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Notizie brevi 05/06/2012

Roma
Sei arresti della Polizia Municipale  fra pubblici ufficiali della Motorizzazione e titolari di Autoscuole
Con 4mila euro cittadini stranieri ottenevano con sicurezza una patente di guida superando i test d’esame

Foto Coraggio - archivio Asaps

(ASAPS) Nella mattina del 4 giugno un’operazione della Polizia di Roma Capitale ha permesso l’arresto di sei persone tutte in vario modo implicate in un giro che permetteva ai cittadini stranieri, dietro il pagamento di denaro, di ottenere la patente di guida senza studiare troppo i quiz d’esame.
Nel blitz compiuto dagli uomini della Municipale presso gli uffici della Motorizzazione Civile sono stati fermati quattro pubblici ufficiali e due titolari di autoscuole.
Il metodo utilizzato per incassare la somma dai cittadini stranieri in attesa di licenza di guida consisteva in un aiuto importante al momento della risoluzione dei quiz d’esame attraverso segnali prestabiliti, suggerimenti diretti o, addirittura, digitazione diretta dei test da parte del funzionario compiacente.
Ma sulle tracce della banda era già da tempo il gruppo Sicurezza pubblica ed emergenziale della Polizia di Roma Capitale che dal gennaio 2011 studiava le mosse giuste per contrastare questo pericoloso fenomeno.


Ad incastrarli definitivamente sono state le immagini registrate da alcune telecamere istallate a loro insaputa nelle sedi della Motorizzazione Civile in via Salaria e via Laurentina. Queste per oltre un mese hanno registrato lo svolgimento degli esami e così per gli uomini della Municipale è stato possibile estrapolare tutti i movimenti sospetti.
Per smascherare i funzionari sono state utilizzate anche intercettazioni telefoniche, ambientali e pedinamenti.
I clienti della banda delle “patenti facili” erano soprattutto cittadini extracomunitari in difficoltà con la lingua che attraverso il pagamento di una somma che variava dai 2mila ai 4mila euro ottenevano la sicurezza del passaggio al test d’esame.
A conferma di questo è stato effettuato un intervento parallelo che ha visto l’impiego di una cinquantina di vigili distribuiti in vari posti di blocco.


Ai cittadini stranieri fermati (soprattutto cinesi) è stato chiesto di effettuare un breve test di comprensione della lingua italiana il cui risultato non ha fatto altro che confermare il sospetto di chi investigava e, cioè, che  parecchie persone non possedevano una delle prerogative fondamentali per ottenere la licenza di guida: la conoscenza dell’italiano.
La stessa operazione era stata effettuata nel mese di maggio, sempre nella capitale, dagli uomini della Polizia Municipale per contrastare questo pericoloso fenomeno che da una parte lucra sullo stato di difficoltà di cittadini in terra straniera, dall’altra contribuisce ad aumentare i rischi connessi alla circolazione su strada di persone in difficoltà con la segnaletica stradale e con gli elementi basilari di comprensione della lingua. E sono tanti, ve  lo assicuriamo, gli stranieri che rimangono coinvolti in incidenti stradali gravi.
Nei primi 5 mesi del 2012 abbiamo registrato già 539 incidenti importanti nei quali hanno perso la vita 166 persone di cui 116 proprio fra gli stranieri stessi.
Altre volte le forze di Polizia si sono trovate a contrastare questo malcostume e la nostra Associazione ne ha diffusamente parlato preoccupata per le conseguenze che potevano avere in ambito stradale.
Ricordiamo fra tutte quella di Torino nel settembre del 2011 con un arresto e una cinquantina di perquisizioni eseguite dalla polizia in seguito ad una inchiesta coordinata dalla Procura di Torino su irregolarità nel rinnovo delle patenti di guida. Gli investigatori scoprirono un meccanismo che aveva permesso a parecchie decine di persone la cui patente era stata sospesa per guida in stato di ebbrezza o per droga, di riottenere il documento di guida aggirando i controlli.


Altra operazione importante è stata portata a termine nell’agosto del 2011 a Firenze.
La Polizia Stradale in quel caso perquisì la Motorizzazione e 3 autoscuole della Provincia e furono indagate 15 persone.
Gli agenti all’epoca sospettarono l’esistenza di un “sistema” messo in piedi per facilitare il rilascio delle licenze di guida con un preciso tariffario che, oltre al rilascio delle patenti, coinvolgeva anche altre voci quali i rinnovi, il cambio di destinazione d’uso dei veicoli e i collaudi degli stessi. (ASAPS)

 

 


 

Martedì, 05 Giugno 2012
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