RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
|
IL
GAZZETTINO (Udine) |
(F.D.P.)
Promuovere politiche sociali e globali efficaci con l’obiettivo di
informare e sensibilizzare i cittadini in merito all’uso e all’abuso
di sostanze alcoliche. L’Associazione club alcolisti in trattamento
del Maniaghese (Acat), in collaborazione con il Comune di Maniago,
organizza il 22 ottobre nel teatro Verdi a partire dalle 8.15 il decennale
della "Carta Europea sull’Alcol". |
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |
CELLINO
SAN MARCO È stato presentato proprio da loro, dai 17 ragazzi residenti
nei comuni di Cellino, San Pietro, San Donaci e San Pancrazio, il progetto
«Alcoo-Links. C-alcol...iamo bene le distanze» da loro ideato
Lo hanno presentato nella sala consiliare alla presenza degli assessori
ai servizi sociali di Cellino Giovanni Ramires e San Pietro Teobaldo Mingolla,
il sindaco di San Pietro Gianpiero Rollo, la prof.ssa Marina Camozza,
in rappresentanza dell’Istituto comprensivo di Cellino, il direttore delle
tenute di Albano Carrisi, Sanapo, ed il vice presidente della cantina
sociale cellinese De Rocco, oltre ad un gran numero di cittadini e di
autorità. La presentazione dell’iniziativa del gruppo ideatore
del progetto è stata affidata a Giuliano Sanapo, Elisabetta De
Michele e Maria Rosaria Palazzo. Quest’ultima ha spiegato il calendario
delle attività laboratoriali che hanno preso l’avvio lunedì.
«Obiettivo di tali attività - ha detto la Palazzo - è
amplificare al massimo le azioni del progetto ed i messaggi in esso contenuti.
Il laboratorio offrirà ai ragazzi l’opportunità di momenti
di confronto, apprendimento e crescita insieme». Elisabetta De Michele,
invece, ha illustrato gli obiettivi, la metodologia utilizzata, i destinatari,
i tempi e le modalità di svolgimento dell’attività progettuale,
precisando che «il progetto non vuole essere una campagna di demonizzazione
dell’alcol, ma intende avviare una campagna di sensibilizzazione che,
avvalendosi della collaborazione fattiva dei produttori agricoli locali
e delle agenzie educative territoriali, intende promuovere la salute come
valore fondamentale. L’impronta che vorremmo lasciare sul territorio -
ha concluso - consisterà nella creazione di un’etichetta etica,
con il messaggio che vogliamo trasmettere, da allegare alle bottiglie
di vino dei produttori vinicoli che vorranno collaborare e sostenerci
in questa iniziativa». Il primo cittadino sampietrano Rollo ha invece
invitato i ragazzi a prestare molta attenzione all’aspetto sanitario dell’alcol
e alle sue implicazioni psico-fisiche derivanti dall’abuso di tale sostanza.
Infine, nella veste di assessore provinciale alla Pubblica istruzione,
Rollo si è impegnato a portare il progetto all’attenzione degli
Istituti superiori di tutta la provincia». «L’idea del progetto
- ha detto l’assessore ai servizi sociali di San Pietro Teobaldo Mingolla
- è nata da una riflessione dei ragazzi sulla situazione socio-culturale
salentina in cui la produzione e l’uso dell’alcol è legata a riti
e tradizioni antiche. Tale radicamento, talvolta, impedisce la presa di
coscienza dei rischi reali derivanti da un non corretto utilizzo. A partire
da queste premesse - ha concluso Mingolla - i ragazzi hanno dato vita,
quindi, alla campagna di sensibilizzazione che si rivolge soprattutto
al mondo giovanile cercando di promuovere la cultura della prevenzione
e scoraggiando l’abuso di sostanze alcoliche». L’assessore ai Servizi
sociali di Cellino Ramires, invece, ha confermato il pieno sostegno dell’Amministrazione
all’attività progettuale, sottolineando l’originalità, l’attualità
e la portata del progetto che ha il pregio di affrontare, con l’ottica
del mondo giovanile, le problematiche ed i rischi legati all’abuso o al
non corretto uso dell’alcol».(*) Il progetto, in pratica, si snoda
in tre fasi. La prima si fonda sull’informazione ed avrà lo scopo
di informare la comunità sul lavoro svolto preliminarmente. I contenuti
saranno pubblicizzati mediante una campagna di comunicazione sociale.
