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Rassegna stampa alcol e guida del 12 ottobre 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


IL GAZZETTINO (Udine)
 
SALUTE
Carta europea sull’alcol, decennale
Maniago.
  

(F.D.P.) Promuovere politiche sociali e globali efficaci con l’obiettivo di informare e sensibilizzare i cittadini in merito all’uso e all’abuso di sostanze alcoliche. L’Associazione club alcolisti in trattamento del Maniaghese (Acat), in collaborazione con il Comune di Maniago, organizza il 22 ottobre nel teatro Verdi a partire dalle 8.15 il decennale della "Carta Europea sull’Alcol".
Un convegno che il Comune di Maniago-assessorato alle Politiche sociali sostiene in continuità con il lavoro di sviluppo della salute del cittadino legato al progetto "Città Sane", intrapreso qualche anno fa grazie all’opera dell’assessore competente Franca Quas. La giornata di lavori al Verdi coinvolgerà non solo l’area del Maniaghese ma tutto il Friuli Venezia Giulia. Il 12 - 14 dicembre a Parigi gli stati membri dell’Organizzazione mondiale della sanità, all’interno della Conferenza europea sulla salute e l’alcol, hanno infatti deliberato la "Carta Europea sull’Alcol". Ciò a sostegno del progressivo sviluppo d’azione europeo sull’alcol, invitando così tutti gli stati membri a promuovere politiche globali sull’alcol.
L’Acat Maniaghese, il Comune di Maniago in collaborazione con Arcat Friuli Venezia Giulia, Friuli Venezia Giulia, Provincia di Pordenone, Ass 6 e Centro servizi volontariato, hanno sentito la necessità di incontrarsi per valutare il lavoro fatto in questi 10 anni nel trovare ulteriori stimoli di collaborazione in un contesto di uno stile di vita migliore, traendo spunti dai risultati dei gruppi di lavoro. Articolato il programma del convegno che prevede un’esposizione della Carta europea sull’alcol. Relatori, M. Sforzina ("Principi etici e obiettivi della Carta europea sull’Alcol") e M. L. Pontelli ("Le Strategie della Carta europea sull’Alcol"). In un secondo momento sarà avviato il lavoro dei gruppi con conduttori, cui seguirà la discussione dei risultati dei gruppi con G. Arivella.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
 
Presentato ieri a palazzo di Città il progetto «Aloo-lonks. C-alcol...iamo bene le distanze»
I rischi dell’alcool spiegati dai ragazzi
Come educare le nuove generazioni a evitare un uso non corretto delle bevande alcoliche.

