RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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IL
GIORNALE DI VICENZA |
(s. s.)
In qualità di medico, il sindaco Enrico Hüllweck ha buon
gioco a presentare “Progetto alcool e guida” di sabato in
viale Roma. |
IL
GAZZETTINO (Vicenza) |
Siamo
sempre in testa alla classifica. Ma questa volta non si tratta affatto
di un primato di cui andare fieri: il Veneto risulta, con il Friuli Venezia
Giulia, una delle regioni più dedite al consumo di alcolici. L’Automobile
club di Vicenza anche quest’anno è in prima linea per informare
i cittadini sulla pericolosità derivante dal consumo di alcolici
prima di mettersi alla guida. I quesiti di riflessione che l’assessorato
alla Mobilità, trasporti e infrastrutture stradali e l’Aci ripropongono
ai vicentini sono sempre le stesse, che devono risuonare martellanti,
per far riflettere: quanto incide un bicchiere di vino sulla sicurezza
alla guida? Quanto sulla prontezza dei riflessi? Quanto sulla capacità
di frenata?
Chi vuole trovare definitivamente una risposta a queste domande può offrirsi come "tester volontario" alla manifestazione "Progetto alcool e guida" che l’assessorato alla Mobilità propone sabato in viale Roma dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. «Si tratta di un progetto a carattere tecnico-scientifico», ha spiegato l’assessore alla Mobilità Claudio Cicero, «per dimostrare come l’alcool influisca negativamente sulla guida di un veicolo, diminuendo la prontezza dei riflessi, dei freni inibitori e, di conseguenza, l’efficacia delle manovre per il controllo del mezzo». I volontari partecipanti al test saranno chiamati a compiere un percorso a bordo di una vettura dotata di sistemi elettronici di rilevamento, e dovranno cimentarsi anche in situazioni di guida critiche e complesse. Quindi, in quantità moderate, i tester, assumeranno a loro discrezione sostanze alcoliche che verranno registrate, in quantità e tipo, su un "modulo personale". Dopo circa 20-30 minuti verrà eseguito il secondo alcoltest, per registrare la variazione del tasso alcolemico. «Nel frattempo», aggiunge l’assessore Cicero, «i tester effettueranno nuovamente le manovre indicate dagli esaminatori, mentre un sistema di videoregistrazione rileverà ogni attimo di guida, permettendo di rivedere al rallentatore eventuali esitazioni e di visionare nel dettaglio ogni esecuzione, per confrontarla con quella precedente. Le immagini saranno proposte anche al pubblico da un maxischermo». "I giovani e l’alcool alla guida" è il titolo della manifestazione fulcro di un progetto nazionale che vuole sensibilizzare i ragazzi rispetto all’uso di alcolici, per contrastare i tanti, troppi incidenti che si verificano nei fine settimana. «C’è nei giovani una diffusa ma erronea convinzione», spiega il presidente dell’Aci di Vicenza Romano Pigato, «che il bere prima di guidare sia relativamente innocuo e che si possa mantenere ugualmente un controllo efficiente del mezzo anche dopo aver bevuto qualche bicchiere. Purtroppo non è così. Ed il test che sarà eseguito in viale Roma dimostrerà scientificamente, con auto attrezzate di sofisticate apparecchiature elettroniche come cambiano i comportamenti di guida, prima e dopo aver assunto alcolici». Matteo Crestani. |
VIRGILIO
NOTIZIE |
Riva
del Garda (Tn), 13 ott. (Apcom) - Comportamento scorretto alla guida.
Nel 2004 è stata questa la causa di nove incidenti stradali su
dieci in Italia (91,1%). Nell’ambito dei comportamenti errati il 15,1%
dei casi è rappresentato dalla guida distratta o dall’andamento
indeciso, il 12,2% si riferisce all’eccesso di velocità e l’11,4%
delle cause deriva dal mancato rispetto della distanza di sicurezza.
E’ il quadro che emerge dai dati Istat-Aci sugli incidenti stradali
del 2004, presentati a Riva del Garda in occasione della terza edizione
del Siss-Salone internazionale della sicurezza stradale. |
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Sant’Ambrogio.
Al centro parrocchiale di Domegliara si è festeggiato la nascita
delle Acat (associazione club alcolisti in trattamento) nel territorio.
I primi club sono nati nel 1989 e da allora si sono moltiplicati fino
ad associarsi, nel 1995: dapprima in un’unica associazione, poi
divisa in quatto — Adige-Lessinia, Baldo-Garda, |
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Una
situazione ai limiti del paradossale. Talmente assurda, da rischiare di
dover penalizzare alla grande gli stessi soggetti che ne sono artefici.
Tra l’altro con la benedizione della legge.
