Mercoledì 17 Luglio 2024
area riservata
ASAPS.it su

Rassegna stampa alcol e guida del 13 ottobre 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


IL GIORNALE DI VICENZA
 
Operazione sicurezza. Speciali test scientifici sabato in viale Roma
L’Aci ai giovani: o guidi o bevi
E dimostra che l’alcol fa male
Il presidente Pigato: «Anche un solo goccio abbassa i riflessi»
I volontari da sobri eseguiranno con l’auto una serie di manovre che saranno ripetute dopo aver bevuto Le macchine registreranno la differenza di reazione.
  

(s. s.) In qualità di medico, il sindaco Enrico Hüllweck ha buon gioco a presentare “Progetto alcool e guida” di sabato in viale Roma.
Premette: «Nel Veneto, che assieme al Friuli ha il primato mondiale di consumo di vino e di alcoolici, c’è un’intera generazione che crede di essere tollerante all’alcol: ecco il grande imbroglio».
Perché i test, quelli che vengono fatti con apparecchiature che non possono imbrogliare, dicono che chi ha bevuto ha un calo di riflessi perfino quando è alla consolle di un videogioco.
Precisa il sindaco: «Il rischio di chi si fa un goccio e si mette al volante dipende dalla massa corporea, dalla funzionalità epatica e dall’età. Nell’alimentazione l’assunzione di piccole quantità di vino è positiva, ma purtroppo tutti tendono ad eccedere: questo è un progetto importante perché permette di conoscere il proprio grado di tolleranza prima e non dopo l’incidente, quando la frittata è fatta e la famiglia ne subisce le tragiche conseguenze».
Perché l’annuale appuntamento di Aci e Comune con la sicurezza stradale stavolta venga dedicato a chi guida in stato di ebbrezza viene spiegato in Sala degli stucchi. Precisa l’assessore alla mobilità Claudio Cicero: «Per far capire soprattutto ai giovani che non siamo onnipotenti ma che anche una modica quantità di alcol fa la differenza, per cercare di fermare un trend negativo che in un anno miete più vittime di una guerra».
Aggiunge il presidente provinciale dell’Aci Romano Pigato: «Ai ragazzi vogliamo dimostrare scientificamente con speciali test di avanguardia che non si può mantenere un controllo efficiente del mezzo meccanico anche dopo aver bevuto qualche bicchiere, perché sappiamo tutti quali tragedie si consumano sulle nostre strade il sabato sera, spesso provocate dall’alcol che diventa un mix micidiale se si abbina ad altre fonti di alterazione sensoriale quali le musiche assordanti ed ossessive della discoteca». Soggiunge l’ex campione del mondo Paolo Rossi testimonial della manifestazione: «Ciò che i ragazzi impareranno sarà importante per la loro vita ma anche per quella degli altri».
Come sia strutturato il progetto lo spiegano i “tecnici” dell’Aci che affiancano Pigato, cioè il direttore regionale Sassano, il direttore provinciale Russo e, soprattutto, il vicedirettore del club di Bolzano Sommavilla, dal momento che nel capoluogo altoatesino sono tre anni che ci si occupa del binomio alcol-guida, con più di 700 giovani testati.
In sostanza, durante la manifestazione in viale Roma (sabato sarà chiuso al traffico dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19, dalla rotatoria della stazione all’uscita del parking di viale Verdi) verrà rilevato il comportamento psicofisico di chi è impegnato nella guida, prima e dopo l’assunzione di alcol, con la registrazione dei tempi di reazione a stimoli visivo-sonori, comandati dall’esterno del veicolo.
Per raggiungere una definitiva e corretta analisi i dati saranno integrati dalla misurazione dell’intensità di frenata, di accelerazione, di beccheggio (oscillazione del mezzo) e di velocità. In poche parole a quanti si sottoporranno ai test, rigorosamente volontari e muniti di patente - tramite un etilometro omologato con l’aiuto di vigili, agenti della stradale e carabinieri - verrà certificata la completa sobrietà.
Ai partecipanti verranno quindi date istruzioni per lo svolgimento di particolari esercizi, simulando anche situazioni di guida difficile e complessa, a bordo di una vettura dotata di sistemi elettronici di rilevamento. Poi in quantità moderate i volontari assumeranno a loro discrezione sostanze alcoliche che verranno registrate su un modulo personale. Dopo circa 20-30 minuti ci sarà un secondo alcoltest e saranno eseguite nuovamente le manovre indicate dagli esaminatori, mentre un sistema di videoregistrazione rileverà ogni attimo di guida, permettendo di rivedere al ralenty eventuali esitazioni e di visionare nel dettaglio ogni esecuzione per confrontarla con quella precedente.
Le immagini saranno proposte anche al pubblico da un maxischermo. Insomma i partecipanti scopriranno la loro tolleranza all’alcol e gli altri... si divertiranno.

