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Rassegna stampa alcol e guida del 30 ottobre 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


L’ADIGE
La minoranza incalza la giunta:
basta sponsorizzare le feste alcoliche
«Il Comune non paghi la birra»
Mezzocorona, 1.600 euro e una bevuta sul Monte.
  

MEZZOCORONA – Il consiglio comunale, convocato per giovedì prossimo, sarà focalizzato prevalentemente su una mozione e due interrogazioni presentate dalla lista Insieme.
La mozione vuole evidenziare un dubbio profilo etico dell´amministrazione nel rilascio dei contributi. Il caso specifico si riferisce al «Monte Music Festival», raduno giovanile che si è svolto sul Monte di Mezzocorona nel giugno scorso. Ma solo ora è venuto alla luce, con la presentazione del rendiconto della manifestazione, che il Comune ha elargito un contributo di 1.600 euro per una festa dove sono state distribuite solamente bevande alcoliche. Dalle fatture presentate si desume che sono stati acquistati ben 870 litri di birra, soft drink e superalcolici. E, da parecchie segnalazioni ricevute, anche ai ragazzi sotto i 16 anni, soglia di età per la quale non è concessa la mescita di bevande alcoliche, sono stati somministrati vari bicchieri di birra.
Usando una metafora, la goccia che ha fatto traboccare il bicchiere è stato l´articolo dell´assessore allo sport, Mattia Hauser, pubblicato sull´ultimo notiziario comunale dove egli lodava l´iniziativa compiacendosi per il successo della festa.
«Noi non ce la prendiamo affatto con l´associazione che ha organizzato la manifestazione – sostiene il capogruppo di Insieme, Diego Luchin – però non possiamo accettare che una sorta di festa della birra venga “sponsorizzata” dal Comune». Quindi: sì ai contributi per l´aggregazione giovanile, ma assolutamente no all´istigazione all´alcol con il beneplacito dell´assessore allo sport. Con la mozione, pertanto, si chiede l´impegno dell´amministrazione comunale a concedere contributi per simili iniziative con maggiore oculatezza, attuando un controllo sul divieto di somministrare le bevande alcoliche ai minori di 16 anni come impongono le leggi vigenti.

L’ADIGE
Halloween ad Andalo.

Al Palacongressi fervono i preparativi per la grande festa di Halloween di domani. Quest´anno ad animare sull´altopiano la «notte delle streghe» arriveranno due gruppi musicali trentini tra la band maggiormente in voga: gli Articolo 3ntino e i Bdc. Come negli anni recenti, la festa ospiterà lo stand degli Alcolisti anonimi e a tutti i partecipanti sarà donato il braccialetto con la scritta «modera l´alcol, attento alla vita». L´appuntamento con «Halloween ad Andalo» è per le ore 21 di domani.

L’ADIGE
Minore ubriaco.

Un ragazzo minorenne è stato soccorso ieri nella zona nord, ai centri commerciali, in quanto completamente ubriaco non riusciva a rimanere in piedi. A lanciare l´allarme è stato un amico. Alla fine, dopo qualche cura, il ragazzo non ha avuto bisogno del trasporto in ospedale.
Litigio a S. Michele
Vigili urbani di Mezzolombardo e carabinieri di S. Michele sono stati impegnati ieri sera a sedare una lite tra avventori all´esterno del bar Aquila Nera. Un gruppo di persone sono venute alle mani e la situazione non è degenerata solo grazie all´intervento delle forze dell´ordine. In serata i carabinieri di S. Michele stavano ancora raccogliendo testimonianze per ricostruire l´accaduto.
Ruba un cappello: denunciato
Un polacco è stato denunciato per furto dai vigili urbani in quanto sorpreso a rubare un cappello in lana al negozio Prealpina di piazza S. Maria. L´uomo, che era in compagnia di un connazionale, ha tentato la fuga ma è stato bloccato. Sembra che abbia agito in preda ai fumi dell´alcol.

AUDIONEWS.IT
Colombia, morto turista italiano.

Un italiano di 45 anni, Paolo Caradonna, è morto in un ospedale di Cartagena, in Colombia, dopo essere stato respinto da altri due nosocomi. L’uomo si sarebbe ferito alla testa in un hotel, dopo aver abusato di droga e alcol, secondo il rapporto della polizia.

