Quindi il giudice è partito presumibilmente dalla pena base massima.
Mentre riconosciamo il coraggio della sentenza dobbiamo però ribadire che per chi guida sotto l'effetto di stupefacenti o ubriaco una simile condanna anche apparentemente elevata, va considerata assolutamente mite nei confronti di chi invece per la sua condotta dissennata ha di fatto a sua volta emesso una sentenza di condanna a morte, inappellabile, immediatamente eseguita sul posto a carico di una innocente! Questo non va dimenticato.
Vogliamo poi ricordare che alla condanna conseguirà la revoca della patente per l'Alessandrini, ai sensi dell'art. 219 del CdS, ma lo stesso potrà poi ripetere gli esami e riottenerla al massimo dopo tre anni.
Ecco perché l'ASAPS, con le associazioni fiorentine, insiste sull'ergastolo della patente. Chi uccide in questo modo non lo vogliamo più rivedere alla guida sulle strade.
Rimaniamo fiduciosi che la materia degli omicidi sulle strade venga presto riesaminata e modificata.
Forlì 6 aprile 2012-04-05
Giordano Biserni
Presidente ASAPS