La seconda fase è quella laboratoriale: i laboratori potranno garantire
un momento di confronto, crescita e apprendimento per il gruppo e per
il resto della comunità locale (principalmente giovani, ma anche
adulti e bambini). I laboratori avranno lo scopo di amplificare le loro
attività. La terza fase è relativa alla pubblicizzazione
e sensibilizzazione: sarà un’azione trasversale rispetto all’intero
progetto, avendo previsto una serie di piccole azioni informative. Giuseppe
De Marco
(*) Nota: un’iniziativa volta alla promozione della salute per essere utile dovrebbe contenere davvero degli spunti di novità e originalità. Affermare che bere poco fa bene e bere tanto fa male non modificherà di certo le convinzioni dei destinatari dell’iniziativa. |
IL
GAZZETTINO (Belluno) |
"Amori
e dolori: basta davvero voler bene ai propri figli?" è il
titolo provocatorio di un percorso pensato per i genitori di figli adolescenti
tra i 14 e 19 anni. Il corso vede impegnati i comuni di Valdobbiadene,
Segusino e Vidor. Le serate di presentazione saranno tre: il 19 ottobre
a Segusino, alle 20,30 in sala consiliare, il 24 a Vidor, sempre alle
20,30 in aula consiliare e il 26 a Valdobbiadene, alle 20,30 nell’aula
magna dell’Istituto Verdi. A tutte e tre sarà presente don Gigetto
De Bortoli, esperto internazionale di Terapia Emozionale e presidente
del Ceis di Belluno. Seguiranno sei incontri. L’8 novembre la professoressa
Maria Gabriella Sartori, psicoterapeuta, terrà un incontro dal
titolo "Star bene in famiglia. Il dialogo come strumento principe.
Modelli comportamentali. Conflitti ed aggressività". Il
15 novembre il dott. Graziano Bellio, primario del Sert di Castelfranco
si occuperà dei "Rischi connessi all’uso di sostanze. Come
e quando i nostri ragazzi rischiano di più? L’alcol è
davvero un problema diffuso tra i giovani?". Il 22 novembre don
Gigetto De Bortoli parlerà di "Sostanze e rischi. Cogliere
i segnali di sofferenza, difficoltà, disagio. L’importanza della
buona relazione genitori-figli". Il 29 novembre sempre Don Gigetto
parlerà di "Regole ed autorevolezza. Valutare, misurare,
prendere provvedimenti: non tutto può passare!". Il 6 dicembre
la dott.ssa Fabiana Filippi, psicoterapeuta, affronterà il tema
"Autostima ed adeguatezza. Imparare ad esprimere emozioni e vissuti".
Il 13 dicembre tutti i docenti si ritroveranno insieme ai corsisti per
le conclusioni del corso. Il percorso sarà animato dai ragazzi
del gruppo tecnico del progetto "I nuovi ragazzi del muretto".
Gli incontri si terranno presso l’Istituto Verdi. |
|
Maschio.
Età compresa tra i diciotto e i quarant’anni. Diplomato
o laureato. Libero professionista ma anche attore, cantante, medico
e professore. E’ l’identikit del “tossico” di Roma.
Almeno stando alle oltre 13.000 segnalazioni giunte dalle forze dell’ordine
alla prefettura di Roma negli ultimi tre anni. Un quadro non certo esaustivo
ma che sicuramente offre un’interessante chiave di lettura del
complesso quanto sommerso mondo delle droghe “leggere” e “pesanti”
all’ombra del Colosseo. Un quadro le cui pennellate recenti disegnano
scenari quanto mai preoccupanti: cresce l’uso della cocaina e delle
pasticche, diminuisce l’eroina, sempre più diffusa la moda
dei micidiali cocktail di sostanze. Aumentano i casi di minorenni. |
|
L’Associazione
Europea Familiari e Vittime della Strada onlus esprime apprezzamento per
la decisione della Polizia Stradale di Mantova di intensificare i controlli
con etilometri e precursori sul territorio provinciale, sia di giorno
che di notte, per prevenire e contrastare il gravissimo fenomeno della
guida in stato di ebbrezza. Apprezziamo particolarmente la scelta dell’applicazione
obbligatoria del test per verificare l’alcolemia in tutti i guidatori
coinvolti in incidenti stradali, anche in quelli meno gravi. L’alcol
è concausa di circa la metà dei sinistri, la provincia di
Mantova è tra le più falcidiate d’Italia, la quinta
per tasso di mortalità sulle strade.
