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Rassegna stampa alcol e guida del 5 ottobre 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


EMILIANET
 
Nei Sert aumentano i consumatori di cocaina
In aumento anche gli alcolisti che si rivolgono ai centri alcologici .
  

MODENA (5 ott. 2005) - Oltre 1.300 tossicodipendenti si sono rivolti ai SerT (Servizio per la tossicodipendenza) della provincia di Modena nel 2004; i consumatori di eroina restano la maggioranza, ma cresce il numero di chi assume cocaina; praticamente assenti i consumatori di ecstasy, a riprova però del fatto che queste persone non si considerano drogate e, quindi, non richiedono spontaneamente interventi di cura; più di 700 persone si sono rivolte ai centri alcologici della nostra provincia (in netto aumento rispetto all’anno precedente); 637 persone si sono rivolte ai centri antifumo. E’ il quadro che emerge dalla la relazione annuale 2004 sulle attività del Settore Dipendenze Patologiche-Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Modena. A tale situazione l’Azienda USL di Modena risponde con una rete di servizi (Sert, Centri alcologici e Centri Antifumo), presenti in tutti i sette distretti sanitari della nostra provincia, che assicurano l’assistenza a chi soffre di dipendenza da droga, alcol, tabacco e gioco d’azzardo.
I dati
Complessivamente, nel 2004, 2.692 persone (nel 2003 erano 2.485) sono state in cura presso i servizi ambulatoriali del Settore Dipendenze Patologiche dell’Azienda USL di Modena. I tossicodipendenti in cura nei SerT sono stati in totale 1.335 (nel 2003 erano 1.316): l’età media è 34 anni, 5 su sei sono maschi, prevale la scolarità dell’obbligo (i 2/3 ha la licenza media). Tra i soggetti in cura prevalgono ancora nettamente, benché in calo costante dal 1998, i consumatori di eroina, che sono il 77 per cento del totale. Hanno un’età media più elevata (35 anni) e sono seguiti da molti anni dai servizi. Al secondo posto gli assuntori di cocaina (12 per cento del totale), con età media più bassa (30 anni), mentre i consumatori di cannabinoidi sono l’8 per cento (età media 27 anni). Praticamente assenti i consumatori di ecstasy (9 casi in tutto), con età media di 25 anni, a riprova però del fatto che queste persone non si considerano drogati né richiedono spontaneamente interventi di cura presso i SerT. I nuovi utenti, che riflettono più direttamente il cambiamento del consumo di droghe nella società, sono stati 234, in aumento rispetto ai 191 del 2003. L’età media dei nuovi utenti è di 28 anni, il tasso di scolarizzazione è maggiore rispetto ai soggetti in cura da anni, il 61 per cento è stabilmente occupato e l’11 per cento effettua lavoro saltuari.
Tra i nuovi utenti è in aumento il consumo di cocaina (68 casi nel 2004), resta al primo posto il consumo di eroina (107 casi nel 2004, il 46 per cento dei nuovi utenti) in calo costante negli ultimi 8 anni (nel 1997 il 79 per cento dei nuovi utenti erano consumatori di eroina).
Nel corso del 2004, tra tutti i soggetti in cura nei SerT, 246 hanno effettuato programmi terapeutici presso le comunità terapeutiche.
Per quanto riguarda l’alcolismo, nel corso del 2004 sono stati in cura presso i Centri alcologici 720 persone, in netto aumento rispetto al 2003 (erano 512). Anche tra questi utenti prevalgono i maschi (78 per cento); l’età media è 46 anni. I nuovi utenti sono stati 277, rispetto ai 165 del 2003. In maggioranza sono occupati (58 per cento), ma una parte sono pensionati (14 per cento). L’invio al centro alcologico nella maggioranza dei casi (il 55 per cento) avviene da altri servizi sanitari o sociali dei comuni. A seguire l’accesso spontaneo (21 per cento dei casi) e l’invio dal medico di famiglia (9 per cento).
I tabagisti che nel 2004 si sono rivolti ai Centri antifumo per effettuare i corsi per smettere di fumare sono stati 637 (un dato sostanzialmente stabile rispetto agli anni precedenti).
La rete dei servizi
Il Settore Dipendenze Patologiche, diretto dal dottor Claudio Ferretti, si occupa della prevenzione, cura e riabilitazione di tossicodipendenza, alcolismo e tabagismo, organizzando sul territorio dell’Azienda USL gli interventi dei SerT (Servizi Tossicodipendenze), dei Centri alcologici e dei Centri antifumo. Nel corso del 2004 la rete dei servizi è stata potenziata con due interventi: l’apertura di SerT, Centro Alcologico e Centro Antifumo presso l’ospedale di Castelfranco Emilia (fino al 2003 gli utenti del Distretto di Castelfranco Emilia si rivolgevano a Modena) e l’attivazione a Modena di un Centro Alcologico presso l’Ospedale Estense, ritenendo che una sede distinta da quella del SerT potesse favorire l’accesso dei soggetti con problemi di alcolismo. Sempre nel 2004 è divenuta di competenza dell’Azienda USL l’assistenza sanitaria alle persone tossicodipendenti presso la Casa Circondariale S. Anna di Modena, la Casa di Lavoro di Saliceta San Giuliano e la Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia: sono stati effettuati interventi di tipo medico, infermieristico, socioeducativo e psicologico a favore di 426 persone (398 nella Casa Circondariale S. Anna).
