RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA" Note
a cura di Alessandro Sbarbada |
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YAHOO SALUTE
L’alcol
“rimpicciolisce” il cervello dei giovani
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Gli adolescenti che bevono
alcolici hanno una regione del cervello più piccola dei coetanei, la
corteccia prefrontale. È quanto dimostrato per la prima volta da Michael De
Bellis, professore di psichiatria e scienze comportamentali e direttore
dell’Healthy Childhood Brain Development Research Program al Duke University
Medical Center, in uno studio apparso sulla rivista Alcoholism: Clinical
& Experimental Research.
Ma con quasi un giovane delle scuole superiori su tre
che è uso al binge drinking anche pesante (un comportamento in cui pesanti
bevute, spesso concentrate nel week end, sono alternate a giorni di
astinenza completa), hanno riferito gli esperti, era importante condurre
queste indagini anche sui giovanissimi con qualche disordine nel consumo di
alcolici.
Fonte: De Bellis M et al. Prefrontal
Cortex, Thalamus and cerebellar volumes in adolescents and young adults with
adolescent onset alcohol use disorders and co-morbid mental disorders.
Alcoholism: Clinical & Experimental Research 2005; 28(9). |
BRESCIA OGGI GHEDI |
Una riflessione sui
problemi correlati all’alcol è in programma questa sera a Ghedi alle 20.30
nei locali ex Itis - palazzo Arcioni dove la scuola promossa
dall’Associazione dei Alcolismo
Riflessioni con l’Acat |
L’ARENA
L’artista ha
incontrato gli studenti dell’istituto Ferraris presentando il suo tour
«Non c’è vita da buttare». E li ha invitati a lottare contro la droga
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Il noto cantante partenopeo
Gigi D’Alessio, come ha fatto in tutte le città toccate dal suo tour «Non
c’è vita da buttare», ha incontrato ieri giovani studenti delle scuole
superiori, per parlare con loro dei tanti problemi del vivere d’oggi,
compreso quello della droga. |
LA PROVINCIA DI LECCO Ubriachi al volante: l’Asl scende in campo Nuova offensiva contro il fenomeno della guida in stato di ebbrezza. |
L’Asl di Lecco rilancia l’offensiva
contro il fenomeno della guida in stato d’ebbrezza, con due incontri
informativi, stasera e giovedì prossimo, nel corso dei quali si discuterà di
sicurezza stradale e dei rischi connessi al consumo di alcol. |
IL GAZZETTINO
(Nordest) I giovani neopatentati friulani sono i più prudenti al volante Alle donne il compito di riportare a casa chi ha bevuto troppo |
Udine. I giovani neopatentati del Friuli Venezia Giulia sono i più attenti a non mettersi alla guida dopo aver bevuto, e le donne svolgono sempre di più la funzione di «guidatore designato», che si mette al volante per riaccompagnare a casa gli altri dopo una serata in discoteca: i dati emergono dal consuntivo della campagna estiva di informazione «Guido con prudenza», appena conclusasi a livello regionale. Nel corso dei controlli, svolti - spiega una nota del Compartimento della Polstrada del Friuli Venezia Giulia - dal 16 luglio al 4 settembre scorsi, sono state ritirate 322 patenti, delle quali 239 per guida in stato di ebbrezza, tre per guida sotto l’effetto di stupefacenti e 80 per eccesso di velocità. Sono stati 3.983 i punti decurtati e 48 le carte di circolazione ritirate. Su 4.660 automobilisti sottoposti all’alcol test, 241 (il 5,2\%) sono risultati positivi. Le pattuglie della Stradale, a quanti sono risultati negativi alla prova dell’etilometro dopo