In centro, infatti, stanno chiudendo alcuni pubblici esercizi e dei negozi, con un turn over mozzafiato, che ha coinvolto anche attività prestigiose che si erano fatte un nome nel corso degli anni. La novità, però, è costituita dal fatto che attualmente la normativa non pone alcun limite sulla tipologia di chi subentra: in pratica, quindi, a pochissimi metri di distanza, se non addirittura attigui, ci sono bar, o botteghe che vendono lo stesso tipo di articolo. E se per questi ultimi un evento del genere può avere un effetto calmierante sui prezzi, per quanto riguarda i pubblici esercizi non è così. Anzi, in certi casi, come per esempio il Ghetto dove stanno per arrivare altri due locali per la vendita dello spriz, tutto ciò può costituire un problema. Ruggero Pieruz, assessore al Commercio e lui stesso titolare di una gelateria artigiana in Prato della Valle, non ha dubbi: siamo al paradosso. «Purtroppo - spiega - il Comune di fronte a situazioni del genere non può fare assolutamente nulla, se non stare a guardare. Quando un’attività si sposta nell’ambito della stessa zona, in questo caso il quartiere centro, ha come obbligo solo quello di comunicarci il trasferimento e di farsi dare l’autorizzazione dall’Ulss. Quando dal punto di vista sanitario è tutto in regola, non ci sono ostacoli. Ecco perché a distanza di pochi metri possiamo trovare 4/5 bar, o negozi che vendono i medesimi articoli. Questo è il frutto della liberalizzazione del mercato e non abbiamo alcuna arma per combatterla. Spesso veniamo a sapere cosa è avvenuto addirittura a cose fatte. Tutto ciò significa la rovina del commercio e del centro. È una normativa ingiusta che rende la situazione ingestibile. Noi abbiamo lavorato moltissimo per il problema spriz, imponendo chiusure anticipate e adesso ci è stato comunicato che in Ghetto stanno per arrivare altri bar, in via dell’Arco e in via San Martino e Solferino... Prendiamo atto, a malincuore di quanto accade sotto i nostri occhi». «Tra l’altro qui non si pone neanche più il problema che il successo di un’attività commerciale sia legato alle capacità del titolare, perché se c’è lavoro per tre bar e ce ne sono dieci, per quanto chi sta dietro il banco sia bravo, è evidente che prima o poi sarà costretto a chiudere. Poi c’è anche un altro aspetto da valutare e cioè quello del consumo dell’alcol che avviene proprio nei locali pubblici. È una malattia sociale per la quale paghiamo costi altissimi, anche perché quando il fegato si ammala resta compromesso per tutta la vita. Il sindaco ha intenzione di far partire una campagna proprio per indurre i giovani a desistere dall’assumere sostanze alcoliche che hanno effetti devastanti tanto quanto la droga. Nicoletta Cozza. |
IL
GAZZETTINIO (Vicenza) |
Quero
La stretta alla vita e le mani ficcate sotto il maglione della barista fino all’altezza del seno, costituirono una violenza sessuale. Che ha comportato per il marocchino trentaduenne Abdeljalil Badreddine la condanna a un anno e sei mesi. Si è concluso in questo modo, ieri mattina davanti al Tribunale di Belluno (presidente Toppan, a latere Coniglio e Sangiorgio) il processo per una vicenda risalente alla sera del 7 febbraio 2005. A subire violenza era stata la titolare di un bar di Quero - non si forniscono ulteriori indicazioni al fine di garantirne l’anonimato - che quella sera si era trovata alle prese con il giovane extracomunitario già abbondantemente alticcio, che pretendeva di bere ancora. Come la stessa giovane ha raccontato ieri nel corso del processo, lui le saltò addosso stringendola all’addome e al torace. Il marocchino non mollò la presa impedendole di raggiungere il bancone per prendere il cellulare e la gettò a terra. La ragazza, a precisa domanda del pm sul palpeggiamento al seno ha risposto: «Non è riuscito, ma l’intenzione era quella». Subito dopo arrivò un amico che la barista aveva precedentemente chiamato al telefono sentendosi poco tranquilla all’idea di avere nel locale quel tale che altre volte era stato buttato fuori per le sue intemperanze. Poi andò a farsi medicare al pronto soccorso per le conseguenze della caduta a terra. Diversa la versione dell’imputato. Ha cercato di smentire la controparte sostenendo di aver ricevuto da lei uno schiaffo e dei graffi. Per il pm Raffaele Massaro le intenzioni di palpeggiare del marocchino erano chiare. Se avesse solo voluto tenerla ferma non avrebbe inserito le mani sotto la maglia. E il fatto che fosse in preda ai fumi dell’alcol non cambiava le cose sul profilo della responsabilità. Per il nordafricano, chiamato a rispondere di violenza sessuale, violenza privata e lesioni, ha quindi chiesto la condanna ad un anno e tre mesi. La difesa, rappresentata dall’avvocato Giovanni Degli Angeli, ha puntato sul fatto che la ragazza poteva aver travisato. Per la violenza sessuale ci voleva una deliberata volontà di costringere all’atto una persona non consenziente. Ma lui, ubriaco fradicio, quell’intento non avrebbe potuto comunque portarlo a compimento. Insomma tutto era nato da una sensazione. Ma il Tribunale ha deciso diversamente. Bruno De Donà. |
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MESTRE
- L’hanno trovata a terra, in fin di vita, in un appartamento in via Spalti
trasformato in discarica. Una storia di solitudine, di emarginazione.
