SAN MARCO ARGENTANO (COSENZA)
Padre investe figlio di due anni facendo retromarcia: il bimbo muore sul colpo
Osservatorio il Centauro - ASAPS: da inizio anno in 273 incidenti gravi hanno perso la vita 24 bambini, 7 i pedoni. 331 sono rimasti feriti
In 5 casi i piccoli sono stati travolti e uccisi dalla vettura di un genitore
(ASAPS) Ogni incidente in cui perde la vita un bambino è una tragedia assurda e insopportbile, se poi ad uccidere il bambino è il papa o la mamma la tragedia assume toni che non ci sembra possano essere neppure descritti. Eppure accade, più spesso di quanto si pensi. Su 24 vittime da inizio anno sono 5 i bambini che hanno perso la vita per una manovra azzardata di un genitore.
Due di questi casi hanno riguardato macchine operatrici o trattori, ma non cambia molto la portata drammatica degli eventi.
Ricordiamo che un bambino per la sua bassa statura e per la sua tensione al gioco viene spesso occultato dalla sagoma del veicolo. Mai, ripetiamo mai, si deve manovrare con un veicolo se non si ha la visione del piccolo o dei piccoli che sono nei pressi del mezzo. Ricordiamo infine che i bambini, specie i maschietti, hanno una forte attrazione per tutte le tipologie di veicoli a motore e non, per la circolazione su strada o in campagna.
Anche nel 2011 sono stati cinque i bambini vittime di incidenti con auto o trattori agricoli guidati da propri congiunti. (ASAPS)
La cronaca della tragedia in Calabria
SAN MARCO ARGENTANO (COSENZA) - Il dramma prende forma nella notte tra sabato e domenica. Pasquale Perenz, impiegato di San Marco Argentano (Cosenza), sta per portare a termine una manovra compiuta centinaia di volte: sistemare l’auto nel parcheggio di casa dopo aver fatto scendere il resto della famiglia. Questa volta, però, succede l’inimmaginabile. L’uomo, nel fare retromarcia, non si accorge della presenza del suo figlioletto Simone, di appena 2 anni, e lo investe. Non c’è scampo per il bambino che muore sul colpo.
SOCCORSI VANI - I medici del 118 giunti sul luogo della tragedia non hanno potuto fare altro che prendere atto del decesso del piccolo. È stato lo stesso papà, una volta resosi conto dell’accaduto, a chiedere aiuto alla moglie e a chiamare il soccorso medico. Secondo le prime informazioni raccolte, la morte di Simone sarebbe riconducibile al colpo rimediato alla testa, cadendo. In sostanza, il piccolo non sarebbe stato schiacciato dall’auto, una Citroen C4, guidata da suo padre ma urtato e fatto cadere a terra in maniera brusca. Una tesi confermata anche dal medico legale che avrebbe individuato nel trauma cranico la causa del decesso. Considerata la chiarezza del quadro in cui è avvenuto l’incidente il medico non ha ritenuto procedere con ulteriori accertamenti e il magistrato di turno ha disposto la restituzione della salma alla famiglia.
LE INDAGINI - I carabinieri di San Marco Argentano, guidati dal capitano Rocco Taurasi, hanno condotto i rilievi nella villetta teatro della tragedia. E della vicenda è stata informata pure la Procura della Repubblica di Cosenza. È probabile, nonostante il quadro sia abbastanza chiaro, che i magistrati iscrivano nel registro degli indagati (si tratta più che altro di un atto dovuto) il papà del bambino con l’accusa di omicidio colposo.
FAMIGLIA SOTTO CHOC - Nella villetta di proprietà della famiglia Perenz si sono registrate scene drammatiche. Il papà del bambino non riesce a darsi pace per quanto accaduto e chi ha avuto modo di parlargli descrive un uomo profondamente prostrato e in stato di shock. Proprio pochi giorni addietro c’era stato l’arrivo di un altro bambino. Simone, infatti, era il secondo di tre figli. In paese la notizia si è sparsa a macchia d’olio e una folla silenziosa e attonita ha sostato per tutta la notte davanti all’abitazione nei cui pressi è avvenuto il fatto. Il sindaco di San Marco Argentano, Alberto Termine, ha deciso di proclamare il lutto cittadino per il giorno dei funerali.