La rete dei servizi operanti nell’area delle dipendenze da uso di sostanze illegali è molto articolata. L’Azienda Sanitaria è presente sul territorio con sette SerT nei Distretti di Carpi, Mirandola, Modena, Castelfranco Emilia, Sassuolo, Pavullo nel Frignano e Vignola, il Centro Diurno Colombarone di Formigine e l’appartamento di rientro protetto nel Distretto di Sassuolo. I tossicodipendenti che accedono ai SerT ricevono un programma integrato frutto della collaborazione tra le diverse figure professionali che compongono le équipe: medico, assistente sociale, educatore professionale, infermiere, mentre gli interventi psicologici sono effettuati da psicologi del Servizio di Psicologia del Dipartimento di Salute Mentale che operano presso le sedi dei SerT.
Le strutture a gestione diretta della Azienda USL sono due: il Centro Diurno di Colombarone a Formigine, e l’appartamento di rientro a Sassuolo. Il Centro diurno di Colombarone effettua programmi semiresidenziali per la cura della tossicodipendenza, per 12 persone, con durata dai 3 ai 12 mesi, mentre l’appartamento di rientro è a disposizione di coloro che hanno già concluso la fase residenziale in Comunità del loro programma terapeutico e hanno ripreso a lavorare normalmente.
Nel trattamento della tossicodipendenza intervengono, inoltre, le Comunità terapeutiche degli Enti ausiliari del privato sociale, sia interne che esterne al territorio provinciale, gli ospedali privati modenesi e le diverse strutture dei Servizi di Salute Mentale dell’Azienda USL per i soggetti che oltre alla tossicodipendenza hanno anche una diagnosi specialistica psichiatrica. Gli Enti ausiliari che gestiscono strutture e programmi terapeutici in provincia di Modena sono tre: il Centro di Solidarietà (CeIS) di Modena, l’Angolo di Modena e la Libera Associazione Genitori (LAG) di Vignola. Gli ospedali privati modenesi che operano nell’area sono due: Villa Rosa e Villa Igea. A Villa Rosa vengono effettuati dai SerT ricoveri programmati per la disintossicazione e la valutazione specialistica psichiatrica. A Villa Igea è, invece, operativo già da alcuni anni un reparto specializzato nella cura delle persone in cui coesistono la tossicodipendenza ed il grave disturbo mentale.
Oltre ai Sert, in ogni distretto sanitario sono presenti i Centri antifumo ed i Centri alcologici per far fronte alle così dette "dipendenze legali". I Centri antifumo offrono consulenza individuale medico e psicologica, supporto farmacologico, attività individuale e di gruppo per smettere di fumare. I Centri alcologici, nella maggior parte dei casi separati dai SerT, hanno specifiche équipe multidisciplinari che operano con il concorso dell’intera sistema dei servizi pubblici e del privato sociale per la prevenzione, la diagnosi e la cura dei problemi legati all’alcol.
Il Settore Dipendenze Patologiche ha realizzato anche attività di prevenzione sul territorio. Le attività promosse dal Settore sono state realizzate in collaborazione con i Comuni, i soggetti pubblici, il privato sociale ed il volontariato, ed hanno riguardato la conduzione di diverse iniziative come, ad esempio, il mese della prevenzione alcologica in aprile, la giornata senza fumo e la giornata del respiro in maggio, le settimane della salute presso i centri commerciali, interventi di prevenzione alcologica di comunità nel corso di eventi pubblici.
L’Unità di strada di Modena (attiva dal 1994) nel 2004 ha operato sul territorio della Circoscrizione 2. Ne fanno parte due operatori della cooperativa SolDoFa, i volontari dell’Associazione Volontari di Strada e gli educatori del Sert di Modena. Dal marzo 2004 al febbraio 2005 la sua attività si può così riassumere: 304 uscite a piedi o col furgone attrezzato, contattate 4.333 persone (3.927 italiani e 406 stranieri), distribuite 37.358 siringhe sterili, effettuati 3 interventi per overdose, inviate 103 persone ai Sert. Inoltre, 4.684 interventi di ascolto, informazione e distribuzione di materiale.