IL GAZZETTINO (Vicenza)
 
SICUREZZA SULLE STRADE Sabato in viale Roma il Comune e l’Automobile Club organizzano "Progetto alcol e guida", manifestazione indirizzata soprattutto ai giovani
Prima bevi e poi ti diciamo quanto rischi al volante
Tester volontari dimostreranno quanto sia pericoloso mettersi in macchina dopo aver bevuto. Ma il Veneto è leader nel consumo di alcolici.

Siamo sempre in testa alla classifica. Ma questa volta non si tratta affatto di un primato di cui andare fieri: il Veneto risulta, con il Friuli Venezia Giulia, una delle regioni più dedite al consumo di alcolici. L’Automobile club di Vicenza anche quest’anno è in prima linea per informare i cittadini sulla pericolosità derivante dal consumo di alcolici prima di mettersi alla guida. I quesiti di riflessione che l’assessorato alla Mobilità, trasporti e infrastrutture stradali e l’Aci ripropongono ai vicentini sono sempre le stesse, che devono risuonare martellanti, per far riflettere: quanto incide un bicchiere di vino sulla sicurezza alla guida? Quanto sulla prontezza dei riflessi? Quanto sulla capacità di frenata?
Chi vuole trovare definitivamente una risposta a queste domande può offrirsi come "tester volontario" alla manifestazione "Progetto alcool e guida" che l’assessorato alla Mobilità propone sabato in viale Roma dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. «Si tratta di un progetto a carattere tecnico-scientifico», ha spiegato l’assessore alla Mobilità Claudio Cicero, «per dimostrare come l’alcool influisca negativamente sulla guida di un veicolo, diminuendo la prontezza dei riflessi, dei freni inibitori e, di conseguenza, l’efficacia delle manovre per il controllo del mezzo».
I volontari partecipanti al test saranno chiamati a compiere un percorso a bordo di una vettura dotata di sistemi elettronici di rilevamento, e dovranno cimentarsi anche in situazioni di guida critiche e complesse. Quindi, in quantità moderate, i tester, assumeranno a loro discrezione sostanze alcoliche che verranno registrate, in quantità e tipo, su un "modulo personale". Dopo circa 20-30 minuti verrà eseguito il secondo alcoltest, per registrare la variazione del tasso alcolemico. «Nel frattempo», aggiunge l’assessore Cicero, «i tester effettueranno nuovamente le manovre indicate dagli esaminatori, mentre un sistema di videoregistrazione rileverà ogni attimo di guida, permettendo di rivedere al rallentatore eventuali esitazioni e di visionare nel dettaglio ogni esecuzione, per confrontarla con quella precedente. Le immagini saranno proposte anche al pubblico da un maxischermo». "I giovani e l’alcool alla guida" è il titolo della manifestazione fulcro di un progetto nazionale che vuole sensibilizzare i ragazzi rispetto all’uso di alcolici, per contrastare i tanti, troppi incidenti che si verificano nei fine settimana. «C’è nei giovani una diffusa ma erronea convinzione», spiega il presidente dell’Aci di Vicenza Romano Pigato, «che il bere prima di guidare sia relativamente innocuo e che si possa mantenere ugualmente un controllo efficiente del mezzo anche dopo aver bevuto qualche bicchiere. Purtroppo non è così. Ed il test che sarà eseguito in viale Roma dimostrerà scientificamente, con auto attrezzate di sofisticate apparecchiature elettroniche come cambiano i comportamenti di guida, prima e dopo aver assunto alcolici».
Matteo Crestani.