IL GAZZETTINO (Belluno)
Due serate a Cortina dedicate ai giovani.

La Giunta regionale ha approvato il finanziamento del progetto "Giovani e Alcol", elaborato congiuntamente dalla Ulss 1 e dall’Arcat, l’associazione regionale dei Club degli alcolisti in trattamento. Esso prevede la prevenzione primaria e interessa la popolazione tra i 14 e i 29 anni e gli adulti di riferimento nell’ambito della scuola e del tempo libero. L’obiettivo è sensibilizzare i ragazzi a mettere in atto comportamenti autonomi e sobri che promuovano la salute personale, familiare e della comunità di appartenenza. A tale scopo sono organizzate due serate. La prima serata, il 5 novembre, alle 16, nel cinema Eden di Cortina, ospita il duo "Mario e Bruno"; la seconda sarà riservata alla riflessione sulle problematiche legate all’uso di alcol.

IL MATTINO (Caserta)
CASTELVOLTURNO. LA POLIZIA IDENTIFICA I RESPONSABILI
Il fattore indiano ucciso per vendetta .

AMMALIATO Castelvolturno. È svolta nelle indagini per risalire alla matrice e agli autori del delitto del fattore indiano, trovato agonizzante quattordici giorni fa nei pressi dell’aeroporto di Grazzanise e morto durante il trasporto in ospedale. A uccidere l’immigrato ventiquattrenne, secondo la polizia, sarebbero stati tre suoi connazionali e l’omicidio deciso per punire un presunto comportamento scorretto sul posto di lavoro nei confronti dei colleghi. Sia vittima che aguzzini, infatti, pare vivessero e prestassero servizio tutti nella stessa fattoria. Fatale è stato per Lakwinder Shingh accettare la richiesta del suo datore di lavoro di compiere dei lavori edili all’interno della masseria. Il resto del gruppo di operai indiani, pare, infatti, si fosse rifiutato per una questione di dignità. «Siamo venuti in Italia per fare i contadini e non i carpentieri», avevano risposto al titolare. Il povero Lakwinder, invece, nel nostro Paese da solo due mesi e senza un regolare permesso di soggiorno, probabilmente impaurito dalla possibilità di perdere il posto di lavoro, era stato l’unico a cedere. Di qui la rappresaglia dei suoi connazionali: l’autopsia ha permesso di accertare, infatti, che il giovane è deceduto a causa delle numerosissime percosse ricevute. Gli inquirenti, in ogni caso, ritengono che i connazionali dell’immigrato non volessero ucciderlo, ma dargli una sonora lezione. A far degenerare la situazione fino alla tragedia sarebbe stato probabilmente l’eccesso di bevande alcoliche che il gruppo aveva assunto appena finito il turno di lavoro. Gli autori del pestaggio sono fuggiti subito dopo l’omicidio. Gli inquirenti stanno seguendo le loro tracce, quelle che hanno lasciato lungo la fuga e che portano prima a Mantova e poi in Germania. Intanto i due titolari dell’azienda dove lavorava il giovane ucciso, D.N. di San Cipriano d’Aversa e P.V. di Grazzanise, sono stati denunciati in stato di libertà alla procura della Repubblica: dovranno rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

IL MATTINO
«IN VINO VERITAS»
Per Placido e Rispo ciak tra i vigne.

Scritto e diretto da Giambattista Assanti, terzo episodio di un progetto cinematografico intitolato «Racconti italiani», si gira in questi giorni a Taurasi «In vino veritas», una sorta di «Sideways» all’italiana che vede nel cast anche Michele Placido, Patrizio Rispo e Maria Giulia Cavalli. La storia racconta di Antonio, Marciano e Amalia e della loro amicizia tradita e poi perduta, attraverso i tempi della vendemmia e della successiva vinificazione. Placido è Antonio, l’imprenditore di successo che rientra dopo anni in occasione di una vendemmia, mentre Rispo è Marciano, un piccolo dipendente di un’azienda vinicola il cui sogno è quello di mettersi in proprio. La Cavalli interpreta Amalia, moglie di Marciano, custode di un piccolo segreto pronto a riaffiorare. Il film è sostenuto produttivamente dalla Comunità montana Terminio Cervialto, dal Comune di Taurasi, dalla Regione Campania e da alcune aziende private.