CORRIERE ROMAGNA
 
Festa birra, il Comune mette il tappo

RIMINI - Annullata la Festa della Birra in programma per ieri e oggi in piazzetta: è il primo effetto pratico sulla vita del centro storico dell’aggressione in cui sono rimasti coinvolti il sindaco e la sua famiglia. La comunicazione dello Sportello generale del Turismo, datata 3 ottobre e notificata ieri ai locali coinvolti, fa esplicito riferimento ai “recenti fatti di cronaca” per intimare agli organizzatori il divieto a tenere la manifestazione nelle date previste e la diffida a organizzarla anche in futuro. Una presa di posizione che non mancherà di avere riflessi anche sui rapporti, già precari, tra Palazzo Garampi e amministrazione provinciale, visto che proprio la Provincia aveva dato il proprio patrocinio (anche economico), attraverso gli assessorati al Turismo e alle Attività produttive. La Festa della Birra, infatti, rientrava in un cartellone di eventi enogastronomici che ha già visto tenersi, sotto le volte della vecchia pescheria, una serata dedicata al vino e la tradizionale festa delle cozze. Ora sarebbe toccato alla birra. Di incredulità e rabbia la reazione della piazzetta. “È un provvedimento incredibile, ingiusto e dannoso per la città da tutti i punti di vista”, protesta Lorenzo Gabuzzi del Caravaggio Art Bar. Che attacca: “Innanzitutto trovo assolutamente scorretto comunicarci l’annullamento della festa il giorno stesso in cui si sarebbe dovuta tenere”. Oltre al metodo, il merito: “Da tutti i discorsi fatti dopo l’episodio occorso al sindaco - prosegue Gabuzzi - mi sembrava chiaro che l’impegno di tutti era di tenere separati i balordi dalle persone sane che vogliono vivere il centro storico, invece questo provvedimento va nella direzione opposta. (*) In questo modo si vieta di creare un momento di socializzazione che i balordi li tiene lontani. Oltretutto stiamo parlando di una festa programmata dalle 6 del pomeriggio a mezzanotte, non di un rave party alle 5 del mattino. E parliamo anche di pollo alla griglia, salsiccia e birra, che non mi paiono proprio una minaccia all’ordine pubblico. Il fatto è che, andando avanti di questo passo, il centro storico lo uccideranno. Abbiamo abbassato la musica a mezzanotte e abbiamo smesso di organizzare la musica dal vivo; se ci tolgono anche le manifestazioni enogastronomiche chiudiamo definitivamente e torniamo al centro di dieci anni fa, con il coprifuoco al tramonto. Se è questo che il Comune vuole ci sta riuscendo”. Delusione anche in un gruppo di famiglie tedesche che, avendo avuto notizia della festa, si erano presentate all’appuntamento per gustare la birra di Monaco, arrivata per l’occasione. se ne sono dovuti andare “inappagati”, con loro anche un gruppetto di ragazzi arrivati apposta da Forlì.
Luigi Angelici
 