VIRGILIO NOTIZIE
 
INCIDENTI STRADALI
9 SU 10 IMPUTABILI A GUIDA SCORRETTA
Cause: distrazione, velocità e non rispetto distanza sicurezza.

Riva del Garda (Tn), 13 ott. (Apcom) - Comportamento scorretto alla guida. Nel 2004 è stata questa la causa di nove incidenti stradali su dieci in Italia (91,1%). Nell’ambito dei comportamenti errati il 15,1% dei casi è rappresentato dalla guida distratta o dall’andamento indeciso, il 12,2% si riferisce all’eccesso di velocità e l’11,4% delle cause deriva dal mancato rispetto della distanza di sicurezza. E’ il quadro che emerge dai dati Istat-Aci sugli incidenti stradali del 2004, presentati a Riva del Garda in occasione della terza edizione del Siss-Salone internazionale della sicurezza stradale.
Secondo lo studio, lo stato delle infrastrutture pesa per il 4% dei casi. Lo stato psico-fisico alterato, pur non rappresentando una percentuale elevata del totale dei casi (2%), è caratterizzato da tre cause fondamentali: l’ebbrezza da alcool (4.140 casi pari al 72% della categoria), il malore improvviso ed il sonno che con 1.095 casi pesano per il 19%. (*)
Soltanto in 726 casi, che pesano per lo 0,3% sul totale, sono stati difetti o avarie del veicolo ad aver causato gli incidenti.
Sono 3.050 (otto al giorno) gli incidenti causati da abuso di alcool, 876 quelli dovuti a malore o colpo di sonno e 4.835 (pari al 2,6% del totale) a comportamento scorretto da parte dei pedoni.
Per quanto riguarda, invece, difetti o avarie dei veicoli, si segnalano 235 casi di veicoli con rottura o insufficienza dei freni, 216 casi di scoppio o eccessiva usura dei pneumatici.
Coinvolti negli incidenti sono soprattutto i conducenti (66,7% dei decessi e 69,3% dei feriti), seguono i passeggeri trasportati, (20,7% dei morti e 24,9% dei feriti) e i pedoni (12,6% dei morti e 5,8% dei feriti).
 
(*) Nota: questi dati non sono molto chiari, l’alcol, come causa di incidenti, viene preso in considerazione come disgiunto da altri parametri. Anche se la guida distratta, l’andamento indeciso, il sonno ed altro sono spesso conseguenza proprio dell’uso di alcolici.

L’ARENA
 
SANT’AMBROGIO. Al decennale dei club di trattamento Acat analisi su come è cambiata una piaga sociale sempre preoccupante
Il giovane alcolista: dal caso cronico alla crisi acuta
C’era una volta l’abitudinario della bottiglia, oggi si sballa facendo il pieno per la serata di festa .