CORRIERE.IT
Il libro
Viaggio nella vita tormentata di un alcolista.

Perché tanti giovani diventano etilisti e perché cercano nell’ebbrezza una risposta ai loro problemi? A queste domande risponde il libro "Il bere oscuro" di Luigi Galimberti (ed. Rcs) che compie un viaggio nella vita di chi non sa resistere all’alcol e non sa che è possibile guarire. Sempre sul tema delle dipendenze (da alcol e droga), venerdì 4 novembre, al Palazzo del turismo di Senigallia (An), si terrà un congresso con la presenza di numerosi esperti.

EMILIANET
Finisce in caserma la notte brava di due ragazzi
Denunciati dai Carabinieri per furto, ubriachezza molesta e disturbo alla quiete pubblica.

CASTELNOVO NE’ MONTI (30 ott. 2005) - Sembravano due stracci imbevuti di bevande alcoliche! Il paragone non e’ assurdo in quanto basti pensare che a titolo esemplificativo l’accertamento con l’alcoltest eseguito dai Carabinieri a distanza di quattro ore dal fermo dei due ragazzi modenesi ha rivelato un tasso alcolemico ben quattro volte superiore alla soglia dei 0,5 g/l stabilita dal codice della stradale la quale si e’ in stato d’ebbrezza.
Questo però e’ solo il culmine di un’assurda e impiegabile vicenda che questa notte ha visto protagonisti due giovani di Montefiorino (MO), un 18enne ed un 22enne, che imbevuti di alcol hanno raggiunto l’abitato di Castelnuovo Monti per dar sfogo alle loro intemperanze culminate con una serie di denunce.
I due infatti sono stati denunciati dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Castelnuovo Monti (RE) per una serie di reati che vanno dal furto aggravato in concorso per aver asportato un paletto di recinzione di privata abitazione rinvenuto nella loro auto, ubriachezza molesta e disturbo al riposo delle persone.
La prima chiamata giunta ai Carabinieri castelnovesi, peraltro impegnati nei rilievi di un grave sinistro a Vetto con l’alcol sempre da protagonista essendo risultato il conducente ebbro, segnalava due giovani che a bordo di una Honda Civic sgommavano con pericolosi testa coda in Via Bagnoli di Castelnuovo Monti a cui e’ immediatamente seguita altra segnalazione che vedeva i residenti esausti litigare con gli stessi.
Per evitare ulteriori conseguenze ben deducibili l’equipaggio del Nucleo Radiomobile si portava immediatamente in Via Bagnoli riportando a fatica alla ragione i due giovani modenesi che non hanno esitato a riempire di improperi ed offese varie anche i due Carabinieri che li identificavano nei due suindicati giovani modenesi.
I due sono stati fermati mentre si trovavano a piedi in Via Bagnoli discutendo animatamente con alcuni residenti dai quali i Carabinieri apprendevano la condotta avuta poco prima dai due giovani modenesi che oltre a disturbare dapprima con sgommate e poi con urla per le strade il riposo delle persone avevano asportato un paletto di recinzione dal cortile di una privata abitazione posta poco distante.
Il provento del furto come poi e’ stato accertato dai Carabinieri era stato riposto nel bagagliaio dell’autovettura in uso ai due modenesi e parcheggiata poco distante dove e’ stata recuperata dai Carabinieri per essere quindi restituita all’avente diritto mentre i due esagitati modenesi venivano condotti in Caserma.
Negli uffici della Compagnia Carabinieri di Castelnovo Monti al comando del Tenente Mario Amoroso i due venivano denunciati in ordine al reato di furto e sanzionati per le fattispecie contravvenzionali di ubriachezza molesta e disturbo al riposo delle persone.
Intorno alle 7,00, a distanza di ben quattro ore dal loro fermo, la sconvolgente scoperta: il tasso alcolemico dei due giovani era quattro volte superiore ai 0,5 g/l (*) rimane quindi l’interrogativo di cosa sarebbe potuto loro accadere se dopo la trasferta brava avessero subito ripreso la marcia alla guida della loro auto alla volta del comune di Montefiorino!.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Promossa dall’«R2» con il patrocinio del Comune
Contro l’alcool e la droga una campagna nelle scuole.

