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Stati Uniti
Una condanna esemplare che dovrebbe servire da esempio
Ragazzo di 18 anni condannato per omicidio: scriveva sms mentre guidava provocando un incidente stradale mortale

Foto di repertorio dalla rete

(ASAPS) Non è il giustizialismo americano che viene spesso e giustamente criticato, non è neppure il delirio di onnipotenza di una popolazione che molte volte funge da rompighiaccio per tracciare direzioni alle altre Nazioni.
In questo caso sembra essere normalmente una sentenza giusta quella che i Giudici dello Stato del Massachusetts hanno stabilito per un ragazzo di 18 anni colpevole di avere provocato un incidente stradale per distrazione: chi accusava aveva dimostrato che al momento del sinistro il giovane stava scrivendo un Sms alla propria ragazza.
Il fatto è accaduto il 20 febbraio 2011 quando il diciottenne, alla guida della sua auto, teneva una conversazione a base di Sms con la sua ragazza. Le indagini hanno stabilito che nell’arco della giornata i due si sono inviati ben 193 messaggi, due soli però sono bastati per cambiare la vita di altrettante persone.
Il primo Sms, quello delle ore 2,34 inviato dal ragazzo e il secondo delle 2,35 ricevuto dal cellulare della fidanzata da una parte inchiodano alle proprie responsabilità il giovane guidatore, dall’altra determinano il salto di corsia dell’auto e il violento impatto con un 55enne, padre di tre figli, che riportò traumi gravissimi che ne provocarono la morte dopo 18 giorni.
Condanna esemplare per il ragazzo: 2 anni di carcere e ritiro della patente per 15 anni.
Giustizialismo? Sensazionalismo alla Rambo maniera? No  semplicemente giustizia, perché se non si mette mano al problema paventando queste gravi conseguenze continueremo in eterno a vedere le macchine con all’interno i guidatori che di tutto fanno all’infuori che stare attenti al traffico.
Sinceramente ci siamo trovati a dissentire verso certi comportamenti degli “alleati”, a volte troppo “rangers” nel modo di fare.
Questa volta plaudiamo alla sentenza sperando possa servire da esempio anche qui da noi per chi legifera e tutela l’ordine sperando che la parola “omicidio stradale”, soprattutto se causato da questi futili motivi, non continui ad essere per noi italiani il solito “sogno americano”. (ASAPS)

 

 


 

Venerdì, 08 Giugno 2012
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