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Notizie brevi 24/04/2012

Marò eroe in India salva per strada un fotoreporter
Corte suprema accoglie ricorso

Gli ha salvato la vita con un coraggioso balzo, fermando a mani nude l’auto che stava per investirlo. I giornali indiani sono tornati a parlare dei due «marines» italiani detenuti dal 4 marzo scorso nella prigione indiana di Trivandrum con l’accusa di aver ucciso due pescatori del posto scambiati per pirati. In particolare è Massimiliano Latorre, maresciallo tarantino in forza al Reggimento San Marco, ad essere finito addirittura sulla prima pagina del «The new sunday express», uno dei maggiori quotidiani dell’India. Questa volta però, la stampa indiana non punta il dito contro i militari italiani per la ben nota vicenda della petroliera Enrica Lexie, ma li ringrazia, Massimiliano Latorre soprattutto, per un atto di vero e proprio eroismo.
Il maresciallo tarantino sabato mattina, uscito dalla prigione per incontrare i propri familiari con un permesso speciale, insieme con il suo collega barese Salvatore Girone, ha salvato la vita ad un fotoreporter indiano che stava per essere schiacciato sotto le ruote di un’auto.
La didascalia che accompagna la grande foto in prima pagina dice: «Il marine italiano Massimiliano Latorre mentre sta balzando per salvare chi è inciampato dopo aver colpito un’auto di fronte alla prigione centrale di Poojappura. Il marine era uscito dal carcere per incontrare la sua famiglia quando è avvenuto l’incidente».
La notizia sembra sia stata accolta con grande favore dall’opinione pubblica indiana, rimasta colpita dalla spontaneità del gesto e dal coraggio di Latorre. Chi ha assistito alla scena racconta che Massimiliano, quando si è accorto dell’incidente e ha visto il giornalista rotolare sull’asfalto, ha intuito il pericolo e ha reagito di istinto. Si è lanciato contro l’auto che, procedendo in retromarcia, stava per travolgere il malcapitato e l’ha fermata a mani nude.


Il fotoreporter protagonista di questa vicenda lavora per la testata «Time of India», si chiama Aijaz Rahi ha 39 anni ed ha espresso i suoi più sentiti ringraziamenti nei confronti di Massimiliano Latorre, al quale ha immediatamente fatto arrivare tramite i parenti la sua immensa gratitudine.
Alla scena hanno assistito attoniti i responsabili della polizia indiana che si stavano occupando del trasferimento dei due fucilieri nel parlatorio dove avrebbero poi incontrato i parenti giunti dall’Italia. Erano presenti al momento dell’incidente anche numerosi reporter locali ed internazionali che hanno immortalato immediatamente l’episodio.
Il gesto eroico di Massimiliano Latorre stempera un po’ le polemiche nate dopo il caso dell’Enrica Lexie, soprattutto alla vigilia di un’altra importante udienza sul caso dell’omicidio dei due pescatori. La Corte suprema indiana tornerà infatti a riunirsi proprio oggi per esaminare un nuovo ricorso di incostituzionalità presentato dal governo italiano riguardo alla detenzione dei due marò da parte della polizia del Kerala.
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, intanto, potranno ricevere ancora per un paio di giorni le visite dei parenti giunti dall’Italia. I fucilieri incontrano ogni giorno, per un paio di ore, i familiari all’interno di un parlatorio che si trova poco fuori dal carcere. A loro, sotto lo sguardo attento della polizia, hanno raccontato come trascorrono le giornate, senza tv e giornali, ma accompagnati dal profumo di caffé grazie alla moka che qualche giorno fa è giunta dall’Italia apposta per alleviare i disagi della detenzione. Si dorme su tavolacci e due vecchi materassini all’interno di un piccolo compound con le sbarre alle finestre e la rete metallica tutta intorno. Caldo e zanzare sono una fastidiosa e costante compagnia. Ma Salvatore e Massimiliano sono professionisti addestrati a ben altro. Chi li conosce bene, come i colleghi del Reggimento San Marco, dice che con la forza di volontà e lo spirito di corpo si possono superare le prove più dure.

 

di Maristella Massari
da lagazzettadelmezzogiorno.it

 

Martedì, 24 Aprile 2012
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