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Notizie brevi 26/04/2012

25 aprile 2012
Successo pieno, a Roma, dell’iniziativa: Diamo Valore alla Vita
Centinaia i genitori di ragazzi uccisi sulle strade a chiedere libertà dall’ingiustizia

Foto Coraggio - archivio Asaps

(ASAPS) Sono stati davvero tanti i palloncini bianchi che si sono levati da piazza Cavour, a Roma, per salire verso il cielo ed abbracciare idealmente tanti giovani – ma non solo – che negli anni scorsi hanno perso la vita sulle strade italiane a seguito di incidenti stradali. Sopra ciascuno un nome, una frase, un ricordo, ma più che altro tanta sofferenza da parte di una madre, di un padre, di un fratello, di una sorella o più semplicemente di una persona amica che oggi ne piange la scomparsa.
E’ stato questo, in sintesi, il momento clou della manifestazione che si è svolta ieri a Roma e che è stata titolata “Diamo Valore alla Vita.” Motori trainanti dell’iniziativa la scrittrice Barbara Benedettelli (che ha sposato spontaneamente la causa di tanti genitori affranti dalle ingiustizie) ed Elisabetta De Nando e Erina Panepucci (entrambe mamme di due ragazzi scomparsi a seguito di gravi incidenti stradali).

 

 Il lancio dei palloncini in ricordo delle tante vittime della strada
 

Attorno a loro decine di sigle di associazioni perlopiù in rappresentanza di movimenti e sigle nate spontanee dall’impegno di tanti genitori e vittime della strada, ricordiamo le associazioni Lorenzo Guarnieri, Gabriele Borgogni, La Strada amica, l’AGUVS ma anche sigle sindacali di polizia (da segnalare la presenza del segretario nazionale del Coisp Franco Maccari), associazioni di tutela delle vittime dei reati e personaggi di rilievo fra i quali Marina Grasso (vedova Raciti, il poliziotto ucciso a Catania) e l’ex ministro Guidi ora parlamentare.  Presente anche l’ASAPS, attraverso il consigliere nazionale Roberto Rocchi, già impegnato in tematiche di sostegno ai familiari e alle vittime della strada.
Hanno aderito anche Asso Vittime e Valore donna
Luogo e data dell’incontro non sono stati casuali: la piazza che ospita la sede dell’alta corte di giustizia e la giornata della liberazione dall’oppressione nazi-fascista che ha consentito a tutti gli italiani di cominciare il percorso democratico.

 

 

 

 L'intervento di Stefano Guarnieri vice presidente dell'Associazione Lorenzo Guarnieri
 L'intervento di Roberto Rocchi a nome dell'ASAPS



“Vogliamo essere liberi dall’oppressione dell’ingiustizia” ha apostrofato a voce alta Barbara Benedettelli e le attiviste dei movimenti spontanei che l’hanno affiancata nell’organizzazione di questa iniziativa. La richiesta principale, infatti, ha riguardato la possibilità di portare avanti l’iter legislativo che riguarda la costituzione della specifica figura penale dell’omicidio stradale. Una proposta, questa, che già da tempo vede numerose associazioni, fra le quali Asaps è in prima linea, sostenere una raccolta di firme già presentate alla commissione Trasporti della Camera dei Deputati, per definire un reato che possa risarcire (idealmente) le tante famiglie colpite dalle tragedie stradali. Per lo stesso motivo, erano presenti anche Stefania e Stefano Guarnieri (dell’associazione Lorenzo Guarnieri) e Valentina Borgogni (dell’associazione Gabriele Borgogni), le due associazioni promotrici con la collaborazione di  ASAPS e con il sindaco di Firenze Matteo Renzi alla raccolta delle firme.

Durante la manifestazione di ieri, infatti, tanti genitori hanno gridato all’ingiustizia che ha li ha colpiti due volte: la prima negli affetti, la seconda nel non vedere riconosciute le giuste pene a coloro che hanno provocato la morte dei rispettivi figli, che talvolta si trovano a poter guidare poche settimane dopo il grave evento.
Conducenti ubriachi, sotto l’influenza di sostanze stupefacenti, spesso privi della patente di guida perché sospesa, talvolta con veicoli non assicurati, sono fra i principali responsabili di queste stragi stradali. Nessuna richiesta vendicatoria da parte dei genitori, per quali – ricordiamolo -  non sarebbe per altro applicabile la nuova legge se approvata, ma il mero (e dovuto) riconoscimento di un reato che deve essere perseguito in maniera più determinata.

Il gruppo dei parenti delle vittime della strada


Così alla manifestazione sono giunte anche persone dall’estero o genitori stranieri che hanno perso i propri figli mentre gli stessi si trovavano in Italia a trascorrere le ferie estive.
Come i genitori di Vincent Lorin - uno dei quattro ragazzi francesi uccisi in Italia nell’agosto 2011 mentre andavano in vacanza - in rappresentanza dell’Associazione Un chemin pour demain. A prendere la parola fra i primi anche il consigliere nazionale dell’Asaps Roberto Rocchi, che ha ricordato come anche fra gli appartenenti a tutte le forze di polizia i decessi avvenuti in servizio riguardino perlopiù incidenti stradali, che spesso avvengono mentre gli operatori stanno procedendo a rilevare altri sinistri o nel compimento di servizi d’istituto. Ma sollevando anche la commozione generale, Rocchi ha anche ammesso che ciascun operatore di polizia – quando si trova a dover compiere gli atti di rilievo di un incidente dove ha perso la vita un giovane – vive intimamente la tragedia anche da genitore e da uomo, assicurando in tal senso l’impegno dell’ASAPS nel portare a compimento il progetto dell’omicidio stradale.

La manifestazione, che ha raccolto adesioni spontanee anche fra cittadini che si trovavano a transitare lungo la piazza, è poi terminata con il lancio di tanti palloncini bianchi verso il cielo, accompagnato dallo straziante lamento di tante madri e padri che hanno voluto gridare ripetutamente il nome del proprio figlio perché anche i “più sordi possano sentire la sete di giustizia che anima coloro che hanno subito simili tragedie familiari.” (ASAPS)

 

 

 

 




 

Giovedì, 26 Aprile 2012
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