E’ indispensabile effettuare ogni sforzo per proteggere la vita di tanti cittadini: a questo fine bisogna fare di tutto per togliere urgentemente dalla strada quegli irresponsabili che si mettono al volante in stato di ebbrezza alcolica. Carla Mariani Portioli. |
IL
GAZZETTINO (Nordest) |
PADOVA
- Il giudice per l’udienza preliminare ha condannato ieri con rito abbreviato
a 11 anni di carcere Daniele Toselli, il trentenne padovano accusato di
avere ucciso brutalmente, nella notte tra il 10 e l’11 giugno 2004, Tony
Mazzucato, 58 anni, vagabondo ed ex musicista, dando poi alle fiamme il
camper dove viveva. Toselli, completamente ubriaco, era stato rintracciato
pcoo dopo il delitto dai carabinieri. Quando fu possibile sottoporlo a
interrogatorio, finì per confessare. È accaduto - disse
- durante una lite scoppiata quando era già in preda ai fumi dell’alcol.
Quella notte Toselli era stato in compagnia dell’amico, con cui divideva
saltuariamente il camper come dimora notturna. Poi si era allontanato
e nel sonno lo aveva ucciso con 5 colpi di spranga. La vittima era nota
a Padova come musicista e compositore. Era stato anche vicino al successo,
quando aveva accompagnato al pianoforte qualche star. Da una ventina d’anni,
però, la sua vita si era fatta difficile, complicata da problemi
con l’alcol.
|
|
(D.D.B.)
Tre interventi sull’autostrada A4, nella notte di ieri, da parte dalla
Polstrada di San Donà di Piave. Nel corso del pattugliamento notturno
gli agenti della Stradale hanno effettuato il recupero di un’auto rubata,
rinvenuto tre veicoli con false assicurazioni e ritirato la patente ad
un automobilista per guida in stato di ebbrezza. Nel primo caso si tratta
di una Opel Astra, rinvenuta nel parcheggio dell’autogrill di Cessalto.
Ad insospettire gli agenti è stata la permanenza dell’auto da molto
tempo nella piazzola, tanto da far presupporre che fosse stata abbandonata.
Da una verifica è risultato, infatti, che il mezzo era stato rubato
a Milano e gli agenti ne hanno disposto il recupero. Ben tre i veicoli,
un autocarro Renault e due auto, invece, sorpresi mentre viaggiavano con
i documenti di assicurazione falsi. I tre mezzi erano condotti da alcuni
extracomunitari con regolare permesso di soggiorno, per i quali è
scattato anche il ritiro della patente di guida. Il dissequestro dei veicoli,
in questi casi, è comunque subordinato al pagamento di una sanzione
amministrativa e alla presentazione di un valido certificato assicurativo.
Ritiro della patente, infine, anche per M.C. di 34 anni di Palermo, sorpreso dagli agenti mentre guidava in stato di ebbrezza. L’uomo procedeva pericolosamente a zig zag sull’autostrada quando è stato intercettato dagli agenti della Polstrada. Oltre al conducente anche un secondo passeggero, D.B.W., trentunenne originario di Bari, è risultato positivo all’alcool test. |
ANSA.IT |
(ANSAweb)
- TREZZANO SUL NAVIGLIO (MILANO), 12 OTT - Un’ora di assedio di carabinieri
(intervenuti in trenta), due equipaggi dei vigili del fuoco che avevano
appoggiato le scale alla finestra, sanitari del 118: tanto e’ stato necessario
per ’liberare’ una bambina di tre anni che il proprio padre, un alcolista,
ex tossicodipendente, si rifiutava di riconsegnare alla madre da cui vive
separato. L’episodio di una delicata vicenda familiare si e’ consumato
ieri sera a Trezzano sul Naviglio, alle porte di Milano. L’uomo alla fine
e’ stato arrestato per maltrattamenti; la piccola e’ stata riconsegnata
alla madre. ’Se non potro’ piu’ vederla non la vedrai neppure tu mai piu’’,
si legge in un biglietto che i carabinieri, al termine di un’estenuante
trattativa, hanno trovato all’interno dell’appartamento. |
L’ARENA |
«Per
la cocaina ho toccato il fondo. Ho chiuso le porte in faccia al mondo
e agli affetti più intimi, ho rubato e spacciato. Poi un giorno,
dopo essermi ritrovato in mezzo a una strada perché la mia compagna
mi aveva cacciato di casa e mio padre alla mia vista aveva chiamato i
carabinieri, mi sono posto di fronte a un bivio: o continuavo a farmi
o provavo a ritrovarmi. Avevo 25 anni».