una serata in discoteca, hanno regalato però anche 353 biglietti omaggio per i locali notturni. La fascia d’età con il maggior numero di automobilisti positivi all’alcol test è quella tra i 23 e i 27 anni (80), seguita dagli automobilisti oltre 32 anni (61) e dai giovani tra i 28 e 32 anni (43). I neo patentati sono risultati i più attenti alle disposizioni del codice della strada: sono stati solo 40, infatti, i giovani tra i 18 e 22 anni risultati positivi all’alcol test. Le maggiori infrazioni sono state riscontrate nella fascia oraria tra le 4 e le 6 del mattino, con 134 persone sanzionate e la maggioranza (99) con tasso alcolimetrico alto. Tra le curiosità della campagna, è emerso che la donna svolge in maggior parte l’incarico di «guidatore designato», chiamato «Bob», dopo l’uscita dai divertimenti notturni. Fra quante sono state sottoposte al test alcolimetrico, infatti, sono state pochissime quelle trovate in condizioni inidonee alla guida: delle 4.660 persone controllate, 1.435 erano donne, e di queste 14 sono risultate positive al test (0,97\%). Secondo il Compartimento regionale del Friuli Venezia Giulia della Polizia Stradale, l’efficacia dei servizi straordinari è dimostrata dalla costante diminuzione dei giovani sorpresi alla guida in stato di ebbrezza: da una media del 6,5\% si è infatti scesi fino a toccare, nel fine settimana conclusivo di «Guido con prudenza», il 5\%.L’iniziativa è stata attuata con la collaborazione della Fondazione Ania e dell’Associazione imprenditori locali da ballo. Sono state impiegate 205 pattuglie della Polizia Stradale, con 59 posti di controllo lungo la statale 354 da e per Lignano Sabbiadoro (Udine), individuata quale arteria stradale più a rischio nei fine settimana. Per l’occasione sono state utilizzate le più sofisticate attrezzature a disposizione, dal provida al telelaser, all’autovelox. Sono state accertate in totale 688 infrazioni al codice della strada, delle quali cinque per guida pericolosa, 206 per eccesso di velocità, e otto per mancato uso delle cinture di sicurezza. |
RAVENNA INFORMA
Presentato in Prefettura un
resoconto dell’attività svolta negli ultimi nove mesi. STRAGE DI PATENTI PER GUIDA IN STATO DI EBBREZZA |
I dati relativi all’attività di controllo sulla
sicurezza stradale, da parte di tutte le forze dell’ordine, Polizia di
Stato, Municipale, Carabinieri, presentati ieri mattina nel corso di una
conferenza stampa in Prefettura, sono preoccupanti anche se l’operazione
“estate tranquilla” mirata ad una guida sicura, abbia dato buoni frutti.
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IL MESSAGGERO (Pesaro) Venti giorni di prognosi per il giovane che ha subito anche la rottura di un dito, otto per Marco Di Tommaso: «Ma non finisce qui» «La mia notte d’incubo sulla nave degli hooligan» Il fanese Francesco Furiassi, già Mister Marche, racconta il pestaggio di cui è rimasto vittima con l’amico di ELISABETTA ROSSI |
FANO. Un dito fratturato e un trauma cranico. Dolorosi “souvenir” per Francesco Furiassi, 21 anni, e Marco Di Tommaso, 18 anni, i due ragazzi fanesi aggrediti due giorni fa da un gruppo di hooligan greci sul traghetto della Anek Lines che li stava riportando a casa. Una lunga notte da incubo a conclusione di una vacanza di 10 giorni a Corfù con le rispettive fidanzate. Pochi minuti di pura follia, in cui quindici ultras del Panathinaikos, ubriachi e forse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, non hanno esitato a scagliarsi contro i due ragazzi. Colpito