CELLINO SAN MARCO È stato presentato proprio da loro, dai 17 ragazzi residenti nei comuni di Cellino, San Pietro, San Donaci e San Pancrazio, il progetto «Alcoo-Links. C-alcol...iamo bene le distanze» da loro ideato Lo hanno presentato nella sala consiliare alla presenza degli assessori ai servizi sociali di Cellino Giovanni Ramires e San Pietro Teobaldo Mingolla, il sindaco di San Pietro Gianpiero Rollo, la prof.ssa Marina Camozza, in rappresentanza dell’Istituto comprensivo di Cellino, il direttore delle tenute di Albano Carrisi, Sanapo, ed il vice presidente della cantina sociale cellinese De Rocco, oltre ad un gran numero di cittadini e di autorità. La presentazione dell’iniziativa del gruppo ideatore del progetto è stata affidata a Giuliano Sanapo, Elisabetta De Michele e Maria Rosaria Palazzo. Quest’ultima ha spiegato il calendario delle attività laboratoriali che hanno preso l’avvio lunedì. «Obiettivo di tali attività - ha detto la Palazzo - è amplificare al massimo le azioni del progetto ed i messaggi in esso contenuti. Il laboratorio offrirà ai ragazzi l’opportunità di momenti di confronto, apprendimento e crescita insieme». Elisabetta De Michele, invece, ha illustrato gli obiettivi, la metodologia utilizzata, i destinatari, i tempi e le modalità di svolgimento dell’attività progettuale, precisando che «il progetto non vuole essere una campagna di demonizzazione dell’alcol, ma intende avviare una campagna di sensibilizzazione che, avvalendosi della collaborazione fattiva dei produttori agricoli locali e delle agenzie educative territoriali, intende promuovere la salute come valore fondamentale. L’impronta che vorremmo lasciare sul territorio - ha concluso - consisterà nella creazione di un’etichetta etica, con il messaggio che vogliamo trasmettere, da allegare alle bottiglie di vino dei produttori vinicoli che vorranno collaborare e sostenerci in questa iniziativa». Il primo cittadino sampietrano Rollo ha invece invitato i ragazzi a prestare molta attenzione all’aspetto sanitario dell’alcol e alle sue implicazioni psico-fisiche derivanti dall’abuso di tale sostanza. Infine, nella veste di assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Rollo si è impegnato a portare il progetto all’attenzione degli Istituti superiori di tutta la provincia». «L’idea del progetto - ha detto l’assessore ai servizi sociali di San Pietro Teobaldo Mingolla - è nata da una riflessione dei ragazzi sulla situazione socio-culturale salentina in cui la produzione e l’uso dell’alcol è legata a riti e tradizioni antiche. Tale radicamento, talvolta, impedisce la presa di coscienza dei rischi reali derivanti da un non corretto utilizzo. A partire da queste premesse - ha concluso Mingolla - i ragazzi hanno dato vita, quindi, alla campagna di sensibilizzazione che si rivolge soprattutto al mondo giovanile cercando di promuovere la cultura della prevenzione e scoraggiando l’abuso di sostanze alcoliche». L’assessore ai Servizi sociali di Cellino Ramires, invece, ha confermato il pieno sostegno dell’Amministrazione all’attività progettuale, sottolineando l’originalità, l’attualità e la portata del progetto che ha il pregio di affrontare, con l’ottica del mondo giovanile, le problematiche ed i rischi legati all’abuso o al non corretto uso dell’alcol».(*) Il progetto, in pratica, si snoda in tre fasi. La prima si fonda sull’informazione ed avrà lo scopo di informare la comunità sul lavoro svolto preliminarmente. I contenuti saranno pubblicizzati mediante una campagna di comunicazione sociale. La seconda fase è quella laboratoriale: i laboratori potranno garantire un momento di confronto, crescita e apprendimento per il gruppo e per il resto della comunità locale (principalmente giovani, ma anche adulti e bambini). I laboratori avranno lo scopo di amplificare le loro attività. La terza fase è relativa alla pubblicizzazione e sensibilizzazione: sarà un’azione trasversale rispetto all’intero progetto, avendo previsto una serie di piccole azioni informative. Giuseppe De Marco
 
(*) Nota: un’iniziativa volta alla promozione della salute per essere utile dovrebbe contenere davvero degli spunti di novità e originalità. Affermare che bere poco fa bene e bere tanto fa male non modificherà di certo le convinzioni dei destinatari dell’iniziativa.

IL GAZZETTINO (Belluno)
 
VALDOBBIADENE
Un corso per genitori e figli.

"Amori e dolori: basta davvero voler bene ai propri figli?" è il titolo provocatorio di un percorso pensato per i genitori di figli adolescenti tra i 14 e 19 anni. Il corso vede impegnati i comuni di Valdobbiadene, Segusino e Vidor. Le serate di presentazione saranno tre: il 19 ottobre a Segusino, alle 20,30 in sala consiliare, il 24 a Vidor, sempre alle 20,30 in aula consiliare e il 26 a Valdobbiadene, alle 20,30 nell’aula magna dell’Istituto Verdi. A tutte e tre sarà presente don Gigetto De Bortoli, esperto internazionale di Terapia Emozionale e presidente del Ceis di Belluno. Seguiranno sei incontri. L’8 novembre la professoressa Maria Gabriella Sartori, psicoterapeuta, terrà un incontro dal titolo "Star bene in famiglia. Il dialogo come strumento principe. Modelli comportamentali. Conflitti ed aggressività". Il 15 novembre il dott. Graziano Bellio, primario del Sert di Castelfranco si occuperà dei "Rischi connessi all’uso di sostanze. Come e quando i nostri ragazzi rischiano di più? L’alcol è davvero un problema diffuso tra i giovani?". Il 22 novembre don Gigetto De Bortoli parlerà di "Sostanze e rischi. Cogliere i segnali di sofferenza, difficoltà, disagio. L’importanza della buona relazione genitori-figli". Il 29 novembre sempre Don Gigetto parlerà di "Regole ed autorevolezza. Valutare, misurare, prendere provvedimenti: non tutto può passare!". Il 6 dicembre la dott.ssa Fabiana Filippi, psicoterapeuta, affronterà il tema "Autostima ed adeguatezza. Imparare ad esprimere emozioni e vissuti". Il 13 dicembre tutti i docenti si ritroveranno insieme ai corsisti per le conclusioni del corso. Il percorso sarà animato dai ragazzi del gruppo tecnico del progetto "I nuovi ragazzi del muretto". Gli incontri si terranno presso l’Istituto Verdi.
Maria Pia Simonetto.