Sant’Ambrogio. Al centro parrocchiale di Domegliara si è festeggiato la nascita delle Acat (associazione club alcolisti in trattamento) nel territorio. I primi club sono nati nel 1989 e da allora si sono moltiplicati fino ad associarsi, nel 1995: dapprima in un’unica associazione, poi divisa in quatto — Adige-Lessinia, Baldo-Garda,
Villafranca, Valpolicella-Lessinia Occidentale — per meglio rispondere alle esigenze. Oggi i club sono 52.
«In questi dieci anni, i club hanno continuato a crescere e moltiplicarsi permettendo così», spiega Elena Tommasi, una delle fondatrici, «a migliaia di persone di intraprendere un cammino di speranza, di cambiamento, per trovare dentro di sé, dentro la propria famiglia, la propria comunità, le risorse e la strada per uscire da una condizione spesso difficile. Le Acat in questi dieci anni hanno risposto alle esigenze di sviluppo dei club, nella formazione degli operatori e nell’aiuto alle famiglie. Hanno inoltre favorito», ha continuato Elena Tommasi, «la partecipazione e il contributo di tutte le componenti: alcolisti, familiari, servitori-insegnanti. Le Acat promuovono collaborazione tra tutti i soggetti, pubblici e privati, che si occupano dei programmi alcologici, il rapporto di collaborazione con i servizi di alcologia di Borgo Trento e Negrar, con i servizi antidroga Sert, scuole, servizi antinfortuni Spisal, Comuni, parrocchie, scuole guida, servizi di psichiatria, medici di famiglia e associazioni di volontariato».
«Al di là delle testimonianze di quanto è stato fatto e dei traguardi raggiunti dalle famiglie», ha concluso Elena Tommasi, «siamo consapevoli di far parte di un processo generale che tende alla realizzazione di una migliore qualità di vita generale, spirituale e anche materiale, di cui ognuno di noi e ognuno di quelli che verranno potranno godere. Ciò che possiamo realizzare è motivo di benessere adesso, ma anche premessa per procedere verso una maggiore libertà in uno spirito di pace e di gioia».
Alla manifestazione c’erano la presidente dell’Acat Veneto Flaviana Conforto, il senatore Chincarini, il consigliere regionale Gustavo Franchetto, gli assessori ai servizi sociali di Malcesine, Caprino e Negrar, Flavio Dani e Paolo Scarpolini, medici e insegnanti. Ha detto Scarpolini: «Noi non lavoriamo con uno spirito proibizionista ma con un approccio ecologico-sociale che vede l’alcol come un fattore di rischio per la salute che coinvolge non solo la persona ma la famiglia e la comunità. Oggi dobbiamo affrontare una serie di problemi nuovi e aperti. Se una volta c’era l’alcolista cronico, oggi c’è quello acuto, perché le nuove generazioni sfruttano le proprietà dell’alcol ai fini dello sballo del fine settimana. Si tratta di un fenomeno assai grave che mette più a rischio la salute rispetto alla patologia cronica. In ultima analisi noi ci concentriamo di più sullo stile di vita che su quello della malattia».
Mirco Franceschetti.

IL GAZZETTINO (Padova)
 
Una situazione ai limiti del paradossale. ....

Una situazione ai limiti del paradossale. Talmente assurda, da rischiare di dover penalizzare alla grande gli stessi soggetti che ne sono artefici. Tra l’altro con la benedizione della legge.
In centro, infatti, stanno chiudendo alcuni pubblici esercizi e dei negozi, con un turn over mozzafiato, che ha coinvolto anche attività prestigiose che si erano fatte un nome nel corso degli anni. La novità, però, è costituita dal fatto che attualmente la normativa non pone alcun limite sulla tipologia di chi subentra: in pratica, quindi, a pochissimi metri di distanza, se non addirittura attigui, ci sono bar, o botteghe che vendono lo stesso tipo di articolo. E se per questi ultimi un evento del genere può avere un effetto calmierante sui prezzi, per quanto riguarda i pubblici esercizi non è così. Anzi, in certi casi, come per esempio il Ghetto dove stanno per arrivare altri due locali per la vendita dello spriz, tutto ciò può costituire un problema.
Ruggero Pieruz, assessore al Commercio e lui stesso titolare di una gelateria artigiana in Prato della Valle, non ha dubbi: siamo al paradosso.
«Purtroppo - spiega - il Comune di fronte a situazioni del genere non può fare assolutamente nulla, se non stare a guardare. Quando un’attività si sposta nell’ambito della stessa zona, in questo caso il quartiere centro, ha come obbligo solo quello di comunicarci il trasferimento e di farsi dare l’autorizzazione dall’Ulss. Quando dal punto di vista sanitario è tutto in regola, non ci sono ostacoli. Ecco perché a distanza di pochi metri possiamo trovare 4/5 bar, o negozi che vendono i medesimi articoli. Questo è il frutto della liberalizzazione del mercato e non abbiamo alcuna arma per combatterla. Spesso veniamo a sapere cosa è avvenuto addirittura a cose fatte. Tutto ciò significa la rovina del commercio e del centro. È una normativa ingiusta che rende la situazione ingestibile. Noi abbiamo lavorato moltissimo per il problema spriz, imponendo chiusure anticipate e adesso ci è stato comunicato che in Ghetto stanno per arrivare altri bar, in via dell’Arco e in via San Martino e Solferino... Prendiamo atto, a malincuore di quanto accade sotto i nostri occhi».
«Tra l’altro qui non si pone neanche più il problema che il successo di un’attività commerciale sia legato alle capacità del titolare, perché se c’è lavoro per tre bar e ce ne sono dieci, per quanto chi sta dietro il banco sia bravo, è evidente che prima o poi sarà costretto a chiudere. Poi c’è anche un altro aspetto da valutare e cioè quello del consumo dell’alcol che avviene proprio nei locali pubblici. È una malattia sociale per la quale paghiamo costi altissimi, anche perché quando il fegato si ammala resta compromesso per tutta la vita. Il sindaco ha intenzione di far partire una campagna proprio per indurre i giovani a desistere dall’assumere sostanze alcoliche che hanno effetti devastanti tanto quanto la droga.
Nicoletta Cozza.

