RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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L’ADIGE |
PERGINE
– Più della metà dei ragazzi dell´alta Valsugana
frequentano gruppi dove abitualmente ci si ubriaca per divertirsi
e la legge, i controlli sui locali, sono inefficaci. |
IL
GAZZETTINO (Treviso) |
La
Consulta Femminile di Treviso già in passato si era rivolta agli
organi istituzionali, facendosi interprete del disagio sofferto dai concittadini
in occasione della cosiddetta "Ombralonga". Pressante l’invito
a cambiarne almeno la formula e la dislocazione, in modo da riconvertirla
in qualcosa di meno dannoso e disdicevole per il delicato tessuto urbano
del centro storico.
Ma la preoccupazione maggiore riguarda la salute dei giovani, specialmente alla luce dei dati relativi al consumo di bevande alcoliche tra i giovani nel Veneto e in particolare nella provincia di Treviso (Ulss 9), rilevati dall’Aidm (Associazione Italiana Donne Medico). Premesso che secondo l’Oms in Europa un decesso su 4 nei giovani maschi fra i 15 e i 29 anni è dovuto al consumo di alcolici. Nel Veneto i consumatori di vino dai 14 anni in poi erano nel 1994 il 60,9\%; nel 2001 il 69,6\%. I bevitori di alcolici fuori pasto dai 14 ai 24 anni sono il 35,5\% (media nazionale 25\%) soprattutto maschi. Tra i ragazzi dai 14 ai 17 anni il 17,3\% beve superalcolici; il 16,2\% beve aperitivi; il 44,7\% consuma birra. I dati dell’Ulss 9 (provincia di Treviso): nel 2004 all’unità operativa di alcologia del Sert si sono rivolte 450 persone, di cui 200 appartengono al distretto TV città. C’è stato un incremento di incidenti stradali correlati al consumo di bevande alcoliche. Nel 2004 sono state sottoposte a visite alcoliche su segnalazione del CMLP 995 persone. Dal 2003 è in atto all’Ulss 9 il progetto "Kambio Marcia" volto alla sensibilizzazione delle persone fermate per guida in stato di ebbrezza. La Consulta Femminile di Tv si augura che questi dati suscitino una giusta preoccupazione in chi ha a cuore la salute dei giovani. Essi vanno aiutati, anche con l’esempio, ad adottare uno stile di vita che li induca ad amarla e rispettarla e a non sprecarla. Giovanna Montagni Presidente Consulta Femminile Treviso. |
L’ADIGE |
Un
ventiquattrenne di Trento si è cappottato ieri mattina verso
le 7 sulla strada che scende dal colle di Tenna verso Ischia. Nonostante
sia finito con le ruote all´aria il ragazzo è uscito illeso
dall´abitacolo della sua Lancia Dedra. |
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Nel
giro di un quarto d’ora, due ragazzi di 18 e 20 anni l’altra
notte sono stati soccorsi in una discoteca dell’Ovest bresciano
e trasportati d’urgenza al Pronto soccorso di Chiari perché
colpiti da un malore riconducibile ad un cocktail di alcol e droga.
Avrebbero infatti abusato di sostanze alcoliche e hascisch. Dopo la
segnalazione dell’ospedale, i carabinieri hanno iniziato a scavare
e nel parcheggio del locale notturno hanno arrestato un marocchino clandestino
di soli 21 anni che nascondeva oltre un etto di cocaina. Si tratterebbe
di uno spacciatore viste le dosi di «neve» che teneva in
tasca e mille euro in contanti, frutto di quell’attività
clandestina. |
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Mondaino
- Felicità.... è un bicchiere di vino alla cantinetta del
Pellegrino. L’effetto mediatico “Albano Carrisi” oltre
agli ascolti del reality show della Rai aumenta anche le vendite dei vini.
Succede così che le bottiglie prodotte nella tenuta del famoso
cantante pugliese di Cellino San Marco, improvvisamente, siano tra le
più richieste alla cantinetta del Pellegrino. L’uomo più
chiaccherato del momento, per la travagliata unione con Loredana Lecciso,
infatti, è anche un quotato produttore vinicolo, con 2 milioni
di bottiglie all’anno distribuite in tutto il mondo. Da tempo i rotocalchi
si occupano della passione per la terra di Albano, ma la partecipazione
all’Isola dei Famosi, la trasmissione Rai che sta mietendo un successo
dopo l’altro con un share del 60% il mercoledì sera, sta mandando
la popolarità dei Carrisi alle stelle. E, a quanto pare, lo stesso
sta succedendo anche ai prodotti delle vigne di famiglia, di cui Albano
ha chiesto più volte notizie al fratello, Franco Carrisi, intervenuto
in studio da Simona Ventura.“Questi vini - spiega l’oste Massimo
Giorgi - non sono facilmente reperibili nella nostra zona. Sono riuscito
a rimediare qualche bottiglia direttamente da un amico in Puglia, sotto
la pressione delle richieste dei clienti incuriositi all’assaggio”.