IL MESSAGGERO
 
Tra gli assuntori molti artisti, gente di spettacolo, medici e professori. In aumento anche i minorenni che consumano droghe
Maschio, trentenne, laureato. E cocainomane
Dalle 13 mila segnalazioni alla Prefettura per uso personale, in 3 anni, l’identikit del “tossico”
di DAVIDE DESARIO .

Maschio. Età compresa tra i diciotto e i quarant’anni. Diplomato o laureato. Libero professionista ma anche attore, cantante, medico e professore. E’ l’identikit del “tossico” di Roma. Almeno stando alle oltre 13.000 segnalazioni giunte dalle forze dell’ordine alla prefettura di Roma negli ultimi tre anni. Un quadro non certo esaustivo ma che sicuramente offre un’interessante chiave di lettura del complesso quanto sommerso mondo delle droghe “leggere” e “pesanti” all’ombra del Colosseo. Un quadro le cui pennellate recenti disegnano scenari quanto mai preoccupanti: cresce l’uso della cocaina e delle pasticche, diminuisce l’eroina, sempre più diffusa la moda dei micidiali cocktail di sostanze. Aumentano i casi di minorenni.
Alla prefettura di Roma, infatti, per legge arrivano le segnalazioni di tutte quelle persone che, anche per uso personale, sono state sorprese da polizia, carabinieri e guardia di finanza a importare, acquistare o detenere sostanze stupefacenti. «Si è passati da una media di 3.500/600 segnalazioni l’anno a 4.300/400 per oltrepassare quota 5.000 nel 2004 - spiega Serenella Bellucci, responsabile del Nucleo Operativo Tossicodipendenza della Prefettura - In caso di prima segnalazione per droghe leggere si provvede ad un invito formale, una sorta di diffida dal fare uso di sostanze stupefacenti. In caso di seconda segnalazione o di droghe pesanti si prevede attività di recupero e sanzioni come la sospensione della patente e di documenti validi per l’espatrio».
In ogni caso la prefettura invita le persone segnalate a un colloquio, con un funzionario e due assistenti sociali, nei suoi uffici di viale Ostiense. E proprio in questi giorni hanno stilato una relazione: «In quasi tutti i casi manca la percezione di essere “tossicodipendenti” - dice il prefetto Serra - E’ un appellativo accettato esclusivamente da chi è consumatore di eroina che però costituisce un numero sempre più esiguo». E aggiunge: «C’è la diffusa convinzione che si è in grado di gestire tranquillamente l’uso della droga, tanto è vero che si è in grado di mandare avanti e talvolta con successo la propria attività lavorativa o di studio, di mantenere un buon inserimento sociale e nel complesso di condurre una vita “normale”.(*) In questo senso le nostre assistenti sociali stanno facendo un lavoro egregio di rieducazione».
I dati della prefettura lanciano l’allarme minorenni: l’età di primo approccio con la droga diventa sempre più bassa; nel duemila i minori segnalati erano qualche decina, nel 2002 erano 200, nel 2004 si è raggiunta quota 347. «Alcuni ragazzi in sede di colloquio - raccontano gli assistenti sociali di Palazzo Valentini - hanno confessato di aver fumato il loro primo spinello già all’età di 10 anni per passare poi ad altri tipi di droga».
I segnalati sono quasi tutti uomini (il 95%), la fascia d’età è tra i 18 e i 40 anni. Pochissimi sono disoccupati o in cerca di prima occupazione. Parecchi, invece, sono laureati (anche specializzati), molti diplomati e rarissimi i casi di licenze elementari: «Accanto a professionisti, alcuni dei quali ben affermati e inseriti sia nel mondo dello spettacolo e dell’arte che della sanità, dell’educazione e formazione giovanile o nel settore del pubblico impiego, ci sono anche tanti studenti».
«Un fenomeno relativamente recente - spiegano in Prefettura - è la cosiddetta poliassunzione, ossia un consumo contemporaneo di diversi tipi di sostanze: cocaina più eroina, anfetamine e hascisch. Tutto quasi sempre associato al consumo massiccio di alcol».
davide.desario@ilmessaggero.it
(*) Nota: la consapevolezza di avere dei problemi legati all’uso di sostanze è ostacolato dall’illusione di poter continuare a conviverci senza danni. Per gli alcolici questo ostacolo è ancora maggiore perché la convivenza con gli alcolici è presentata come modello e stile di vita meritevole.

