RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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IL
GAZZETTINO (Treviso) |
Non ho
partecipato alla grande kermesse enologica di domenica e non posso
confermare o contraddire le note positive dei vostri articoli. È
sicuro che gli organizzatori, che si assumono certamente le loro responsabilità,
credono che continuare ad organizzare questi avvenimenti in un centro
storico come quello di Treviso, sia un elemento di valorizzazione
per la città. Suggerirei a questo punto un logo tipo quello
della Provincia : "Treviso, la vedi, ti ubriachi" (di cultura
e altro). Egoisticamente sottolineo comunque il mio caso personale:
dovendo prendere un treno alla stazione di Treviso, alle 19h 44 per
Milano, ho potuto assistere ad uno spettacolo indecoroso, direi proprio
indecente, che non fa certo onore agli organizzatori di questa "festa".
Mi è sembrato di assistere alle vere "invasioni barbariche",
con sporcizia (ometto i dettagli) urla, giovanissimi completamente
ubriachi (ma non era vietato servire alcool ai minori?). In questa
bolgia, che ha causato tra l’altro un ritardo finale del treno di
45 minuti, ho viaggiato, insieme ad altri "ostaggi", stipato
nella pedana di passaggio tra i vagoni di prima classe, e ho potuto
sedermi solo a Vicenza. Mi permetto di suggerire, per non infrangere
il legittimo diritto dei numerosissimi eno-goliardici turisti, ma
anche per salvaguardare quello degli altri, come ad esempio i comuni
viaggiatori, se non fosse stato opportuno, da parte degli organizzatori,
prevedere una collaborazione con Trenitalia per la messa a disposizione
di corse speciali? Con i miei auguri per la prossima... speriamo di
no! |
LL’ADIGE |
Le
ragazze di quindici anni fumano più dei loro coetanei. Che, invece,
preferiscono alla sigaretta una o due pinte di birra.
In ogni caso, che si tratti di fare uso di alcol o tabacco, i consumatori di entrambi i sessi hanno iniziato intorno ai 12 anni e continuano a farlo nella stessa "arena sociale", cioè in compagnia degli amici. Ridotti all´osso, sono soltanto alcuni dei comportamenti giovanili evidenziati dallo psicologo Lorenzo Gios nel corso di una ricerca sullo stile di vita degli adolescenti roveretani, svolta con la collaborazione del Servizio alcologia del distretto Vallagarina, l´Università di Padova e le scuole superiori e professionali di Rovereto. Gios ha sottoposto il medesimo questionario ai 551 ragazzi iscritti al secondo anno di superiori presso gli istituti che hanno aderito alla ricerca (quasi tutti, dunque, fatta eccezione per il Liceo Rosmini). "Healt Behaviur in School-aged Children" è il nome del questionario: lo strumento standard attualmente impiegato in 36 paesi per valutare i comportamenti legati alla salute in età scolare. É emerso un ritratto giovanile complesso, estremamente sfaccettato, ove una considerazione allarmante si aggiunge al dato preoccupante della giovane età del primo consumo. Circa il 65% degli intervistati (il 67% delle femmine e il 62,9% dei maschi) ha provato, almeno una volta, a fumare. Ma le proporzioni si ribaltano se si vanno a vedere le percentuali di coloro che fumano, o hanno fumato, con continuità: il 62% dei maschi dice di non essere mai stato un fumatore, mentre a dichiararlo è