Ne sono passati undici da quel fatidico giorno: pulito da allora, oggi Paolo ha una famiglia, ha messo al mondo tre figli «con cui parla senza reticenze, ma con molta sofferenza e preoccupazione, di droga e tossicodipendenza» e, soprattutto, si è messo al servizio di chi sta vivendo il suo calvario. Un ex tossicodipendente che «si faceva di tutto, che non si accorgeva del mondo che gli girava intorno», che «non pensava ad altro che a soldi, roba e farsi», che non poteva guardare l’orologio perché «subito pensavo dove e da chi a quell’ora avrei trovato la roba», che oggi racconta la sua esperienza e raccoglie le testimonianze di giovani di 15-16 anni entrati nel circolo vizioso della droga. Cocaina in particolare. «Io ci sono arrivato gradualmente», confida Paolo, «a 14 ho cominciato a fumare i primi spinelli, a 15 a bere pesantemente, a 16-17 a ingoiare le prime pasticche di anfetamine. Poi sono passato alla cocaina e, infine, all’eroina. Un’escalation assai frequente, ma nonostante tutto resto dell’avviso che lo spinello non porti necessariamente al buco. Conosco persone che si fanno le canne da 40 anni e non hanno mai avuto bisogno di farsi di altro». «Per la cocaina ho perso tutto», ammette Paolo, «dal lavoro alla compagna, con la quale avevo deciso di avere un figlio, illudendomi che sarebbe bastato a farmi ritrovare contatto con la realtà. Ma non è così, non può essere così. La droga pretende ogni attenzione, ogni secondo. Solo oggi, guardando la televisione, capisco cosa accadeva in Italia e in Europa mentre io ero occupato a imbottirmi di droga. All’epoca non ero assolutamente in grado di comprendere, di avere la minima consapevolezza di alcunchè. Ho fatto di tutto, per procurarmi i soldi per comprare la roba: ho rubato, ma ho anche spacciato. Essere benestante non ti evita certe esperienze e umiliazioni. Ho conosciuto figli di papà che a 27 anni per la cocaina si sono bruciati in due anni l’azienda di famiglia e tutti i risparmi. Io lavoravo solo per la droga. Aprivo nuovi conti correnti per garantirmi i soldi dei fidi, ma non erano mai abbastanza. Più di una volta ho dovuto chiedere aiuto a mio padre. Un giorno si è rifiutato di farlo e ha chiamato i carabinieri. È stata la mia salvezza». Simile il percorso umano intrapreso da Ivan, a sua volta volontario di Narcotici Anonimi, pulito «da tutto, alcol e farmaci contro il mal di testa compresi, da quasi 11 mesi». Malato di cocaina, ha dovuto iniettarsi eroina nelle vene per placare gli effetti dello stupefacente. «La prima tirata l’ho fatta a 18-19 anni», confessa, «ma da un paio d’anni fumavo gli spinelli. La polvere bianca ti rende schiavo, è perfida, non dà dipendenza fisica, ne puoi tirare quanta ne regge il tuo corpo. Ai miei tempi una dose costava 200mila lire, oggi si trova a 10 euro e questo crollo dei prezzi spiega il suo enorme successo. Non è più la droga dei ricchi, è una droga che aiuta a socializzare, a sentirti all’altezza degli altri, a disinibire». Ma se ne può uscire, come dimostrano i due uomini. «Dire ai ragazzi "non drogarti, perché fa male" è assolutamente inutile», osserva Paolo, «da giovani non si ascoltano certe frasi. Bisogna cercare altri mezzi di educazione». E di fronte a quei giovani drogati che sentimento prova, oggi? «Tanta comprensione e tanto dispiacere, perché so che la strada per diventare puliti è lunga. Con i dipendenti bisogna essere duri, le mezze misure non servono. E loro soprattutto devono rendersene conto: o si sta fuori dal giro o si sta dentro. Un’altra posizione non c’è. L’ho provato». (p.col.). |
QUOTIDIANO.NET |
ROMA,
12 OTTOBRE 2005 - Fumare rende meno intelligenti. Per la prima volta e’
stato dimostrato un legame, nei fumatori di vecchia data, fra il tabacco
e una minore capacità intellettiva. La ricerca arriva dagli Stati Uniti ed e’ stata condotta in team dall’Addiction Research Center dell’universita’ del Michigan e dai ricercatori del VA Ann Arbor Healthcare System. Lo studio e’ stato condotto per studiare l’effetto dell’alcool sull’intelligenza, prendendo in considerazione 172 persone. La ricerca però, oltre a confermare la relazione che hanno gli alcolici con l’intelligenza, ne ha messo in luce lo stretto rapporto con l’uso del tabacco. Tra gli effetti individuati dai ricercatori, c’e’ il calo della velocita’ e dell’accuratezza dei ragionamenti, nonché la diminuzione del valore del quoziente di intelligenza. In ogni caso, fa sapere la curatrice dello studio, Jennifer Glass, i risultati ottenuti dovranno essere ripetuti e confermati prima di poter trarre una conclusione sull’effetto del fumo sul cervello e prima di poter estendere i risultati alle donne. |
|