GAZZETTA DI MANTOVA
 
Lettere & opinioni
INCIDENTI
Quando i controlli salvano vite umane.

L’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada onlus esprime apprezzamento per la decisione della Polizia Stradale di Mantova di intensificare i controlli con etilometri e precursori sul territorio provinciale, sia di giorno che di notte, per prevenire e contrastare il gravissimo fenomeno della guida in stato di ebbrezza. Apprezziamo particolarmente la scelta dell’applicazione obbligatoria del test per verificare l’alcolemia in tutti i guidatori coinvolti in incidenti stradali, anche in quelli meno gravi. L’alcol è concausa di circa la metà dei sinistri, la provincia di Mantova è tra le più falcidiate d’Italia, la quinta per tasso di mortalità sulle strade.
E’ indispensabile effettuare ogni sforzo  per proteggere la vita di tanti cittadini: a questo fine bisogna fare di tutto per togliere urgentemente dalla strada quegli irresponsabili che si mettono al volante in stato di ebbrezza alcolica.
 
Carla Mariani Portioli.

IL GAZZETTINO (Nordest)
 
PADOVA
Condannato a 11 anni l’omicida di Mazzucato, musicista-barbone.

PADOVA - Il giudice per l’udienza preliminare ha condannato ieri con rito abbreviato a 11 anni di carcere Daniele Toselli, il trentenne padovano accusato di avere ucciso brutalmente, nella notte tra il 10 e l’11 giugno 2004, Tony Mazzucato, 58 anni, vagabondo ed ex musicista, dando poi alle fiamme il camper dove viveva. Toselli, completamente ubriaco, era stato rintracciato pcoo dopo il delitto dai carabinieri. Quando fu possibile sottoporlo a interrogatorio, finì per confessare. È accaduto - disse - durante una lite scoppiata quando era già in preda ai fumi dell’alcol. Quella notte Toselli era stato in compagnia dell’amico, con cui divideva saltuariamente il camper come dimora notturna. Poi si era allontanato e nel sonno lo aveva ucciso con 5 colpi di spranga. La vittima era nota a Padova come musicista e compositore. Era stato anche vicino al successo, quando aveva accompagnato al pianoforte qualche star. Da una ventina d’anni, però, la sua vita si era fatta difficile, complicata da problemi con l’alcol.

IL GAZZETTINO (Venezia)
 
FERMATO SULLA A4
Ubriaco alla guida zigzagava in autostrada
San Donà.