soltanto il 50% delle femmine. L´altra metà delle quali fuma abitualmente più spesso di un coetaneo del sesso opposto. Rispetto al contesto situazionale in cui si sviluppa il consumo, emerge, come era prevedibile, il ruolo giocato dal "gruppo dei pari": la cosiddetta "arena sociale" in cui si sperimentano e si assumono comportamenti che tendono a consolidarsi nella vita adulta. La maggior parte degli adolescenti frequenta coetanei fumatori: ancora una volta parliamo soprattutto di ragazze, la metà delle quali conta un fumatore nel proprio migliore amico. Da soli, una sigarette se la accendono raramente, mentre in moltissimi lo fanno quando si trovano all´interno del gruppo di amici. A casa non lo possono fare, almeno in nove casi su dieci. Del resto, sono poche le famiglie in cui si fuma: fumano solo un terzo dei padri dei ragazzi, e un quarto delle madri. Un dato rassicurante, data la comprovata incidenza dello stile di vita dei genitori su quello dei figli. In tema di bevande, tra birra, vino e superalcolici è la prima ad essere alla lunga preferita, mentre il vino - ironia della sorte - incontra un favore decisamente minore nei giovani trentini. I più grandi consumatori di luppolo sono i maschi (il 39% contro il 23% delle coetanee) mentre, all´occasione, le ragazze sembrano preferire i superalcolici. Circa il 50% degli intervistati non ha mai raggiunto l´ebbrezza: è capitato, qualche volta, per lo più ai maschi. Ancora una volta, il consumo avviene quasi esclusivamente in compagnia degli amici e nel fine settimana: binge drinking, lo chiamano gli specialisti. E, nella metà dei casi, ma solo ogni tanto, anche fra le mura di casa. Proprio al consumo di bevande alcoliche si riferisce il dato allarmante cui si è fatto cenno poco più sopra. Pur rimanendo una prerogativa maschile, si registra oggi una crescita del consumo da parte delle adolescenti tale da provocare, rispetto a dieci anni fa, una sorta di livellamento. Dal punto di vista epidemiologico si prevede dunque, per il 2020, l´insorgere di problemi legati all´aumento del consumo: non si dimentichi che il metabolismo di una donna è pari al 50% di quello di un uomo. |
IL
GAZZETTINO (Treviso) |
(A.
Fed.) - È passato ieri in Senato l’emendamento per il quale sarà
possibile, in futuro, arrestare la persona che si fermi e presti aiuto
dopo aver causato un incidente mortale: fino ad oggi era impossibile,
anche qualora si trattasse di conducente in stato di ubriachezza. |
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ROMA
- Anche per i veicoli a due ruote esiste il rischio che venga innalzata
a 16 anni l’età minima alla guida come già avvenuto per
le mini-car. E’ quanto sostiene il responsabile del settore moto dell’associazione
ciclo e motociclo Ancma, Claudio De Viti, secondo cui l’iper-regolamentazione
del settore in atto può condizionare negativamente il mercato. |
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Roma,
20 ott. (Adnkronos Salute) - Ampliare il rimborso dei farmaci per prevenire
e combattere l’osteoporosi adottando la carta dei rischi. A giorni
il documento verrà pubblicato dall’Organizzazione mondiale
della sanità (Oms) per identificare, avvalendosi di parametri altamente
scientifici, i soggetti a rischio ancora prima che sopraggiungano fratture.