Ci sono anche le etichette evocative dei più grandi successi canori
in duo con Romina Power, come il Felicità, bianco e spumante o
il Nostalgia rosso. Dei vini oltretutto di una certa qualità; il
Platone annata 98 ha preso tre bicchieri nella guida del Gambero Rosso.“Ieri
sera ho stappato per dei clienti un Don Carmelo, il nome è del
padre di Albano, una miscela di uve negroamro e primitivo. Se dai alla
terra, la terra ti da, recita l’etichetta”. Em.s.
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LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |
RUVO«Il
numero degli incidenti stradali, maggiormente quelli del sabato sera,
con il coinvolgimento soprattutto di giovani, è in continuo aumento.
Da qualche anno si parla frequentemente di legalità e di applicazione
di norme severe ma non si è approdati a nulla, allora proviamo
ad ottenere una sicurezza stradale attraverso le buone maniere».
È lo sfogo esternato dall’esperto in sicurezza stradale Pasquale
Tedone, contitolare della Autoscuole riunite di Ruvo e da anni a diretto
contatto con i giovani automobilisti, «girovago», peraltro
per le piazze delle città limitrofe a mostrare immagini su cui
riflettere e ad elargire consigli utili ad una corretta fruizione della
strada come l’uso del casco e della cintura e il non uso di sostanze alcoliche.
«Le forze dell’ordine preposte alla vigilanza - dice - devono essere
più severe verso quei motociclisti che indossano caschi alla texana,
che guidano senza cintura soprattutto in città e che ignorano le
più elementari norme di prudenza. L’abbassamento della guardia
in fatto di controlli naturalmente favorisce situazioni di illegalità.»
Cosa fare allora? «Occorre - dice Tedone - proseguire con l’opera
di sensibilizzazione nelle scuole così come da qualche anno sta
avvenendo a Ruvo, con buoni risultati emersi durante le prove per il conseguimento
dei patentini per ciclomotori con gli studenti del Liceo scientifico e
dell’ITC, attenti a seguire tutele più elementari norme del codice
stradale» «Allora, avanti con le buone maniere magari agevolando
in qualche maniera chi controlla costantemente il proprio veicolo o, perché
no, donando fiori alle fermate dei semafori a quanti rispettano le regole
per dimostrare che le forze dell’ordine sono dalla parte degli automobilisti.
Proporrei inoltre ai genitori di seguire i figli durante le lezioni per
il conseguimento della patente, a costo zero, al fine di diventare buoni
consiglieri tra loro nella guida.» «Ai dirigenti scolastici,
poi, di proseguire con i corsi di educazione stradale inserendoli nel
programma scolastico». Angelo Tedone.
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Tremezzo
(gdv) Dopo aver rischiato di causare più di un incidente frontale
nel cuore della notte sulla Regina, è finito contro un muro con
la sua Renault. Fortunatamente non si è fatto male nessuno ma il
giovane di Corrido che si trovava al volante della vettura avrà
i suoi guai: i carabinieri di Menaggio gli hanno ritirato la patente e
lo hanno denunciato per guida in stato d’ebbrezza. Da quanto ricostruito,
venerdì notte diversi automobilisti sulla Regina hanno avuto la
sfortuna di incrociare la vettura che procedeva a zig-zag e hanno telefonato
a 112 e 113. I carabinieri lo hanno rintracciato all’altezza di Bolvedro,
quando era già finito contro un muro con l’auto. Il giovane si
è rifiutato di effettuare l’alcol-test: a quel punto è scattato
il ritiro automatico della patente e la contestazione dello stato d’ebbrezza
sintomatico.
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CORRIERE
DELLA SERA (Milano) |
Gara
enopodistica di 3 chilometri con rifornimento obbligatorio di vino a ogni
giro (*). |
L’ARENA
DI VERONA |
La
domanda resta uguale, il giorno dopo: avevano esagerato con le bevute
a cena o no, quei consiglieri comunali della Casa delle Libertà?
«Le dichiarazioni apparse sulla stampa dei capigruppo consiliari
di maggioranza che criticano i comportamenti di alcuni consiglieri di
opposizione definiti “squadristi” e “fascisti”, e
in cui si ipotizza che cinque di loro abbiano premeditato un intervento
in Consiglio comunale a tarda sera e ubriachi, lascia allibiti sullo spessore
politico di chi afferma ciò. Non si possono diffamare delle persone
con insinuazioni così basse dopo averle provocate ripetutamente».