(*) Nota: secondo il nostro punto di vista è preferibile tenere separate le persone sane dalla birra, visto che in alcuni casi le trasforma in “balordi”.

CORRIERE ROMAGNA
 
“Ha sparato per ucciderla”

SASSOFELTRIO - Un uomo dai due volti. Quello di un professionista affermato, geometra tra i più conosciuti di Ravenna, dedito al lavoro come pochi e quello di un uomo solo, schivo, sofferente nel corpo e nell’anima, che cambia donne in continuazione. Le fotografa, nude, in posizioni e situazioni osè. A volte, nelle fotografie fatte con l’autoscatto, compare anche lui, senza vestiti, accanto a donne di ogni tipo, bionde, more, belle e meno belle, ma quasi tutte giovani e dei Paesi dell’Est. E poi tappezza con quelle immagini, a colori e in bianco e nero, le stanze delle sue case. Compresa la villetta di Sassofeltrio, la stessa in cui la sera del 30 maggio dell’anno scorso ha ucciso con la sua pistola la badante polacca, Bernardeta Gardoka, 44 anni. Sono i due volti di Bruno Meneghetti, 59 anni, ravennate, che ieri mattina nell’aula del tribunale di Pesaro, durante la seconda udienza in Corte D’Assise che lo vede imputato con l’accusa di omicidio volontario, non ha retto. Si è alzato e ha chiesto di lasciare l’aula: «Mi fa male la testa, non sto bene», ha detto Meneghetti al presidente della Corte, Vincenzo Andreucci. L’uomo non avrebbe dovuto deporre ma solo ascoltare le ricostruzioni dei testi che, in quattro ore di udienza, hanno risposto alle domande del pubblico ministero Claudio Coassin, della procura di Urbino, dell’avvocato della difesa Michela Marsili, e del legale di parte civile Aldo Guerrini. Quello che è emerso è stato il ritratto di un uomo provato da una divorzio e da un ictus che, dal 2003, lo costringe a cure mediche estenuanti e a convivere con handicap fisici che non ha mai accettato. «La malattia lo ha cambiato molto - ha detto Anita Lehoczki, ex badante e amica dell’imputato - era diventato difficile da sopportare, irascibile, a volte aggressivo. Beveva molto, fino a una bottiglia di whisky al giorno e mischiava l’alcol con i farmaci. Arrivava a sera sempre ubriaco». Come ubriaco era, secondo la testimonianza di Anita, anche al momento della tragedia. «Mi ha telefonato verso le 22 - ha raccontato la badante - e mi ha detto di andare da lui perchè gli era partito un colpo dalla pistola, aveva colpito Bernardeta alla gamba, dovevo aiutarlo a cercarla, era fuggita nel bosco. Poi ho chiamato un amico comune che ha allertato i carabinieri». E sempre lei, Anita, in aula, dietro richiesta del presidente Andreucci, ha guardato le foto con cui Meneghetti aveva rivestito i muri della sua casa. Ha riconosciuto l’ex moglie del geometra, un’altra ex convivente e numerose altre donne di servizio tra cui anche lei stessa, in posa sorridente e senza veli su una spiaggia. «Non mi ha mai mancato di rispetto - ha raccontato - ho acconsentito solo a posare nuda, non c’era niente di male. E’ una brava persona». Ma per l’accusa non ci sarebbero dubbi: Meneghetti avrebbe premuto il grilletto con la precisa volontà di uccidere Bernardeta. Per la difesa, invece, si tratterebbe di un incidente: l’uomo avrebbe sparato con la sua calibro 22, regolarmente detenuta, pensando di avere a che fare con un ladro.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
 