Un cammino difficile che ha portato una trentanovenne a isolarsi col mondo
rimanendo sola con la sua disperazione. Quando i sanitari dell’Umberto
I l’hanno trovata, la donna aveva una temperatura corporea di 24 gradi,
presentava segni di grave disidratamento e di carenze igieniche. Probabilmente
giaceva in quelle condizioni da circa tre o quattro giorni. A segnalare
al 118 tutto questo è stato un uomo, non ancora identificato dalla
Polizia, che all’alba di ieri ha allertato l’ospedale di Mestre. L’appartamento
era stato trasformato in una specie di discarica. Rifiuti ovunque, escrementi
di gatto qua e là, condizioni igieniche disastrose, cibo avariato
e decine di bottiglie di vino sparse dovunque, segni di disperazione,
del fatto che la donna si era abbandonata a se stessa...da tempo. La donna,
conosciuta come etilica cronica, è stata immediatamente trasportata
all’ospedale Umberto I di Mestre dove le sono state prestate le cure del
caso. Nonostante le sue condizioni permangano gravi, non è in pericolo
di vita.
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LA
SICILIA |
(d.v.)
Arresto convalidato per Rinaldo Zaccagnini, il pregiudicato di 44 anni
originario di Ascoli Piceno arrestato lunedì pomeriggio dagli agenti
del locale commissariato di polizia per resistenza a pubblico ufficiale,
lesioni e danneggiamento. L’udienza di convalida per Zaccagnini si è
celebrata ieri mattina in Tribunale davanti al Gip Veronica Vaccaro. Davanti
al giudice, Zaccagnini non ha voluto aprire bocca perchè ha preferito
avvalersi della facoltà di non rispondere. Per il pregiudicato
ascolano (difeso dall’avv. Carmelo Brentino) il sostituto procuratore
Alessandro Sutera Sardo aveva chiesto la permanenza in carcere. Ma il
Gip Vaccaro gli ha concesso gli arresti domiciliari da scontare in una
Comunità di recupero di Pesaro dove risultava già domiciliato.
I guai per Zaccagnini sono cominciati lunedì pomeriggio quando,
ubriaco fradicio, si è presentato al bar "Alcatraz" di
via Palazzi ed ha inveito contro gli avventori ed i gestori. Ed ha perseverato
nel suo comportamento anche quando si è trovata al cospetto degli
agenti di una volante intervenuti sul posto per riportare la calma nel
locale. |
TISCALI
SPETTACOLI.IT |
(ANSA)
- WASHINGTON, 13 OTT - Il chitarrista Eric Clapton ha accettato di scrivere
la storia della sua tormentata vita per la casa editrice Doubleday. Il
leggendario rocker ha combattuto per molti anni prima contro la dipendenza
dall’eroina e poi contro la dipendenza dall’alcol. La autobiografia di
Eric Clapton, che comprendera’ ’tutte le cose conosciute sulla sua vita
e molte altre cose mai rivelate finora’, uscira’ nelle librerie nel 2007.
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JOINTOGETHER.ORG
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Americans
are confounded by often contradictory laws and societal messages regarding
alcohol use, the New York Times reported Oct. 9. Lawmakers in Kansas, for example, recently passed a tough new drunk-driving law, then lifted a ban on Sunday alcohol sales a few weeks later. TV networks ban liquor ads but gladly embrace beer ads. Wal-Mart is getting into the alcohol retailing business even as it bans alcohol use at all corporate events. "There are these really ambiguous messages about alcohol that you end up receiving from the leadership of the country," said Paul M. Roman, a sociologist at the University of Georgia. "The messages end up being very mixed up and very confusing. And this ambivalence has been around a long time." The issue gets to the heart of the American character, a mixture of Puritanism and free will. The alcohol industry has lobbied for easing restrictions like Sunday-sales bans, with state lawmakers agreeing even as they implore people to drink in moderation and avoid driving drunk. The bottom line: money. "This was an economic issue," said Tom Groneman, director of Alcohol Beverage Control in Kansas, referring to the Sunday sales law. "It keeps the dollars in Kansas.". |
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