È cominciata una campagna di sensibilizzazione contro l’abuso d’alcool e contro l’uso di droghe nelle scuole medie inferiori e superiori. Un primo dato, nettamente positivo, è stato l’interesse mostrato dai dirigenti scolastici nei confronti di questo progetto. La prima parte del progetto è «Emozioni in un ciak», concorso fotografico e di cortometraggi organizzato dall’associazione «R2, Ragazzi alla seconda» con il patrocinio della Città di Trani, assessorato alla Pubblica Istruzione, assessorato ai Servizi Sociali ed assessorato alla Cultura. Nei giorni scorsi una delegazione dell’associazione «R2» ha incontrato tutti i Dirigenti delle scuole medie inferiori e superiori della Città di Trani riscontrando interesse verso questo tipo di programma: «Una pacca sulla spalla da parte dei supremi dirigenti dell’istruzione cittadina - dice Niky Battagia, presidente dell’associazione "R2" - ci danno un forte senso di fierezza. Da questa esperienza, adesso, possiamo continuare a lavorare ancora più carichi e motivati. Altrettanto positivo è stato l’incontro con il Presidente dell’Age (associazione genitori) di Trani dott. Mario Damiani. L’Age infatti sarà impegnata con iniziative parallele rivolte ai genitori.Tutti con un unico intento: "No all’abuso di alcool No alla droga (*)"». Per ogni informazione è possibile rivolgersi presso la sede dell’associazione «R2», in piazza Mazzini 13 (telefono 0883/500044, e-mail: erreallaseconda@yahoo.it  ludem
 
(*) Nota: una campagna di sensibilizzazione è utile quando porta le persone a mettere in discussione i propri comportamenti e, magari, in qualche caso a cambiarli.
Riguardo alle bevande alcoliche, ciascuno è convinto che il cosiddetto “abuso” sia quello che fanno gli altri, considerando il proprio rapporto con l’alcol come “uso”.
Per questo motivo una campagna contro l’”abuso” di alcol rischia di essere utile solo a mettere a posto la coscienza di chi la propone, perché non produce cambiamento e lascia le cose come stanno.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Con l’alcol non bisogna eccedere.

Principali clienti di degustazione di aperitivi perlopiù alcolici sono in città giovani e under 40. Ma cosa comporta, per il nostro organismo (apparato digerente, fegato, reni) ingerire questo tipo di bevande prima dei pasti principali? Va detto innanzitutto che bere alcol a digiuno e in eccesso fa sempre male anche se oggi le occasioni non mancano. Ovunque si vada, bar o vineria, ristorante o abitazioni private, troviamo sempre una bottiglia di spumante o di vino di ottima annata con cui festeggiare. Brindare con persone amiche o che comunque fa piacere incontrare fa bene alla salute e al morale, ma quando assumiamo sostanze alcoliche, è bene prestare attenzione a quanto se ne beve e a come si beve. L’alcol, anche se introdotto in quantità minime, come nel caso degli spumanti o del moscato, ma anche se bevuto in eccesso o, peggio, a digiuno, può provocare danni (*). Bisogna tenere presente, infatti, che ogni essere umano ha un problema di tolleranza all’alcol e i fattori che la influenzano sono vari. Ci sono, ad esempio, coloro che per predisposizione genetica non lo sopportano proprio e debbono evitare assolutamente di bere qualunque tipo di alcolico. E’ opportuno bere il vino sempre a stomaco pieno perché si ha un tempo di assorbimento dell’alcol molto più lungo del solito, infatti può variare da due a sei ore, a seconda del grado di riempimento dello stomaco. In questo modo, l’alcol viene metabolizzato con gradualità e non raggiunge mai picchi elevati nel sangue. A digiuno, invece, l’alcol inizia ad essere assorbito già cinque minuti dopo l’assunzione e in dieci minuti, quasi la metà viene assorbita. m.c.c.
 
(*) Nota: quest’ultima mi pare una frase strana. Sarebbe come dire che una sigaretta fa male, ma anche trenta sigarette, peggio se senza filtro, fanno male.
Se il presupposto, ad inizio frase, è che minime quantità di alcol fanno male, è ovvio che anche tanto alcol fa male (peggio ancora se a digiuno).
Forse (ipotizzo) si voleva dire che anche bevande a bassa gradazione alcolica sono pericolose per la salute.