apricena
Erano pure ubriachi, il militare ferito ne avrà per otto giorni                                                
Aggredito Cc, due arresti
I rumeni prima avevano molestato alcuni bambini

APRICENAPrima hanno infastidito alcuni ragazzi del paese e poi hanno aggredito anche un carabiniere intervenuto in loro aiuto. È accaduto a Apricena dove i militari della locale stazione hanno arrestato due cittadini rumeni, Ion Marutelu di 25 anni e Dumitru Prundaru di 27 anni, con l’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. I due, l’altra sera, in evidente stato di ebbrezza stavano importunando alcuni ragazzi alla periferia di Apricena. Un militare in servizio presso la locale caserma libero dal servizio che si trovava nei pressi è stato attirato dalle grida dei ragazzi, ma i due rumeni, nonostante il carabiniere si fosse qualificato, lo hanno aggredito prima verbalmente e poi colpito con calci e pugni. Sul posto è giunta una pattuglia chiamata da alcuni cittadini che hanno allertato il "112". Dopo qualche minuto i due rumeni, irregolari sul territorio italiano, sono stati bloccati e arrestati. Il militare, medicato al pronto soccorso, ha riportato ferite guaribili in otto giorni. Marutelu e Prundaru sono stati associati alla casa circondariale di Lucera a disposizione dell’autorità giudiziaria. nelle rossime ore, saranno ascoltati dal magistrato per fornire la loro versione dei fatti.

IL GAZZETTINO (Treviso)
 
Rocambolesco inseguimento della Polstrada ad un giovane rumeno ubriaco in pieno centro
Sfonda con l’auto il muro di una casa
Feriti i due abitanti. Il fuggitivo si getta nel Musonello, ma alla fine viene arrestato.