L’Italia studierà la tabella messa a punto dall’Oms e, dopo un analisi osservazionale attenta anche agli stili di vita, deciderà in che modo ampliare ulteriormente la nota 79, ovvero il rimborso per le persone a rischio di osteoporosi. E questo uno dei punti salienti del progetto presentato questa mattina al ministero della Salute, in occasione della Giornata mondiale della lotta contro l’osteoporosi. Un progetto che vede coinvolti soggetti pubblici e privati - tra gli altri ministero della Salute, Agenzia italiana del farmaco (Aifa), associazioni dei malati, strutture scientifiche e aziende farmaceutiche - uniti per combattere una patologia che coinvolge un terzo delle donne tra i 60 e i 70 anni e due terzi delle over 80. Grazie alla carta dei rischi - spiega Nello Martini, direttore generale dell’Aifa - sarà possibile individuare il pericolo di osteoporosi per ciascun soggetto, cosi come avviene per le malattie cardiovascolari. Per farlo, bisognerà considerare alcuni parametri di riferimento quali, ad esempio, il peso, l’età, la densità ossea e la tendenza a consumare bevande alcoliche o a fumare. Cio ci consentirà di avvalerci, in base a validazioni scientifiche, di un uso più corretto dei farmaci per la prevenzione dell’osteoporosi, anche in relazione all’importanza che gli stili di vita hanno rispetto all’insorgere della malattia. Il progetto che dichiara guerra all’osteoporosi prevede anche altre misure contro la patologia. Oltre a campagne di informazioni che sensibilizzino l’opinione pubblica sul fronte prevenzione, la malattia verra inserita nel Piano sanitario nazionale - spiega il sottosegretario alla Salute, Cesare Cursi - affinché le Regioni comprendano l’importanza di fronteggiarla e di darle spazio nei singoli piani sanitari regionali. Un esempio che arriva dal Veneto e che verrà adottato da altre regioni della penisola e la distribuzione di vitamina D e calcio agli over 65. Si tratta di una misura - sottolinea Martini - che consente di ridurre le fratture in modo significativo. |
IL
GAZZETTINO (Padova) |
Somministrazione
gratuita di vitamina D. Parte l’offensiva della Regione Veneto all’osteoporosi
che mira, nell’arco dei prossimi quattro anni, ad avvicinare tutti gli
over65 fornendo vitamina D in fiale ad uso orale.
«Inizieremo distribuendola agli ospiti delle case di riposo e attraverso alcune azioni pilota in un numero circoscritto di Usl per poi, dal prossimo anno, fornirla ai medici di medicina generale che la somministreranno ai propri pazienti insieme con il vaccino antinfluenzale. Attraverso questo progetto, costato quasi un anno di lavoro, contiamo - spiega il dottor Giampietro Rupolo, dirigente regionale dei Piani e dei programmi socio-sanitari - di riuscire a prevenire alcune centinaia di fratture di femore, oltre che informare su vasta scala sui rischi correlati all’osteoporosi». Al fine di garantire un supporto tecnico alla Giunta regionale e alle direzioni regionali competenti in materia di assistenza alle persone a rischio o affette da osteoporosi, nell’ambito del "Progetto osteoporosi" è stata individuata una commissione tecnica multidisciplinare permanente costituita da diciotto esperti, specialisti in reumatologia, medicina interna, ginecologia, fisiatria, farmacia, geriatria, ortopedia, endocrinologia, psicologia, medicina generale. Centri di riferimento regionale per l’osteoporosi saranno l’Azienda ospedaliera di Padova con il referente Sandro Giannini e l’Azienda ospedaliera di Verona con Silvano Adami mentre per ogni Usl del Veneto si è provveduto ad individuare un referente che si interfacci con i due Centri-polo. Oltre a consumare vitamina D, per prevenire l’osteoporosi è utile esporsi ai raggi solari nei mesi estivi, esercitare un’adeguata attività fisica (ginnastica da camera, passeggiate, bicicletta, nuoto), evitare fumo, alcool, sedentarietà. F.Cap. |
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Caldiero.
In uno scontro tra due autovetture, causato da un automobilista ubriaco,
ieri mattina sono rimaste ferite due persone. L’incidente è avvenuto
intorno alle 11.15 all’incrocio tra le vie Fornaci, Santi e Presa, dove
c’è una curva a novanta gradi. Un’auto che procedeva su via Santi
in direzione di Belfiore a velocità sostenuta, con a bordo quattro
immigrati di origine indiana, giunta alla curva, invece di seguire la
strada principale ha tirato dritto immettendosi su via Presa senza dare
la precedenza.
