RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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L’ADIGE |
MEZZOCORONA
– Il consiglio comunale, convocato per giovedì prossimo,
sarà focalizzato prevalentemente su una mozione e due interrogazioni
presentate dalla lista Insieme. |
L’ADIGE |
Al
Palacongressi fervono i preparativi per la grande festa di Halloween di
domani. Quest´anno ad animare sull´altopiano la «notte
delle streghe» arriveranno due gruppi musicali trentini tra la band
maggiormente in voga: gli Articolo 3ntino e i Bdc. Come negli anni recenti,
la festa ospiterà lo stand degli Alcolisti anonimi e a tutti i
partecipanti sarà donato il braccialetto con la scritta «modera
l´alcol, attento alla vita». L´appuntamento con «Halloween
ad Andalo» è per le ore 21 di domani.
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L’ADIGE |
Un
ragazzo minorenne è stato soccorso ieri nella zona nord, ai centri
commerciali, in quanto completamente ubriaco non riusciva a rimanere
in piedi. A lanciare l´allarme è stato un amico. Alla fine,
dopo qualche cura, il ragazzo non ha avuto bisogno del trasporto in
ospedale. |
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Un
italiano di 45 anni, Paolo Caradonna, è morto in un ospedale
di Cartagena, in Colombia, dopo essere stato respinto da altri due nosocomi.
L’uomo si sarebbe ferito alla testa in un hotel, dopo aver abusato di
droga e alcol, secondo il rapporto della polizia. |
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La
Giunta regionale ha approvato il finanziamento del progetto "Giovani
e Alcol", elaborato congiuntamente dalla Ulss 1 e dall’Arcat, l’associazione
regionale dei Club degli alcolisti in trattamento. Esso prevede la prevenzione
primaria e interessa la popolazione tra i 14 e i 29 anni e gli adulti
di riferimento nell’ambito della scuola e del tempo libero. L’obiettivo
è sensibilizzare i ragazzi a mettere in atto comportamenti autonomi
e sobri che promuovano la salute personale, familiare e della comunità
di appartenenza. A tale scopo sono organizzate due serate. La prima serata,
il 5 novembre, alle 16, nel cinema Eden di Cortina, ospita il duo "Mario
e Bruno"; la seconda sarà riservata alla riflessione sulle
problematiche legate all’uso di alcol.
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IL
MATTINO (Caserta) |
AMMALIATO
Castelvolturno. È svolta nelle indagini per risalire alla matrice
e agli autori del delitto del fattore indiano, trovato agonizzante quattordici
giorni fa nei pressi dell’aeroporto di Grazzanise e morto durante
il trasporto in ospedale. A uccidere l’immigrato ventiquattrenne,
secondo la polizia, sarebbero stati tre suoi connazionali e l’omicidio
deciso per punire un presunto comportamento scorretto sul posto di lavoro
nei confronti dei colleghi. Sia vittima che aguzzini, infatti, pare vivessero
e prestassero servizio tutti nella stessa fattoria. Fatale è stato
per Lakwinder Shingh accettare la richiesta del suo datore di lavoro di
compiere dei lavori edili all’interno della masseria. Il resto del
gruppo di operai indiani, pare, infatti, si fosse rifiutato per una questione
di dignità. «Siamo venuti in Italia per fare i contadini
e non i carpentieri», avevano risposto al titolare. Il povero Lakwinder,
invece, nel nostro Paese da solo due mesi e senza un regolare permesso
di soggiorno, probabilmente impaurito dalla possibilità di perdere
il posto di lavoro, era stato l’unico a cedere. Di qui la rappresaglia
dei suoi connazionali: l’autopsia ha permesso di accertare, infatti,
che il giovane è deceduto a causa delle numerosissime percosse
ricevute. Gli inquirenti, in ogni caso, ritengono che i connazionali dell’immigrato
non volessero ucciderlo, ma dargli una sonora lezione. A far degenerare
la situazione fino alla tragedia sarebbe stato probabilmente l’eccesso
di bevande alcoliche che il gruppo aveva assunto appena finito il turno
di lavoro. Gli autori del pestaggio sono fuggiti subito dopo l’omicidio.