IL SECOLO XIX
Autisti drogati, nuove ombre su Amt
INCIDENTE AL RIGHI Il commissariato Centro ha accertato che in quattro casi analoghi i conducenti furono destinati ad altri incarichi
La polizia: «L’azienda avrebbe potuto fare di più per allontanare Moro dalla guida».

Altre quattro volte, fra il 2000 e il 2004, la direzione di Amt aveva dovuto fare i conti con le segnalazioni di autisti tossicodipendenti o alcolisti, e in tutti i casi l’azienda si era mossa diversamente da come fece con Federica Moro, la ventinovenne finita fuori strada al Righi il 3 maggio scorso mentre era alla guida del "64" sotto l’effetto di stupefacenti. Nei casi pregressi, sottolinea la polizia in un dossier presentato alla Procura, si era intervenuti subito e il lavoratore era stato destinato ad altra mansione. Non solo: le notazioni "sospette" erano state inserite nel "foglio matricolare" del dipendente, agevolando il lavoro di chi era deputato a decidere se l’autista poteva o non poteva riprendere il servizio. Con la Moro la condotta è stata diversa, nonostante i precedenti dimostrino che si poteva e si doveva fare di più.
Si tratta di un risvolto fondamentale, che potrebbe complicare la posizione dei funzionari più alti in grado: il direttore generale Stefano Pesci e l’ex dirigente movimento Massimo Cecchini. Perché, si chiedono gli investigatori, non si sono comportati come i capi fecero in precedenza, dimostrando di poter scongiurare il pericolo d’incidenti gravi non appena ricevuta l’indiscrezione? Non va infatti dimenticato che le prime notizie sui problemi di tossicodipendenza della Moro risalgono all’ottobre 2004, quando un sindacalista rese noti ad Amt i nomi cinque autisti sospettati di consumare eroina.
Non solo. Gli investigatori del commissariato Centro - coordinati da Salvatore Dispenza - hanno arricchito il fascicolo aperto dal procuratore aggiunto Franco Cozzi di un altro tassello: il dettaglio delle mansioni, desunto attraverso l’ufficio legale, cui ogni funzionario era tenuto in materia di sicurezza, che inchiodano a obblighi molto precise sebbene resti da colmare il vuoto normativo che rischia di vanificare parte del procedimento. La legge sulle droghe prevede infatti per il responsabile di un’azienda l’obbligo di disporre accertamenti medici approfonditi sui sottoposti che abbiano responsabilità di terzi, ma manca il decreto attuativo che individua le professioni a rischio. Il quadro investigativo si è modificato con la tornata d’interrogatori scattata dopo l’invio degli Acip, avviso di conclusione delle indagini preliminari. Una volta ricevuta la notifica, quattro dei nove indagati hanno chiesto d’essere riascoltati: Cecchini, l’ex direttore della rete Oliviero Dall’Asen, il controllore Giovanni Battista Demarchi e un capo settore, Lorenzo Zanzarsi. L’ipotesi corroborata dalle dichiarazioni di Cecchini, ribadita anche attraverso il suo legale Massimo Boggio, è che avesse condotto ogni accertamento «in piena collaborazione» con Pesci, e che quindi le omissioni, se ci sono state, siano di entità paragonabile. Diverso è il capitolo sulle mancanze di controllori e capi rimessa, ovvero coloro che dovevano verificare l’idoneità della ventinovenne rientrata dopo un anno di malattia. Il 2 maggio Federica ebbe tre incidenti; il giorno dopo, a poche ore dal disastro di via Carso, un collega telefonò in sede dicendo che non era assolutamente in grado di guidare: la stava accompagnando in macchina al capolinea del mezzo su cui doveva prendere servizio e la giovane era completamente «alterata». Secondo il rapporto del controllore Demarchi, invece, che sostiene di averle parlato un quarto d’ora prima del turno, le sue condizioni psicofisiche risultavano «normali» (*).
M.Ind.
 
(*) Nota: occupandomi da oltre 15 anni di problemi alcolcorrelati, ho sentito molte volte racconti di persone che, nella loro vita, avevano avuto esperienze di viaggi in autobus con autisti evidentemente ubriachi.
La nostra opinione è che i controlli dell’alcolemia dei conduttori di autoveicoli debbano essere decisamente intensificati nel nostro paese, a maggior ragione nei confronti degli autisti di mezzi pubblici.