È la replica di Marco Gruberio e Daniele Polato, consiglieri di Forza, due dei cinque protagonisti del blitz serale di giovedì nell’aula di Palazzo Barbieri improvvisamente trasformata in teatro di offese, insulti e versacci. Per loro la versione dei fatti raccontata dal centrosinistra è «propaganda». E poi: «Nessun ostruzionismo. Se si ritiene che intervenire su un ordine del giorno o richiedere la verifica del numero legale sia un comportamento squadrista, significa definire così il diritto di compiere il proprio dovere da parte di un consigliere come previsto dal regolamento». L’accusa, però, è che la richiesta d’intervento giovedì sera sia stata accompagnata, almeno da parte di alcuni, da una sospetta «allegria» male accolta dalla maggioranza. Insomma, a molti sembrava - e qualcuno l’ha detto - che fra i cinque del centrodestra ci fosse chi s’era presentato in aula dopo cena rinvigorito e caricato da generose concessioni al bicchiere. Polato e Gruberio parlano però di «insinuazioni false di basso profilo». E spiegano: «È abitudine di questa amministrazione nascondere le proprie difficoltà interne, che spesso sfociano in insulti tra i vari componenti di maggioranza durante il Consiglio, accusando l’opposizione di comportamenti irresponsabili. È bene ricordare che lo stesso assessore Pozzerle sul piano triennale delle opere pubbliche ha avuto parole di apprezzamento per gli interventi dei consiglieri. È evidente il fallimento politico di questa amministrazione; l’entusiasmo, se mai c’è stato, è svanito. Sarebbe opportuno dare la parola agli elettori affinché Verona possa avere una amministrazione capace e una maggioranza adeguata e non a brandelli come è ora. In questi tre anni in Consiglio abbiamo visto di tutto: il sindaco mandare a qual paese i consiglieri di opposizione, espressioni blasfeme ripetute da un consigliere di maggioranza, auguri di sventure familiari a colleghi consiglieri, mancanza di rispetto. Ogni volta ci siamo opposti strenuamente, ogni volta abbiamo sopportato propagande diffamatorie e distorsioni dei fatti. Mai abbiamo desistito. Il nostro unico fine è la corretta amministrazione, ed evitare lo sperpero del denaro dei veronesi. Se questa nostra fermezza causa tentativi denigratori, ciò non ci crea problemi: la gente vede i fatti e gli elettori valuteranno al momento opportuno». |
LA
SICILIA (Trapani) |
Tregua
sì, ma tregua armata. Gli agricoltori del Belice sono stati ai patti
(niente colpi di testa almeno fino a lunedì), ma non hanno rinunciato
a far sentire, forte, la loro voce. E ad inscenare, ieri, una nuova, civile,
forma di protesta. Hanno, infatti, sfilato, con i propri trattori, per le
strade della Valle: da Gibellina, da Salaparuta, da Poggioreale, da Santa
Ninfa, da Partanna, trecento viticoltori hanno formato un serpentone lungo
un decina di chilometri che, nella tarda mattinata, s’è fermato nei
pressi dello svincolo autostradale di Castelvetrano, da dove sono andati
via solo poco prima delle 19. Sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato
e i loro colleghi della Polstrada. Il traffico ha subìto rallentamenti
fino alla conclusione della manifestazione, ma non è stato mai interrotto.
Difatti, gli agricoltori hanno reiterato ciò che giovedì pomeriggio
s’era verificato una quindicina di chilometri più a valle, allo svincolo
di Salemi dell’A29. Hanno sfidato un tempo inclemente, perché l’esasperazione
può più della pioggia che, fitta, ha bagnato il corteo. Perché
l’esasperazione di un padre di famiglia che, nonostante ammassi 1300 quintali
di uva, non sa se riuscirà a sfamare i propri figli, può più
di qualunque intemperie. «Fino a qualche anno fa - dice Giuseppe Bivona, un viticoltore di Gibellina - chi ammassava un migliaio di quintali d’uva poteva campare più che dignitosamente; oggi, invece, i bassi prezzi di remunerazione e gli alti costi di gestione non garantiscono più nessuno». La crisi, insomma, non è qualcosa di astratto: i viticoltori la sperimentano quotidianamente nelle loro tasche. «Se il prezzo del prodotto continuerà ad abbassarsi - continua Bivona -, se le anticipazioni fornite dalle cantine saranno sempre più risicate, scomparirà quella grossa fetta di coltivatori che non vivono direttamente del lavoro della terra, perché hanno altre entrate; poi, però - conclude amaramente - toccherà agli altri, toccherà a noi che ricaviamo l’indispensabile per vivere dall’uva e dal vino». Eclatante la manifestazione cui hanno dato vita gli agricoltori del versante nord-occidentale della provincia. Questi si sono radunati al quadrivio d’accesso dell’aeroporto di Birgi. Davanti lo scalo, super presidiato, si sono radunati circa 600 manifestanti, con 350 mezzi al seguito. I dimostranti, tuttavia, non hanno impedito l’accesso all’aeroporto. Poco dopo le 20 gli agricoltori hanno ripreso la strada di casa. Oggi riposeranno, ma domani, che è un altro giorno, se da Palermo non giungeranno le risposte attese, torneranno a dar battaglia. Una promessa, più che una minaccia. |
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