Gli inquirenti stanno seguendo le loro tracce, quelle che hanno lasciato
lungo la fuga e che portano prima a Mantova e poi in Germania. Intanto
i due titolari dell’azienda dove lavorava il giovane ucciso, D.N.
di San Cipriano d’Aversa e P.V. di Grazzanise, sono stati denunciati
in stato di libertà alla procura della Repubblica: dovranno rispondere
di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
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Scritto
e diretto da Giambattista Assanti, terzo episodio di un progetto cinematografico
intitolato «Racconti italiani», si gira in questi giorni a
Taurasi «In vino veritas», una sorta di «Sideways»
all’italiana che vede nel cast anche Michele Placido, Patrizio Rispo
e Maria Giulia Cavalli. La storia racconta di Antonio, Marciano e Amalia
e della loro amicizia tradita e poi perduta, attraverso i tempi della
vendemmia e della successiva vinificazione. Placido è Antonio,
l’imprenditore di successo che rientra dopo anni in occasione di una vendemmia,
mentre Rispo è Marciano, un piccolo dipendente di un’azienda vinicola
il cui sogno è quello di mettersi in proprio. La Cavalli interpreta
Amalia, moglie di Marciano, custode di un piccolo segreto pronto a riaffiorare.
Il film è sostenuto produttivamente dalla Comunità montana
Terminio Cervialto, dal Comune di Taurasi, dalla Regione Campania e da
alcune aziende private.
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CORRIERE.IT |
Perché
tanti giovani diventano etilisti e perché cercano nell’ebbrezza
una risposta ai loro problemi? A queste domande risponde il libro "Il
bere oscuro" di Luigi Galimberti (ed. Rcs) che compie un viaggio
nella vita di chi non sa resistere all’alcol e non sa che è
possibile guarire. Sempre sul tema delle dipendenze (da alcol e droga),
venerdì 4 novembre, al Palazzo del turismo di Senigallia (An),
si terrà un congresso con la presenza di numerosi esperti. |
EMILIANET |
CASTELNOVO
NE’ MONTI (30 ott. 2005) - Sembravano due stracci imbevuti di bevande
alcoliche! Il paragone non e’ assurdo in quanto basti pensare che a titolo
esemplificativo l’accertamento con l’alcoltest eseguito dai Carabinieri
a distanza di quattro ore dal fermo dei due ragazzi modenesi ha rivelato
un tasso alcolemico ben quattro volte superiore alla soglia dei 0,5 g/l
stabilita dal codice della stradale la quale si e’ in stato d’ebbrezza.
Questo però e’ solo il culmine di un’assurda e impiegabile vicenda che questa notte ha visto protagonisti due giovani di Montefiorino (MO), un 18enne ed un 22enne, che imbevuti di alcol hanno raggiunto l’abitato di Castelnuovo Monti per dar sfogo alle loro intemperanze culminate con una serie di denunce. I due infatti sono stati denunciati dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Castelnuovo Monti (RE) per una serie di reati che vanno dal furto aggravato in concorso per aver asportato un paletto di recinzione di privata abitazione rinvenuto nella loro auto, ubriachezza molesta e disturbo al riposo delle persone. La prima chiamata giunta ai Carabinieri castelnovesi, peraltro impegnati nei rilievi di un grave sinistro a Vetto con l’alcol sempre da protagonista essendo risultato il conducente ebbro, segnalava due giovani che a bordo di una Honda Civic sgommavano con pericolosi testa coda in Via Bagnoli di Castelnuovo Monti a cui e’ immediatamente seguita altra segnalazione che vedeva i residenti esausti litigare con gli stessi. Per evitare ulteriori conseguenze ben deducibili l’equipaggio del Nucleo Radiomobile si portava immediatamente in Via Bagnoli riportando a fatica alla ragione i due giovani modenesi che non hanno esitato a riempire di improperi ed offese varie anche i due Carabinieri che li identificavano nei due suindicati giovani modenesi. I due sono stati fermati mentre si trovavano a piedi in Via Bagnoli discutendo animatamente con alcuni residenti dai quali i Carabinieri apprendevano la condotta avuta poco prima dai due giovani modenesi che oltre a disturbare dapprima con sgommate e poi con urla per le strade il riposo delle persone avevano asportato un paletto di recinzione dal cortile di una privata abitazione posta poco distante. Il provento del furto come poi e’ stato accertato dai Carabinieri era stato riposto nel bagagliaio dell’autovettura in uso ai due modenesi e parcheggiata poco distante dove e’ stata recuperata dai Carabinieri per essere quindi restituita all’avente diritto mentre i due esagitati modenesi venivano condotti in Caserma. Negli uffici della Compagnia Carabinieri di Castelnovo Monti al comando del Tenente Mario Amoroso i due venivano denunciati in ordine al reato di furto e sanzionati per le fattispecie contravvenzionali di ubriachezza molesta e disturbo al riposo delle persone. Intorno alle 7,00, a distanza di ben quattro ore dal loro fermo, la sconvolgente scoperta: il tasso alcolemico dei due giovani era quattro volte superiore ai 0,5 g/l (*) rimane quindi l’interrogativo di cosa sarebbe potuto loro accadere se dopo la trasferta brava avessero subito ripreso la marcia alla guida della loro auto alla volta del comune di Montefiorino!. |