alla testa e ne avrà per 8 giorni, Marco Di Tommaso, il 18enne “colpevole” di essersi ribellato per primo al caos, alle grida e al pericoloso lancio di oggetti degli aggressori. Prognosi di 20 giorni, invece, per Francesco Furiassi, uscito dal parapiglia con un dito della mano destra fratturato e “steccato” solo ieri dopo la visita al reparto di ortopedia di Fano. Ma dalla colluttazione i ragazzi sarebbero potuti uscire ben più malconci. Uno scontro impari. Due contro quindici invasati, senza che nessuno degli altri trasportati, (principalmente coppie con figli) e nessuno degli uomini dell’equipaggio, si sia mosso in loro difesa. Praticamente una questione di fortuna, per Francesco Furiassi. «Poteva andare veramente peggio – racconta – ma, dopo la sfuriata, gli ultras hanno deciso di lasciarci stare. E non perchè qualcuno li abbia invitati a farlo». Che nessuno degli altri viaggiatori, per lo più famiglie con figli piccoli al seguito, sia intervenuto, può essere comprensibile. E infatti ciò che maggiormente provoca rabbia e risentimento in Francesco, oltre al dolore fisico, «è il totale disinteresse del comandante della nave e dei suoi uomini». Di più: «un vero ostracismo – precisa - da parte dell’equipaggio, composto totalmente da greci, che ha fatto di tutto, o meglio, non ha fatto quanto possibile per aiutarci. Non ci ha neppure permesso di chiamare la polizia. Che ho avvertito con il mio cellulare nel momento in cui c’è stato campo. E mi sono pure sentito dire che quello che avevano fatto era solo una bravata di ubriachi». Abbandonati quindi anche da chi avrebbe dovuto vegliare sulla loro sicurezza e su quella di tutti i passeggeri. E soprattutto lasciati in balia di un gruppo di malintenzionati. «Quando è cominciato a piovere – prosegue Francesco – gli aggressori, (15 ragazzi di un gruppo di 50 hooligan tutti sui 30 anni) hanno desistito. Siamo dovuti tutti rientrati dal ponte. Ma nessuno si è preoccupato di darci una cuccetta. Dopo qualche ora, i capi degli ultras sono anche venuti a pregarci di non sporgere denuncia, offrendoci anche dei soldi». Ma la vicenda non si chiude qui. Francesco ha già contattato il proprio legale. E, in fin dei conti, per lui, che è anche Mister Marche e che ha fatto il valletto per Mediaset, «un dito rotto – commenta - è poca cosa, visto che il resto è intatto». |
BRESCIA OGGI
NUVOLENTO. E’
stato arrestato |
E’ finito in manette per
aver aggredito i carabinieri in preda ai fumi dell’alcol. Una sbornia che
ha smaltito in una cella di sicurezza con l’accusa di resistenza a
pubblico ufficiale. |
LA SICILIA Ubriaco danneggia un bar: arrestato |
Campobello di Licata. In evidente stato
d’ebbrezza ha semidistrutto un locale pubblico scagliandosi contro due
avventori seduti in un tavolino all’interno di un bar. L’energumeno è così
finito in manette con l’accusa di danneggiamento, aggressione lesione,
resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie
funzioni. |
CORRIERE ROMAGNA L’arciere ubriaco resterà in cella per diciotto mesi |