IL GAZZETTINIO (Vicenza)
 
QUERO Inflitta la pena di un anno e sei mesi ad un nordafricano chiamato a rispondere di violenza sessuale nei confronti della titolare di un locale
Palpeggiamenti alla barista, condannato
Doveva anche rispondere di violenza privata e lesioni. Ubriaco, era balzato addosso alla ragazza infilandole le mani sotto il maglione.

Quero
La stretta alla vita e le mani ficcate sotto il maglione della barista fino all’altezza del seno, costituirono una violenza sessuale. Che ha comportato per il marocchino trentaduenne Abdeljalil Badreddine la condanna a un anno e sei mesi. Si è concluso in questo modo, ieri mattina davanti al Tribunale di Belluno (presidente Toppan, a latere Coniglio e Sangiorgio) il processo per una vicenda risalente alla sera del 7 febbraio 2005. A subire violenza era stata la titolare di un bar di Quero - non si forniscono ulteriori indicazioni al fine di garantirne l’anonimato - che quella sera si era trovata alle prese con il giovane extracomunitario già abbondantemente alticcio, che pretendeva di bere ancora. Come la stessa giovane ha raccontato ieri nel corso del processo, lui le saltò addosso stringendola all’addome e al torace. Il marocchino non mollò la presa impedendole di raggiungere il bancone per prendere il cellulare e la gettò a terra. La ragazza, a precisa domanda del pm sul palpeggiamento al seno ha risposto: «Non è riuscito, ma l’intenzione era quella». Subito dopo arrivò un amico che la barista aveva precedentemente chiamato al telefono sentendosi poco tranquilla all’idea di avere nel locale quel tale che altre volte era stato buttato fuori per le sue intemperanze. Poi andò a farsi medicare al pronto soccorso per le conseguenze della caduta a terra. Diversa la versione dell’imputato. Ha cercato di smentire la controparte sostenendo di aver ricevuto da lei uno schiaffo e dei graffi. Per il pm Raffaele Massaro le intenzioni di palpeggiare del marocchino erano chiare. Se avesse solo voluto tenerla ferma non avrebbe inserito le mani sotto la maglia. E il fatto che fosse in preda ai fumi dell’alcol non cambiava le cose sul profilo della responsabilità. Per il nordafricano, chiamato a rispondere di violenza sessuale, violenza privata e lesioni, ha quindi chiesto la condanna ad un anno e tre mesi. La difesa, rappresentata dall’avvocato Giovanni Degli Angeli, ha puntato sul fatto che la ragazza poteva aver travisato. Per la violenza sessuale ci voleva una deliberata volontà di costringere all’atto una persona non consenziente. Ma lui, ubriaco fradicio, quell’intento non avrebbe potuto comunque portarlo a compimento. Insomma tutto era nato da una sensazione. Ma il Tribunale ha deciso diversamente.
Bruno De Donà.

ILGAZZETTINO  (Venezia)
 
Donna in coma etilico La salvano in extremis.