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |
È
cominciata una campagna di sensibilizzazione contro l’abuso d’alcool e
contro l’uso di droghe nelle scuole medie inferiori e superiori. Un primo
dato, nettamente positivo, è stato l’interesse mostrato dai dirigenti
scolastici nei confronti di questo progetto. La prima parte del progetto
è «Emozioni in un ciak», concorso fotografico e di
cortometraggi organizzato dall’associazione «R2, Ragazzi alla seconda»
con il patrocinio della Città di Trani, assessorato alla Pubblica
Istruzione, assessorato ai Servizi Sociali ed assessorato alla Cultura.
Nei giorni scorsi una delegazione dell’associazione «R2» ha
incontrato tutti i Dirigenti delle scuole medie inferiori e superiori
della Città di Trani riscontrando interesse verso questo tipo di
programma: «Una pacca sulla spalla da parte dei supremi dirigenti
dell’istruzione cittadina - dice Niky Battagia, presidente dell’associazione
"R2" - ci danno un forte senso di fierezza. Da questa esperienza,
adesso, possiamo continuare a lavorare ancora più carichi e motivati.
Altrettanto positivo è stato l’incontro con il Presidente dell’Age
(associazione genitori) di Trani dott. Mario Damiani. L’Age infatti sarà
impegnata con iniziative parallele rivolte ai genitori.Tutti con un unico
intento: "No all’abuso di alcool No alla droga (*)"».
Per ogni informazione è possibile rivolgersi presso la sede dell’associazione
«R2», in piazza Mazzini 13 (telefono 0883/500044, e-mail:
erreallaseconda@yahoo.it ludem
(*) Nota: una campagna di sensibilizzazione è utile quando porta le persone a mettere in discussione i propri comportamenti e, magari, in qualche caso a cambiarli. Riguardo alle bevande alcoliche, ciascuno è convinto che il cosiddetto “abuso” sia quello che fanno gli altri, considerando il proprio rapporto con l’alcol come “uso”. Per questo motivo una campagna contro l’”abuso” di alcol rischia di essere utile solo a mettere a posto la coscienza di chi la propone, perché non produce cambiamento e lascia le cose come stanno. |
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |
Principali
clienti di degustazione di aperitivi perlopiù alcolici sono in città
giovani e under 40. Ma cosa comporta, per il nostro organismo (apparato
digerente, fegato, reni) ingerire questo tipo di bevande prima dei pasti
principali? Va detto innanzitutto che bere alcol a digiuno e in eccesso
fa sempre male anche se oggi le occasioni non mancano. Ovunque si vada,
bar o vineria, ristorante o abitazioni private, troviamo sempre una bottiglia
di spumante o di vino di ottima annata con cui festeggiare. Brindare con
persone amiche o che comunque fa piacere incontrare fa bene alla salute
e al morale, ma quando assumiamo sostanze alcoliche, è bene prestare
attenzione a quanto se ne beve e a come si beve. L’alcol, anche se introdotto
in quantità minime, come nel caso degli spumanti o del moscato, ma
anche se bevuto in eccesso o, peggio, a digiuno, può provocare danni
(*). Bisogna tenere presente, infatti, che ogni essere umano ha un problema
di tolleranza all’alcol e i fattori che la influenzano sono vari. Ci sono,
ad esempio, coloro che per predisposizione genetica non lo sopportano proprio
e debbono evitare assolutamente di bere qualunque tipo di alcolico. E’ opportuno
bere il vino sempre a stomaco pieno perché si ha un tempo di assorbimento
dell’alcol molto più lungo del solito, infatti può variare
da due a sei ore, a seconda del grado di riempimento dello stomaco. In questo
modo, l’alcol viene metabolizzato con gradualità e non raggiunge
mai picchi elevati nel sangue. A digiuno, invece, l’alcol inizia ad essere
assorbito già cinque minuti dopo l’assunzione e in dieci minuti,
quasi la metà viene assorbita. m.c.c. (*) Nota: quest’ultima mi pare una frase strana. Sarebbe come dire che una sigaretta fa male, ma anche trenta sigarette, peggio se senza filtro, fanno male. Se il presupposto, ad inizio frase, è che minime quantità di alcol fanno male, è ovvio che anche tanto alcol fa male (peggio ancora se a digiuno). Forse (ipotizzo) si voleva dire che anche bevande a bassa gradazione alcolica sono pericolose per la salute. |
IL
SECOLO XIX |
Altre
quattro volte, fra il 2000 e il 2004, la direzione di Amt aveva dovuto
fare i conti con le segnalazioni di autisti tossicodipendenti o alcolisti,
e in tutti i casi l’azienda si era mossa diversamente da come fece con
Federica Moro, la ventinovenne finita fuori strada al Righi il 3 maggio
scorso mentre era alla guida del "64" sotto l’effetto di stupefacenti.