VERUCCHIO - A Marco Chiacchiarini, 38enne originario di Civita Castellana (Viterbo), è costata davvero molto cara l’ultima sbronza e annessa litigata con la propria convivente che martedì scorso lo ha portato in carcere con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.In cella, infatti, il tribunale monocratico di Rimini ieri mattina ha stabilito che dovrà restarci per 18 mesi. Il giudice unico Stefano Longhi, sulla scorta dei precedenti, un’altra aggressione alla propria compagna lo scorso anno, il temperamento troppo focoso, l’atteggiamento tenuto davanti ai carabinieri da lui stesso chiamati e la sua passione per le armi bianche, ha deciso di non concedergli la sospensione condizionale della pena. Chiacchiarini dopo aver picchiato la donna provocandole lesioni giudicate guaribili in 7 giorni che hanno pesato sul giudizio anche se l’amata ha manifestato l’intenzione di ritirare la denuncia, ha fatto armi a bagagli, raccolto molte delle armi bianche di sua proprietà di cui è sfegatato collezionista, ha atteso sull’uscio di casa, alterato dall’alcol ingurgitato in abbondanza con i farmaci di cui fa uso, l’arrivo dei carabinieri di Verucchio che ha accolto "minacciando" di usarli come bersaglio per i 40 dardi in dotazione al suo arco. Militari che hanno avuto il loro bel da fare per disarmarlo e portarlo in caserma. Comportamenti che uniti anche a un vecchio precedente per furto, come detto, hanno convinto il giudice Longhi a fissare per il viterbese un soggiorno di un anno e mezzo ai Casetti. Chiacchiarini era difeso dall’avvocato Monica Gabrielloni che certamente presenterà ricorso in appello. |
PUBBLICITA’ITALIA Arriva Drive Beer, campagna da 5 milioni di euro(*) Giancarlo Fisichella testimonial della birra a bassa gradazione alcolica che sarà in commercio a partire da ottobre. Creatività e pianificazione a cura di Glen. |
16/09/2005 ‘Tanto gusto, ma con alcol giusto’. Con questo claim arriverà sul mercato Drive Beer, la birra a bassa gradazione alcolica (solo 2,5%) prodotta dal gruppo lucano Tarricone. Per il lancio pubblicitario della nuova ‘bionda’, in commercio dal prossimo ottobre, l’azienda ha ingaggiato come testimonial per 3 anni il pilota di Formula Uno Giancarlo Fisichella. L’investimento in comunicazione previsto per i primi dodici mesi è di 5 milioni di euro. La campagna, realizzata e pianificata dall’agenzia milanese Glen, sarà declinata su tv, radio, stampa e affissioni. Oggi, a Roma, il primo ciak dello spot diretto da Mimmo Giannitrapani per la casa di produzione Telecinema. La creatività porta la firma di Luca Secchi. “La comunicazione sarà on air appena il prodotto avrà raggiunto un adeguato livello di distribuzione”, spiega Diego De Vargas, pubblicitario di lungo corso, oggi partner di Glen. La campagna a sostegno di Drive Beer sarà in ogni caso a regime entro il 2005, “o al più tardi all’inizio del 2006”, precisa ancora Diego De Vargas. Che svela qualche dettaglio sui prossimi spot: “La creatività – dice De Vargas - sarà una sorta di contrappunto tra gli automobilisti e il codice della strada, posso solo dire che Giancarlo Fisichella non guiderà”. Secondo i produttori, il target di Drive Beer è potenzialmente vastissimo: si rivolge, infatti, agli oltre 20 milioni di automobilisti italiani. L’idea della Drive Beer è il frutto di un’indagine di mercato della ‘Morena’, marchio del gruppo Tarricone: “Il consumatore — ha dichiarato al Sole 24 Ore Antonio Cirino, responsabile delle vendite— chiede di bere e di poter guidare senza rischiare di perdere i punti della patente. Il gusto della birra resta intatto, anche se la gradazione viene portata a 2,5 gradi alcolici. Si rientra nei limiti di legge persino bevendo due bottiglie”. Fin dagli esordi la società lucana — che oggi dà lavoro a 49 dipendenti e raggiunge un fatturato annuo di circa 15 milioni — si è distinta per la propensione all’innovazione e alla ricerca, con investimenti anche sul fronte ‘bio’ che hanno portato alla nascita della birra biologica ‘Ekò’.