IL MESSAGGERO (Pesaro)
UBRIACHI, PATENTI RITIRATE.

FOSSOMBRONE - Guidavano ubriachi in pieno centro abitato. Fermati dai carabinieri non hanno voluto sottoporsi all’etilometro ed è scattato il ritiro della patente. E’ successo nella notte tra venerdì e sabato a Fossombrone. Durante un controllo i carabinieri hanno sorpreso in stato di ebbrezza un operaio fanese di 27 anni alla guida della sua Clio e un 37enne di Fermignano. Quest’ultimo a bordo dell’auto aveva un amico addosso al quale i militari hanno ritrovato una modesta quantità di marijuana. Il giovane, 26 anni di Fermignano, è stato segnalato alla Prefettura.

BRESCIA OGGI
La curiosità
La bottiglia diventa un investimento
Aste: da Christie’s nel 2004 vendite per un business da 36 mln di dollari.

Puntare sul vino non è una novità, ma è sempre vantaggioso (*). Le bottiglie di lusso si stanno trasformando sempre più spesso in beni di investimento, che segue regole diverse dal tradizionale mercato finanziario. Una bottiglia è, e resta, un prodotto materiale, quindi difficilmente scambiabile, il valore di ogni «pezzo» si basa sui risultati delle aste, come quelle di Christie’s in cui si sono vendute nel 2004 bottiglie per oltre 36 milioni di dollari, (16 mln realizzati in Europa). L’andamento in Borsa, con l’indice mondiale del comparto vinicolo elaborato da Mediobanca, segna una crescita del 58,9% tra febbraio 2001 e febbraio 2005, in una corsa guidata soprattutto da Canada (+168,8%) e Usa (+159,8%). Considerando solo la performance da inizio 2004 fino a febbraio 2005, si registrano performance comprese tra il 18% e il 40%, con massimi del 40% in Usa. Una cassa di Chateau La Tour del 1961 valeva 6 anni quasi 8 mila sterline, nel 2003 oltre 34 mila sterline. E lo stesso vale per molte altre etichette storiche che hanno dimostrato di resistere molto meglio di alcuni indici di Borsa in questi ultimi anni.
A decidere i valore di un vino è ancora il territorio di produzione e quindi capita spesso che le bottiglie più costose dipendano dall’annata, ma soprattutto dalle etichette che per i prodotti di più alta fascia mantengono la stessa graduatoria di 100 anni fa, al di là delle tante innovazioni tecnologiche nei processi di coltivazione e vinificazione. Questo significa che Latour costa più di Pichon Longueville e che le annate migliori sono quelle che ottengono anche i rialzi più significativi. È chiaro che i vini a differenza delle azioni hanno un tempo limite: la bottiglia vale finché si può bere ma per un vino di grande struttura questo periodo può andare ben oltre il secolo. C’è persino chi possiede le pochissime bottiglie di Chateau Lafite Rotschild del 1789 anno della rivoluzione francese. Ma ci sono anche le grandi etichette italiane come il Brunello di Castelgiocondo dei marchesi de Frescobaldi che per l’annata del 1990 da Sotheby’s è valutato 1.127 sterline contro le 480 dello scorso anno. E anche nel mercato del vino c’è chi prova a controllare gli andamenti. Il 1997 per la Francia è stato un grande anno, ma per far alzare i prezzi molti produttori di fascia alta hanno stoccato parte dei lotti. E quando in vista della crisi di questi ultimi anni hanno iniziato a vendere le bottiglie conservate, il prezzo di alcune etichette si è notevolmente abbassato rispetto a 5-6 anni fa.
Nel frattempo anche su internet si sta scoprendo la passione di investire in bottiglie. E il risultato è la nascita di portali specializzati come vintagewine.com o lo sviluppo dell’e-commerce con e-bay, che ha dato vita a un vero e proprio borsino elettronico.
 
(*) Nota: investimenti dichiarati come SEMPRE VANTAGGIOSI, in molti campi, hanno provocato disastri economici per un sacco di gente.



Lunedì, 31 Ottobre 2005
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