Castelfranco
Nel tentativo di sfuggire alla Polstrada, ventiduenne automobilista romeno non si accorge dello stop perde il controllo dell’auto che salta il canale, sfonda il muro di una casa, con due persone all’interno che rimangono ferite; poi si getta nel canale ma viene recuperato ed arrestato. Non è la trama di un film d’azione americano ma più realisticamente un significativo episodio di vita nostrana. Il tutto infatti è accaduto ieri notte poco dopo l’una fra la circonvallazione e via Montegrappa proprio a due passi da piazza Giorgione dove c’è stato l’epilogo spettacolare e drammatico di questo inseguimento. Protagonista è un ragazzo di 22 anni compiuti proprio l’altro giorno, Costantin Ionut Bogdan clandestino, ubriaco e con l’auto, acquistata il giorno prima, senza assicurazione; è stato immediatamente arrestato e condotto nel carcere di Treviso. Il tutto è iniziato poco dopo l’una di notte quando una pattuglia della Polstrada, proprio all’altezza dell’incrocio fra la "Castellana" e via Circonvallazione, ha incrociato una Toyota Celica con strane illuminazioni decorative nella parte anteriore. Un particolare che ha incuriosito gli agenti tanto da invogliarli a fermare l’auto per verificare. Hanno fatto inversione e con i lampeggianti hanno segnalato al conducente di fermarsi. Ma questi vistosi inseguito dai poliziotti ha cominciato a correre. A tutta velocità ha lasciato la circonvallazione girando a destra per via Damini sempre inseguito dalla Polstrada. Giunto all’altezza dell’incrocio con via Montegrappa l’incidente. Forse il romeno non è riuscito a tenere in strada l’auto che non ha più risposto ai comandi, ha quindi attraversato la strada a gran velocità è letteralmente volato sopra al Musonello e si è schiantato sul muro dell’ex molino Zorzi, sfondandolo. All’interno abitano una coppia di marocchini. H.B. 32 anni e sua moglie Y.M. 22 stavano guardando la televisione in cucina quando sono stati travolti dall’auto e poi dalla macerie che li hanno sepolti. Il conducente che non ha subito nemmeno un graffio, ha tentato ancora la fuga alla vista degli agenti e si è gettato dentro il canale pieno d’acqua per la pioggia. Nel frattempo l’ambulanza ha portato in ospedale i due feriti con contusioni e trauma cranico con una prognosi di 15 giorni. Contemporaneamente sono stati chiamati anche i vigili del fuoco di Castelfranco ed il gruppo sommozzatori per recuperare il giovane ormai esausto. Dopo averlo "asciugato" e "vestito" gli agenti lo hanno arrestato per omissione di soccorso e denunciato per guida in stato di ebbrezza visto che ha fatto registrato un tasso di alcolemia (dopo mezz’ora in acqua fredda) di 1,32 (max 0.50).
(*) Nota: il tempo trascorso può aver modificato l’alcolemia, l’acqua fredda no.

EMILIANET
 
Campagnola: ubriaco si schianta con l’auto
Ha perso il controllo del mezzo e dopo l’uscita stradale ha terminato la corsa schiantandosi contro un albero.

CAMPAGNOLA (RE, 4 ott. 2005) - Alla guida della propria auto ha perso il controllo del mezzo e dopo l’uscita stradale ha terminato la corso schiantandosi contro un albero.
Uno "spettacolare" incidente quello occorso la scorsa sera a Campagnola Emilia (RE) che ha visto uscire illeso il conducente, identificato nel cittadino indiano K.S. 34enne operaio residente a Reggio Emilia.
Non si può dire che non sia stato baciato dalla buona sorte il giovane conducente in quanto a fronte dell’auto praticamente distrutta non ha riportato un solo graffio.
In debito quindi con la fortuna ma non certamente con i Carabinieri della Stazione di Campagnola intervenuti a rilevare il sinistro stradale.
I militari infatti hanno ricondotto l’incidente alle ’precarie’ condizioni dell’uomo dopo averlo sottoposto ai previsti accertamenti.
Per guida in stato di ebbrezza è quindi scattato nei confronti del conducente della Fiat Uno l’immediato ritiro della patente.

KATAWEB SALUTE
 
Influenza e mal di schiena: un aiuto anche dalla chiroterapia
Luigi Gori.

L’autunno è arrivato, piove, è umido e comincia a far freddo, a breve purtroppo comincerà di nuovo a diffondersi anche l’influenza. Un cocktail di eventi che sicuramente non fanno bene al nostro sistema osteoarticolare, soprattutto perché l’influenza tende a dare proprio dolori muscolari e nelle articolazioni, e comunque a far peggiorare le infiammazioni croniche, come quelle che caratterizzano il mal di schiena.
Conviene quindi mettersi al riparo, non solo vaccinandosi, ma anche cercando di mettersi in forma soprattutto se siete affetti da mal di schiena, perché rischiate che possa peggiorare notevolmente.
Se soffrite di questo disturbo in modo cronico, anche lieve, è bene in questo periodo che non vi accontentiate di sopportarlo o di assumere qualche antidolorifico, ma piuttosto createvi un vero e proprio semplice programma salutistico.
Per prima cosa cercate di dimagrire, perché questo sicuramente riduce l’incidenza e la gravità del mal di schiena, senza cullarvi nell’idea che con il freddo si consumino più calorie, perché nella nostra era questa voce di consumo calorico è molto limitata, ma piuttosto cercate di comportarvi per quanto riguarda l’alimentazione come se dovesse cominciare l’estate.
In secondo luogo, se non fate già sport, ricordatevi di aumentare le ore di attività fisica quotidiana, utilizzando anche piccoli espedienti come parcheggiare l’auto più lontano, o scendere ad una fermata prima dall’autobus o dalla metropolitana.
Se poi vi è possibile, cercate di camminare velocemente almeno 30 minuti al giorno, e soprattutto ricordo che il fumo e l’alcool non sono certo amici della schiena.
Un altro fattore importante è la postura sul lavoro, che è bene mantenere sempre corretta, quindi posizionate bene il computer all’altezza degli occhi, cercate di mantenere la colonna ben eretta, e durante le pause cercate di stirarvi e di passeggiare; per chi invece fa lavori pesanti, è bene che cerchino di mantenere il più possibile durante il lavoro una posizione ortostatica (è il termine scientifico che indica la posizione del corpo diritto in piedi) corretta e di non perderla nonostante la stanchezza fisica.
Inoltre si possono fare semplici esercizi quotidiani a casa, o meglio in palestre e nei giardini attrezzati, per rinforzare i muscoli della colonna vertebrale, dell’addome e degli arti inferiori.
Se nonostante questi consigli igienici, o se durante l’esecuzione degli esercizi fisici il dolore persiste o peggiora, allora è consigliabile che il paziente si sottoponga ad un trattamento di chiroterapia, perché molto probabilmente è affetto da un disturbo intervertebrale e se non farà un trattamento completo rischia nei mesi successivi, con l’arrivo del freddo e dell’influenza, delle sindromi dolorose anche importanti.

YAHOO SALUTE
 
Cioccolato abbassa colesterolo in commercio

La barretta di cioccolato che riduce i livelli di colesterolo cattivo (LDL) nel sangue è stata messa in commercio in America. Non è un prodotto della genialità di Willy Wonka, il protagonista de “La fabbrica di cioccolato” l’ultimo film di Tim Burton che sta avendo molto successo nelle sale cinematografiche, ma quello della ricerca nel campo dell’alimentazione su cui una nota multinazionale scommette per il futuro. Sarà in vendita in tutti i supermercati, avrà 150 kcalorie per confezione e, soprattutto, conterrà 100 mg di flavonoidi pronti a combattere e ridurre il colesterolo LDL.
I flavonoidi sono degli antiossidanti che ritardano la formazione di LDL e la loro concentrazione nel sangue; se ne riduce, così, l’accumulo nei vasi e la conseguente formazione di placche aterosclerotiche che sono il primo passo verso lo sviluppo di malattie cardiovascolari. Sono stati riscontrati altri effetti positivi di cioccolato integrato con flavonoidi quali una diminuzione della resistenza e della sensibilità all’insulina ed un aumento della sintesi di ossido di azoto nei vasi sanguigni che aiuta il trattamento dei problemi vascolari in quei pazienti che soffrono di diabete da molto tempo.
La notizia sembra quella che i golosi e gli amanti del cioccolato aspettavano da tempo: tanto gusto e tutta salute. Troppo bello per essere vero. Infatti è vero ma solo in parte. La barretta di cioccolato aiuta a contenere i livelli di LDL se viene inserita all’interno di un’alimentazione sana ed equilibrata. Che non sia una scusa per abbuffarsi.  “Quando dici ad una persona di bere del vino rosso è sottointeso che parli di uno o due bicchieri al giorno, con il cioccolato è la stessa cosa. (*) L’obesità è ancora il peggior nemico di chi soffre di questi mali”, dice il professor Claudio Ferri dell’équipe de L’Aquila che da anni studia gli effetti positivi dei flavonoidi contenuti nei chicchi di cacao.
Fonte: Heart-healthy chocolate bars hit the market. theheart.org
emanuela grasso
(*) Nota:  non è la stessa cosa. Lo sarebbe se la cioccolata facesse 30.000 morti all’anno e fosse la prima causa di mortalità nei giovani. Visto che non è così, è logico considerare il vino una sostanza molto più pericolosa e che può dare una dipendenza sicuramente peggiore di quella del cioccolato.