(D.D.B.) Tre interventi sull’autostrada A4, nella notte di ieri, da parte dalla Polstrada di San Donà di Piave. Nel corso del pattugliamento notturno gli agenti della Stradale hanno effettuato il recupero di un’auto rubata, rinvenuto tre veicoli con false assicurazioni e ritirato la patente ad un automobilista per guida in stato di ebbrezza. Nel primo caso si tratta di una Opel Astra, rinvenuta nel parcheggio dell’autogrill di Cessalto. Ad insospettire gli agenti è stata la permanenza dell’auto da molto tempo nella piazzola, tanto da far presupporre che fosse stata abbandonata. Da una verifica è risultato, infatti, che il mezzo era stato rubato a Milano e gli agenti ne hanno disposto il recupero. Ben tre i veicoli, un autocarro Renault e due auto, invece, sorpresi mentre viaggiavano con i documenti di assicurazione falsi. I tre mezzi erano condotti da alcuni extracomunitari con regolare permesso di soggiorno, per i quali è scattato anche il ritiro della patente di guida. Il dissequestro dei veicoli, in questi casi, è comunque subordinato al pagamento di una sanzione amministrativa e alla presentazione di un valido certificato assicurativo.
Ritiro della patente, infine, anche per M.C. di 34 anni di Palermo, sorpreso dagli agenti mentre guidava in stato di ebbrezza. L’uomo procedeva pericolosamente a zig zag sull’autostrada quando è stato intercettato dagli agenti della Polstrada. Oltre al conducente anche un secondo passeggero, D.B.W., trentunenne originario di Bari, è risultato positivo all’alcool test.

ANSA.IT
 
Alcolista tiene figlia in ostaggio per un’ora a Trezzano
Si rifiutava di riconsegnarla alla madre.

(ANSAweb) - TREZZANO SUL NAVIGLIO (MILANO), 12 OTT - Un’ora di assedio di carabinieri (intervenuti in trenta), due equipaggi dei vigili del fuoco che avevano appoggiato le scale alla finestra, sanitari del 118: tanto e’ stato necessario per ’liberare’ una bambina di tre anni che il proprio padre, un alcolista, ex tossicodipendente, si rifiutava di riconsegnare alla madre da cui vive separato. L’episodio di una delicata vicenda familiare si e’ consumato ieri sera a Trezzano sul Naviglio, alle porte di Milano. L’uomo alla fine e’ stato arrestato per maltrattamenti; la piccola e’ stata riconsegnata alla madre. ’Se non potro’ piu’ vederla non la vedrai neppure tu mai piu’’, si legge in un biglietto che i carabinieri, al termine di un’estenuante trattativa, hanno trovato all’interno dell’appartamento.

L’ARENA
Il racconto di chi ci è passato. «Per la cocaina ho toccato il fondo. Ho chiuso le porte in faccia al mondo e agli affetti più intimi, ho rubato e spacciato». Un’escalation: «A 14 ho iniziato a fumare spinelli, a 15 a bere pesantemente, a 16-17 a ingoiare anfetamine. Poi sono passato alla cocaina, infine all’eroina» I soldi: «Non ne avevo mai abbastanza, più volte ho chiesto aiuto a mio padre. Un giorno lui si è rifiutato e ha chiamato i carabinieri. È stata la mia salvezza»
«Sono uscito dall’inferno, ora aiuto gli altri»
L’INCUBO DELLA DROGA.