(*) Nota: se le strutture che si occupano di trattamento dell’alcolismo sono attenti al rapporto costi/benefici figuriamoci i produttori. Dobbiamo quindi ritenere che da questa campagna pubblicitaria il gruppo Tarricone prevede un incremento di vendite di almeno cinque milioni di Euro. |
GIORNALE DI BRESCIA
I dati nazionali mostrano una flessione
dell’11%, e Brescia non si sottrae alla tendenza |
I produttori: lavorare sulla filiera per ridurre la forbice tra cantina e compratore Dopo le uve, si fa fatica a vendere anche il vino. A livello nazionale il calo dei consumi è stimato all’11%. E a Brescia? Dati precisi non ce ne sono, ma enoteche e distributori sono d’accordo: si vende di meno. Viene da chiedersi: Vende meno perchè costa troppo? Può darsi. Quello dei rincari sulla bottiglia è un fenomeno non solo bresciano, ma che investe tutto lo Stivale italico. Inoltre si assiste anche per l’uva ad un altro fenomeno che abbraccia un po’ tutti i comparti agricoli: il prodotto all’origine è pagato poco, ma poi il prezzo al consumo lievita. E a volte anche tanto. «Occorrerebbe ripensare alla formazione del prezzo - sostiene Redaelli De Zinis - e ridistribuire diversamente il valore del prodotto sui vari anelli della catena in modo da premiare sia la materia prima che il prodotto finito. Senza penalizzare nessuno. Per arrivare a una soluzione - spiega ancora Redaelli De Zinis - sarebbe necessario raggiungere un’intesa tra i vari attori della filiera, i produttori di vino, i commercianti, i ristoratori e le catene della grande distribuzione. Anche nella promozione del vino locale si potrebbe fare di più, ad esempio vendere non solo la bottiglia, ma l’immagine di tutto un territorio, le bellezze naturali, la storia e la sua cultura. D’altra parte l’enoturismo in Italia rappresenta il 62% del totale. E la diffusione della "cultura" della vendita a bicchiere del vino sarebbe una bella idea anche per ridurre quei prezzi a volte eccessivi per una bottiglia che spesso non viene neppure finita». «Sbaglia chi ha adottato senza giustificazioni la politica del "caro vino" perchè a pagarne gli effetti negativi è l’intero settore» sostiene da parte sua Franco Metelli, dell’Azienda Agricola Boschi. «Ho adottato la vendita diretta - spiega Metelli - proprio per evitare ricarichi ingiusti sul consumatore finale. La mia politica è quella di mantenere il giusto prezzo: accessibile a tutti. Infatti, le cifre pazzesche che girano, alla lunga creano danni all’intero comparto». Chi invece punta sulla «formazione al vino«, per conoscerlo ed apprezzarlo, è Emilio Alberto Pancera, presidente dell’Ente vini Bresciani, secondo il quale «ci deve essere sempre un rapporto qualità-prezzo equilibrato, ma anche sempre più persone orientate ad apprezzare e conoscere il vino da bere. Ecco perché si organizzano sempre più corsi di base per dare una certa cultura, un indirizzo anche ai più giovani». In fin dei conti è stato il vino a far vincere al film «Sideways» un Oscar per la sceneggiatura. Il calo comunque non c’è per tutti: «Quest’anno ci aspettiamo un più 15 per cento nelle vendite» evidenzia Paolo Pizziol dell’Azienda Villa di Monticelli Brusati. «Un segnale che il mercato tiene nonostante le difficoltà generali a spendere. Riuscire a trovare un’intesa con il mondo della ristorazione per evitare anche quei pochi eccessi di costo sarebbe senza dubbio auspicabile». Anche perché i nostri produttori sono chiamati sempre più a misurarsi sul mercato con le produzioni e i prezzi concorrenziali di Paesi vecchi e nuovi competitori (Australia, Argentina, Cile, Sud Africa e Usa) che stanno venendo avanti con i loro vini arrivando ad occupare il 24% delle esportazioni mondiali. E poi c’è sempre di mezzo la Cina che, pur non essendo considerata un Paese produttore, ha impiantato circa 450mila ettari di vigneto. Ovvero una superficie vitata pari al 60% di quella italiana. Intanto, dai sei Consorzi di tutela coordinati a loro volta dall’Ente vini bresciano, si attende secondo le stime più recenti una vendemmia di 150mila ettolitri di vino, il 20% in meno rispetto al 2004 che fu però un’annata eccezionale. |
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