Nei casi pregressi, sottolinea la polizia in un dossier presentato alla
Procura, si era intervenuti subito e il lavoratore era stato destinato
ad altra mansione. Non solo: le notazioni "sospette" erano state
inserite nel "foglio matricolare" del dipendente, agevolando
il lavoro di chi era deputato a decidere se l’autista poteva o non poteva
riprendere il servizio. Con la Moro la condotta è stata diversa,
nonostante i precedenti dimostrino che si poteva e si doveva fare di più.
Si tratta di un risvolto fondamentale, che potrebbe complicare la posizione dei funzionari più alti in grado: il direttore generale Stefano Pesci e l’ex dirigente movimento Massimo Cecchini. Perché, si chiedono gli investigatori, non si sono comportati come i capi fecero in precedenza, dimostrando di poter scongiurare il pericolo d’incidenti gravi non appena ricevuta l’indiscrezione? Non va infatti dimenticato che le prime notizie sui problemi di tossicodipendenza della Moro risalgono all’ottobre 2004, quando un sindacalista rese noti ad Amt i nomi cinque autisti sospettati di consumare eroina. Non solo. Gli investigatori del commissariato Centro - coordinati da Salvatore Dispenza - hanno arricchito il fascicolo aperto dal procuratore aggiunto Franco Cozzi di un altro tassello: il dettaglio delle mansioni, desunto attraverso l’ufficio legale, cui ogni funzionario era tenuto in materia di sicurezza, che inchiodano a obblighi molto precise sebbene resti da colmare il vuoto normativo che rischia di vanificare parte del procedimento. La legge sulle droghe prevede infatti per il responsabile di un’azienda l’obbligo di disporre accertamenti medici approfonditi sui sottoposti che abbiano responsabilità di terzi, ma manca il decreto attuativo che individua le professioni a rischio. Il quadro investigativo si è modificato con la tornata d’interrogatori scattata dopo l’invio degli Acip, avviso di conclusione delle indagini preliminari. Una volta ricevuta la notifica, quattro dei nove indagati hanno chiesto d’essere riascoltati: Cecchini, l’ex direttore della rete Oliviero Dall’Asen, il controllore Giovanni Battista Demarchi e un capo settore, Lorenzo Zanzarsi. L’ipotesi corroborata dalle dichiarazioni di Cecchini, ribadita anche attraverso il suo legale Massimo Boggio, è che avesse condotto ogni accertamento «in piena collaborazione» con Pesci, e che quindi le omissioni, se ci sono state, siano di entità paragonabile. Diverso è il capitolo sulle mancanze di controllori e capi rimessa, ovvero coloro che dovevano verificare l’idoneità della ventinovenne rientrata dopo un anno di malattia. Il 2 maggio Federica ebbe tre incidenti; il giorno dopo, a poche ore dal disastro di via Carso, un collega telefonò in sede dicendo che non era assolutamente in grado di guidare: la stava accompagnando in macchina al capolinea del mezzo su cui doveva prendere servizio e la giovane era completamente «alterata». Secondo il rapporto del controllore Demarchi, invece, che sostiene di averle parlato un quarto d’ora prima del turno, le sue condizioni psicofisiche risultavano «normali» (*). M.Ind. (*) Nota: occupandomi da oltre 15 anni di problemi alcolcorrelati, ho sentito molte volte racconti di persone che, nella loro vita, avevano avuto esperienze di viaggi in autobus con autisti evidentemente ubriachi. La nostra opinione è che i controlli dell’alcolemia dei conduttori di autoveicoli debbano essere decisamente intensificati nel nostro paese, a maggior ragione nei confronti degli autisti di mezzi pubblici. |
IL
MESSAGGERO (Pesaro) |