MESTRE - L’hanno trovata a terra, in fin di vita, in un appartamento in via Spalti trasformato in discarica. Una storia di solitudine, di emarginazione. Un cammino difficile che ha portato una trentanovenne a isolarsi col mondo rimanendo sola con la sua disperazione. Quando i sanitari dell’Umberto I l’hanno trovata, la donna aveva una temperatura corporea di 24 gradi, presentava segni di grave disidratamento e di carenze igieniche. Probabilmente giaceva in quelle condizioni da circa tre o quattro giorni. A segnalare al 118 tutto questo è stato un uomo, non ancora identificato dalla Polizia, che all’alba di ieri ha allertato l’ospedale di Mestre. L’appartamento era stato trasformato in una specie di discarica. Rifiuti ovunque, escrementi di gatto qua e là, condizioni igieniche disastrose, cibo avariato e decine di bottiglie di vino sparse dovunque, segni di disperazione, del fatto che la donna si era abbandonata a se stessa...da tempo. La donna, conosciuta come etilica cronica, è stata immediatamente trasportata all’ospedale Umberto I di Mestre dove le sono state prestate le cure del caso. Nonostante le sue condizioni permangano gravi, non è in pericolo di vita.

LA SICILIA
 
arresti domiciliari per zaccagnini
Rissa con feriti in un bar ritorna alla Comunità.

(d.v.) Arresto convalidato per Rinaldo Zaccagnini, il pregiudicato di 44 anni originario di Ascoli Piceno arrestato lunedì pomeriggio dagli agenti del locale commissariato di polizia per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento. L’udienza di convalida per Zaccagnini si è celebrata ieri mattina in Tribunale davanti al Gip Veronica Vaccaro. Davanti al giudice, Zaccagnini non ha voluto aprire bocca perchè ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Per il pregiudicato ascolano (difeso dall’avv. Carmelo Brentino) il sostituto procuratore Alessandro Sutera Sardo aveva chiesto la permanenza in carcere. Ma il Gip Vaccaro gli ha concesso gli arresti domiciliari da scontare in una Comunità di recupero di Pesaro dove risultava già domiciliato. I guai per Zaccagnini sono cominciati lunedì pomeriggio quando, ubriaco fradicio, si è presentato al bar "Alcatraz" di via Palazzi ed ha inveito contro gli avventori ed i gestori. Ed ha perseverato nel suo comportamento anche quando si è trovata al cospetto degli agenti di una volante intervenuti sul posto per riportare la calma nel locale.

TISCALI SPETTACOLI.IT
 
Clapton, ecco la mia vita
Il rocker ha accettato di raccontarsi in una biografia.

(ANSA) - WASHINGTON, 13 OTT - Il chitarrista Eric Clapton ha accettato di scrivere la storia della sua tormentata vita per la casa editrice Doubleday. Il leggendario rocker ha combattuto per molti anni prima contro la dipendenza dall’eroina e poi contro la dipendenza dall’alcol. La autobiografia di Eric Clapton, che comprendera’ ’tutte le cose conosciute sulla sua vita e molte altre cose mai rivelate finora’, uscira’ nelle librerie nel 2007.

JOINTOGETHER.ORG


America Awash in Mixed Messages on Alcohol.

Americans are confounded by often contradictory laws and societal messages regarding alcohol use, the New York Times reported Oct. 9.
Lawmakers in Kansas, for example, recently passed a tough new drunk-driving law, then lifted a ban on Sunday alcohol sales a few weeks later. TV networks ban liquor ads but gladly embrace beer ads. Wal-Mart is getting into the alcohol retailing business even as it bans alcohol use at all corporate events.
"There are these really ambiguous messages about alcohol that you end up receiving from the leadership of the country," said Paul M. Roman, a sociologist at the University of Georgia. "The messages end up being very mixed up and very confusing. And this ambivalence has been around a long time."
The issue gets to the heart of the American character, a mixture of Puritanism and free will.
The alcohol industry has lobbied for easing restrictions like Sunday-sales bans, with state lawmakers agreeing even as they implore people to drink in moderation and avoid driving drunk. The bottom line: money. "This was an economic issue," said Tom Groneman, director of Alcohol Beverage Control in Kansas, referring to the Sunday sales law. "It keeps the dollars in Kansas.".



Venerdì, 14 Ottobre 2005
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK