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Notizie brevi 23/05/2012

Fine dei guardrail assassini, inizio di una nuova sicurezza stradale per i motociclisti

Nei prossimi giorni al Parlamento europeo si parlerà di un progetto transnazionale per lo sviluppo della sicurezza stradale e l'impianto a breve di nuove e moderne strutture studiate “ad hoc” per garantire la totale protezione ed incolumità degli utenti sulle due ruote.
Da tempo in Italia molte associazioni tra le quali l’AMI(Associazione Motociclisti Incolumi) si battono quotidianamente, ma finora con scarsissimo esito ed eco contro i “guardrail assassini”, parliamo di quelle strutture totalmente inadeguate, progettate e messe in posa ormai decenni fa (divenute nel frattempo pericolose ed obsolete, ndr) per la sicurezza dei veicoli a quattro ruote, ma che provocano, ahinoi, spesso e volentieri stragi di motociclisti e loro passeggeri. Quello della obsolescenza e dell'inadeguatezza di molte strutture per la “safety & security” stradale delle quattro come delle due ruote, lungo arterie viarie, primarie e secondarie è un problema non solo nostro, ma avvertito in tutta Europa.
Però, a differenza dell'Italia, alcune nazioni, evidentemente più sensibili al tema della sicurezza stradale delle due ruote, come Svezia, Francia, Portogallo e Spagna, provano attivamente a risolvere il problema, adottando dei sistemi alternativi studiati per proteggere maggiormente, quelli che di protezione e di “voce” in capitolo e su strada, ne hanno sempre avuta poca, i motociclisti. Grazie alle “pressioni” di diversi eurodeputati prossimamente presso la sede del Parlamento a Bruxelles si terrà anche la mostra "Barriere stradali di sicurezza per i motociclisti, una necessità urgente in Europa” su come proteggere efficacemente gli utenti della strada più vulnerabili migliorando gli standard delle barriere stradali. L'evento mostrerà per la prima volta, un prototipo di sistema di “tenuta” progettato per garantire una maggiore protezione ai centauri ed affronterà il tema della pericolosità delle odierne strutture nei confronti degli utenti della strada che circolano in moto e scooter. E' risaputo infatti che i guardrail montati sulla stragrande maggioranza della rete viaria europea, non sono stati prodotti, né tantomeno testati, prendendo in esame le “drammatiche” conseguenze prodotte a seguito di forti impatti o di gravi sinistri su moto e motociclisti. I pali di sostegno e le lamiere degli attuali guardrail rappresentano degli implacabili killer in caso di urto frontale o laterale. Non sono rari i casi in cui sfortunati centauri vengono letteralmente falciati e sfigurati dalle lamiere dei guardrail che invece dovevano proteggerli. I dati raccolti a livello europeo fanno rabbrividire, indicando una percentuale compresa tra l'8% e il 16% di vittime causate tra i motociclisti proprio dai guardrail assassini. Il progetto "Smart Road Restraint Systems", finanziato dalla Commissione europea, sarà sviluppato tenendo finalmente conto e memoria soprattutto della sicurezza e della incolumità degli utenti sulle due ruote. Le nuove “barriere intelligenti” apporteranno diversi ed importanti miglioramenti agli attuali guardrail stradali standard, saranno altresi in grado di offrire soluzioni concrete alla sicurezza dei motociclisti nell'assorbimento degli urti più comuni e diffusi. La recente decisione della Svezia di avviare l'installazione barriere “salva motociclisti” nei luoghi ritenuti più pericolosi, seguita da diversi altri paesi (tranne il nostro, ndr), dimostra che c'è ancora molto da lavorare per migliorare infrastrutture e la sicurezza stradale a livello locale e globale. Esiste sicuramente il bisogno di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione, con l'aiuto dell'UE, promuovendo attivamente politiche coordinate a livello nazionale e locale per garantire la disponibilità di barriere salvavita più sicure ed adeguate alla portata del traffico moderno, per una vera mobilità consapevole del nuovo millennio. Quindi le soluzioni al problema, ci sono ma se poi non saranno solleciti e sollecitati gli interventi dei governi dei vari paesi, necessari per l'installazione “in situ” di tali strutture, sulla strada i nostri centauri continueranno a cadere e morire senza "giusta causa". 



da amicipolstrada.blogspot.it

 

Mercoledì, 23 Maggio 2012
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