FOSSOMBRONE - Guidavano ubriachi in pieno centro abitato. Fermati dai carabinieri non hanno voluto sottoporsi all’etilometro ed è scattato il ritiro della patente. E’ successo nella notte tra venerdì e sabato a Fossombrone. Durante un controllo i carabinieri hanno sorpreso in stato di ebbrezza un operaio fanese di 27 anni alla guida della sua Clio e un 37enne di Fermignano. Quest’ultimo a bordo dell’auto aveva un amico addosso al quale i militari hanno ritrovato una modesta quantità di marijuana. Il giovane, 26 anni di Fermignano, è stato segnalato alla Prefettura. |
BRESCIA
OGGI |
Puntare
sul vino non è una novità, ma è sempre vantaggioso
(*). Le bottiglie di lusso si stanno trasformando sempre più spesso
in beni di investimento, che segue regole diverse dal tradizionale mercato
finanziario. Una bottiglia è, e resta, un prodotto materiale, quindi
difficilmente scambiabile, il valore di ogni «pezzo» si basa
sui risultati delle aste, come quelle di Christie’s in cui si sono
vendute nel 2004 bottiglie per oltre 36 milioni di dollari, (16 mln realizzati
in Europa). L’andamento in Borsa, con l’indice mondiale del comparto
vinicolo elaborato da Mediobanca, segna una crescita del 58,9% tra febbraio
2001 e febbraio 2005, in una corsa guidata soprattutto da Canada (+168,8%)
e Usa (+159,8%). Considerando solo la performance da inizio 2004 fino a
febbraio 2005, si registrano performance comprese tra il 18% e il 40%, con
massimi del 40% in Usa. Una cassa di Chateau La Tour del 1961 valeva 6 anni
quasi 8 mila sterline, nel 2003 oltre 34 mila sterline. E lo stesso vale
per molte altre etichette storiche che hanno dimostrato di resistere molto
meglio di alcuni indici di Borsa in questi ultimi anni. A decidere i valore di un vino è ancora il territorio di produzione e quindi capita spesso che le bottiglie più costose dipendano dall’annata, ma soprattutto dalle etichette che per i prodotti di più alta fascia mantengono la stessa graduatoria di 100 anni fa, al di là delle tante innovazioni tecnologiche nei processi di coltivazione e vinificazione. Questo significa che Latour costa più di Pichon Longueville e che le annate migliori sono quelle che ottengono anche i rialzi più significativi. È chiaro che i vini a differenza delle azioni hanno un tempo limite: la bottiglia vale finché si può bere ma per un vino di grande struttura questo periodo può andare ben oltre il secolo. C’è persino chi possiede le pochissime bottiglie di Chateau Lafite Rotschild del 1789 anno della rivoluzione francese. Ma ci sono anche le grandi etichette italiane come il Brunello di Castelgiocondo dei marchesi de Frescobaldi che per l’annata del 1990 da Sotheby’s è valutato 1.127 sterline contro le 480 dello scorso anno. E anche nel mercato del vino c’è chi prova a controllare gli andamenti. Il 1997 per la Francia è stato un grande anno, ma per far alzare i prezzi molti produttori di fascia alta hanno stoccato parte dei lotti. E quando in vista della crisi di questi ultimi anni hanno iniziato a vendere le bottiglie conservate, il prezzo di alcune etichette si è notevolmente abbassato rispetto a 5-6 anni fa. Nel frattempo anche su internet si sta scoprendo la passione di investire in bottiglie. E il risultato è la nascita di portali specializzati come vintagewine.com o lo sviluppo dell’e-commerce con e-bay, che ha dato vita a un vero e proprio borsino elettronico. (*) Nota: investimenti dichiarati come SEMPRE VANTAGGIOSI, in molti campi, hanno provocato disastri economici per un sacco di gente. |
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