Da via Fornaci, in direzione di Caldiero, sopraggiungeva proprio in quel momento un’auto condotta da uomo residente a Caldiero, che si è visto tagliare la strada e non ha potuto evitare lo scontro. Nell’impatto le due vetture sono andate a sbattere con violenza contro il guard-rail, abbattendo anche lo specchio per permette la visibilità di chi esce da via Presa. L’auto degli indiani è stata colpita sul fianco destro e da quel lato sono rimasti feriti entrambe i passeggeri, mentre gli altri due immigrati e il caldierese non hanno riportato conseguenze. Sul posto sono accorsi gli agenti della polizia locale dell’Unione di Comuni Verona Est, che hanno regolato il traffico mentre si attendeva che i mezzi ammaccati venissero rimossi e hanno eseguito gli accertamenti del caso. Dato lo stato di due dei quattro immigrati, hanno chiamato i soccorsi sanitari del Suem 118, che sono intervenuti sul posto poco prima di mezzogiorno con un’ambulanza. Uno dei feriti è stato immobilizzato sulla barella per precauzione; entrambi sono stati trasportati all’ospedale di San Bonifacio. Il giovane indiano alla guida del veicolo è stato invece accompagnato al comando di polizia dell’Unione, dove è risultato positivo alla prova dell’etilometro. Per questo gli è stata contestata la guida in stato di ebbrezza. (z.m.). |
VIRGILIO.IT |
(ANSA)
- LONDRA, 20 OTT - Le disuguaglianze nella copertura sanitaria uccidono
negli Usa 84.000 persone l’anno, l’equivalente di un uragano Katrina ogni
settimana. Ad affermarlo e’ l’esperto di sistemi sanitari americano David
Atkins. Per lo studioso le persone che muoiono di Hiv/Aids, diabete, cancro,
alcool o droga, non attraggono la stessa attenzione di quella delle vittime
dell’uragano. ’Questo - scrive Atkins - potrebbe essere un momento per
insegnare il vero impatto della razza e della poverta’ sulla salute’. |
CORRIERE
ROMAGNA (Ravenna) |
Ravenna
- Si era presentato in questura per ritirare un permesso di soggiorno,
e invece gli hanno ritirato la patente. Singolare disavventura per un
38enne ravennate che alle 9 di mattina ha fatto registrare un notevole
2,65 alla prova del palloncino. L’uomo era stato sottoposto alla
prova, quando parcheggiando la sua auto di fronte la questura di via Berlinguer
aveva centrato in pieno un paletto della segnaletica. Un agente era uscito
per vedere se non ci fossero state conseguenze gravi, ma il conducente
ha dato la colpa alla posizione del paletto invece che ammettere la proprie
colpe. A quel punto il 38enne è stato accompagnato negli uffici
dell’ufficio prevenzione generale e sottoposto all’alcol test
dagli agenti ai quali era venuto il dubbio che l’uomo non fosse sobrio.
Visti i valori è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza
e gli è stata ritirata la patente. Il permesso di soggiorno, che
doveva essere ritirato per una cittadina straniera che lavora in Italia,
gli è stato regolarmente consegnato.
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JOINTOGETHER.ORG |
The
nation’s largest brewer abruptly abandoned its marketing of the drinking
game ’Bud Pong’ after media stories about such games sparked concerns about
binge drinking and complaints about alcohol marketing. Reuters reported Oct. 19 that Anheuser-Busch said it was canceling its Bud Pong competitions in bars after reports that players were drinking beer as part of the game instead of water, as stated in the official rules. The game involves bouncing a ping-pong ball into a glass of liquid. "It has come to our attention that despite our explicit guidelines, there may have been instances where this promotion was not carried out in the manner it was intended," the company said in a press statement. Added Anheuser-Busch spokesperson Francine Katz: "As a company that has invested more than $500 million to promote responsible consumption among adults and to discourage abuse, we believe it is important that our intentions with Bud Pong not be misperceived.” Mothers Against Drunk Driving CEO Chuck Hurley said that the company’s "withdrawal of the Bud Pong promotion would be more impressive if it hadn’t followed the bad press they received for this irresponsible marketing promotion.”. |
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