NEWS
 
Oncologia
Lieve legame fra consumo di alcool e tumore polmonare

Dati provenienti da studi su dieta e tumori hanno portato a lievi prove di un’associazione positiva fra consumo di alcool e tumore polmonare. L’aumento del rischi appare confinato a coloro che consumano due drink o più al giorno, e stranamente è massimale negli uomini che non hanno mai fumato. Benchè il fumo sia la principale causa di tumore polmonare, molto è ancora ignoto sull’eziologia di questo tipo di tumore, fra cui le determinanti del rischio per i non fumatori e i fattori modificanti del rischio per i fumatori. Negli studi sugli alcolici, è stato dimostrato che morbilità e mortalità da tumore polmonare sono elevate, ma il l’aumento del rischio può essere spiegato, totalmente o parzialmente, dal fatto che i soggetti in questa popolazione hanno anche maggiori probabilità di essere fumatori. (*) La maggior parte degli studi sugli alcolici non ha preso in considerazione l’abitudine al fumo dei soggetti considerati. Benchè il presente ampio studio non risponda completamente a tutte le domande su alcool e tumore polmonare, esso è comunque molto utile nel chiarire ed affinare i quesiti da sciogliere in studi futuri. (Am J Clin Nutr 2005; 82: 495-6 e 657-67)
 
(*) Nota: parlando di stili di vita, l’associazione tra consumo di alcolici e fumo è molto forte, al punto che si può considerare una l’effetto collaterale dell’altra e viceversa. Se chi apprezza il consumo di alcolici ha più probabilità di diventare fumatore, ha anche più probabilità di ammalarsi di tumore polmonare.

SANIHELP
 
5 Ottobre 2005
Disfunzione erettile: no a fumo e alcol, sì alla bicicletta.

saniNews - Che il fumo e l’abuso di alcol siano associati a un aumentato rischio di disfunzione erettile è stato ampiamente dimostrato.
Ci sono, tuttavia, alcune novità emerse durante il XXII° Congresso Nazionale della SIA - Società Italiana di Andrologia, circa gli effetti derivati dalla sospensione di questi fattori di rischio.
Per quanto riguarda il fumo, uno studio dell’Università degli Studi di Modena ha dimostrato, smettendo di fumare, un rapido miglioramento dell’emodinamica peniena e della capacità erettile, con un incremento significativo dei parametri ecografici.
Più precisamente, all’esame con Eco Color Doppler preliminare, la velocità di picco sistolico è risultata nella norma solo nel 50% del campione, e la velocità tele-distolica nel 25%. Dopo l’astensione dal fumo il primo parametro è tornato regolare in tutti i pazienti e il secondo nell’83% dei casi.
Per quanto riguarda le sostanze alcoliche, un altro studio ha evidenziato come la sospensione dell’alcol ha migliorato, dopo sei mesi, la funzionalità erettile solo in un terzo dei casi. Nei restanti due terzi la situazione dopo la sospensione è migliorata soltanto nei pazienti ai quali è stato prescritto un inibitore della fosfodiesterasi 5.
Buone notizie, infine, per gli appassionati delle due ruote: é stato identificato, infatti, un modello di sella per bicicletta in grado di limitare al minimo la compressione delle strutture del pavimento pelvico, proteggendo così la perfusione sanguigna del pene ed evitando possibili conseguenze sull’erezione.
Fonte: Immediapress
di Silvia Nava.



Giovedì, 06 Ottobre 2005
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