«Per la cocaina ho toccato il fondo. Ho chiuso le porte in faccia al mondo e agli affetti più intimi, ho rubato e spacciato. Poi un giorno, dopo essermi ritrovato in mezzo a una strada perché la mia compagna mi aveva cacciato di casa e mio padre alla mia vista aveva chiamato i carabinieri, mi sono posto di fronte a un bivio: o continuavo a farmi o provavo a ritrovarmi. Avevo 25 anni».
Ne sono passati undici da quel fatidico giorno: pulito da allora, oggi Paolo ha una famiglia, ha messo al mondo tre figli «con cui parla senza reticenze, ma con molta sofferenza e preoccupazione, di droga e tossicodipendenza» e, soprattutto, si è messo al servizio di chi sta vivendo il suo calvario.
Un ex tossicodipendente che «si faceva di tutto, che non si accorgeva del mondo che gli girava intorno», che «non pensava ad altro che a soldi, roba e farsi», che non poteva guardare l’orologio perché «subito pensavo dove e da chi a quell’ora avrei trovato la roba», che oggi racconta la sua esperienza e raccoglie le testimonianze di giovani di 15-16 anni entrati nel circolo vizioso della droga. Cocaina in particolare. «Io ci sono arrivato gradualmente», confida Paolo, «a 14 ho cominciato a fumare i primi spinelli, a 15 a bere pesantemente, a 16-17 a ingoiare le prime pasticche di anfetamine. Poi sono passato alla cocaina e, infine, all’eroina. Un’escalation assai frequente, ma nonostante tutto resto dell’avviso che lo spinello non porti necessariamente al buco. Conosco persone che si fanno le canne da 40 anni e non hanno mai avuto bisogno di farsi di altro».
«Per la cocaina ho perso tutto», ammette Paolo, «dal lavoro alla compagna, con la quale avevo deciso di avere un figlio, illudendomi che sarebbe bastato a farmi ritrovare contatto con la realtà. Ma non è così, non può essere così. La droga pretende ogni attenzione, ogni secondo. Solo oggi, guardando la televisione, capisco cosa accadeva in Italia e in Europa mentre io ero occupato a imbottirmi di droga. All’epoca non ero assolutamente in grado di comprendere, di avere la minima consapevolezza di alcunchè. Ho fatto di tutto, per procurarmi i soldi per comprare la roba: ho rubato, ma ho anche spacciato. Essere benestante non ti evita certe esperienze e umiliazioni. Ho conosciuto figli di papà che a 27 anni per la cocaina si sono bruciati in due anni l’azienda di famiglia e tutti i risparmi. Io lavoravo solo per la droga. Aprivo nuovi conti correnti per garantirmi i soldi dei fidi, ma non erano mai abbastanza. Più di una volta ho dovuto chiedere aiuto a mio padre. Un giorno si è rifiutato di farlo e ha chiamato i carabinieri. È stata la mia salvezza».
Simile il percorso umano intrapreso da Ivan, a sua volta volontario di Narcotici Anonimi, pulito «da tutto, alcol e farmaci contro il mal di testa compresi, da quasi 11 mesi».
Malato di cocaina, ha dovuto iniettarsi eroina nelle vene per placare gli effetti dello stupefacente. «La prima tirata l’ho fatta a 18-19 anni», confessa, «ma da un paio d’anni fumavo gli spinelli. La polvere bianca ti rende schiavo, è perfida, non dà dipendenza fisica, ne puoi tirare quanta ne regge il tuo corpo. Ai miei tempi una dose costava 200mila lire, oggi si trova a 10 euro e questo crollo dei prezzi spiega il suo enorme successo. Non è più la droga dei ricchi, è una droga che aiuta a socializzare, a sentirti all’altezza degli altri, a disinibire».
Ma se ne può uscire, come dimostrano i due uomini. «Dire ai ragazzi "non drogarti, perché fa male" è assolutamente inutile», osserva Paolo, «da giovani non si ascoltano certe frasi. Bisogna cercare altri mezzi di educazione». E di fronte a quei giovani drogati che sentimento prova, oggi? «Tanta comprensione e tanto dispiacere, perché so che la strada per diventare puliti è lunga. Con i dipendenti bisogna essere duri, le mezze misure non servono. E loro soprattutto devono rendersene conto: o si sta fuori dal giro o si sta dentro. Un’altra posizione non c’è. L’ho provato». (p.col.).

QUOTIDIANO.NET
 
La scoperta americana ’Il fumo rende meno intelligenti’.

ROMA, 12 OTTOBRE 2005 - Fumare rende meno intelligenti. Per la prima volta e’ stato dimostrato un legame, nei fumatori di vecchia data, fra il tabacco e una minore capacità intellettiva.
La ricerca arriva dagli Stati Uniti ed e’ stata condotta in team dall’Addiction Research Center dell’universita’ del Michigan e dai ricercatori del VA Ann Arbor Healthcare System.
Lo studio e’ stato condotto per studiare l’effetto dell’alcool sull’intelligenza, prendendo in considerazione 172 persone. La ricerca però, oltre a confermare la relazione che hanno gli alcolici con l’intelligenza, ne ha messo in luce lo stretto rapporto con l’uso del tabacco.
Tra gli effetti individuati dai ricercatori, c’e’ il calo della velocita’ e dell’accuratezza dei ragionamenti, nonché la diminuzione del valore del quoziente di intelligenza. In ogni caso, fa sapere la curatrice dello studio, Jennifer Glass, i risultati ottenuti dovranno essere ripetuti e confermati prima di poter trarre una conclusione sull’effetto del fumo sul cervello e prima di poter estendere i risultati alle donne.



Giovedì, 13 Ottobre 2005
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