Antonio Ricchio
Gli altri episodi registrati dall'Osservatorio il centauro ASAPS nel 2012
1. REVINE LAGO (TREVISO), 10.01.2012–Nuovi dettagli sulla tragica vicenda di Revine Lago, nel Trevigiano, costata la vita a un bambino di 10 anni. La mamma lo ha accompaganto a scuola – lo stesso istituto dove lei lavora come insegnante – e lo ha fatto scendere davanti all’ingresso, per parcheggiare con calma nel vicino spiazzo sterrato Il bambino scende dal camper per raggiungere gli amici e i compagni si classe che stavano entrando a scuola, e la donna riparte tranquilla. Poi le urla disperate, le persone che la inseguono. Un centinaio di metri percorsi senza il minimo sospetto di quello che stava accadendo, forse per il volume del mezzo o forse per il fondo stradale dissestato. Il bambino è stato travolto sotto il peso del camper, ed è morto sul colpo. Impossibile immaginare cosa possa aver provato la madre quando, scesa dal mezzo, ha realizatto cosa fosse accaduto. La cinghia dello zainetto del piccolo era rimasta incastrata tra la carrozzeria e la portiera. Il bambino veniva trascinato dal mezzo in movimento. Poi la cinghia si rompe, il bambino perde l’equilibrio, cade a terra e finisce sotto le ruote del mezzo. Una dinamica che è stata chiara da subito alle autorità e anche ai paramedici del 118, che nulla hanno potuto fare per salvare la vita al piccolo. L’esame delle registrazioni di una videocamera installata in una vicina palestra renderanno certi i fatti, anche se le testimonianze dei genitori fuori dalla scuola hanno già illustrato con precisione quanto accaduto. Molti compagni del piccolo erano fortunatamente già entrati in aula e, probabilmente, non hanno visto la tragedia consumarsi sotto i loro occhi. Molti genitori che ancora si trovavano fuori scuola hanno portato a casa i loro figli, mentre il direttore scolastico informava le famiglie di tutti gli altri studenti. Una tragedia che coinvolge tutta la scuola, ma anche il paese di Tarzo, sempre nel Trevigiano, dove il bambino abitava con la famiglia e il fratello maggiore. “Ho già convocato una riunione urgente della giunta comunale – ha detto il sindaco di Revine, Battista Zardet, uscendo dall’obitorio dove ha portato conforto al padre del ragazzino – per decidere quali iniziative pubbliche adottare in occasione del funerale, senz’altro si opterà per il lutto cittadino”.1M 10 ANNI MASCHIO
2. SPELLO (PERUGIA) 07.03.2012- Un bambino di due anni e mezzo è morto oggi pomeriggio travolto da uno schiacciasassi, una sorta di piccolo rullo compressore, condotto dal padre che stava eseguendo dei lavori nel cortile di casa. L'incidente è avvenuto a Capitan Loreto, una frazione di Spello, per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri Il bambino è morto mentre veniva trasportato in ospedale.1 M 2 ANNI MASCHIO
3. GESTURI (PROVINCIA DEL MEDIO CAMPIDANO), 29.03.2012-Massimo Casu, 40 anni, di Gesturi, stava lavorando con il suo trattore cingolato un uliveto in località Sa Piracca, nelle campagne fra il paese e Nuragus, con lui c'era suo figlio Antonio di 10 anni. In un secondo è accaduto il dramma. Da una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri di Gesturi sembrerebbe che il bambino, dopo essere sceso dal trattore, si trovasse sul terreno. Ma Casu non si è reso conto che il figlio stava dietro il suo mezzo. Sarebbe tornato indietro ed avrebbe così travolto Antonio, rimasto incastrato fra i denti della fresa. Casu ha sentito subito le urla. È sceso dal trattore e si è trovato davanti a una scena orribile: il bambino era sotto la fresa. Ha provato a liberarlo ma invano, a quel punto ha chiamato i soccorsi ed alcuni familiari Sul posto sono arrivate due ambulanze del 118 di Isili. In un primo tempo si pensava che anche Casu fosse rimasto ferito. I volontari, ma anche i carabinieri di Gesturi guidati dal comandante della stazione, il maresciallo Angelo Caboni, lo hanno invece trovato in stato di choc per l'accaduto. A preoccupare sono invece le condizioni del figlio che ha riportato diverse ferite alle gambe. AGGIORNAMENTO 26.04.2012- Gesturi, si è arreso il bimbo di 10 anni travolto un mese fa dal trattore del padre Ha lottato per quasi un mese fra la vita e la morte nel suo lettino dell'ospedale Marino. Ma Antonio Casu, il bambino di Gesturi di 10 anni, travolto inavvertitamente dal trattore del padre nel tardo pomeriggio del 28 marzo, alla fine non ce l'ha fatta. Se n'è andato ieri intorno alle 19 fra il dolore dei genitori, della sorella, degli zii e dei parenti che hanno sperato sino all'ultimo che potesse restare ancora con loro. 1 MASCHIO 10 ANNI TRATTORE
4. ACERRA (NAPOLI), 29.04.2012- Incredibile ed angosciosa tragedia della strada ad Acerra: una bimba di 7 anni ritrovata morta sotto le ruote dell’auto guidata dalla madre. E’, stando ad una prima e sommaria ricostruzione delle forze dell’ordine, l’esito drammatico di un incidente stradale avvenuto oggi, poco prima delle 14, in contrada San Giovanni, rione Madonnelle, verso l’incrocio dove c’è la statua di Padre Pio. Una donna, Marianna P., madre della piccola Debora S., di 7 anni, sta guidando una Fiat Cinquecento: al suo fianco, sul sedile lato passeggero, c’è la figlia, nata nel 2002. Succede tutto in pochi, terribili istanti: la donna perde il controllo della macchina in una curva - forse proprio perché cerca di richiamare la piccola che si sta sporgendo troppo fuori dal finestrino o forse per aver urtato un marciapiede – l’auto si capovolge terminando la sua corsa su un’altra vettura in sosta. Debora viene sbalzata fuori dall’abitacolo, si avvicinano alcune persone che notano la bambina incastrata sotto le ruote: alzano la Cinquecento, arriva immediatamente anche una Volante della polizia, di pattuglia nella zona, ma per la bambina, purtroppo, non c’è nulla da fare. Inutile la corsa al Pronto Soccorso. Sul posto giunge anche la Stradale per i rilievi del caso che aiuteranno a stabilire l’esatta dinamica dell’incidente. La salma della piccola viene restituita ai genitori, ancora distrutti e sotto choc per una tragedia immane.1 FEMMINA 7 ANNI